Biblioteca di cultura giuridica - generale e specifica

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    Ho controllato varie decine di pagine del forum prima di aprire questo topic. Qui https://aspirantiuditori.forumfree.it/?t=4063375 chi è interessato a letture varie trova il circolo di Pickwick.

    Penso che sarebbe utile tuttavia aprire un topic - indirizzato soprattutto agli aspiranti magistrati, anche nei primi anni di Università - in un format ordinato (evidenziando in grassetto titolo e autore), che formi per saecula saeculorum una sorta di biblioteca di cultura giuridica. Sarebbe bello anche se non diventasse una semplice lista, e che chi voglia contribuire si sentisse libero di fornire una breve descrizione più o meno oggettiva o commenti ai libri/articoli/altre fonti inseriti da altri. Sono sicuro che verrebbero in rilievo documenti poco conosciuti, ma che meriterebbero di esserlo di più, o che potrebbero interessare qualcuno che però in loro non ha avuto ancora l'occasione di imbattersi.

    Possono essere inseriti libri che interessano anche solo genericamente il diritto o materie ad esso affini ed omogenee, o che permettono di capire meglio la realtà che il diritto è chiamato a ordinare (per esempio, un bel saggio di economia o finanza - accenno a queste materie condividendo l'impegno della Banca d' Italia alla diffusione della loro conoscenza - può essere non meno importante per la cultura del giurista che una monografia specialistica).

    In ordine casuale segnalo:

    a] Maija Jansson, Matthew Hale on judges and judging, The journal of legal history, 1988, p. 201. Articolo relativo alla scoperta del diario, di cui riporta numerosi passi, di un importante magistrato inglese del XVII secolo. Si può trovare in molte biblioteche universitarie.

    b] Francesco Carnelutti, Introduzione allo studio del diritto. Breve libretto che in realtà potrà essere meglio compreso dopo qualche anno di studi universitari, perché presuppone nozioni di diritto dalle quali poi astrae concetti generali. È l'elaborazione di idee già alla base della sua da molti criticata "Teoria generale del diritto" ma che ritengo, con la crescente estensione e complessità dell'ordinamento, un filone metodologico che dovrà necessariamente essere riaperto.

    c] Benedetto Croce, Storia d'Italia dal 1870 al 1915. Elogiato da Einstein, amato e poi criticato, ma sempre con rispetto (reciproco), da Gramsci, amico di Thomas Mann, mancato (per sua scelta) primo Presidente della Repubblica, ministro dell'istruzione e autore di una severa riforma dei licei, redattore del manifesto degli intellettuali antifascisti del 1925. Lettura prediletta, tra gli altri, di Paolo Borsellino (e direi anche di Giovanni Falcone, ma dovrei dilungarmi) e Alfonso Giordano (presidente del processo dei 500 del 1986) - ritengo in questo studioso ritrovassero elaborata e nobilitata l'etica del dovere che noi in loro oggi ammiriamo molto. Autore anche della "Storia del Regno di Napoli".

    d] Franco Bruni, l'acqua e la spugna. Un analisi della crisi del 2008 che spiega bene alcuni fenomeni macroeconomici monetari anche dal punto di vista storico. Parzialmente antitetico nelle conclusioni rispetto al noto saggio di Paul Krugman sul medesimo oggetto.

    e] Claudio Consolo, passeggiate e passacaglie al confine tra diritto civile e processuale. Contiene alcuni articoli editi e inediti. In particolare, interessanti aneddoti su Alberto Trabucchi, Carnelutti, Calamandrei. Rievoca il clima di serenità laboriosa nella facoltà di Giurisprudenza nella Padova post bellum.

    f] Santi Romano, l'ordinamento giuridico. Alcuni dei suoi scritti, come quelli di altri maestri del diritto amministrativo, si possono trovare sul sito della Giustizia Amministrativa.

    g] Roberto Scarpinato e Saverio Lodato, il ritorno del principe. Lucida analisi di dinamiche criminali passate e presenti da parte di un magistrato, dotato, oltre che di notevoli capacità di analisi e sintesi, anche di una rarissima abilità oratoria.

    h] Emilio Betti, diritto romano e dogmatica odierna, in Archivio Giuridico vol. 99
    Uno dei miei articoli preferiti di storia del diritto. È stato recensito nella rivista "La Critica" da Benedetto Croce nel 1930.

