Il direttore de L'Avvenire

w i moralisti da strapazzo

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. quanti siete?
     
    .

    User deleted


    Boffo, il supercensore condannato per molestie

    «Articolo 660 del Codice penale, molestia alle persone. Condanna originata da più comportamenti posti in essere dal dottor Dino Boffo dall’ottobre del 2001 al gennaio 2002, mese quest’ultimo nel quale, a seguito di intercettazioni telefoniche disposte dall’autorità giudiziaria, si è constatato il reato». Comincia così la nota informativa che accompagna e spiega il rinvio a giudizio del grande moralizzatore, alias il direttore del quotidiano Avvenire, disposto dal Gip del Tribunale di Terni il 9 agosto del 2004.

    Copia di questi documenti da ieri è al sicuro in uno dei nostri cassetti e per questo motivo, visto che le prove in nostro possesso sono chiare, solide e inequivocabili, abbiamo deciso di divulgare la notizia. A onor del vero, questa storia della non proprio specchiata moralità del direttore del quotidiano cattolico, circolava, o meglio era circolata a suo tempo, per le redazioni dei giornali. Dove si chiacchiera, anche troppo, per tirar tardi la sera. C’è chi aveva orecchiato, chi aveva intuito, chi credeva di sapere.

    Ma le chiacchiere non bastano a crocefiggere una persona. O meglio bastano, sono bastate, solo nel caso di due persone: Gesù Cristo per certi suoi miracoli e, più recentemente, Silvio Berlusconi per certi suoi giri di valzer con signore per la verità molto disponibili.
    Ma torniamo alle tentazioni, in cui è ripetutamente caduto Dino Boffo e atteniamoci rigorosamente ai fatti, così come riportati nell’informativa: «...Il Boffo - si legge - è stato a suo tempo querelato da una signora di Terni destinataria di telefonate sconce e offensive e di pedinamenti volti a intimidirla, onde lasciasse libero il marito con il quale il Boffo, noto omosessuale già attenzionato dalla Polizia di Stato per questo genere di frequentazioni, aveva una relazione. Rinviato a giudizio il Boffo chiedeva il patteggiamento e, in data 7 settembre del 2004, pagava un’ammenda di 516 euro, alternativa ai sei mesi di reclusione. Precedentemente il Boffo aveva tacitato con un notevole risarcimento finanziario la parte offesa che, per questo motivo, aveva ritirato la querela...».

    Dino Boffo, 57 anni appena compiuti, è persona molto impegnata. O, come si dice quando si pesca nelle frasi fatte, vanta un curriculum di rispetto. È direttore di Avvenire da quindici anni, direttore e responsabile dei servizi giornalistici di Sat 2000, il network radio-televisivo via satellite dei cattolici italiani nel mondo, nonché membro del comitato permanente dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, che detta le linee guida delle Università Cattolica del Sacro Cuore. Acuto osservatore della vita politica italiana e delle vicende che segnano il mutamento dei tempi e dei costumi, recentemente, in più d’una occasione, Boffo si è sentito in obbligo, rispondendo alle pressanti domande dei suoi smarriti lettori, di esprimere giudizi severi sul comportamento del presidente del Consiglio. E, turbato proprio da quel comportamento, è arrivato a parlare di «disagio» e di «desolazione». Persino, e dal suo punto di vista è assolutamente comprensibile, di «sofferenza». Quella sofferenza, per citare testualmente quanto ha scritto ancora pochi giorni fa, sul giornale che dirige «che la tracotante messa in mora di uno stile sobrio ci ha causato». Questa riflessione l’ha portato a esprimere, di conseguenza, più e più volte il suo desiderio più fervido, ovvero il «desiderio irrinunciabile che i nostri politici siano sempre all’altezza del loro ruolo».

    Nell’informativa, si legge ancora che della vicenda, o meglio del reato che ha commesso e delle debolezze ricorrenti di cui soffre e ha sofferto il direttore Boffo, «sono indubbiamente a conoscenza il cardinale Camillo Ruini, il cardinale Dionigi Tettamanzi e monsignor Giuseppe Betori».

    I primi due non hanno bisogno di presentazione, l’ultimo, per la cronaca, è l’arcivescovo di Firenze. Si dice che le voci corrono. Ma, alla fine, su qualche scrivania si fermano.

    www.ilgiornale.it

     
    .
  2. Vegliardo
     
    .

