le "batoste" sulle spese

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    Secondo voi, è rilevante deontologicamente una supposta ed accademica disparità di trattamento operata da un magistrato
    nella liquidazione delle spese del giudizio civile ex art. 91 c.p.c. ?

    Facciamo il caso astratto: un magistrato ha una (magari inconscia) simpatia per l'Avv. Tizio.

    Quando le parti da lui difese sono soccombenti, per le spese liquida i minimi.

    Poiché lo stesso magistrato ha specularmente una (magari inconscia) antipatia per Caio, liquida quasi sempre i massimi
    quando viceversa i clienti di quest'ultimo sono soccombenti.

    Premessa la difficoltà di una prova del fatto (si fa un'istanza alla cancelleria del tribunale per ottenere tutte le decisioni ?... si chiede ai colleghi ?), mi pare che non rientri,
    un'ipotesi del genere, nelle tassative ipotesi di illecito disciplinare dei magistrati.

    Peraltro, il magistrato potrebbe sempre farsi scudo nella particolarità della controversia per dire che ogni caso fa storia a sè.
     
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  2. Bodhidharma
     
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    CITAZIONE (eldiablo @ 24/1/2014, 20:58) 
    Secondo voi, è rilevante deontologicamente una supposta ed accademica disparità di trattamento operata da un magistrato
    nella liquidazione delle spese del giudizio civile ex art. 91 c.p.c. ?

    Facciamo il caso astratto: un magistrato ha una (magari inconscia) simpatia per l'Avv. Tizio.

    Quando le parti da lui difese sono soccombenti, per le spese liquida i minimi.

    Poiché lo stesso magistrato ha specularmente una (magari inconscia) antipatia per Caio, liquida quasi sempre i massimi
    quando viceversa i clienti di quest'ultimo sono soccombenti.

    Premessa la difficoltà di una prova del fatto (si fa un'istanza alla cancelleria del tribunale per ottenere tutte le decisioni ?... si chiede ai colleghi ?), mi pare che non rientri,
    un'ipotesi del genere, nelle tassative ipotesi di illecito disciplinare dei magistrati.

    Peraltro, il magistrato potrebbe sempre farsi scudo nella particolarità della controversia per dire che ogni caso fa storia a sè.

    fossi in Caio mi preoccuperei prima del suo tasso di soccombenza.
    ah già, perderà sicuramente perché il giudice lo tiene sulle balle.
    c'ho preso?
     
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    Noto ut supra una larvata ironia.

    Ti auguro di non "svegliarti" mai dalla "favola bella" di una giustizia giusta che non guarda in faccia a nessuno e che non fa preferenze... in fondo le illusioni servono per campare meglio ;)
     
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  4. Bodhidharma
     
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    CITAZIONE (eldiablo @ 25/1/2014, 17:52) 
    Noto ut supra una larvata ironia.

    Ti auguro di non "svegliarti" mai dalla "favola bella" di una giustizia giusta che non guarda in faccia a nessuno e che non fa preferenze... in fondo le illusioni servono per campare meglio ;)

    sempre meglio dell'incubo del gomblotto
     
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    State boni qua, ché ho un po' di impegni in questo periodo.
     
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  6. Bodhidharma
     
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    CITAZIONE (togasana @ 26/1/2014, 14:13) 
    State boni qua, ché ho un po' di impegni in questo periodo.

    ?
    il sarcasmo è vietato dal regolamento?
    vabbe' allora versione seria: il soccombente è come il debitore, ha sempre torto, quindi non ha molto senso lagnarsi del trattamento ricevuto.
    se invece si pensa che il giudice abbia sbagliato nella liquidazione, si può sempre appellare.
     
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    Si può sempre appellare, ma intanto il giudice che sbaglia nella liquidazione sa che non sarà mai chiamato a rispondere dell'errore in nessuna sede ...

    Non c'è dubbio: un sistema del genere è efficientistico e non si presta a possibilità di abusi e disparità di trattamento :D
    salutoni a tutti
     
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  8. Bodhidharma
     
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    CITAZIONE (eldiablo @ 26/1/2014, 18:38) 
    Si può sempre appellare, ma intanto il giudice che sbaglia nella liquidazione sa che non sarà mai chiamato a rispondere dell'errore in nessuna sede ...

    ha detto tu che c'è dolo.
    caso classico da legge 117/1988. auguri.
     
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    Come dicono dalle mie parti: non mi sono capito. :D

    Non si tratta di violazione di legge, ma di OGGETTIVA e verosimile disparità di trattamento.

    Lo stabilire se una causa merita una liquidazione di compensi minimi o massimi per il soccombente rientra nei compiti
    del giudice.

