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Pablita.
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Sarò sintetica:
- nel 1984 a Tizio vengono notificati due avvisi di accertamento per dichiarazione infedele relative all'anno 1977 e 1978: violazione dell'art. 46 co.4 dpr 600 del 1973 per non aver dichiarato dei dividendi occulti derivanti da quota di società di cui Tizio era socio di minoranza.Si rideterminava quindi il reddito (irpef e ilor) da x a x+y
- nei medesimi avvisi si dà atto dell'applicazione di una delibera della Giunta del Comune di M... che ex artt. 38 o 41 dpr 600/73 ridetermina ulteriormente il reddito (x+y)+z in ragione di spese ritenute a carico di Tizio;
-vengono altresì determinate le sanzioni pecuniarie per le due dichiarazioni infedeli.
Tizio presenta due ricorsi avanti alla commssione tributaria di primo grado, che in parziale accolgimento:
-riconosce la fondatezza della non imputabilità di dividendi occulti per il solo fatto che all'epoca la vertenza con la società in questione non era conclusa;
- ritiene accertata su base documentale l'eccepita inesistenza di spese poste a carico di Tizio ai sensi della Delibera Comunale.
Ridetermina quindi il reddito dei due anni in miura leggermente inferiorie a quanto indicato negli atti di accertamento.
Tizio ricorre alla commissione di secondo grado che conferma in toto la decisione e, non contento, ricorre alla Commissione Tributaria Centrale a Roma.
Nel 1989.
Bene, tre anni fa da Roma vengono trasmessi alla città di M..... una vagonata di fascicoli, fra cui quello di Tizio, che ieri si presenta presso l'Avv. Pablita perchè fra 33 giorni c'è udienza davanti alla Commissione Tributaria Centrale sede di M....
L'avv. Pablita ha due giorni per depositare eventuali memorie.
Premesso che l'accertamento non è ancora divenuto definitivo e quindi non mi trovo a contestare una cartella tardiva, avete qualche suggerimento su cosa eccepire a fronte di un'atttesa di 24 anni per la fissazione dell'udienza?.