Richiesta compensi al proprio cliente

... pur in presenza di controparti solvibili!

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  1. Marco 81
     
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    Causa civile vinta da un avvocato per conto di (un suo ex, e ora mio) cliente, con relativa liquidazione delle spese a carico delle controparti.
    L’avvocato in questione, pur essendo le controparti solvibili, non fa alcun tentativo di porre in esecuzione la sentenza e recuperare le spese dalle controparti; si limita a mandare un fax al collega di parte avversa, quest’ultimo non gli risponde, e automaticamente decide di rivalersi sul proprio cliente.
    Ciò sembra non avere alcuna rilevanza sul piano deontologico: per il Codice, infatti, basta la previa rinunzia al mandato (che effettivamente nel caso di specie c’è stata). Eppure al paese mio non è così che si esercita la professione: se vinco una causa informo il cliente, cerco di sondare la capienza delle controparti, in caso positivo spiego al cliente quali siano i costi per un’eventuale esecuzione, mi faccio fare le dovute anticipazioni … un avvocato non avrebbe l’obbligo civilistico di comportarsi così? Se poi il cliente non vuole tirare fuori neanche un euro di marche o la controparte è impossidente, beninteso, il diritto dell’avvocato di esigere il compenso dal proprio cliente è sacrosanto, ma in un caso come quello di specie il collega non avrebbe avuto il dovere professionale di tentare seriamente (e non per finta, come accaduto stavolta) di porre in esecuzione una sentenza, laddove – come nel caso di specie – sia possibile?
    Vorrei chiedervi cosa ne pensiate, e se nel comportamento indicato possano ravvisarsi profili deontologici e/o di inadempimento civilistico.
    Grazie
     
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  2. penny12
     
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    Dal punto di vista prettamente pratico l'avvocato deve SEMPRE E SOLO fatturare al suo cliente che è l'unico con cui ha il rapporto. Se la controparte soccombente non paga volontariamente quanto fatturato al cliente l'avvocato può ovviamente chiedere il pagamento a colui con cui ha il rapporto. Il cliente poi può andare in esecuzione e cercare di recuperare le spese legali. Non ritengo vi sia alcun obbligo civilistico di comportarsi altrimenti, poi moralmente ne possiamo discutere ma non credo che sia l'aspetto che ti interessa.
     
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  3. primaopoi
     
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    - della serie : un colpo al cerchio ed uno alla botte


    - che diceva il mandato rilasciato al ( o meglio , fattosi rilasciare dal ) precedente avvocato ? era compresa la fase esecutiva ?


    - ora che sei Tu l'avvocato , puoi avere la controprova se era veramente facile recuperare il quattrino , se era sufficiente notificare un precettino , etc.
    di solito le somme - quelle richieste dal legale al proprio cliente ( che tengon conto di attività preprocessuali , etc. ) e quelle liquidate dal giudice ) son diverse
     
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  4. penny12
     
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    CITAZIONE (primaopoi @ 8/9/2014, 11:00) 
    - della serie : un colpo al cerchio ed uno alla botte


    - che diceva il mandato rilasciato al ( o meglio , fattosi rilasciare dal ) precedente avvocato ? era compresa la fase esecutiva ?


    - ora che sei Tu l'avvocato , puoi avere la controprova se era veramente facile recuperare il quattrino , se era sufficiente notificare un precettino , etc.
    di solito le somme - quelle richieste dal legale al proprio cliente ( che tengon conto di attività preprocessuali , etc. ) e quelle liquidate dal giudice ) son diverse

    Ma ha rinunciato al mandato quindi è irrilevante cosa diceva, no?
     
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  5. primaopoi
     
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    - Marcùti,


    - el recèsso dal mandàto del'avocàto xèlo pàr giusta causa ? parchè quel stracàsso del Tò cliente nò ghe gà pagà la parcèla ?

    - o pàr altro ?


    - vàrda còssa che dìse el 2237 cod. civ.

    Edited by primaopoi - 8/9/2014, 19:07
     
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    Mi basterebbe 1/10 del QI di quest'uomo (Nikola Tesla)

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    Rispondo con un po' di ritardo, ma c'è un punto che non è stato qui considerato.
    Quando le spese vengono poste a carico della controparte, queste ultime spese vengono compensate AL CLIENTE e non all'avvocato, a meno che il Giudice non disponga diversamente.

    Ciò significa che se non ci sono disposizioni che nella sentenza impongono alla controparte di pagare le spese legali all'avvocato in questione, quest'ultimo non potrà mai escutere in proprio la parte onerata del saldo delle spese legali, ma potrà solo escutere il proprio cliente (potendo solo quest'ultimo rivalersi sulla controparte).

    Se parliamo di buone prassi, il tuo ragionamento fila tutto. Ma da un punto di vista pratico, se un avvocato vuole recuperare le spese che non gli vengono pagate dal CLIENTE (perché deve pagargliele comunque lui) potrà solo escutere quest'ultimo. La procedura esecutiva contro la parte avversaria potrà essere esperita solo a favore del cliente, e quindi previo incarico professionale.

    Ma se il cliente non vuole saperne di fare esecuzione contro la parte avversaria, questo non è un problema dell'avvocato.
     
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5 replies since 5/9/2014, 17:54   129 views
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