Posts written by Medea10

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    Credo che questa sia la sezione giusta per scrivere alcune riflessioni ..intimiste sul concorso e dintorni.

    Non ho mai scritto moltissimo sul forum ma: l'ho letto spesso in passato. Oggi lo voglio utilizzare come una sorta di diario da condividere.

    In questi anni ho inseguito il concorso con estrema passione e determinazione.

    Però, premetto subito: la mia storia non termina con il lieto fine- rectius-superamento esame magistratura.

    La mia è semplicemente una storia normale di una ragazza che ha provato a rincorrere un sogno ma: non c'è riuscita.

    Questo esame, però, mi ha consentito non solo di accrescere la mia preparazione nella materie giuridiche, imponendomi un allenamento costante al rigoroso ragionamento logico, ma mi ha anche consentito di lavorare molto su me stessa. In particolare, mi ha consentito nel tempo e dopo ripetute sconfitte ( sono arrivata alla 4 ° consegna) di capire cosa per me è importante ( ci ho messo un po' a capire -_- contando che ho praticamente sempre lavorato perchè avevo paura che l'esame non sarebbe mai andato).
    Ovviamente, sarei stata super felice di raggiungere l'obiettivo (sarebbe inutile fare affermazioni ipocrite per me) ma ho dovuto necessariamente fare i conti con la realtà.

    Non tutti siamo geneticamente perfetti o/e mentalmente superiori ed io ho sempre cercato di migliorarmi. Credo, in molti, leggendo, capiranno bene tutte le mie parole.
    Quello che voglio dire che alla fine di questo percorso, per me estremamente tortuoso e pieno di mille esperienze di vita professionali/personali, ho capito che ciò che conta realmente (ovviamente per me) è la PASSIONE. Quella passione che riesce a riempirti di energie e ti consente di fare cose che non avresti mai immaginato di riuscire a fare.

    La passione per le persone importanti: quelle che ti sono sempre vicine in ogni momento della tua vita e che sanno ascoltarti. Quelle che sono capaci di conoscerti intimamente e che sanno capirti ( anche nei momenti più assurdi) senza giudicarti mai. Ma quelle che sanno, anche, dirti le cose crude e reali!!

    La passione per la persona che ami profondamente: quella che ti fa sentire profondamente felice (con un sorriso ebete sul volto) perchè riesce ad amarti nello stesso modo in cui la ami tu. Quella stessa persona che ti aggiunge quella parte di te che ti mancava ( quella cosa a cui non credevi- troppo scettica per crederci- e che comunque non credevi minimamente saresti mai riuscita a trovare). Quella che invece il destino, per puro sbaglio, ti ha fatto incontrare.

    La passione per il diritto: per il lavoro, per l'approfondimento scientifico della materia, la lettura e l'allenamento costante. La passione costante per le opportunità che si riescono a conquistare con le proprie forze.

    A questo punto, non vorrei scadere nell'estremo "romanticismo" ma ciò che posso dire, a conclusione di questa pagina di un inconsueto diario, è che non bisogna mai perdere di vista ciò che è davvero importante: LA VITA in generale. Con i tutti i suoi aspetti e mille difficoltà.

    A volte, ripenso con un'emozione ,che non saprei nemmeno descrivere, alle giornate romane concorsuali. Davvero tanti ricordi: indimenticabili.

    Ho voluto condividere questi pensieri, credo, per mettere un punto a questa fase della mia vita. Il forum (oramai-purtroppo poco frequentato) mi sembrava l'area più adatta: era da questo spazio che avevo cominciato ad informarmi sul concorso.
    Quindi, concludo, semplicemente con un banale: PUNTO.
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    Interessante articolo...molti sono gli spunti di riflessione:

    http://temi.repubblica.it/micromega-online...si-della-forma/
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    Ecco la lettera che è postata sul sito di aspirantiuditori:

    Caro Giuseppe,

    cari moderatori,

    cari utenti

    ho letto il post che annuncia la decisione di chiudere il forum.

