Testamento e Clausole

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    fancazzista

    Group
    Member
    Posts
    12,965

    Status
    Offline
    Buonasera a tutti,

    Sono qui per chiedere una consulenza ( se possibile ), su dei possibili fatti che dovrebbero realisticamente accadere in un romanzo. Non avendo nessuna esperienza in materia, e non volendo scrivere dei fatti che nella realtà non potrebbero accadere, mi piacerebbe sapere la vostra opinione.

    1. - E' possibile che in un testamento ci sia una clausola vincolante a un matrimonio con una determinata persona per poter sboccare un certo patrimonio? Informandomi, ho letto che una clausola del genere lede la libertà matrimoniale, e che quindi è da ritenersi non valida, è giusto?

    2. - Nel caso si riterrebbe un testamento non valido? E quindi da ripartire da zero?

    3. - E ancora, nel caso al punto 1, se i due soggetti contraggano matrimonio lo stesso, e solo dopo una delle due parti impugni il testamento legalmente, riuscirebbe ad ottenere l'annullamento o il matrimonio è da ritenersi valido a tutti gli effetti? Con tutti gli effetti ereditari che ne conseguono.

    Mi rendo conto che le domande sono un pò particolari.
    Grazie mille in anticipo a chi deciderà di rispondermi.
     
    .
  2.  
    .
    Avatar

    forumista di seconda generazione

    Group
    Member
    Posts
    117

    Status
    Offline
    - le domande son senz'altro "particolari", ma quel che manca son i dettagli di tutta la situazione, che posson fare la differenza

    - comunque, in via di prima approssimazione, ecco un'ipotesi di risposte:

    - circa il primo quesito, hai ragione se il testatore avesse imposto il matrimonio proprio con Tizia (o con Caia), ma la situazione potrebbe cambiare di molto - e la condizione apposta potrebbe esser ritenuta lecita - se la condizione fosse stata formulata altrimenti: ad es., a condizione di contrarre matrimonio con persona appartenente alla stessa classe sociale dell'istituito (cfr., così, Corte Cass. 11 gennaio 1986 n.102), oppure - e mi spingo oltre - se la relazione tra istituito e Tizia (o Caia) fosse già in essere al momento della redazione del testamento e corrispondesse ai propositi ed alle attitudini già manifestati dall'istituito, e la situazione fosse già stata formalizzata e cristallizzata con un fidanzamento ufficiale

    - circa il secondo quesito, direi che molto dipenderebbe dalla risposta al primo, ma anche dall'esame dell'intero testamento: le - possibili ed eventuali - varie disposizioni che formano il contenuto del testamento vanno esaminate con diversi criteri quando si tratta di valutarne la validità o l'efficacia (A.Trabucchi, Istituzioni di diritto civile,1989, Cedam); in materia, come sai, esiste un favor testamenti,per cui il rimedio della nullità in molti casi sarebbe sterile perchè il testatore non può più riparare con un nuovo atto (sempre Trabucchi).

    Si applica l'art. 634 cod. civ., per cui le condizioni impossibili od illecite vitiantur se non vitiant, ossia si hanno per non scritte.
    Ecco che allora è fondamentale capire ed inquadrare bene la situazione: se ci fosse un unico erede e la condizione illecita avesse costituito in concreto l'unico motivo determinante della disposizione, questa potrebbe essere considerata nulla e si applicherebbe la disposizione dell'art. 626 cod. civ.

    - quanto al terzo quesito, sarebbe interessante sapere un po' di cosette, ad es., chi impugnerebbe il matrimonio: l'erede oppure l'altro coniuge?

    - a seguire, e nella ricorrenza di tutte le precitate circostanze di fatto e di diritto per considerare nullo il testamento (e già qui si potrebbe disquisire alla grande perchè ci son varie teorie sulla sanabilità del testamento: insanabilità, assoluta o relativa, intermedia, e comunque andrebbe esaminato se non si possa applicare il disposto dell'art. 590 cod. civ.), sarei propenso per una prima risposta affermativa

    ma con tutti i se, i ma ed i forse ed ignorando il tutto, questa mia risposta sarebbe più che altro campata sulle sabbie mobili
     
    .
  3.  
    .
    Avatar

    fancazzista

    Group
    Member
    Posts
    12,965

    Status
    Offline
    Anzitutto grazie mille per aver risposto, apprezzo tantissimo.

