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ciao a tutti, sono sempre io con le mie paranoie.. 
Giuro che questa è l'ultima cosa che vi chiedo.
Breve riepilogo: nel 2013 vincevo un concorso per 2 posti. Il 3° classificato ha fatto ricorso (sia contro di me chè contro l'altro vincitore), e attualmente tale ricorso è pendente in appello davanti al CdS in quanto in 1° grado dichiarato irricevibile dal TAR. Ma ammettiamo che il CdS lo dichiari ricevibile e quindi passi a esaminare il merito.
Il concorso prevedeva l'espletamento di una prova pratica al pc che consisteva nella copiatura su Word di un testo e poi la traduzione in italiano di un brano inglese, sempre da scrivere su Word, il tutto in 20 minuti massimo.
Tutti i candidati partivano con 30/30 di punti a disposizione, e ad ogni errore di copiatura o di traduzione venivano tolti 0,50 punti.
Nella graduatoria finale io sono arrivato 2° con 60 punti, il ricorrente è arrivato 3° con 59 punti... quindi ci separa 1 punto di differenza, equivalenti quindi a 2 errori sulla prova pratica (0,50*2=1), ma in caso di arrivo a pari merito io prevarrei comunque in virtù della minore età.
Nel ricorso l'avvocato ricorrente, nel censurare la correzione della prova pratica operata dalla Commissione contesta al vincitore 1° classificato alcuni presunti errori e a me 2° classificato ne contesta invece solo 2 (che anche se venissero accolti non sarebbero comunque sufficienti a scavalcarmi in graduatoria in quanto, ripeto, io a parità di merito e titoli prevarrei in virtù della mia minore età). E quindi non sarebbe superata da parte del ricorrente la cosiddetta "prova di resistenza" e in questo modo rimarrebbe in piedi solo il motivo sollevato in maniera subordinata di annullamento dell'intero concorso per il refuso sulla prova orale di cui vi ho già parlato nel precedente thread.
Allora voi direte, qual è il problema allora?
Il problema è che l'avvocato ricorrente, a causa di una svista, fra gli errori contestati al 1° classificato (direttamente riferendosi a lui, inequivocabilmente) ne ha contestato anche un altro che in realtà avrebbe dovuto contestare a me, in quanto l'errore è sul mio elaborato e non su quello dell'altro vincitore! Quindi a me in effetti avrebbe dovuto contestare 3 errori e non 2 come avvenuto, in questo modo la prova di resistenza sarebbe superata in quanto 3 errori equivalgono a 1,5 punti potenziali (0,50*3).
Ovviamente io nella mia memoria difensiva mi sono difeso solo sui 2 errori contestatemi, senza fare alcun riferimento a quell'altro errore.. Mentre l'altro vincitore stranamente non si è accorto che quell'errore non l'ha fatto lui e si è difeso sul punto.
Ora il mio dubbio è: il giudice può rilevare d'ufficio questo errore di contestazione commesso dall'avvocato ricorrente al fine di superare la prova di resistenza nei miei confronti? Io direi di no, però qualche dubbio ce l'ho, in fondo è evidente che trattasi di un refuso fatto dall'avvocato ricorrente e quell'errore non poteva che essere contestato a me.. e il ricorso è unico nel suo insieme (regolarmente notificato a entrambi). Voi chè ne pensate? Sarebbe meglio farlo presente in qualche memoria o faccio lo gnorri?
Edited by impiegato_comunale - 6/4/2015, 20:50. -
gnorantecomelacartacalcante.
User deleted
- se el gràn avvochè
- gà sbajà personè,
- l'errore non c'è
- e , quindi, per mè
- el gràn amministrativè
- s'attaccherà.... al tramvè!
- cussì - st'altra volta - l'impara a no fàr "refusè"!
- Tì no stà far el stracassè
- parchè - acetàndo el contraditoriè -
- Te còri el rischio de rimèterlo in corsè.
- gnorrè - gnorrè - gnorrè.. -
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ok grazie, infatti anche il mio avvocato mi ha detto che non dobbiamo considerarlo proprio quell'errore. E poi in effetti di questo errore ce ne siamo accorti solo parecchi giorni dopo la notifica del ricorso originiario rileggendo bene il testo, proprio perché all'inizio ho pensato solo alle cose contestate a me ovviamente. .