    Spero che non vi annoierete a leggere l'ennesima mail sulla questione, ma spero di poter fornire un utile spunto di riflessione.

    Io ho iniziato a "navigare" virtualmente nel lontano 1989. All'epoca l'accesso ad internet non era ancora molto diffuso, ed infatti mi limitavo a connettermi ad alcune BBS (Bullettin Board System) sperimentando così le prime gioie della condivisione dei files.

    Nel 1991, dal dipartimento ove ero collaboratore volontario, iniziai a connettermi in modo regolare ad internet. Posso quindi dire di aver vissuto in prima persona la trasformazione "sociologica" di internet. Quando sta accadendo al forum non è altro che il riflesso di una crisi di crescita di tutto il web.

    Internet, quale luogo dotato di una assoluta libertà, porto franco da ogni regola, appartiene ad un passato ove gli utenti facevano parte di una elite culturale di ottima levatura, elite la quale non aveva bisogno di nessuna regola giacché capace di autoregolarsi grazie all'elevato livello etico degli utenti.

    Internet degli anni '90 costituisce, credo, una straordinaria sperimentazione (utopica?) di quella che potrà essere l'umanità il giorno in cui i valori di quella elite culturale saranno patrimonio comune. Ma allo stato così non è: internet è divenuta la fedele riproduzione della vita reale e di questa inizia a replicare tutti i difetti.

    I vecchi utenti (come lo sono io) guardano con nostalgia all'epoca in cui si alzava la bandiera dell'assenza di regole, ed alcuni di loro continuano a sognare che essa sventoli intonsa come allora. Ma purtroppo ciò non è più possibile.

    Su internet, ed in molti fora, il tasso di litigiosità è cresciuto rapidamente, e questo forum non ha fatto eccezione.

    Desidero sottolineare che sul piano umano comprendo perfettamente la decisione del fondatore. Gli attacchi alla magistratura erano divenuti troppo frequenti e fors'anche "pericolosi" per lo svolgimento dei concorsi (ho sentito alcuni magistrati teorizzare che certe proteste durante il concorso erano state organizzate sul forum le sere precedenti le prove). Però va anche detto che tutte queste polemiche non sono altro che l'eco digitale di un malumore diffuso verso i concorsi pubblici, malumore che trova le proprie fondate radici nelle modalità di svolgimento del concorso.

    E' singolare notare che dopo il mio ritorno sul forum, conclusa l'esperienza da commissario, nessuno mi abbia chiesto: "professore, perchè non ci racconta come vanno davvero le cose lì dentro?" Lo avrei fatto volentieri ed avrei detto pubblicamente ciò che posso riassumere in poche battute:

    1) è un concorso onesto guidato da persone oneste e scrupolose, che si impegnano per svolgere al meglio il loro compito.

    2) se i commissari sono i "piloti", le regole concorsuali sono l'auto che viene consegnata loro dal Ministero con la pretesa che vengano realizzate prestazioni eccezionali. Peccato che se i piloti sono tutti campioni di formula uno, l'auto è una vecchia Peugeot 205 diesel...

    L'incrocio di questi due aspetti produce un concorso sì onesto ma inefficiente. Posso anche azzardare una stima di questa inefficienza: per ogni 300 candidati ammessi agli orali ne esistono altri 200 che meriterebbero eguale sorte, senza alcuna concessione alla qualità della selezione.

    Anzi: in molti casi tra gli esclusi vi sono candidati brillanti, che meriterebbero l'ammissione agli orali in misura anche maggiore rispetto ai loro più fortunati colleghi. Nell'aleatorietà della scelta dei 300 privilegiati all'interno della più ampia rosa di circa 500 persone cresce e si alimenta quel malumore che ormai sta diventando rancore.

    I correttivi vi sarebbero, ma la magistratura si chiude a riccio ogni qual volta si parla di riformare in modo serio il concorso, in quanto teme che "mettendo mano" alle regole potrebbe venir limitata l'autonomia dell'autorità giudiziaria. E queste non sono mie parole, ma le parole di un ex vicepresidente del CSM con cui ho avuto l'onore di dialogare a lungo su questi problemi.