    1. Si, il matrimonio è stato imposto come clausola verso Tizia De rossi, e non con una persona qualsiasi del suo stesso stato sociale, quindi immagino sia una condizione che possa invalidare il testamento.

    2. Considerando che il testamento si ritiene non valido dal punto 1, immagino si debba ripartire il patrimonio. Il testatore ha una figlia legittima, e ho un dubbio sul figlio della moglie del testatore, morta anch'essa molti anni prima, come viene considerato dal punto di vista legale? Ecco, questi due sono gli unici e possibili eredi. Aggiungo che i due sono anche i stessi che hanno contratto matrimonio, come dettaglio, se può servire.

    3. Il matrimonio sarebbe impugnato dall'erede, ossia figlia legittima del testatore, per incapacità di intendere e di volere al momento del testamento olografico ( a ragion d'essere, a dire il vero ). Sottolineo, però, che non è stata costretta al matrimonio ( debitamente valido, e aggiungo il dettaglio, consumato ). E' stata una decisione sua per avere accesso al testamento, anche se poi vedrà in seguito, con clausola nulla. Alla luce di ciò, chiedo in maniera del tutto ignorante, si andrebbe davanti a un giudice? Possono esserci cavilli e scorciatoie su cui le due parti possono appoggiarsi per far prevalere le loro ragioni, o il caso ha degli argomenti talmente incontrovertibili da propendere verso una sola parte?

    Perdonami, ho studiato tutt'altra materia nella mia vita, e non mi risulta semplice il diritto :shifty:
     
    .
  4.  
    .
    Avatar

    forumista di seconda generazione

    Group
    Member
    Posts
    117

    Status
    Offline
    - non so se ho capito bene: devo chiedere lumi perchè ho alcuni dubbi ed i dettagli fanno la differenza

    - confermami se:

    - il de cuius (della cui eredità si discute) è il papà (della figlia),la cui seconda moglie era morta anni prima;

    - la moglie aveva un figlio (di primo letto), come pure il papà, che aveva una figlia (sempre di primo letto);

    - il papà ha scritto nel suo testamento circa tutti i suoi beni personali (non della moglie): "Lascio tutto a mia figlia a condizione che sposi il figlio della mia moglie defunta";

    - il figlio della moglie non era figlio naturale/riconosciuto nè "adottato" dal patrigno: era solo il figlio della moglie;

    - se le cose stessero così, mi sembrerebbe che unica erede sarebbe e rimarrebbe in ogni caso la figlia del papà, e ciò sia che il testamento venga - o meno - impugnato/ invalidato;

    - ammesso e non concesso che questa mia ricostruzione sia corretta:

    1. la condizione pur illecita si avrebbe per non apposta (cfr. art. 634 cod. civ.);

    2. se però la condizione illecita avesse costituito in concreto l'unico motivo determinante della disposizione, questa sarebbe nulla (cfr. art. 626 cod. civ.);

    3. ma se la figlia è l'unica erede del papà (in quanto figlia unica del de cuius), chi altri - secondo legge - poteva beneficiare dell'eredità? secondo me, difetterebbero i requisiti per applicare il 626;quindi, la condizione illecita ,forse, potrebbe farsi rientrare nella fattispecie dell'art. 634: siccome non apposta;

    4. aggiungo: chi potrebbe beneficiare dell'eredità una volta che il testamento venisse - per ipotesi - dichiarato nullo? per legge, sempre ed unicamente la figlia;

    5. la figlia non avrebbe bisogno di impugnare il testamento per sciogliersi dal matrimonio, ossia la sua domanda potrebbe venir respinta per mancanza di interesse (salvo dimostrazione del contrario per qualche situazione verificatasi dopo il matrimonio o per qualche altra conseguenza del matrimonio che potrebbe esserci ed essere valorizzata per giungere allo scopo di sciogliere il matrimonio e così...riappropriarsi dell'intero patrimonio magari divenuto "comune" col matrimonio?)
     
    .
  5.  
    .
    Avatar

    forumista navigato

    Group
    Member
    Posts
    2,888

    Status
    Offline
    Un testamento simile sarebbe contrario all'ordine pubblico.
    Solo la clausola sarebbe nulla e non apposta: art. 634 c.c.
    Il terzo quesito non mi é chiaro.
     