    User deleted


    Non entro, almeno per ora, nel merito della notizia, ma non posso non rilevare con una punta - lasciatemelo dire - di ammirato stupore, come al Giornale facciano davvero di tutto per guadagnarsi la loro pagnotta. Sono lavoratori indefessi, diciamolo.

    In fondo deve essere una vita difficile. Forse in quella redazione qualcuno soffre di gastrite, e noi non lo sappiamo.
     
    .
  3. quanti siete?
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Vegliardo @ 28/8/2009, 14:50)
    Non entro, almeno per ora, nel merito della notizia, ma non posso non rilevare con una punta - lasciatemelo dire - di ammirato stupore, come al Giornale facciano davvero di tutto per guadagnarsi la loro pagnotta. Sono lavoratori indefessi, diciamolo.

    In fondo deve essere una vita difficile. Forse in quella redazione qualcuno soffre di gastrite, e noi non lo sappiamo.

    Niente a che vedere con quei giornalisti de L'Espresso e di Repubblica, che non perdono occasione per attaccare il loro editore De Benedetti.
     
    .
  4. VICECONSIGLIERE
     
    .

    User deleted


    Preparatevi!!!
    Tra non molto si tornerà a votare ...
    quanti siete? ... prepara Lambretta, colla e manifestielli ...

    Edited by VICECONSIGLIERE - 28/8/2009, 15:03
     
    .
  5. Silu
     
    .

    User deleted


    Il problema è che si gioca al piattino:
    Io ho fatto questo...colui che lo dice ha fatto quell'altro...
    come se la magagne di uno compensino quelle dell'altro.
    Povertà di argomenti -_-
     
    .
  6. quanti siete?
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Silu @ 28/8/2009, 15:02)
    Il problema è che si gioca al piattino:
    Io ho fatto questo...colui che lo dice ha fatto quell'altro...
    come se la magagne di uno compensino quelle dell'altro.
    Povertà di argomenti -_-

    E' bello vedere che la povertà di argomento si appalesa, per te, solo ove l'accusato reagisca e vada al contrattacco.

    Ne deduco che ricchezza di argomenti per te sarebbe stata tacere che chi fa la morale è in realtà un molestatore.
     
    .
  7.  
    .
    Avatar

    pilota di tradizione. dal 2009

    Group
    Administrator
    Posts
    22,021

    Status
    Anonymous
    trovo che le notizie su Boffo siano interessanti.
    sono, in una parola, "notizie".
     
    .
  8. Zaleuco
     
    .

    User deleted



    Roma, 16:14
    BERLUSCONI: MI DISSOCIO DA 'GIORNALE' VITA PRIVATA SACRA

    "Il principio del rispetto della vita privata e' sacro e deve valere sempre e comunque per tutti".



    ..quanti, il tuo pastore si dissocia....su conformati

    vas-y vas-y

    andale andale




    p.s.: immagino adesso che, da galantuomo dignitoso qual è, da professionista serio qual si professa, il buon Vittorio Feltri abbia già inoltrato le sue dimissioni irrevocabili dalla direzione del Giornale.....vero? :ph34r:

    Edited by Zaleuco - 28/8/2009, 18:04
     
    .
  9. Silu
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (quanti siete? @ 28/8/2009, 15:24)
    CITAZIONE (Silu @ 28/8/2009, 15:02)
    Il problema è che si gioca al piattino:
    Io ho fatto questo...colui che lo dice ha fatto quell'altro...
    come se la magagne di uno compensino quelle dell'altro.
    Povertà di argomenti -_-

    E' bello vedere che la povertà di argomento si appalesa, per te, solo ove l'accusato reagisca e vada al contrattacco.

    Ne deduco che ricchezza di argomenti per te sarebbe stata tacere che chi fa la morale è in realtà un molestatore.

    No no,trovo BUffo sia uscita adesso :D
    Di per se la notizia è interessante.
    Se si vuole contrattaccare non si gioca al piattino,si risponde nel merito ;)
     
    .
  10. Vegliardo
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (giskard @ 28/8/2009, 16:12)
    trovo che le notizie su Boffo siano interessanti.
    sono, in una parola, "notizie".