    Da docente ho vissuto con grande turbamento il fatto che la commissione non potesse spiegare ai ragazzi per quale motivo li bocciavamo. Certe volte il dispiacere era così grande che mi veniva voglia di aprire la busta col nome per poter telefonare al candidato per spiegargli le ragioni della nostra decisione!

    Sottolineo che i registri dei verbali NON contengono neppure uno spazio ove poter sinteticamente motivare il provvedimento. L'omissione è ancora più grave ed ingiustificata se si pensa che i verbali dell'altro concorso "fratello" (quello notarile) contengono tale spazio, ove la commissione si cura di descrivere le ragioni della bocciatura. Dunque "l'atto di nascita" di chi sarà chiamato ad attuare i valori costituzionali, ad invocare i fondamentali principi della democrazia (trasparenza, ragionevolezza, legalità) è un atto feudale e dispotico se non addirittura kafkiano. Ritengo disdicevole che la magistratura non avverta in modo corale la necessità di affrontare questo nodo.

    Ma la motivazione del provvedimento non è neanche il maggiore dei problemi. L'aspetto più rilevante (comune a qualunque concorso pubblico) riguarda l'individuazione dei criteri di correzione. E non mi riferisco a quelli pubblici, risibili ed ingenui, che le commissioni si tramandano dall'epoca del concorso con cui Noè selezionò chi imbarcare sull'Arca: mi riferisco a quelli scientifici di cui ogni commissione si dota all'inizio dei lavori di correzione, grazie soprattutto al lavoro dei commissari docenti, criteri i quali non vengono depositati tra gli atti della commissione. Ebbene: queste relazioni decidono, di fatto, chi vive e chi muore. Esse sono uno "strumento di misura" e come tali dovrebbero essere informate ai più elevati livelli scientifici: dovrebbero contenere un'esposizione ragionata di tutte le tesi prospettabili e soprattutto di tutte le possibili chiavi di lettura della traccia. Considerata l'elevata complessità dell'attuale nostro sistema giuridico è evidente che un simile risultato non può essere ottenuto all'esito di un lavoro "artigianale" realizzato da due, tre persone al massimo per quanto di alto profilo scientifico. Quello che voglio dire è che ormai è divenuto necessario un dialogo tra commissione e candidati di modo che i criteri scientifici siano il frutto di un lavoro condiviso.

    In un mondo perfetto queste relazioni dovrebbero essere pubblicate sul sito del Ministero PRIMA dell'inizio dei lavori di correzione, consentendo ai candidati - tramite un sistema di messanger anononimo ma utilizzabile solo dai candidati - di far pervenire al Presidente osservazioni e suggerimenti. Posso garantire che le commissioni non avrebbero alcuna remora a tener in conto tali osservazioni: anzi posso dire che sarebbero gradite ed apprezzate.

    Posso dirlo in quanto - di fatto - ciò è accaduto con la commissione di cui sono stato commissario. Tale "canale di comunicazione" è stato aperto dal tuo forum. Tutta o quasi tutta la commissione lo leggeva. Lo stesso hanno fatto le commissioni successive. Lo stesso forse sta facendo la commissione ora insediata. Tale scrupolo ed umiltà fa solo onore a chi si adopera affinché la correzione sia il più possibile equilibrata e coscienziosa.

    L'ampiezza e la qualità di questo "dialogo" è però determinata dall'autorevolezza del forum. E devo purtroppo sottolineare che questa autorevolezza è andata nel tempo scemando. Gli attacchi " a testa bassa" al concorso, ai commissari, alla magistratura hanno prodotto un affievolimento se non un'interruzione di questo dialogo. Partire dal convincimento che la commissione sia una sorta di “Spectre-masso-pluto-esoterica” intenta a gozzovigliare sui compiti, magari coi canini sporgenti leggendone uno-sì-uno-no, vuol dire non farsi ascoltare, ed il diritto di critica non si può pretendere valga a coprire ogni delirio.

