insegnare diritto

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  1. emografia
     
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    ragazzi,
    lo so che è stato già detto mille volte....ma mi ripetereste come si accede all'insegnamento del meraviglioso diritto?

    grazie a chi vorrà aiutarmi
    Luca
     
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  2. Abulgualid Ibn-Rushd
     
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    Se ti riferisci alla scuola superiore, il concorso a cattedra (che non viene bandito dal '99 ph34r.gif).

    Prima (non so ora) c'era anche il sistema del "doppio canale": si diventava di ruolo facendo un certo numero di giorni di supplenza.


    Edited by Abulgualid Ibn-Rushd - 6/2/2006, 13:21
     
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  3. sy-moon
     
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    CITAZIONE (emografia @ 6/2/2006, 13:06)
    ragazzi,
    lo so che è stato già detto mille volte....ma mi ripetereste come si accede all'insegnamento del meraviglioso diritto?

    grazie a chi vorrà aiutarmi
    Luca

    Cara emografia, ti rispondo con cognizione perchè ho appena completato la SSIS ed ho conseguito l'abilitazione.
    A seguito delle recenti riforme, l'unico modo attualmente possibile per conseguire l'abilitazione è frequentare la Scuola di Specializzazione per l'Insegnamento secondario, che è una vera e propria scuola post- universitaria gestita dall'Università (pe il Lazio Roma Tre) e dove insegnano sia prof. universitari delle materie tipiche dell'insegnamento (diritto ed economia) che prof. di psicologia, sociologia, scienze della formazione che prof. di scuola secondaria in qualità di supervisori.
    Per accedere alla Scuola devi superare un vero e proprio concorso. E' molto impegnativa, dura due anni, la frequenza è obbligatoria e c'è anche un cospicuo numero di ore di tirocinio in aula, sia come osservatore che come insegnante, ovviamente sotto la supervisione di un docente di ruolo.
    Al termine dei due anni si sostiene l'esame di abilitazione al superamento del quale ci si può immettere nelle graduatorie permenenti con un punteggio aggiuntivo rispetto ai semplici abilitati che varia in base alla votazione conseguita (max 30 punti).
    Questo è il sistema per ottenere una supplenza, ma da settembre non sono ancora stata chiamata.
    Ti faccio notare che è in corso una ulteriore riforma che, ad essere sincera, non sto più seguendo da un pò, che prevede una laurea specialistica finalizzata ad hoc all'insegnamento, con conseguente soppressione della SSIS.
    La strada per insegnare è difficile ma se sei motivata davvero a trasmettere q.cosa di ciò che hai imparato a ragazzi spesso in balia di sè stessi, ti assicuro che la gratificazione che ne hai paga dei sacrifici affrontati.
    In bocca al lupo
     
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  4. Abulgualid Ibn-Rushd
     
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    Il sistema è radicalmente cambiato rispetto all'epoca cui risalgono le mie informazioni! ph34r.gif

    Cmq buono a sapersi. Grazie anche da parte mia per le tue informazioni.



    Cara Sy-moon, se non ho capito male non si entra più per concorso ma in virtù di una sorta di corso-concorso (SSIS e, ottenuta l'abilitazione, si viene immessi nelle graduatorie permanenti). E' così?
     
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  5. sy-moon
     
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    CITAZIONE (Abulgualid Ibn-Rushd @ 6/2/2006, 14:30)
    Il sistema è radicalmente cambiato rispetto all'epoca cui risalgono le mie informazioni! ph34r.gif

    Cmq buono a sapersi. Grazie anche da parte mia per le tue informazioni.


    Cara Sy-moon, se non ho capito male non si entra più per concorso ma in virtù di una sorta di corso-concorso (SSIS e, ottenuta l'abilitazione, si viene immessi nelle graduatorie permanenti). E' così?

    Esatto, la differenza è che al termine della Scuola biennale hai solo l'abilitazione e non la cattedra. Ciò ti consente solo di immetterti nelle graduatorie permanenti e di sperare in eventuali supplenze che ti danno punteggio per salire. Come vedi l'accesso è cambiato solo in parte. Ti ripeto, comunque, che si vocifera, ormai da un pò, di modificare ulteriormente il sistema di accesso all'insegnamento e di creare lauree specialistiche ad hoc.
    Ciao
     
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  6. TheSleepingBeautyInTheWood
     
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    CITAZIONE (sy-moon @ 6/2/2006, 13:41)
    CITAZIONE (emografia @ 6/2/2006, 13:06)
    ragazzi,
    lo so che è stato già detto mille volte....ma mi ripetereste come si accede all'insegnamento del meraviglioso diritto?