    ...Entrando nel merito, a me sembra indubbiamente uno scoop, con cui Feltri ha liquidato alla grande la credibilità del direttore dell'Avvenire e delle sue critiche a Berlusconi.
    Ed è giusto che l'opinione pubblica sia informata sulla moralità di chi è direttore di uno dei più importanti quotidiani cattolici, e pretende di dare lezioni di morale ad altri.

    Resto però col mio dubbio, col quale non voglio sminuire la portata della notizia, ma solo rimarcare che, secondo i miei utopistici auspici, il giornalismo dovrebbe essere autenticamente libero: se Boffo avesse criticato in questi mesi la moralità di Franceschini, Bersani e Di Pietro, qualcosa di indefinibile mi induce a pensare che forse Feltri non avrebbe ugualmente pubblicato la notizia. :rolleyes:

    CITAZIONE (quanti siete? @ 28/8/2009, 14:58)
    CITAZIONE (Vegliardo @ 28/8/2009, 14:50)
    Non entro, almeno per ora, nel merito della notizia, ma non posso non rilevare con una punta - lasciatemelo dire - di ammirato stupore, come al Giornale facciano davvero di tutto per guadagnarsi la loro pagnotta. Sono lavoratori indefessi, diciamolo.

    In fondo deve essere una vita difficile. Forse in quella redazione qualcuno soffre di gastrite, e noi non lo sappiamo.

    Niente a che vedere con quei giornalisti de L'Espresso e di Repubblica, che non perdono occasione per attaccare il loro editore De Benedetti.

    ...Però devo dirtelo: così mi ricordi un po' quei professori comunisti degli anni settanta secondo cui era sbagliato mettere i voti, perchè indivuduare i bravi e distinguerli da meno bravi sarebbe stato diseducativo. :(
    Indubbiamente i giornalisti di de bnedetti sono bravi ragazzi in gamba, che si impegnano per guadagnarsi il loro stipendio. ;)
    Però io, che confesso di provare una nostalgica simpatia per il Libro Cuore :wub: e di preferirlo alla pedagogia paramarxista, trovo che quelli del Giornale mi ricordino tanto Derossi, lo zelante e sempre preparatissimo primo della classe... :smartass.gif: :rolleyes: Suvvia, diamogliela la medaglia al merito, come nel capitolo del libro sulla cerimonia di fine anno!... :smartass.gif: :P
     
    .
  11. quanti siete?
     
    .