    Ci sono moltissimi altri libri che avrei potuto elencare per primi, anche di narrativa (il "giorno della civetta" di Sciascia, "Fontamara" di Silone, "Africo" di Stajano...), ma da qualche parte bisogna pur cominciare , e, come diceva Lao Tzu, "un viaggio di diecimila leghe inizia con un passo" (sperando che anche altri contribuiscano con i loro passi a far crescere questo piccolo progetto sul forum).

    Edited by Gufus - 30/1/2018, 22:06
     
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  2. pollodigomma
     
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    Bellissima idea. Provvedo con un piccolo contributo, spinto dalla bellezza della novità, con la promessa di tornare più in là a dare qualche altro contributo.

    Pierluigi Chiassoni, tecnica dell'interpretazione giuridica.
    Un piccolo manuale sulla logica sottesa al ragionamento giuridico, scritto da un professore di filosofia analitica del diritto.
    Vengono trattati interpretazione delle norme, ragionamenti del giudice, lacune ed antinomie.
    Consigliato agli appassionati di logica giuridica.
    (E forse solo a questi...)
     
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    Bene! In questa discussione non c'è fretta alcuna! Se qualcuno volesse intervenire, ma magari non ha molto tempo per scrivere di getto un messaggio, può "costruirlo" nell' arco di più giorni sotto forma di bozza nelle note del cellulare, tablet, o calcolatore elettronico, nelle pause della giornata. Forse non si scriveranno trecentocinquanta messaggi al mese, ma per tutti gli ape-giuristi ci sarà più e migliore succo da libare nell'alveare di conoscenza che - idealmente - sarebbe questa agorà.

    Le agenzie di rating, Giovanni Ferri e Punziana Lacitignola. Queste istituzioni sembrano poter decidere delle sorti dei sistemi finanziari ed economici degli Stati, e, indirettamente, della condizione di vita di interi strati della popolazione. Recentemente protagoniste di alcune vicende giudiziarie in Italia e altrove, e di battaglie su altri fronti (quello regolamentare europeo, e amministrativo con l' EMA), dovranno essere sempre di più studiate affinché le dinamiche che le coinvolgono siano meglio comprese ("la conoscenza è potere") e quindi controllate. Altrimenti, se non ci si occupa di loro, saranno loro, come in passato, ad occuparsi di noi.
    Questioni, come si vede, interrelate alle riflessioni sui reati macroeconomici e agli sviluppi del moderno diritto penale dell'economia ("criminalità organizzata" è un'espressione linguistica cristallizzata nella forma, ma attraverso e oltre questo prisma ci si deve sforzare di scorgere le mutevoli manifestazioni concrete della sempre medesima e varia volontà criminale dell'uomo.

    Economia e informatica sono due materie con cui gli aspiranti magistrati dovranno necessariamente confrontarsi. Sarà da accantonare quel vecchio stereotipo che aleggia ancora in vecchie discussioni sul forum che li vorrebbe impediti persino a inviare le e-mail.
    La cultura classica (quella che si vuole trasmettere nei licei da cui provengono la più parte dei magistrati, in cui queste materie non sono di solito insegnate o insegnate a dovere) non consiste in questo o quell' "oggetto" su cui fermare la nostra cognizione, ma è uno stato dell'animo in cui si riconoscono i valori di una tradizione, divenuta conformazione morale e mentale, anche in mezzo al caos del moderno.