    .
  6.  
    .
    Avatar

    fancazzista

    Group
    Member
    Posts
    12,965

    Status
    Offline
    CITAZIONE (stracassòn @ 17/1/2022, 17:17) 
    - non so se ho capito bene: devo chiedere lumi perchè ho alcuni dubbi ed i dettagli fanno la differenza

    - confermami se:

    - il de cuius (della cui eredità si discute) è il papà (della figlia),la cui seconda moglie era morta anni prima;

    - la moglie aveva un figlio (di primo letto), come pure il papà, che aveva una figlia (sempre di primo letto);

    - il papà ha scritto nel suo testamento circa tutti i suoi beni personali (non della moglie): "Lascio tutto a mia figlia a condizione che sposi il figlio della mia moglie defunta";

    - il figlio della moglie non era figlio naturale/riconosciuto nè "adottato" dal patrigno: era solo il figlio della moglie;

    - se le cose stessero così, mi sembrerebbe che unica erede sarebbe e rimarrebbe in ogni caso la figlia del papà, e ciò sia che il testamento venga - o meno - impugnato/ invalidato;

    - ammesso e non concesso che questa mia ricostruzione sia corretta:

    1. la condizione pur illecita si avrebbe per non apposta (cfr. art. 634 cod. civ.);

    2. se però la condizione illecita avesse costituito in concreto l'unico motivo determinante della disposizione, questa sarebbe nulla (cfr. art. 626 cod. civ.);

    3. ma se la figlia è l'unica erede del papà (in quanto figlia unica del de cuius), chi altri - secondo legge - poteva beneficiare dell'eredità? secondo me, difetterebbero i requisiti per applicare il 626;quindi, la condizione illecita ,forse, potrebbe farsi rientrare nella fattispecie dell'art. 634: siccome non apposta;

    4. aggiungo: chi potrebbe beneficiare dell'eredità una volta che il testamento venisse - per ipotesi - dichiarato nullo? per legge, sempre ed unicamente la figlia;

    5. la figlia non avrebbe bisogno di impugnare il testamento per sciogliersi dal matrimonio, ossia la sua domanda potrebbe venir respinta per mancanza di interesse (salvo dimostrazione del contrario per qualche situazione verificatasi dopo il matrimonio o per qualche altra conseguenza del matrimonio che potrebbe esserci ed essere valorizzata per giungere allo scopo di sciogliere il matrimonio e così...riappropriarsi dell'intero patrimonio magari divenuto "comune" col matrimonio?)

    Tutto giusto, tranne "Lascio tutto a mia figlia a condizione che sposi il figlio della mia moglie defunta". Riformulerei più in questo modo "Lascio tutto a Tizia ( mia figlia ) e Caio ( che considero come un figlio, ma in questa sede penso ci interessi poco...), a patto che i due contraggano matrimonio.

    Quindi, se non ho capito male, essendo il testamento formalmente non valido, in automatico lo è anche il matrimonio, senza dover ricorrere a sentenze o altro...

    CITAZIONE (eldiablo @ 17/1/2022, 18:34) 
    Un testamento simile sarebbe contrario all'ordine pubblico.
    Solo la clausola sarebbe nulla e non apposta: art. 634 c.c.
    Il terzo quesito non mi é chiaro.

    Ok, testamento quindi non valido.
    Il terzo quesito era relativo al conseguente matrimonio avvenuto prima che Tizia si renda conto che il testamento non è valido. Mi chiedevo se questo abbia effettivamente valenza o decada automaticamente con il testamento non valido. E se anche la comunione dei beni sia valida o meno

    grazie mille
     
    .
  7.  
    .
    Avatar

    forumista di seconda generazione

    Group
    Member
    Posts
    117

    Status
    Offline
    - no, no, hai capito male

    - il testamento può essere invalido, ma ha da essere dichiarato tale con sentenza

    - ed il matrimonio pure

    - non c'è automaticità nè consequenzialità automatica tra i due atti

    - vista la delicatezza della questione, sarebbe opportuno avere il testo preciso del testamento, parola per parola, o quantomeno della clausola testamentaria principale

    - i due erano fidanzati già da prima della redazione del testamento? confronta le date : data di redazione del testamento e data dell'eventuale fidanzamento
     
    .
  8.  
    .
    Avatar

    fancazzista

    Group
    Member
    Posts
    12,965

    Status
    Offline
    Testamento Olografico, testo ancora da rivedere, ma in linea generale le informazioni principali sono queste

    Io sottoscritto XXX, in data XXX nato a XXX, attualmente residente presso XXX, nel pieno delle mie facoltà mentali ( bugia, ma si vedrà poi ), dichiaro di voler lasciare Villa XXX, i gioielli di famiglia e il mio conto bancario, suddivisi in egual misura, a Tizia ( mia figlia, unica erede ) e Caio (figlio della moglie defunta). Il patrimonio sarà in loro possesso a completamento di una clausola inderogabile; dovranno contrarre matrimonio e rimanere sotto lo stesso tetto coniugale per XXX giorni, al termine del quale saranno liberi di disporre dei miei beni. Altresì, il mio patrimonio andrà in beneficenza, all'ente benefico XXX.
     