    User deleted


    LA RABBIA DEI MORALISTI SMASCHERATI
    di Vittorio Feltri

    Dino Boffo non smentisce i fatti a lui attribuiti. La Conferenza dei vescovi, imbarazzata, accenna a una minima difesa. Annullata la cena tra Berlusconi e il cardinal Bertone. Un gran polverone
    I nemici del Giornale si sono scatenati. Non hanno gradito gli articoli che abbiamo pubblicato ieri su Dino Boffo, direttore dell’Avvenire (quotidiano dei vescovi italiani) e capofila dei moralisti impegnati a lanciare anatemi contro Silvio Berlusconi per le sue vicende private. Sono piovute su di noi critiche aspre e in alcuni casi violente. Quel Feltri - grida scandalizzato Boffo - è un killer. Tuttavia non ha smentito una riga di quanto scritto; già, non poteva farlo, perché la notizia che lo riguarda è vera, e purtroppo per lui non è una sciocchezza irrilevante.
    Egli ha patteggiato nel tribunale di Terni e pagato una sanzione pecuniaria per una storiaccia di molestie alla moglie di un uomo col quale il signor direttore Savonarola aveva una relazione omosessuale. Intendiamoci. La relazione omosessuale era ed è affare suo, ma il reato per il quale ha patteggiato, ossia le molestie, non è mica tanto privato poiché trattato in un’aula di Giustizia.Detto questo, nessuno, tantomeno al Giornale, si sarebbe occupato di una cosa simile se lui, il Principe dei moralisti, non avesse fatto certe prediche dal pulpito del foglio Cei per condannare le presunte dissolutezze del Cavaliere. Adesso i cittadini sanno che il lapidatore non ha le carte in regola per lapidare alcuno.
    Le reazioni sgangherate registrate ieri su questo fatto (e immagino la stampa di oggi quanto strillerà) dimostrano la malafede e il doppiopesismo di tanti politici e giornalisti. Per mesi la Repubblica (e non solo) ha sbattuto in prima, seconda, terza pagina articoli zeppi di insinuazioni, intercettazioni galeotte, interviste a prostitute e amiche di prostitute: una campagna interminabile finalizzata a demolire la reputazione del presidente del Consiglio, enfatizzando le sue performance di amatore instancabile. I giornali sedicenti indipendenti e i politici progressisti hanno applaudito al gossip, talvolta alimentandolo; poi noi scopriamo che uno dei massimi censori, il numero uno di Avvenire, è un tipo che prima di parlare male di altri dovrebbe guardarsi allo specchio, e veniamo ricoperti di insulti.
    Craxi diceva: a brigante, brigante e mezzo. Aveva ragione. In seguito alle nostre rivelazioni la cena prevista ieri sera fra il premier e il cardinal Bertone è stata annullata per evitare strumentalizzazioni. La Cei, non senza imbarazzo, ha espresso generica e formale solidarietà a Boffo; non poteva fare diversamente. Forse non era al corrente del vizietto del suo portavoce giornalistico e, quand’anche fosse stata informata, sperava non sarebbero uscite indiscrezioni e ora, colta alla sprovvista, deveriflettere sul da farsi.
    Silvio Berlusconi ha diramato un comunicato nel quale si dissocia dal Giornale perché contrario alle polemiche sulla vita intima di chiunque. Ci saremmo stupiti se il premier avesse detto il contrario, e cioè che approvava la nostra iniziativa. Non c’è bisogno di rammentare che il compito di decidere in una redazione spetta al direttore il quale può essere licenziato da un momento all’altro, ma non limitato nei suoi poteri. Se sbaglia, paga; ma è libero di sbagliare. Su questo punto il contratto di lavoro non lascia margini a dubbi.
    Sono pronto a rispondere di quanto abbiamo pubblicato nella consapevolezza che fornire informazioni e commentarle è nostro dovere. Aggiungo che non sono affatto pentito di aver divulgato la notizia su Boffo e, in una circostanza analoga, il mio atteggiamento non cambierebbe di una virgola.
    Abbiamo la certezza che questa faccenda non finirà qui. Replicheremo agli attacchi (scontati) di cui saremo oggetto, e rassicuriamo i lettori: non siamo mammole. Finché i moralisti speculeranno su ciò che succede sotto le lenzuola di altri, noi ficcheremo il naso (turandocelo) sotto le loro.


    www.ilgiornale.it
     
    .
  12. Zaleuco
     
    .

    User deleted


    ....bene, benissimo..... mai la sinistra fu più efficiente nell'autolesionarsi

    grazie quanti :worthy.gif:

    Vittorio continua imperterrito.. :superman.gif: ...dai su, un altro colpettino....



    Tesa la riunione tra Letta e il premier "Guarda Silvio che così non duriamo"
    Il sottosegretario alla presidenza trascina il premier in Vaticano per un incontro notturno
    La giornata nera del Cavaliere rincorsa per ricucire con la Chiesa
    Ma al Vaticano non basta la dissociazione da Feltri. Timori per una crisi
    di FRANCESCO BEI



    ROMA - Per un presidente del Consiglio che si vanta a ogni piè sospinto di avere con la Santa Sede "i migliori rapporti di sempre", la giornata di ieri è stata da incubo. Per Silvio Berlusconi ma soprattutto per Gianni Letta, che da settimane stava lavorando di fino per ricucire gli strappi con Oltretevere prodotti dalle uscite dei ministri della Lega. Sapeva Berlusconi cosa si stava cucinando al Giornale contro il direttore dell'Avvenire? Sapeva, ma forse non tutto e sicuramente non aveva previsto l'uscita dello "scoop" del quotidiano di famiglia nello stesso giorno del suo sudatissimo incontro con il segretario di Stato. Era infatti da prima del G8 dell'Aquila che palazzo Chigi aveva chiesto un incontro al numero due del Vaticano. Finora senza successo, anzi una prima volta Bertone si era negato per ragioni di "opportunità". Senza contare il rifiuto di papa Ratzinger di incontrare Berlusconi a Viterbo il prossimo 6 settembre, in occasione dell'esposizione della "machina" di Santa Rosa.

    A voler ricostruire lo svolgersi dell'operazione dietro le quinte, appare comunque chiaro che già da tempo Dino Boffo era finito nel mirino del Cavaliere, che meditava vendetta per le critiche ricevute questa estate sulla sua "condotta morale". "Un attacco gratuito e a freddo, ha dato credito a tutte le menzogne che scrivono su di me", aveva confidato con rabbia Berlusconi nei giorni scorsi.