    Edited by Gufus - 1/2/2018, 12:31
     
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  4. lizsophie
     
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    Un' amica che ha vinto il concorso mi aveva consigliato un libretto di Mariella Carlotti: Il bene di tutti. Affreschi del Buon governo. C'è anche un bellissima conferenza dell'autrice in tema su youtube. Date un' occhiata, se avete un po' di pazienza, migliora progredendo :)
    Baci

    p.s. non riesco a mettere l'URL, non funziona o sono io?
     
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    a] Claudio Giunta, l'assedio del presente. Breve ma denso e parecchio istruttivo saggio critico che consiglio vivamente a chiunque non lo conoscesse. Per ora, sui temi importanti che tratta, è ciò che di migliore abbia mai letto, anche rispetto ad omologhi stranieri.

    b] Giuliano Turone, il delitto di associazione mafiosa. Un'ottima monografia sui molti profili di questo istituto del diritto penale, tra quelli più inestricabilmente legati alla storia recente della Repubblica.

    c] Paolo Grossi, la cultura del civilista italiano. Piacevole excursus storico nella tradizione civilistica, senza pretesa di esaustività, in tono colloquiale.

    d]
    Segnalo due collane interessanti: "Farsi un'idea" (Mulino) e "A very short introduction" (Oxford). Comprendono decine di titoli in svariate discipline. L' l'aspirante (o meno) giurista può utilizzarle in una prima fase esplorativa (contengono bibliografia!) in temi che dovrebbero essere maggiormente conosciuti (ad es., il funzionamento delle banche e degli gli strumenti finanziari, della borsa, dei sistemi informatici, delle biotecnologie etc.), nel perseguire quell'ideale di polymatheia (in senso nobile) che a volte la frammentazione accademica non favorisce.

    e] Ferrando Mantovani, il codice deontologico del giovane cultore del diritto penale, in Criminalia (2013) e Antonio Pagliaro, regole della citazione faziosa, in Indice penale (1984). Simpatici articoli che stigmatizzano una pratica inveterata quanto esecrabile nel mondo accademico, e - soprattutto il primo - forniscono consigli utili anche ai laureandi che si accingono a scrivere la tesi.

    f] Ferrando Mantovani, stupidi si nasce o si diventa? - compendio di stupidologia (2015). Interessante per conoscere su varie tematiche il pensiero di uno dei più grandi penalisti. In obiter, si trovano anche espresse in modo implicito o esplicito, nozioni utili su di un piano metodologico generale per acquisire maggiore consapevolezza circa i propri processi mentali: per esempio il "meccanismo psicogenetico della sostituzione di "ciò che è vero" con ciò che piace, di "ciò che è" con ciò che si vuole che sia..

    g] Ernest Renan, Vita di Gesù (1863) Lo inserisco per il suo valore culturale. Avendo note protestanti, in Italia non è molto diffuso, ma meriterebbe di esserlo. Con l'avvertimento che Renan in certi punti non è facile, le sue intuizioni aiutano a capire la natura di Gesù, inteso come uomo che realmente visse e che con la sua profonda saggezza e umanità fondò una morale nuova. Pur senza i "miracoli" che la tradizione gli attribuì per diffondere il messaggio in un'epoca in cui uomini facilmente impressionabili credevano alla magia e alla stregoneria.

    Buona serata :)

    Edited by Gufus - 1/2/2018, 12:53
     
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  6. Silu
     
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    Grazie mille Gufus, hai creato uno splendido topic e mi hai dato già diversi suggerimenti.
     
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    CITAZIONE (Silu @ 30/1/2018, 21:22) 
    Grazie mille Gufus, hai creato uno splendido topic e mi hai dato già diversi suggerimenti.

    Ciao Silu, mi fa piacere che trovi utile l'iniziativa :) cui hanno contribuito anche pollodigomma e lizsophie che ringrazi(am)o entrambi..

