inidoneità in penale

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  1. lososoloio
     
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    Volevo ringraziare incasinatissima per averci offerto un parametro per valutare la validità dei nostri elaborati in materia di penale e colgo l'occasione per chiederLe ( la proposta vale tuttavia anche per tutti gli idonei) se ci può fornire anche uno schema di come ha trattato il tema di diritto amministrativo
     
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  2. incasinatissima
     
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    In realtà mi sa di non poterti essere altrettanto utile, in quanto non ricordo esattamente la scaletta del mio tema di amministrativo (14).
    ad ogni modo, posso dire che a grandi linee lo svolgimento era questo:

    1) art. 21-septies della l. 241/1990: nullità del provvedimento per violazione od elusione del giudicato. Questa norma è l'unica norma di diritto sostanziale amministrativo che menzioni in termini generali il giudicato.
    2) che il provvedimento emesso in violazione od elusione del giudicato fosse nullo si sapeva, però, anche prima della l. 15/2005. Lo aveva infatti affermato al giurisprudenza amministrativa dopo un lungo percorso giurisprudenziale.
    3) le norme processuali amminsitrative che parlano del giudicato (art. 37 l. TAR, art. 27 T.U Cons. di Stato) lo fanno solo per fondare il giudizio di ottemperanza. Per il resto, occorre fare riferimento alle norme del diritto processuale civile, in primis all'art. 324 c.p.c.
    4) in particolare, il giudicato amministrativo. Cos'è? Si ha giudicato amministrativo quando un provvedimento di un'autorità giudiziaria amministrativa diventa inoppugnabile. Da qui si evincono due caratteristiche: che devono essere esauriti i mezzi di impugnazione ordinaria, mentre ancora possono essere esperiti quelli straordinari (revocazione, opposizione di terzo). La seconda caratteristica è quella della provenienza da un'autorità giurisdizionale. Non si forma infatti il giudicato sui ricorsi amministrativi, sebbene parte della giurisprudenza minoritaria (CGA 2005) abbia affermato la estensibilità del rimedio dell'ottemperanza alle decisioni rese su ricorso straordinario al capo dello stato (qualora queste siano state rese in conformità con il parere del consiglio di stato).
    5) Ove si sia in presenza del giudicato, è esperibile il rimedio dell'ottemperanza (brevi cenni)
    6) effetti del giudicato: caducatorio, ripristinatorio, conformativo; per quanto attiene l'effetto ripristinatorio, è il rimedio che consente, in caso di interessi oppositivi, di ripristinare lo status quo ante (o, ove non sia possibile, di risarcire il danno); l'effetto conformativo è tipico degli interessi pretensivi: l'amministrazione, nella riedizione dell'attività amministrativa, deve attenersi ai principi espressi nella motivazione della sentenza. In questo caso la giurisprudenza amministrativa ritiene inoltre che non sia possibile per la PA negare per la terza volta, seppure con motivazioni differenti, il bene della vita al privato. Dunque il terzo provvedimento viene comunque conosciuto dal giudice dell'ottemperanza