    .
  9.  
    .
    Avatar

    forumista di seconda generazione

    Group
    Member
    Posts
    117

    Status
    Offline
    - cacchio!!! che clausola!!

    - e questo papà sarebbe stato incapace di intendere e volere?

    - se l'hai vista, la firma è ballerina e tormentata, da ammalato, oppure ferma, chiara, lineare, senza pause?

    - i ragazzi si sono sposati prima o dopo aver letto/aperto il testamento? scusa se insisto con la storia del fidanzamento
     
    .
  10.  
    .
    Avatar

    fancazzista

    Group
    Member
    Posts
    12,965

    Status
    Offline
    CITAZIONE (stracassòn @ 18/1/2022, 09:26) 
    - cacchio!!! che clausola!!

    - e questo papà sarebbe stato incapace di intendere e volere?

    - se l'hai vista, la firma è ballerina e tormentata, da ammalato, oppure ferma, chiara, lineare, senza pause?

    - i ragazzi si sono sposati prima o dopo aver letto/aperto il testamento? scusa se insisto con la storia del fidanzamento

    L'ho scritto nel post principale, sono dei possibili fatti che dovrebbero accadere in un romanzo. Ho chiesto una consulenza per cercare di rendere il tutto verosimile, dato che la situazione è già alquanto assurda e particolare di suo :P

    Il padre è ammalato, quasi sicuramente incapace di intendere e di volere, ma il notaio legittima in quel momento il testamento ( e qui si aprirebbe un altro discorso, lasciamo perdere ). I ragazzi si sono sposati dopo aver letto il testamento, non si conoscevano quasi, e senza fidanzamento.
     
    .
  11.  
    .
    Avatar

    forumista di seconda generazione

    Group
    Member
    Posts
    117

    Status
    Offline
    - scusa, il testamento lo ha redatto un notaio?

    - no, vero? mi hai scritto che è un testamento olografo: quindi, lo ha redatto il papà

    - indubbiamente, il testamento - con la clausola illecita - potrà essere dichiarato nullo: la condizione di sposare una persona determinata è illecita e, così come scritta, parrebbe invalidare il testamento (cfr. Rescigno, voce "Condizione", dir. vig.,Enciclopedia diritto, VIII, Milano, 1961, pag. 793)

    - e ciò anche perchè il de cuius non ha fatto salvo in ogni caso il diritto alla legittima della figlia

    - poi, direi che sarebbe da investigare per bene la natura di quella clausola

    - io son partito in tromba ipotizzando fin dal primo post la presenza di una "condizione"

    - però, leggendo e rileggendo la clausola per come l'hai scritta (attenzione) mi sembrerebbe più un modus, un onere di cui agli artt. 647 e 648 cod. civ., al limite..... un modus condizionale

    - la particolarità dell'onere è quella di essere una clausola più autonoma nei confronti del negozio principale di quanto non lo sia la condizione

    - vero è che le conseguenze sarebbero le stesse (o quasi) ai sensi dell'art. 647,terzo comma, cod. civ.: se l'onere è illecito si ha per non apposto; se è stato il solo motivo determinante, rende nulla la disposizione

    - ma nel caso...qual è, quale sarebbe la disposizione nulla?

    - sparando un po' (anche per quel che scriverò circa l'incapacità di intendere e volere del de cuius), si può sostenere che l'intero testamento sia nullo?

    - oppure, invece, nell'ottica del favor testamenti, si può cercare di suddividere il testo in due o tre parti e salvare qualche disposizione?

    - se saltasse solo la condizione / modus?