    Lo so che può essere sembrata forse una cosa un po' naïf all'inizio, ma considerando il numero (e la qualità) di giuristi che passa su questo forum (avvocati, magistrati ordinari e onorari, funzionari PA, dottorandi, studenti etc..) se anche solo pochi contribuissero elencando alcune tra le proprie letture più formative - giuridiche o di cultura generale - nel tempo si formerebbe una piccola miniera di "tracce" e la conoscenza di uno andrebbe a vantaggio di tutti, come in una società dove ciascuno conferisce un bene.

    Potrebbe essere questo un ausilio per trovare fonti di conoscenza (anche online) che poi ciascuno ordina in strutture più o meno flessibili. Per esempio, io seguo, inserendoli tra i preferiti, pochissimi blog perché non navigo moltissimo e non mi sono mai messo deliberatamente a cercarne altri (di solito una "fonte" la si incontra lungo percorsi personali, e di alcune ce se ne dimentica se non le si integra nel proprio sistema), ma se qualcuno ne segnalasse, si avrebbe una sorta di filtro preliminare di una certa affidabilità.

    [Alcuni tra i blog cui facevo riferimento sono quello della New York Review of Books per il mondo angloamericano, mensile dove scrivono per lo più professori universitari, qualcuno anche di diritto e giudici, premi Nobel, scrittori, buoni giornalisti, etc. Poi quello di Claudio Giunta, normalista professore di letteratura italiana, che seguo ogni tanto. E di Fulvio Cortese, professore di diritto amministrativo. ]

    Ad ogni modo, grazie ancora! E buona giornata :)
     
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    Richard Kluger, "Simple Justice". Per chi ama la storia (quella viva e vera, non accozzaglia di date dati ed eventi), il diritto, la politica, la lotta per i diritti civili negli U.S.A., troverà meraviglioso questo libro, premio Pulitzer nel 1976. Riguarda la genesi di un famosissimo caso affrontato dalla Supreme Court: Brown v. Board of Education of Topeka (1954) che dichiarò incostituzionale la segregazione razziale nelle scuole pubbliche. E' denso, ricchissimo di digressioni varie e dettagliate di scienze sociali e storia culturale, descrizioni di paesaggi, paesi e città, giudici e avvocati, uomini di fede e normali cittadini, trascrizioni di testimonianze e sentenze. Un antidoto alla afasia moderna, una miniera di aneddoti e di conoscenza dell'animo umano. Tra i libri più belli che abbia mai letto.

    Edited by Gufus - 23/5/2019, 20:36
     
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    Corrado Stajano, la città degli untori (2009): Uno dei libri più belli che abbia mai letto. Mosaico sapiente, dal pathos equilibrato, di storia nazionale e di storie personali della Resistenza e degli anni di piombo a Milano e tanto altro, ricco di spunti per approfondimenti, di riflessioni e giudizi, in un dialogo costante con la memoria del presente. L'autore poi è lo stesso narratore della vicenda di Giorgio Ambrosoli in "Un eroe borghese," libro, anche questo, che si dovrebbe comperare e regalare nelle scuole. Rimanda, il titolo, ad altra narrazione di ingiustizie nella medesima città:

    "Storia della colonna infame" di Manzoni, un' invettiva contro i giudici che in Milano negli anni della peste incriminarono e mandarono a morte, dopo atroci torture e sulla base di inconsistenti testimonianze, innocenti sospettati di aver diffuso il morbo "ungendo" le mura cittadine. La "colonna" è il cippo marmoreo posto in luogo della casa, bruciata e demolita, dove questi innocenti abitavano, ad ammonimento dei cittadini, rimossa poi in epoca di lumi. Si può citare qui, per l'affinità dei processi psicologici che hanno condotto altresì a condanne sul rogo, nei tempi bui della caccia alle streghe: "The crucible" di Arthur Miller.

    Edited by Gufus - 23/5/2020, 02:52
     
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8 replies since 7/6/2017, 15:12   917 views
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