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Qualcuno esperto in deontologia forense ?
Se l'avversario minaccia, in forza di sentenza esecutiva, al Vs. cliente un atto di precetto (se non pagherà entro 5 giorni dall'invio)
e poi lascia passare un certo tempo
(nella specie due mesi, in tacita attesa della decisione sulla sospensiva ex art. 351 c.p.c.),
orbene, prima di notificare il precetto l'avversario deve, secondo voi, scrivere un'altra lettera "di cortesia" al collega,
oppure può procedere direttamente alla notifica del precetto ?. -
robinwood.
User deleted
Buonasera.
Forse è passato un po' di tempo dalla proposizione del quesito e non interessa più la risposta, ma, solo per non lasciare il post monco, espongo quanto segue.
Io direi che dopo oltre 2 mesi dal ricevimento della prima lettera senza aver onorato il debito, o almeno parte di esso, la Signorina Cortesia è già andata a farsi benedire.
Si può procedere con l'atto di precetto.
(Se il supposto debitore ha le carte in mano per opporsi lo farà con i provvedimenti di rito ).
Però il mio è solo un "parere". Non sono esperta di Deontologia Forense.
Approfitto del post per augurare a tutti "Santo e Felice Natale"..