    La verità sulla correzione? Molto più banale di quanto si possa credere. La commissione, dopo le relazioni scientifiche di cui ho detto, si divide in tre sottocommissioni. Ogni sottomissione, composta da nove persone e con un proprio presidente, è competente per la valutazione delle tre prove di un singolo candidato. Il gruppo da nove si divide in tre gruppi da tre. Nella stanza ove è presente il presidente si accomoda il funzionario del ministero cui spettano i compiti di verbalizzazione e gestione dell’apertura delle buste. Aperta la busta grande si aprono le tre buste con le prove, riportando su tutto il materiale il numero seriale di correzione (ciò rende IMPOSSIBILI errori di attribuzione delle prove). I tre compiti vengono smistati nelle tre stanze ed i tre gruppetti procedono in parallelo alla correzione degli elaborati. Il gruppo che termina per primo attende gli altri. Quando tutti hanno finito ci si ritrova nella stanza del presidente e si tirano le somme, anche valutando una compensazione tra le prove. Il tutto si svolge in un clima molto disteso, direi quasi domestico. Sovente qualche collega commissario si incarica di preparare il caffè e di fare un giro tra le stanze per distribuirlo a tutti. All’ora di pranzo ci si ritrova tutti in un baretto sotto gli uffici. Nessun costoso ristorante: solo una tavola calda con una cucina semplice, indispensabile per non rovinarsi lo stomaco.

    Trascorrendo due anni così si diviene amici, capisci e valuti le qualità umane degli altri e ti accorgi che in questi concorsi non c’è nulla di misterioso od oscuro. C’è invece tanta buona volontà di fare bene a dispetto di regole assurde.

    Un esempio? Io ho partecipato ad una procedura semplificata con solo due scritti. L’intento era di velocizzare la correzione. Peccato che nessuno si è ricordato di adeguare le regole per la correzione: le commissioni sono rimaste composte da nove persone le quali si sono divise in due gruppi asimmetrici, col risultato che i tempi di correzione sono rimasti immutati.

    Per non parlare della riforma Mastella, che ha imposto la formazione della commissione solo quindici giorni prima delle prove. Guidare un concorso di queste dimensioni ed importanza è come guidare un aereo. In soli quindici giorni i commissari ed il Presidente dovrebbero organizzarsi in modo da presentarsi impeccabili al primo giorno di prove. Improbabile…

    In compenso si è prevista la presenza di un paio di avvocati. Ben vengano, ma allora perché non imporre la presenza anche di due giudici amministrativi, in grado di portare la loro sapienza in una materia così complessa e – diciamolo con chiarezza – meno conosciuta di quanto lo siano il diritto civile ed il diritto penale?

    Un cenno anche alla preparazione delle tracce. La legge impone che la sequenza delle prove sia oggetto di sorteggio. Dunque la commissione non può iniziare l’elaborazione delle tracce fin quando uno dei candidati non provvede al sorteggio medesimo. In questo modo rimangono poche ore per predisporre i tre quesiti. E valutate che la redazione è collegiale; tutti pretendono di dire (giustamente) la propria e nessuno vuole far “passare” tracce preconfezionate da qualche collega. E voi vi sorprendete che con l’inevitabile gran confusione che ne deriva qualche traccia sia formulata in modo opinabile o poco preciso? Il rimedio sarebbe semplicissimo: predeterminare l’ordine delle materie. In questo modo la commissione potrebbe riunirsi già dalle sei di mattina (o dalla notte se si preferisce) in modo da lavorare con calma alla stesura di meditati quesiti.

    E’ la somma di tutti questi problemi a rendere inefficienti i concorsi pubblici. Ma di tutto ciò ne fanno le spese i commissari, che vengono pubblicamente criticati, in modo aspro. Mi dispiace, ma non ce lo meritiamo.

    Ovviamente qualcuno obietterà che esistono casi documentati di concorsi “discutibili”: mi riferisco a quello del 1992 e a quello della nota vicenda Renna. Per quanto riguarda il primo mi limito a rassicurare tutti: quella vicenda ha ormai i caratteri della irripetibilità. Non mi soffermo ad esporre le mie opinioni; mi limito ad osservare che dopo quel concorso si decise che la correzione dovesse avvenire in presenza di un cancelliere del Ministero.