    7) peculiarità del giudicato sugli atti della procedura amministrativa: esso non sempre produce gli effetti di cui sopra. In particolare, nel caso in cui vi sia stata la trasformazione irreversibile dell'area, viene generalmente esclusa la retrocessione dell'area nel caso in cui vi sia stata la trasformazione irreversibile del bene. Questo istituto, chiamato occupazione acquisitiva, dà luogo al fenomeno dell'accessione invertita, codificato in via giurisprudenziale, in particolare dalle Sezioni Unite del 1983: il giudice adito per la retrocessione dell'area dovrà dichiarare che la proprietà è stata acquisita a titolo originario dalla PA e accordare al privato il solo risarcimento del danno (i termini di prescrizione decorrono dalla sentenza che annulla l'atto in questione). A seconda degli atti della procedura espropriativa sui quali cade la mannaia dell'annullamento, si ha occupazione usurpativa od occupazione appropriativa
    8) l'istituto in esame è stato aspramente contestato dalla CEDU che ha condannato numerose volte l'Italia al risarcimento dei danni per la violazione dell'art. 1 primo prot add. CEDU. Infatti l'istituto in questione non soddisfa il principio di legalità, in quanto i contorni dello stesso sono incerti (per la sua creazione giurisprudenziale), ma soprattutto perchè non vi è alcuna garanzia del pubblico interesse sotteso all'opera (soprattutto nel caso in cui venga annullata la dichiarazione di pu) e perchè il trasferimento della proprietà è l'effetto di un illecito della PA, cosa inaccettabile
    9) novità normative. Ciò sopra detto vale solo fino all'introduzione del Testo Unico in materia espropriativa (D.P.R. 327/2001). L'art. 43 T.U. infatti, superando anche la differenza tra occupazione usurpativa ed appropriativa, ha stabilito che nei casi in cui vi sia la trasformazione dell'immobile la PA, anche dopo la sentenza che annulla l'atto della procedura espropriativa, può emanare un provvedimento di acquisizione in sanatoria che esclude la retrocessione del bene (il quale però deve valutare gli interessi in conflitto al momento della valutazione). Questo provvedimento dà dunque alla PA il potere di superare finanche il giudicato amministrativo
    10) stessa cosa (dichiarare acquisito l'immobile alla PA con esclusione della retrocessione del bene) può fare il GA adito per la restituzione del bene ove vi sia stata una richiesta in tal senso da parte della PA. In questo caso la PA deve successivamente emanare il provvedimento di acquisizione. Il GA non può assolutamente farlo se non vi è la richiesta della PA (Ad Plen. 2/2005)
    11) Vantaggi di questo nuovo istituto:
    - previsto dalla legge con ben precise coordinate
    - vi è la valutazione del pubblico interesse (nel provvedimento di acquisizione)
    - il risarcimento del danno è integrale
    12) Svantaggi:
    - basta la mera trasformazione dell'immobile (però qui basterebbe una interpretazione restrittiva)
    - non fa differenza per i casi di occupazione usurpativa
    13) la CEDU in un obiter dictum reso nel caso scordino ha già condannato questo nuovo istituto per una violazione sostanziale della ratio del principio di legalità. Nonostante il formale provvedimento di acquisizione infatti resta il problema che il trasferimento della proprietà trae le sue basi dall'illecito perpetrato dalla PA ai danni del privato, cosa inaccettabile per l'art. 1 prot add. CEDU
    14) ovviamente altro è ricominciare la procedura espropriativa dall'inizio, cosa che di sicuro può fare la PA anche dopo il giudicato
    15) nuove prospettive e nuovi problemi. Quesiti irrisolti. Soprattutto, quale è la natura della sentenza che esclude la retrocessione del bene? La proprietà in quel caso si trasferisce con la sentenza o con il successivo provvedimento? Cosa può fare medio tempore il privato? E cosa succede se il provvedimento di retrocessione è a sua volta invalido? C'è lo spazio per una nuova retrocessione del bene in capo al privato? Questi quesiti troveranno soluzione solo col tempo