    Boffo era finito nella lista nera dei nemici da colpire, nonostante le rassicurazioni private fornite anche di recente al premier dai vertici della Cei sulla non ostilità pregiudiziale della Chiesa italiana rispetto al suo governo. L'operazione contro Boffo dunque doveva scattare, Berlusconi l'aveva avallata politicamente, ma il premier ha sottovalutato l'imprevedibilità di Vittorio Feltri: obiettivo giusto, tempi e modi sbagliati. E così la bomba è scoppiata in casa dell'attentatore.

    Raccontano che le colombe di palazzo Chigi, Gianni Letta e Paolo Bonaiuti, informati solo a tarda sera di quanto stava per accadere, abbiano fatto il diavolo a quattro per tentare di bloccare la prima pagina del Giornale. Inutilmente. Compresa la gravità della situazione, giovedì sera Letta ha convinto Berlusconi, appena atterrato a Ciampino da Arcore, a filare dritto in Vaticano per un incontro notturno e segreto con il cardinale Bertone. Un faccia a faccia per tentare di spiegare di essere stati entrambi "assolutamente all'oscuro" dell'attacco di Feltri e per cercare di attutire le inevitabili conseguenze, provando a salvare la cena all'Aquila. Un'opera di diplomazia che si ripetuta ieri al telefono, ma inutilmente. Anche perché i vescovi non si accontentavano del comunicato con cui il Cavaliere prendeva le distanze dal Giornale, ma pretendevano la testa del direttore Feltri.

    Il secondo atto del dramma è andato in scena invece a palazzo Grazioli, tra Gianni Letta e Berlusconi. Un incontro di due ore a tratti molto teso, con il braccio destro del Cavaliere arrivato a un passo dalle dimissioni. Un disagio condiviso dal portavoce Paolo Bonaiuti, che da mesi sta cucendo rapporti stretti e cordiali con i direttori dei media cattolici. "Guarda Silvio che un governo che fa la guerra alla Chiesa non dura molto", ha spiegato con tono fermo "l'eminenza azzurrina" al premier. Indispettito per aver visto finire in fumo un paziente lavoro di tessitura, Letta ha preteso da Berlusconi una smentita di Feltri. Quella che ha partorito Berlusconi, con il consiglio di Niccolò Ghedini, è stata invece una dissociazione a metà, di cui il Cavaliere ha approfittato per ribadire in toto le sue ragioni: "Ho reagito con determinazione a quello che in questi mesi è stato fatto contro di me usando fantasiosi gossip che riguardavano la mia vita privata presentata in modo artefatto e inveritiero".

    Per salvare il salvabile, con l'ala cattolica del Pdl sempre più in fermento, Berlusconi adesso pensa a come trovare una via d'uscita, mentre nel governo si agitano gli spettri di una crisi improvvisa, di un "complotto" per far fuori Berlusconi, come titolava ieri Libero in prima pagina dando voce al leghista Calderoli. Tra le mosse del premier c'è, al primo punto, il tentativo di accordo con l'Udc per le prossime regionali. Il problema è che Pier Ferdinando Casini non vuole sentire parlare di un'intesa nazionale con il Pdl. "Vuol dire che parlerò con Caltagirone", ha scrollato le spalle Berlusconi.

    (29 agosto 2009)


    ...ed infatti già ieri mi aspettavo le "dimissioni spontanee" :shifty: di Feltri, sarebbe stato questo un segnale forte;
    ed invece....

    :59.gif:
     