    Il caso Renna rimane invece un mistero. Ma se si guarda alla vicenda con animo sgombro da pregiudizi si scorge una luce: a dispetto della condotta del commissario, il candidato “protetto” era stato bocciato. Infatti anche ammettendo che qualche commissario abbia interessi occulti, difendere il proprio protetto è molto difficile. Devi, innanzi tutto, avere la fortuna di essere di turno quando il tuo pupillo viene corretto ed anche se ciò dovesse accadere, puoi difendere solo una delle tre prove ( e comunque devi vedertela con gli altri due commissari). Ma per quanto tu lo possa difendere vi sono sempre i criteri scientifici di riferimento che costituiscono uno sbarramento difficile da superare.

    Insomma rassegnatevi: il concorso è onesto.

    A mio giudizio tutti i concorsi pubblici dovrebbero essere improntati alla massima trasparenza. Fosse per me organizzerei visite guidate per i candidati durante i lavori di correzione: la smettereste di scrivere assurdità. Di certo una maggiore trasparenza contribuirebbe a disinnescare il rancore che ormai mi pare collocato tra i candidati e le commissioni, rancore che – temo – non abbia ancora offerto i suoi frutti peggiori.

    Questo forum è stato una straordinaria occasione mancata. Avreste potuto organizzarvi, ad esempio, per preparare una bozza di riforma da sottoporre, a suon di firme, alle autorità competenti. Negli anni scoprirete che i buoni argomenti hanno una loro intrinseca forza e riescono sempre a farsi largo anche nelle condizioni peggiori. Certo, ci vuole pazienza ed equilibrio…

    Nell'attesa di una riforma che forse non arriverà mai (o se arriverà farà solo danni come da tradizione italiana) qual è la miglior sorte per il forum?

    Tre sono le soluzioni:

    1) chiuderlo e... buonanotte ai suonatori!

    2) moderarlo con maggiore severità, facendo capire agli utenti più irruenti che le livorose polemiche danneggiano tutti ed abbassano la credibilità del forum nella misura in cui contengono critiche irrazionali degne delle peggiori leggende metropolitane

    3) prendendo atto che un forum quando va on-line assume vita propria e si sottrae all'assoluta signoria del suo fondatore, fare un passo indietro introducendo delle regole democratiche, dando vita ad un consiglio direttivo frutto di un'elezione da parte degli utenti (con annessi onori ed oneri). Segnalo che proprio in questo modo si è salvato ed è cresciuto l'importantissimo forum di aviazione civile. Forum ove scrivono ed intervengono piloti di linea, ingegneri progettisti, controllori di volo. Ad un certo punto l'importanza del forum era divenuta tale che alla crisi di crescita non si poteva rispondere con la semplice chiusura. I fondatori hanno capito che la chiusura del forum avrebbe comportato un danno sociale che doveva essere scongiurato.

    Un’ultima riflessione voglio dedicarla a quell’utente che chiede insistentemente se i moderatori siano pagati, aggiungendo “la gratuità è sospetta. Passare il proprio tempo a vedere se il post di un utente può passare o no, non si sa in base a quale criterio nei casi non eclatanti, e quindi censurarlo rende legittima la domanda: perchè lo fai? e di solito la risposta affonda le sue radici in una branca diversa dal diritto.”

    La domanda vale anche per me. Chi me lo fa fare? Ho speso tutta la giornata a preparare questa lettera aperta e l’ho fatto a danno del mio lavoro (per il quale sì sono pagato). Chi mi paga? La CIA, Berlusconi? Occulte correnti della magistratura?

    E’ triste pensare che tu, immagino giovane, sia già così cinico e rassegnato. Lo sai perché questo paese ancora non crolla? Perché esistono ancora persone guidate da un codice etico, che credono e sanno di avere un dovere verso gli altri, persone che – incredibilmente – sono altruiste. Era proprio quest’ altruismo lo spirito originario della rete. Sino a dieci anni fa nessuno avrebbe neppure formulato un pensiero come il tuo.