    - rimarrebbe in piedi la nomina testamentaria di Tizia e Caia quali eredi in parti eguali (salva in ogni caso la quota di legittima a favore di Tizia)

    - diciamo che sarebbe fondamentale verificare bene quali sono le esatte parole specifiche utilizzate dal de cuius: in particolare quelle circa la seconda parte della clausola

    - poi, se vuoi, possiamo disquisire dell'incapacità

    - la malattia ha da essere grave al punto che sarebbe stato possibile dichiararne l'interdizione (non sarebbe sufficiente la semplice inabilitazione)

    - la malattia ,inoltre, ha da essere provata e non sarà sufficiente provare una monomania/idea fissa: quella di combinare matrimoni

    - in quest'ultimo caso, la dottrina distingue le clausole dell'atto dettate dalla monomania che non influenzano l'intero contenuto dell'atto affetto soltanto da nullità parziale (cfr. A. Cicu, Il testamento, Milano,1951,pag.108 e segg.; L. Bigliazzi Geri, Il testamento, Trattato dir. privato, diretto da P. Rescigno, Utet, 1997, seconda ed., vol. 6, tomo II, pag. 45 e segg.)

    - poi, ancora, si potrebbe disquisire se, una volta impugnato il testamento, l'Ente di beneficienza - informato da qualche interessato - potrebbe avanzare qualche pretesa per la quota oltre la legittima della figlia

    - una bella storia
     
    .
  12.  
    .
    Avatar

    fancazzista

    Group
    Member
    Posts
    12,965

    Status
    Offline
    - Prima che sbaglio qualcos'altro chiariamo questo: il testamento olografo prevede la scrittura di proprio pugno del testatore, fin qui ci siamo, credevo però che questo foglio di carta dovesse essere poi legittimato da un notaio. Esempio: Caio una sera nel suo letto scrive il suo testamento, e qualche giorno va da notaio a depositarlo, è verosimile?

    - Mi stai dicendo che c'è un modo, magari cambiando la forma ( il modo di scrivere ) delle condizioni, per cui il testamento possa ritenersi valido? Mi sembra di aver capito di no. Se c'è sarebbe interessante saperlo, giusto per sapere.

    - La trama, in verità, è molto più complessa e piena di vendetta, ma sono abbastanza sicura sull'incapacità del testatore. Il male che lo ha colpito è un tumore al cervello, e ha degli evidenti momenti di - assenza -. Ci sono anche persone che possono testimoniare questa malattia, nel caso. Un notaio molto vicino all'uomo ha validato falsamente e consapevolmente la sua condizione e testamento (insieme al figlio della moglie, con cui è d'accordo). Mi chiedo se sia possibile tutto ciò, immagino di si, a patto che il notaio in questione venga poi come minimo radiato e processato.

    -Ho scritto buona parte del libro, ma sono aperta a nuove ipotesi riguardo alla post scoperta dell'imbroglio da parte della figlia del padre. Da quello che leggo, c'è la possibilità di scegliere. In qualche modo si potrebbe ritenere valida la ripartizione in egual misura ( salva la quota di legittima a favore della figlia, come scrivi ), o la tizia può impuntarsi a tal punto da pretendere tutti i beni per lei, giusto?

    -Interessante la parte in cui l'ente di beneficienza può chiedere una parte, non immaginavo potesse...

    Ti ringrazio, mi stai dando degli ottimi spunti su cui ragionare, una discussione stimolante e utilissima dal punto di vista pratico.
     
    .
  13.  
    .
    Avatar

    forumista di seconda generazione

    Group
    Member
    Posts
    117

    Status
    Offline
    - ci sono vari tipi di testamento: tutti validi, naturalmente con la variabile collegata alla - diversa - segretezza e sicurezza del documento

    - si va dall'olografo, scritto di pugno, datato e firmato dal de cuius (e messo in un cassetto oppure dato a qualche amico, parente) a quello notarile, cioè redatto dal notaio e depositato nel suo ufficio

    - poi esiste anche il caso del testamento olografo, che - firmato, datato e chiuso in una busta - viene depositato (in busta chiusa) dal notaio

    - attenzione: le mie son ipotesi sulla base di quel che scrivi, con - da parte mia - margini di incertezza perchè la situazione è un pochino complicata e di altre circostanze magari a te sconosciute: detto altrimenti, è tutto da verificare per benino

    - non ho capito bene la situazione: il papà è già morto oppure no? il testamento è stato redatto da un notaio? no ,vero? il notaio lo ha solo pubblicato per darvi esecuzione

    - il papà è/era a casa oppure ricoverato in qualche struttura? non mi hai risposto se la firma del papà è lineare, ferma oppure arzigogolata, contorta e malferma

    - ti sto dicendo di procurarti - se possibile - una fotocopia del testamento per trascrivere qui esattamente il contenuto: la situazione è già alquanto complicata e complessa di per sè, meglio non sbagliare a causa di qualche dettaglio/interpretazione sbagliata

    - secondo te, i due giovani si sono sposati senza sapere che la condizione (definiamola così) era probabilmente nulla?
    può essere? sono grandini, studiati, etc. oppure giovanissimi, inesperti....