    .
  13.  
    .
    Avatar

    enfant terrible

    Group
    Moderatore
    Posts
    6,121

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Vittorio Feltri @ "La rabbia dei moralisti smascherati, Il Giornale 29/8/2009)
    Egli ha patteggiato nel tribunale di Terni e pagato una sanzione pecuniaria per una storiaccia di molestie alla moglie di un uomo col quale il signor direttore Savonarola aveva una relazione omosessuale. Intendiamoci. La relazione omosessuale era ed è affare suo, ma il reato per il quale ha patteggiato, ossia le molestie, non è mica tanto privato poiché trattato in un’aula di Giustizia. Detto questo, nessuno, tantomeno al Giornale, si sarebbe occupato di una cosa simile se lui, il Principe dei moralisti, non avesse fatto certe prediche dal pulpito del foglio Cei per condannare le presunte dissolutezze del Cavaliere. Adesso i cittadini sanno che il lapidatore non ha le carte in regola per lapidare alcuno.
    (...) La Cei, non senza imbarazzo, ha espresso generica e formale solidarietà a Boffo; non poteva fare diversamente. Forse non era al corrente del vizietto del suo portavoce giornalistico e, quand’anche fosse stata informata, sperava non sarebbero uscite indiscrezioni e ora, colta alla sprovvista, deve riflettere sul da farsi.

    Su una sola cosa non sono d'accordo con Feltri: a me, francamente, non frega niente che questo Boffo sia stato condannato per molestie; trovo molto più interessante sapere che il direttore del quotidiano dei Vescovi italiani, al di là della fedina penale che si ritrova, è un noto (?) omosessuale. Sarei curioso di sapere cosa ne pensa questo Boffo, da omosessuale, delle posizioni omofobiche dei propri editori!

    TRUMAN
     
    .
  14. quanti siete?
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Zaleuco @ 29/8/2009, 09:49)
    ....bene, benissimo..... mai la sinistra fu più efficiente nell'autolesionarsi

    grazie quanti :worthy.gif:

    Vittorio continua imperterrito.. :superman.gif: ...dai su, un altro colpettino....



    Tesa la riunione tra Letta e il premier "Guarda Silvio che così non duriamo"
    Il sottosegretario alla presidenza trascina il premier in Vaticano per un incontro notturno
    La giornata nera del Cavaliere rincorsa per ricucire con la Chiesa
    Ma al Vaticano non basta la dissociazione da Feltri. Timori per una crisi
    di FRANCESCO BEI



    ROMA - Per un presidente del Consiglio che si vanta a ogni piè sospinto di avere con la Santa Sede "i migliori rapporti di sempre", la giornata di ieri è stata da incubo. Per Silvio Berlusconi ma soprattutto per Gianni Letta, che da settimane stava lavorando di fino per ricucire gli strappi con Oltretevere prodotti dalle uscite dei ministri della Lega. Sapeva Berlusconi cosa si stava cucinando al Giornale contro il direttore dell'Avvenire? Sapeva, ma forse non tutto e sicuramente non aveva previsto l'uscita dello "scoop" del quotidiano di famiglia nello stesso giorno del suo sudatissimo incontro con il segretario di Stato. Era infatti da prima del G8 dell'Aquila che palazzo Chigi aveva chiesto un incontro al numero due del Vaticano. Finora senza successo, anzi una prima volta Bertone si era negato per ragioni di "opportunità". Senza contare il rifiuto di papa Ratzinger di incontrare Berlusconi a Viterbo il prossimo 6 settembre, in occasione dell'esposizione della "machina" di Santa Rosa.

    A voler ricostruire lo svolgersi dell'operazione dietro le quinte, appare comunque chiaro che già da tempo Dino Boffo era finito nel mirino del Cavaliere, che meditava vendetta per le critiche ricevute questa estate sulla sua "condotta morale". "Un attacco gratuito e a freddo, ha dato credito a tutte le menzogne che scrivono su di me", aveva confidato con rabbia Berlusconi nei giorni scorsi.

    Boffo era finito nella lista nera dei nemici da colpire, nonostante le rassicurazioni private fornite anche di recente al premier dai vertici della Cei sulla non ostilità pregiudiziale della Chiesa italiana rispetto al suo governo. L'operazione contro Boffo dunque doveva scattare, Berlusconi l'aveva avallata politicamente, ma il premier ha sottovalutato l'imprevedibilità di Vittorio Feltri: obiettivo giusto, tempi e modi sbagliati. E così la bomba è scoppiata in casa dell'attentatore.