    Avrei molto altro da aggiungere ma mi fermo qui perché mi rendo conto di essere stato vittima di “Fulserite".

    Un caro saluto





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    prof. avv. Ugo Grassi
    ordinario di diritto civile
    nell'Università degli Studi di Napoli
    Parthenope



    Ps prima che vi scateniate a commentare la mia lettera rammentate che voi siete protetti dall’anonimato. Io no.
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    Condivido solo in parte le Tue considerazione Nonpropriobello.

    Mi soffermo, in particolare, sulla Autocritica
    Devo dire che fuori e dentro la fiera ho assistito a scene agghiaccianti. Persone che vivono l'esame come una sorta di "obbligo di leva" per accontentare parenti ed amici; che seguono costosissimi corsi ma che pensano che il concorso c.d. "anomalo" sia una figura elaborata dalla giurisprudenza e che il testo di penale lo hanno tenuto sotto braccio solo per "mostrarsi" al pubblico.
    Ecco, queste persone dovrebbero farsi una sana autocritica e interrogarsi sul proprio senso delle cose e della vita che alla soglia dei 30 anni, ed oltre, dovrebbe essere acquisito.

    Per il resto, penso che con allenamento serio, studio e una dose di fortuna la meta possa essere raggiungibile e lo dice una persona appena amaramente segata. Per onestà intellettuale ritengo che l'esame è superato anche da chi non ha un Q.I. sopra alla media. Persone assolutamente "normali" che si sono impegnate ed hanno raggiunto il traguardo.

    Il concorso ha premiato e premia persone davvero meritevoli ma non si può negare che si tratta di un sistema obsoleto non al passo con i tempi e con i "numeri" dei partecipanti. Qualche anno fa un prof. che aveva fatto parte della commissione da uditore giudiziario aveva scritto una lettera, pubblicata sui siti di aspiranti uditori, dove raccontava con estrema chiarezza il funzionamento delle correzioni. Le sue parole, a mio avviso, sono molto crude e molto sentite al tempo stesso.

    Penso e ritengo che i momenti di scoraggiamento possano capitare a Tutti. Tutti gli esseri umani che partecipano vincono o perdono un concorso bandito sul pianeta terra e gestito da persone appartenenti al genere: Uomo.
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    DIARIO DI BORDO DEL 29 03 2017

    Mi sembra di avere viaggiato infiniti anni e di avere combattuto mille battaglie. Mi sembra di essere sopravvissuta ad una tempesta.

    Ed in questi giorni, così strani, così nostalgici, così densi di sogni misti a realismo numerico ho realizzato che in fondo, correndo verso questo desiderio di superare l'esame, ho avuto modo di imparare a conoscere me stessa ed i miei limiti.

    In questi giorni mi sembra di ripercorrere gran parte della mia vita in flashback di esperienze, persone, soddisfazioni e cocenti delusioni. Sarà l'età.

    Ma, voglio pensare a me e a ciascuna di tutte quelle persone, ognuna con la sua storia personale, che si sono impegnate fino in fondo in questa avventura come tanti "soldati" di un esercito pacifico che ha cercato e che cerca di lottare per le proprie idee con dignità ed onestà lealtà.

    Questo forum rimane per me un luogo di condivisione. Molto spesso silente. Altre volte "partecipante".

    Non credo che avrò il coraggio di vedere i risultati.

    Non vado oltre, perché..sono già abbastanza emozionata.
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    ....non credo che avrò il coraggio di vedere i risultati. ..

    Vorrei avere un'amnesia della durata di due settimane a partire da oggi e dimenticarmi totalmente della pubblicazione.

    Mando un saluto solidale a tutti quelli che sono in "attesa" e che non credono nelle probabilità e nelle percentuali ^_^.
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    In questo periodo di attese, riflessioni, considerazioni e paronoie menatali, mi chiedevo se qualche idoneo alla sua 4^ consegna potesse raccontare il suo percorso.