    Edited by incasinatissima - 12/1/2007, 11:33
     
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    CITAZIONE (incasinatissima @ 11/1/2007, 17:53)
    In realtà mi sa di non poterti essere altrettanto utile, in quanto non ricordo esattamente la scaletta del mio tema di amministrativo (14).
    ad ogni modo, posso dire che a grandi linee lo svolgimento era questo:

    1) art. 21-septies della l. 241/1990: nullità del provvedimento per violazione od elusione del giudicato. Questa norma è l'unica norma di diritto sostanziale amministrativo che menzioni in termini generali il giudicato.
    2) che il provvedimento emesso in violazione od elusione del giudicato fosse nullo si sapeva, però, anche prima della l. 15/2005. Lo aveva infatti affermato al giurisprudenza amministrativa dopo un lungo percorso giurisprudenziale.
    3) le norme processuali amminsitrative che parlano del giudicato (art. 37 l. TAR, art. 27 T.U Cons. di Stato) lo fanno solo per fondare il giudizio di ottemperanza. Per il resto, occorre fare riferimento alle norme del diritto processuale civile, in primis all'art. 324 c.p.c.
    4) in particolare, il giudicato amministrativo. Cos'è? Si ha giudicato amministrativo quando un provvedimento di un'autorità giudiziaria amministrativa diventa inoppugnabile. Da qui si evincono due caratteristiche: che devono essere esauriti i mezzi di impugnazione ordinaria, mentre ancora possono essere esperiti quelli straordinari (revocazione, opposizione di terzo). La seconda caratteristica è quella della provenienza da un'autorità giurisdizionale. Non si forma infatti il giudicato sui ricorsi amministrativi, sebbene parte della giurisprudenza minoritaria (CGA 2005) abbia affermato la estensibilità del rimedio dell'ottemperanza alle decisioni rese su ricorso straordinario al capo dello stato (qualora queste siano state rese in conformità con il parere del consiglio di stato).
    5) Ove si sia in presenza del giudicato, è esperibile il rimedio dell'ottemperanza (brevi cenni)
    6) effetti del giudicato: caducatorio, ripristinatorio, conformativo; per quanto attiene l'effetto ripristinatorio, è il rimedio che consente, in caso di interessi oppositivi, di ripristinare lo status quo ante (o, ove non sia possibile, di risarcire il danno); l'effetto conformativo è tipico degli interessi pretensivi: l'amministrazione, nella riedizione dell'attività amministrativa, deve attenersi ai principi espressi nella motivazione della sentenza. In questo caso la giurisprudenza amministrativa ritiene inoltre che non sia possibile per la PA negare per la terza volta, seppure con motivazioni differenti, il bene della vita al privato. Dunque il terzo provvedimento viene comunque conosciuto dal giudice dell'ottemperanza
    7) peculiarità del giudicato sugli atti della procedura amministrativa: esso non sempre produce gli effetti di cui sopra. In particolare, nel caso in cui vi sia stata la trasformazione irreversibile dell'area, viene generalmente esclusa la retrocessione dell'area nel caso in cui vi sia stata la trasformazione irreversibile del bene. Questo istituto, chiamato occupazione appropriativa, dà luogo al fenomeno dell'accessione invertita, codificato in via giurisprudenziale, in particolare dalle Sezioni Unite del 1983: il giudice adito per la retrocessione dell'area dovrà dichiarare che la proprietà è stata acquisita a titolo originario dalla PA e accordare al privato il solo risarcimento del danno (i termini di prescrizione decorrono dalla sentenza che annulla l'atto in questione). A seconda degli atti della procedura espropriativa sui quali cade la mannaia dell'annullamento, si ha occupazione usurpativa od occupazione acquisitiva
    8) l'istituto in esame è stato aspramente contestato dalla CEDU che ha condannato numerose volte l'Italia al risarcimento dei danni per la violazione dell'art. 1 primo prot add. CEDU. Infatti l'istituto in questione non soddisfa il principio di legalità, in quanto i contorni dello stesso sono incerti (per la sua creazione giurisprudenziale), ma soprattutto perchè non vi è alcuna garanzia del pubblico interesse sotteso all'opera (soprattutto nel caso in cui venga annullata la dichiarazione di pu) e perchè il trasferimento della proprietà è l'effetto di un illecito della PA, cosa inaccettabile
    9) novità normative. Ciò sopra detto vale solo fino all'introduzione del Testo Unico in materia espropriativa (D.P.R. 327/2001). L'art. 43 T.U. infatti, superando anche la differenza tra occupazione usurpativa ed acquisitiva, ha stabilito che nei casi in cui vi sia la trasformazione dell'immobile la PA, anche dopo la sentenza che annulla l'atto della procedura espropriativa, può emanare un provvedimento di acquisizione in sanatoria che esclude la retrocessione del bene (il quale però deve valutare gli interessi in conflitto al momento della valutazione). Questo provvedimento dà dunque alla PA il potere di superare finanche il giudicato amministrativo
    10) stessa cosa (dichiarare acquisito l'immobile alla PA con esclusione della retrocessione del bene) può fare il GA adito per la restituzione del bene ove vi sia stata una richiesta in tal senso da parte della PA. In questo caso la PA deve successivamente emanare il provvedimento di acquisizione. Il GA non può assolutamente farlo se non vi è la richiesta della PA (Ad Plen. 2/2005)
    11) Vantaggi di questo nuovo istituto:
    - previsto dalla legge con ben precise coordinate
    - vi è la valutazione del pubblico interesse (nel provvedimento di acquisizione)
    - il risarcimento del danno è integrale
    12) Svantaggi:
    - basta la mera trasformazione dell'immobile (però qui basterebbe una interpretazione restrittiva)
    - non fa differenza per i casi di occupazione usurpativa
    13) la CEDU in un obiter dictum reso nel caso scordino ha già condannato questo nuovo istituto per una violazione sostanziale della ratio del principio di legalità. Nonostante il formale provvedimento di acquisizione infatti resta il problema che il trasferimento della proprietà trae le sue basi dall'illecito perpetrato dalla PA ai danni del privato, cosa inaccettabile per l'art. 1 prot add. CEDU
    14) ovviamente altro è ricominciare la procedura espropriativa dall'inizio, cosa che di sicuro può fare la PA anche dopo il giudicato
    15) nuove prospettive e nuovi problemi. Quesiti irrisolti. Soprattutto, quale è la natura della sentenza che esclude la retrocessione del bene? La proprietà in quel caso si trasferisce con la sentenza o con il successivo provvedimento? Cosa può fare medio tempore il privato? E cosa succede se il provvedimento di retrocessione è a sua volta invalido? C'è lo spazio per una nuova retrocessione del bene in capo al privato? Questi quesiti troveranno soluzione solo col tempo