    Per esempio, date due cause di eguale valore, può capitare che, in un caso, un accademico giudice liquidi per spese legate alla soccombenza
    € 10.000,00 mentre in un'altra causa, patrocinata da altro avvocato, solo € 5.000,00.

    Sempre l'accademico giudice potrebbe dire che la liquidazione (entro il minimo o il massimo) è, nei due casi, giustificata dalla complessità della controversia, dal numero di questioni trattate,
    ma si tratta di affermazioni che spesso non vengono neppure indicate in motivazione.

    Di qui, qualche avvocato potrebbe pensare ad una disparità di trattamento, realizzata attraverso una facoltà lecita del giudice:
    quella di graduare le spese di soccombenza.

    Non ho detto che abbia ragione l'avvocato a ritenere una cosa del genere.

    La questione è aperta, ma se il fenomeno della "batosta sulle spese" si ripete, taluno può ipotizzare che se ci fosse stato un altro avvocato a patrocinare la causa, il trattamento sarebbe stato diverso.

    Poi si può ritenere anche legittimamente che questo sia un modo per scaricare le colpe dell'avvocato sul giudice... a me interessava sapere solo se tale disparità di trattamento, ove sia possibile documentarla, abbia una qualche rilevanza e se si possa quindi "attaccare il giudice" in sede deontologia, come mi pare sia purtroppo da escludere.

    salutoni
     
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  10. Bodhidharma
     
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    CITAZIONE (eldiablo @ 26/1/2014, 22:17) 
    La questione è aperta, ma se il fenomeno della "batosta sulle spese" si ripete, taluno può ipotizzare che se ci fosse stato un altro avvocato a patrocinare la causa, il trattamento sarebbe stato diverso.

    sì. se ci fosse stato un altro avvocato avrebbe vinto oppure (se l'obiezione è che non si può vincere dove il cliente ha torto) avrebbe convinto il cliente a non affrontare il giudizio. :P
    CITAZIONE
    Poi si può ritenere anche legittimamente che questo sia un modo per scaricare le colpe dell'avvocato sul giudice...

    ottima sintesi. è proprio un modo per scaricare le colpe dell'avvocato sul giudice. usanza abbastanza diffusa nella mediocre classe forense italica.
    ricambio i salutoni e, credimi, sei sprecato per certe ricerche... ;)
     
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    Quindi il giudice per te ha sempre o quasi sempre ragione ? ;)

    Spesso si è costretti a percorrere tre gradi di giudizio per vedersi dare ragione... non é questa la migliore dimostrazione del fatto che anche i giudici talvolta sbagliano ?

    E se sbagliano, perchè devo sentirmi ripetere che c'é solo l'appello ?

    Perché sennò i giudici non potrebbero reggere l'urto in sede disciplinare per ogni ipotetica quisquillia ed il sistema collasserebbe ?
     
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  12. Bodhidharma
     
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    CITAZIONE (eldiablo @ 28/1/2014, 12:24) 
    Quindi il giudice per te ha sempre o quasi sempre ragione ? ;)

    Spesso si è costretti a percorrere tre gradi di giudizio per vedersi dare ragione... non é questa la migliore dimostrazione del fatto che anche i giudici talvolta sbagliano ?

    E se sbagliano, perchè devo sentirmi ripetere che c'é solo l'appello ?

    perché l'errore del giudice è un dato ineliminabile del sistema.
    CITAZIONE
    Perché sennò i giudici non potrebbero reggere l'urto in sede disciplinare per ogni ipotetica quisquillia ed il sistema collasserebbe ?

    se c'è dolo o colpa grave te la puoi rifare col giudice (rectius col ministero). ma il dolo e la colpa grave hanno poco a che vedere con l'errore, ti torna?
     
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  13. gnorantecomelacartacalcante
     
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    - - P A R C E L L A - m e n t i -




    - " vincer le cause per me è molto facile ,


    - " far perder agli altri non mi è difficile ,


    - " ma il minimo delle parcelle mi risulta impossibile ;


    - " vinco in primo grado e pure in appello ,


    - " davanti al tal giudice , a questo e a quello ,


    - " al giudice di pace o in cassazione ,


    - " dove lì vinco in ogni sezione ."



    - taratatà - tatà - taratatà - tatà - taratatà - tàràtàtàtàtatà -




    - " non ho mai perso una causa facile ,


    - " ma neppur un arbitrato difficile ,


    - " perché perder per me è quasi impossibile ,


    - " però se finalmente qualcuno ci riuscisse


    - " ci scapperebbe la ri-vo-lu-zio-ne ,


    - " ma io incasserei comunque una lautissima liquidazione !"



    - taratatà - tatà - taratatà - tatà - taratatà - taràtàtatatatà -

    Edited by gnorantecomelacartacalcante - 18/2/2014, 20:48
     
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12 replies since 24/1/2014, 20:58   246 views
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