    - secondo te, non ci sono atti - attività posti in essere dai due sposi (o da chi domani potrebbe impugnare il testamento) che possano dimostrare che il matrimonio è stato confermato per fatti concludenti? sopra hai scritto che il matrimonio è stato consumato...per l'art. 590 cod. civ. la disposizione nulla potrebbe esser confermata dall'esecuzione volontaria non solo tramite atti formali, ma anche mediante fatti concludenti (certo, non solo le pubblicazioni

    - perchè, secondo te, il papà ha scritto ed inserito quella condizione? si era fissato che dovevano sposarsi? oppure era una volontà del figlio? oppure della sua seconda moglie? oppure lui voleva aiutare il giovane?

    - perchè ,per aiutarlo, avrebbe anche potuto nominarlo semplicemente erede, fatta salva la quota di legittima riservata alla figlia oppure una quota maggiore, senza imporre il matrimonio, la convivenza, etc.

    - era ,per caso, noto nell'ambiente sociale dove viveva che al de cuius stava particolarmente a cuore il matrimonio della figlia con quel giovanotto? e che così lui abbia disposto l'attribuzione a tutti e due a condizione che essi concludessero le nozze?

    - non dubito che la malattia ci fosse. Dico solo che la prova della gravità necessaria per chiedere l'annullamento del testamento può essere difficile perchè occorre dimostrare che - quando ha scritto il testamento - non poteva essere lucido

    - non credo di aver risposto a tutto
     
    .
  14.  
    .
    Avatar

    fancazzista

    Group
    Member
    Posts
    12,965

    Status
    Offline
    Andamento cronologico dei fatti:

    - Il padre è gravemente malato, è nella sua villa, a casa. Fa testamento. In quel periodo alterna momenti di completa confusione e lucidità.
    - Padre muore a casa sua, in presenza di Caio, la zia ( sorella della moglie defunta ) e personale di servizio.
    - Riguardo alla firma, essendo un romanzo di fantasia come posso procurarmi la fotocopia del testamento? Posso immaginare quello che voglio. Potrei scrivere che la firma sia contorta, non so.
    - Il padre ha scritto quella clausola perchè è stato relativamente plagiato da Caio, nel momento dell'aggravamento della malattia, e quindi facilmente vulnerabile.
    - Apertura testamento. Tizia e Caio si conoscono per la prima volta. Tizia, non conoscendo la legge, si fida del notaio e di Caio, non è a conoscenza del testamento nullo, mentre Caio si, anzi, diciamo che è stato proprio lui a volere questa clausola per vendetta (Spiego sotto). Lei ha un diploma, mentre lui è laureato.
    - Si sposano.
    - No, non era nota questa informazione nell'ambiente sociale.
    - Lei viene a conoscenza del testamento e della vendetta, decide di andarsene dalla villa in cui era insieme a Caio, ed eventualmente impugnare il testamento.

    Edited by kihaad - 26/1/2022, 18:04
     
    .
  15.  
    .
    Avatar

    forumista di seconda generazione

    Group
    Member
    Posts
    117

    Status
    Offline
    - scusa, ma non avevo proprio capito che stavi scrivendo un romanzo: pensavo che si trattasse di un caso pratico degno di un romanzo, e non il contrario

    - secondo me, per essere più credibile giuridicamente, dovresti (se possibile), da un lato, attenuare un pochino la vincolatività della clausola di matrimonio e, dall'altro, insistere maggiormente sulla circostanza che i due sposetti hanno dato anche più e più volte prova di volontaria esecuzione della volontà paterna (sparo ed esemplifico: pubblicazioni di matrimonio, addii al celibato, festa di nozze, viaggio di nozze, spostamento della residenza paterna da parte di Tizia): art. 590 cod. civ.

    - così com'è stata impostata, sarebbe dichiarata nulla per violazione delle norme di ordine pubblico

    - attenzione: circa Tizio, scrivi che il padre "adottivo" lo vede raramente: si tratta del marito della seconda moglie oppure del de cuius?
    quest'ultimo non potrebbe averlo "adottato", perchè altrimenti Tizio avrebbe titolo alla legittima pure lui

    - buon lavoro
     
    .
16 replies since 16/1/2022, 19:41   104 views
  Share  
.