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    Ma come ho fatto bene a non consegnare dopo le schifezze che avevo scritto io sull'argomento ! :o:
    Sinceri e vivissimi complimenti, spero proprio che tu ce la faccia !
    Bacioni
    Fulsere :D
     
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  4. incasinatissima
     
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    grazie Fulsere :wub:
     
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  5. rach3
     
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    CITAZIONE (incasinatissima @ 11/1/2007, 17:53)
    In realtà mi sa di non poterti essere altrettanto utile, in quanto non ricordo esattamente la scaletta del mio tema di amministrativo (14).
    ad ogni modo, posso dire che a grandi linee lo svolgimento era questo:

    1) art. 21-septies della l. 241/1990: nullità del provvedimento per violazione od elusione del giudicato. Questa norma è l'unica norma di diritto sostanziale amministrativo che menzioni in termini generali il giudicato.
    2) che il provvedimento emesso in violazione od elusione del giudicato fosse nullo si sapeva, però, anche prima della l. 15/2005. Lo aveva infatti affermato al giurisprudenza amministrativa dopo un lungo percorso giurisprudenziale.
    3) le norme processuali amminsitrative che parlano del giudicato (art. 37 l. TAR, art. 27 T.U Cons. di Stato) lo fanno solo per fondare il giudizio di ottemperanza. Per il resto, occorre fare riferimento alle norme del diritto processuale civile, in primis all'art. 324 c.p.c.
    4) in particolare, il giudicato amministrativo. Cos'è? Si ha giudicato amministrativo quando un provvedimento di un'autorità giudiziaria amministrativa diventa inoppugnabile. Da qui si evincono due caratteristiche: che devono essere esauriti i mezzi di impugnazione ordinaria, mentre ancora possono essere esperiti quelli straordinari (revocazione, opposizione di terzo). La seconda caratteristica è quella della provenienza da un'autorità giurisdizionale. Non si forma infatti il giudicato sui ricorsi amministrativi, sebbene parte della giurisprudenza minoritaria (CGA 2005) abbia affermato la estensibilità del rimedio dell'ottemperanza alle decisioni rese su ricorso straordinario al capo dello stato (qualora queste siano state rese in conformità con il parere del consiglio di stato).
    5) Ove si sia in presenza del giudicato, è esperibile il rimedio dell'ottemperanza (brevi cenni)
    6) effetti del giudicato: caducatorio, ripristinatorio, conformativo; per quanto attiene l'effetto ripristinatorio, è il rimedio che consente, in caso di interessi oppositivi, di ripristinare lo status quo ante (o, ove non sia possibile, di risarcire il danno); l'effetto conformativo è tipico degli interessi pretensivi: l'amministrazione, nella riedizione dell'attività amministrativa, deve attenersi ai principi espressi nella motivazione della sentenza. In questo caso la giurisprudenza amministrativa ritiene inoltre che non sia possibile per la PA negare per la terza volta, seppure con motivazioni differenti, il bene della vita al privato. Dunque il terzo provvedimento viene comunque conosciuto dal giudice dell'ottemperanza