    Questo concorso, per sua natura estremamente duro anche dal punto di vista psicologico è davvero una gara di resistenza.

    Tre possibilità sono poche ed al tempo stesso estenuanti. Inoltre essere dichiarati non idonei per 3 volte consecutive porta alla scoraggiamento più totale.

    Quindi la domanda che rivolgo ai vincitori alla 4^ consegna è: ma come avete fatto o meglio, come avete affrontato la 4^ consegna e la vittoria tanto agognata?

    Si accettano considerazioni psicoanalitiche e di psicologica..anche suffragati da testi della scienza specialistica :B):
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    Condivido la tua lettura dei fatti...!!

    Aggiungerei che ci sono quelli che, molto sicuri di loro stessi e consapevoli delle proprie capacità-dei propri elaborati, compiangono se stessi verso i terzi ( con scene teatrali di triste autocommiserazione ) ma sentono nel loro "cuore" di avere ottime possibilità di aver passato gli scritti.

    Ma queste sono solo teorie ..occorrerebbero testimonianze dei diretti interessati.
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    " Ad ottobre o novembre sarà probabilmente indetto un nuovo concorso di magistrato ordinario".

    Da mando giudiziario del 19 settembre 2016.
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    CITAZIONE (Pennywise89 @ 1/7/2016, 08:47) 
    Ragazzi, i codici della collana percorsi Giuffrè, quelli grandi, in particolare quello di amministrativo, contengono elementi in violazione delle prescrizioni in punto di ammissibilità?

    Spero proprio :B): di no

    "In conformità agli orientamenti espressi dalle Commissioni dei precedenti concorsi nazionali in Magistratura, sono ammissibili i codici comunemente diffusi in commercio, corredati da indici cronologici, analitico-alfabetico (o sistematico-alfabetico) e/o sommario". www.giustizia.it
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    ..Rispolvero la discussione.. sperando che i nuovi idonei :levitaonholiday.gif: raccontino la propria esperienza..
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    CITAZIONE (scribscrib @ 31/8/2015, 23:58) 
    CITAZIONE (Medea10 @ 19/8/2015, 17:04) 
    Volevo comprare "la mia vita per la libertà" di Gandhi.

    Qualcuno di voi lo ha letto?

    Allora, se già non l' hai visto, ti consiglio di guardare prima il film (del 1982) - anche solo per la scenografia - perché, dopo il libro, potrebbe piacerti di meno. L' autobiografia ti dà l' idea di come fosse in realtà complesso Gandhi, oltre a una serie infinita di note psicologiche.

    A me è piaciuto molto: l' ho letto anni e anni fa e ricordo ancora vari episodi. Uno che mi ha sorpreso è Gandhi venticinquenne in Inghilterra a studiare legge che si toglie la fede perché voleva piacere ad una ragazza del posto!

    Per chi volesse un libretto agile ma piuttosto denso, consiglio "Le parole sono pietre" di Carlo Levi. Sono tre brevi scritti sui suoi viaggi in Sicilia. Tra le tante cose di cui parla, la Ducea di Nelson (l' ammiraglio) - il suo feudo vicino all'Etna tramandatosi di generazione in generazione - e la lotta dei proprietari latifondisti per eludere le leggi agrarie degli anni 50'...

    Non ho visto il film che hai indicato ma ho già cominciato a leggere il libro: era troppa la curiosità sulla vita di Gandhi.
    Per ora lo trovo "sorprendente" rispetto a quanto potevo aspettarmi..
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    Aggiungerei il mio nome alla lista con la soglia di euro 50.

    Sarà dura..me ne rendo conto. :unsure: :unsure:
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    Volevo comprare "la mia vita per la libertà" di Gandhi.

    Qualcuno di voi lo ha letto?
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    Cerco compagni di studio zona Udine al fine di organizzare un programma per il prossimo concorso in magistratura.

    Contattatemi in MP.

    Un saluto.
225 replies since 22/4/2011
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