    Raccontano che le colombe di palazzo Chigi, Gianni Letta e Paolo Bonaiuti, informati solo a tarda sera di quanto stava per accadere, abbiano fatto il diavolo a quattro per tentare di bloccare la prima pagina del Giornale. Inutilmente. Compresa la gravità della situazione, giovedì sera Letta ha convinto Berlusconi, appena atterrato a Ciampino da Arcore, a filare dritto in Vaticano per un incontro notturno e segreto con il cardinale Bertone. Un faccia a faccia per tentare di spiegare di essere stati entrambi "assolutamente all'oscuro" dell'attacco di Feltri e per cercare di attutire le inevitabili conseguenze, provando a salvare la cena all'Aquila. Un'opera di diplomazia che si ripetuta ieri al telefono, ma inutilmente. Anche perché i vescovi non si accontentavano del comunicato con cui il Cavaliere prendeva le distanze dal Giornale, ma pretendevano la testa del direttore Feltri.

    Il secondo atto del dramma è andato in scena invece a palazzo Grazioli, tra Gianni Letta e Berlusconi. Un incontro di due ore a tratti molto teso, con il braccio destro del Cavaliere arrivato a un passo dalle dimissioni. Un disagio condiviso dal portavoce Paolo Bonaiuti, che da mesi sta cucendo rapporti stretti e cordiali con i direttori dei media cattolici. "Guarda Silvio che un governo che fa la guerra alla Chiesa non dura molto", ha spiegato con tono fermo "l'eminenza azzurrina" al premier. Indispettito per aver visto finire in fumo un paziente lavoro di tessitura, Letta ha preteso da Berlusconi una smentita di Feltri. Quella che ha partorito Berlusconi, con il consiglio di Niccolò Ghedini, è stata invece una dissociazione a metà, di cui il Cavaliere ha approfittato per ribadire in toto le sue ragioni: "Ho reagito con determinazione a quello che in questi mesi è stato fatto contro di me usando fantasiosi gossip che riguardavano la mia vita privata presentata in modo artefatto e inveritiero".

    Per salvare il salvabile, con l'ala cattolica del Pdl sempre più in fermento, Berlusconi adesso pensa a come trovare una via d'uscita, mentre nel governo si agitano gli spettri di una crisi improvvisa, di un "complotto" per far fuori Berlusconi, come titolava ieri Libero in prima pagina dando voce al leghista Calderoli. Tra le mosse del premier c'è, al primo punto, il tentativo di accordo con l'Udc per le prossime regionali. Il problema è che Pier Ferdinando Casini non vuole sentire parlare di un'intesa nazionale con il Pdl. "Vuol dire che parlerò con Caltagirone", ha scrollato le spalle Berlusconi.

    (29 agosto 2009)


    ...ed infatti già ieri mi aspettavo le "dimissioni spontanee" :shifty: di Feltri, sarebbe stato questo un segnale forte;
    ed invece....

    :59.gif:

    Quello che mi piace degli articoli che posta Zaleuco è l'attribuzione precisa e virgolettata di frasi che sarebbero state dette nell'intimità di un incontro a 2 tra Berlusconi e Letta.

    Tutto questo è assolutamente stupendo. :party2:
     
    .
  15. ragionevolidubbi
     
    .

    User deleted


    Eh il buon papy è proprio nervoso per aver messo sotto l'artiglieria Feltriana (chi ci crede alla dissociazione....e poi che bisogno ci sarebbe di dissociarsi se il giornale non fosse suo e non agisse su suo mandato?)....proprio nervoso per aver dato il duplice ordine di attccare la Chiesa, dico la Chiesa, e al contempo la Stampa nazionale e internazionale che ovviamente lui, ancora , non controlla...




    la domanda vera di fronte a tanta violenza è: di cosa ha paura? perchè ha così tanta paura?


    teme che esano le foto hard di Zappadu?

    teme che esacono le intercettazioni che hanno come protagonisti lui e la Carfagna?


    teme che si scopra che si è scopato Noemi quando era minorenne?


    teme che la procura di Bari tiri fuori altro su di Lui?


    teme che i Vescovi con le loro reprimende gli tolgano consenso?



    Attenzione papy....la paura fa sempre fare grossi sbagli!


    Su non scandalizziamoci di questa reazione...conosciamo il soggetto...ogni suo "nemico" è trattato così....come ha parlato e parla da sempre dei magistrati ("a noi piace portarci a letto le mogli dei giudici"...fu una delle sue perle!)....quindi che il tipo è violento si sa...il problema è perche tutta questa violenza ora e tutta insieme....



    attenzione forse Papy traballa....AH AH AH AH AH AH AH AH!!!!!!! ;) :P :fisch.gif:
     
    .
307 replies since 28/8/2009, 13:33   4254 views
  Share  
.