    7) peculiarità del giudicato sugli atti della procedura amministrativa: esso non sempre produce gli effetti di cui sopra. In particolare, nel caso in cui vi sia stata la trasformazione irreversibile dell'area, viene generalmente esclusa la retrocessione dell'area nel caso in cui vi sia stata la trasformazione irreversibile del bene. Questo istituto, chiamato occupazione acquisitiva, dà luogo al fenomeno dell'accessione invertita, codificato in via giurisprudenziale, in particolare dalle Sezioni Unite del 1983: il giudice adito per la retrocessione dell'area dovrà dichiarare che la proprietà è stata acquisita a titolo originario dalla PA e accordare al privato il solo risarcimento del danno (i termini di prescrizione decorrono dalla sentenza che annulla l'atto in questione). A seconda degli atti della procedura espropriativa sui quali cade la mannaia dell'annullamento, si ha occupazione usurpativa od occupazione appropriativa
    8) l'istituto in esame è stato aspramente contestato dalla CEDU che ha condannato numerose volte l'Italia al risarcimento dei danni per la violazione dell'art. 1 primo prot add. CEDU. Infatti l'istituto in questione non soddisfa il principio di legalità, in quanto i contorni dello stesso sono incerti (per la sua creazione giurisprudenziale), ma soprattutto perchè non vi è alcuna garanzia del pubblico interesse sotteso all'opera (soprattutto nel caso in cui venga annullata la dichiarazione di pu) e perchè il trasferimento della proprietà è l'effetto di un illecito della PA, cosa inaccettabile
    9) novità normative. Ciò sopra detto vale solo fino all'introduzione del Testo Unico in materia espropriativa (D.P.R. 327/2001). L'art. 43 T.U. infatti, superando anche la differenza tra occupazione usurpativa ed appropriativa, ha stabilito che nei casi in cui vi sia la trasformazione dell'immobile la PA, anche dopo la sentenza che annulla l'atto della procedura espropriativa, può emanare un provvedimento di acquisizione in sanatoria che esclude la retrocessione del bene (il quale però deve valutare gli interessi in conflitto al momento della valutazione). Questo provvedimento dà dunque alla PA il potere di superare finanche il giudicato amministrativo
    10) stessa cosa (dichiarare acquisito l'immobile alla PA con esclusione della retrocessione del bene) può fare il GA adito per la restituzione del bene ove vi sia stata una richiesta in tal senso da parte della PA. In questo caso la PA deve successivamente emanare il provvedimento di acquisizione. Il GA non può assolutamente farlo se non vi è la richiesta della PA (Ad Plen. 2/2005)
    11) Vantaggi di questo nuovo istituto:
    - previsto dalla legge con ben precise coordinate
    - vi è la valutazione del pubblico interesse (nel provvedimento di acquisizione)
    - il risarcimento del danno è integrale
    12) Svantaggi:
    - basta la mera trasformazione dell'immobile (però qui basterebbe una interpretazione restrittiva)
    - non fa differenza per i casi di occupazione usurpativa
    13) la CEDU in un obiter dictum reso nel caso scordino ha già condannato questo nuovo istituto per una violazione sostanziale della ratio del principio di legalità. Nonostante il formale provvedimento di acquisizione infatti resta il problema che il trasferimento della proprietà trae le sue basi dall'illecito perpetrato dalla PA ai danni del privato, cosa inaccettabile per l'art. 1 prot add. CEDU
    14) ovviamente altro è ricominciare la procedura espropriativa dall'inizio, cosa che di sicuro può fare la PA anche dopo il giudicato
    15) nuove prospettive e nuovi problemi. Quesiti irrisolti. Soprattutto, quale è la natura della sentenza che esclude la retrocessione del bene? La proprietà in quel caso si trasferisce con la sentenza o con il successivo provvedimento? Cosa può fare medio tempore il privato? E cosa succede se il provvedimento di retrocessione è a sua volta invalido? C'è lo spazio per una nuova retrocessione del bene in capo al privato? Questi quesiti troveranno soluzione solo col tempo

    chiari, lucidi, molto piacevoli da leggere... i tuoi schemi sono illuminanti e mi hanno fatto capire perchè i miei non sono stati ritenuti idonei.
    Avevo in mente i medesimi argomenti, ma tra i miei temi e i tuoi c'è un abisso.... sembra che tu non solo sia preparata, ma abbia in testa il "senso" del sistema!
    Avevo già una mezza idea di non tentare il concorso nuovamente e adesso so che ho fatto bene ad accettare un lavoro a tempo pieno e ... la proposta di matrimonio del mio fidanzato! image
    In bocca al lupo per gli orali e per una carriera brillante.
     
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  6. incasinatissima
     
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    Crepi il lupo!
    Devo dire che, essendo una persona fondamentalmente timida, i complimenti mi fanno sempre un po' arrossire :wub:
    Auguri per il tuo nuovo lavoro e per il futuro matrimonio image
     
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  7. roxina
     
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    Quanto hai studiato prima di far gli scritti e su quali testi?
     
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  8. incasinatissima
     
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    Ho studiato per poco più di un anno (mi sono laureata ad ottobre 2004) sui seguenti testi:
    - penale: Mantovani e parte del Garofoli
    - amministrativo Corso di diritto amministrativo di Caringella e parte del Corso di diritto processuale amministrativo dello stesso autore
    - civile: odiando il Gazzoni, ho studiato da vari diversi testi. In particolare: Bianca 3- 4- 5 e Studi di diritto civile di Caringella
    Ho integrato poi con le tre giurisprudenze 2005 edizione giuffrè, nonchè con articoli, sentenze e dispense del corso da me frequentato
     
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  9. Fabio 79
     
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    Non so se la cosa vi può essere utile, oggi il giudice Esposito componente della commissione ad una domanda circa il metodo di valutazione delle prove ha detto che era fondamentale conoscere la sentenza di penale, il tema di amministrativo invece si poteva fare anche senza conoscere l'adunanza plenaria!
     
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  10. skygirl
     
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    Complimenti sinceri ad incasinatissima. Ho letto il tema di penale di un'amica che ha preso 14 ed era molto simile al tuo.
    Su amministrativo, ho l'impressione che tu confonda le retrocessione con la restituzione. La retrocessione può aversi solo se l'immobile non è stato utilizzato ed indipendentemente dall'illegittimità della procedura espropritiva.
    Perdonami se sbaglio o se ho capito male quello che intendevi.
    Sei, comunque, stata illuminante anche per me.
    Sulla seconda parte il mio tema di amministrativo è simile al tuo, ma decisamente più carente sul giudicato.
    Grazie per la disponibilità e complimenti per i brevi tempi di studio, per la tua logica e per la tua memoria formidabile. Io studio da 7 anni per questo concorso, sui tuoi stessi testi, ma, evidentemente, con diversi risultati!
     
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  11. julia82
     
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    Riporto all'attenzione questo post che, credo, può essere utile a molti come lo è stato per me.
    Che dire...i temi di Incasy sono eccellenti, posso solo immaginare che nello svolgimento lei sia riuscita a rendere il tutto in forma, se possibile, ancor più brillante....
    Spero di riuscire ad arrivare ai tuoi livelli, cara Incasy, e temo al momento di esservi ancora lontana.... :cry:
    P.s. scusate, ma....faccio gli scongiuri da sola!!!! :P
     
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  12. Alberta73
     
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    CITAZIONE (incasinatissima @ 8/1/2007, 12:37)
    Concordo... personalmente, e per quello che io possa ricordare (ormai è passato quasi un anno), il mio tema (15) era impostato così:
    1) breve trattazione del principio di legalità e sua ratio
    2) in particolare, cosa di intende per riserva di legge
    3) l'impossibilità di far rientrare il diritto comunitario nel concetto di legge (troppi poteri della Commissione, che è un organo non rappresentativo) e dunque l'impossibilità per il diritto comunitario di creare norme penali incriminatrici direttamente applicabili
    4) modi di influenza del diritto comunitario:
    - possibilità di emanare direttive in attuazione delle quali gli Stati membri devono prevedere "sanzioni adeguate" es: diritto societario
    - possibilità di influire nel contesto interpretativo es: interpretazione del concetto di rifiuti per il decreto Ronchi
    - in chiave problematica: possibilità di prevedere scriminanti?
    - di sicuro possibilità di prevedere un diritto il cui esercizio scrimini ex art. 51 c.p.
    5) problema: eventuale contrasto della norma penale interna col diritto comunitario
    6) modi per azionare detto contrasto:
    - possibilità di procedere a disapplicazione in bonam partem ed impossibilità di procedere a disapplicazione in malam partem della norma incriminatrice
    - inutilità, in caso di norma comunitaria deteriore, del ricorso alla Corte di Giustizia
    - lo strumento della questione di costituzionalità (artt. 11 e 117 Cost.), il quale però ha il problema dell'impossibilità dell'applicazione dell'esito del giudizio davanti al giudice a quo (perchè sarebbe applicazione in malam partem della norma comunitaria)
    7) un caso pratico: la questione dell'interpretazione del concetto di rifiuto nel decreto Ronchi (solo cenni)
    8) il problema del giuoco e della scommessa: contrasto con la libertà di prestazioni ed al limite con quella di stabilimento:
    - astrattamente il Trattato può senz'altro prevedere diritti il cui esercizio scrimina ex art. 51 c.p.
    - gli articoli citati nella traccia di sicuro costituiscono ostacoli alle libertà di prestazioni e di stabilimento per i broker stranieri (eventualmente autorizzati nel paese d'origine)
    - la ratio della previsione del comma 4-bis: l'art. 46 del Trattato
    - in questo caso non è in gioco la salute pubblica (anche se alcuni paesi avevano parlato di malattia del gioco in Italia i giochi legalizzati sono troppi per abbracciare questa tesi), non è in gioco l'ordine pubblico (il quale non è integrato dalla necessità di assicurare introiti fiscali). E' però in gioco la pubblica sicurezza; infatti spesso le scommesse clandestine aumentano i traffici della malavita, dunque è una necessità primaria dello stato arginare il fenomeno pretendendo un'autorizzazione di pubblica sicurezza.
    - anche se astrattamente è possibile che si scrimini una condotta costituente esercizio di un diritto previsto dal Tratato, questo caso non rientra tra dette condotte. E' infatti lo stesso Trattato a stabilire i limiti di dette libertà, attribuendo agli Stati menbri i poteri di cui all'art. 46
    9) la Cassazione a Sezoni Unite ha infine sposato questa tesi

    Questo è stato, a grandi linee, il mio compito.
    Spero di esserti stata utile

    Lo confermo, mia cara, tu sei un mostro!mostro di intelligenza!

    Non avevo letto questo tuo post...adesso però mi vien voglia di non andare a fare il concorso! :cry:
     
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  13. actioliberaincausa
     
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    complimenti anche da parte mia!... :)
    posso chiederti quale corso hai seguito?..se non è consentito, puoi rispondermi in privato..grazie!
     
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  14. charlie'smummy
     
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    il rigore logico non s'impara..o ce l'hai (come Incasinatissima) o non ce l'hai (come me)...
    sono molto felice di vedere che è passata gente davvero in gamba!
    complimenti,rallegramenti, felicitazioni...brava, brava, brava!!!
     
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  15. cicero80
     
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    ti stringo virtualmente la mano, incasinatissima.
    brava. competente.
    da quello che leggo pari essere anche dotata di umanità.
    una carriera, una vocazione ti aspettano.

    ad maiora.
     
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30 replies since 7/1/2007, 20:14   3675 views
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