    grazie a chi vorrà aiutarmi
    Luca

    Cara emografia, ti rispondo con cognizione perchè ho appena completato la SSIS ed ho conseguito l'abilitazione.
    A seguito delle recenti riforme, l'unico modo attualmente possibile per conseguire l'abilitazione è frequentare la Scuola di Specializzazione per l'Insegnamento secondario, che è una vera e propria scuola post- universitaria gestita dall'Università (pe il Lazio Roma Tre) e dove insegnano sia prof. universitari delle materie tipiche dell'insegnamento (diritto ed economia) che prof. di psicologia, sociologia, scienze della formazione che prof. di scuola secondaria in qualità di supervisori.
    Per accedere alla Scuola devi superare un vero e proprio concorso. E' molto impegnativa, dura due anni, la frequenza è obbligatoria e c'è anche un cospicuo numero di ore di tirocinio in aula, sia come osservatore che come insegnante, ovviamente sotto la supervisione di un docente di ruolo.
    Al termine dei due anni si sostiene l'esame di abilitazione al superamento del quale ci si può immettere nelle graduatorie permenenti con un punteggio aggiuntivo rispetto ai semplici abilitati che varia in base alla votazione conseguita (max 30 punti).
    Questo è il sistema per ottenere una supplenza, ma da settembre non sono ancora stata chiamata.
    Ti faccio notare che è in corso una ulteriore riforma che, ad essere sincera, non sto più seguendo da un pò, che prevede una laurea specialistica finalizzata ad hoc all'insegnamento, con conseguente soppressione della SSIS.
    La strada per insegnare è difficile ma se sei motivata davvero a trasmettere q.cosa di ciò che hai imparato a ragazzi spesso in balia di sè stessi, ti assicuro che la gratificazione che ne hai paga dei sacrifici affrontati.
    In bocca al lupo

    Ahimè, anch'io seguo con interesse (e non poca "apprensione" dry.gif ) i continui cambiamenti a cui è sottoposto il sistema di reclutamento nel sistema scuola.
    Io mi sono abilitata con la SSIS Toscana due anni fa, quando ancora non si parlava della soppressione di queste scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario (che, confermo anch'io, essere piuttosto impegnative wacko.gif ).
    Il quinto decreto della riforma Moratti dovrebbe introdurre nuove modalità per l'accesso alla professione d'insegnanti e modificare il sistema di formazione e selezione degli stessi. La bozza del decreto, per quanto ne so io, deve essere ancora approvata dal Consiglio dei Ministri e percorrere tutto l’iter di consultazione presso le commissioni cultura di Camera e Senato e presso la Conferenza di Stato regioni.
    Cosa cambierebbe:
    La formazione:
    Per i docenti del primo ciclo e del secondo ciclo essa si svolgerà nelle Università (e nelle istituzioni di Alta formazione artistica e musicale) attraverso corsi di laurea specialistica, a numero chiuso, che abilitano all'insegnamento. L'accesso a questi corsi avviene previo superamento di specifiche prove di ammissione a livello nazionale che puntano ad accertare il possesso dei requisiti minimi curriculari e l'adeguatezza della preparazione dei candidati. Sono possibili anche stage all'estero.
    Graduatorie:
    Il decreto sulla formazione sancirebbe la fine delle graduatorie. Quelle che attualmente esistono saranno a esaurimento. Le norme transitorie e finali del provvedimento prevedono che, nel frattempo, il numero complessivo dei posti disponibili in base alla programmazione triennale sia ripartito in questo modo: il 25% riservato ai corsi di laurea specialistica; il 25% agli idonei dei concorsi per posti a cattedre per esami e titoli e il 50% agli iscritti nelle graduatorie permanenti.
    Posti programmati:
    Dopo aver individuato la relativa copertura finanziaria, il ministro dell'Istruzione, con un decreto adottato di concerto con i colleghi dell'Economia e della Funzione pubblica, determinerà per ogni triennio la programmazione dei posti disponibili e vacanti a livello nazionale, tenuto conto dei posti comunicati dalle Regioni in relazione ai percorsi di istruzione e formazione professionale. Con un decreto ministeriale si provvederà poi annualmente alla ripartizione dei posti per l'ammissione ai corsi di laurea specialistica attivati dalle università.
    Contratti di praticantato:
    Per immettersi in ruolo i laureati abilitati all'insegnamento dovranno svolgere una sorta di praticantato attraverso contratti di formazione lavoro con le scuole interessate. Per accedere a questo tipo di contratto i laureati abilitati dovranno iscriversi in un apposito Albo regionale. Compiuto il tirocinio scatterà l'assunzione con un vincolo di permanenza per almeno tre anni scolastici nell'istituto in cui si è svolto il praticantato.
    Centri di servizio:
    Presso le università saranno istituiti anche dei Centri per la Formazione dei tutor, ossia degli insegnanti che avranno il compito di organizzare e monitorare le attività della scuola in modo che la formazione professionale sia coerente con il profilo professionale richiesto.
    Inutile dire quanto queste diverse modalità di assunzione abbiano smantellato le già traballanti certezze di chi intende iniziare questa professione. E’vero la gratificazione può essere tanta (ma l’eventualità può anche non verificarsi…), per non parlare dei sindacati che sono già sul piede di guerra e che sostengono che” il decreto modifica i connotati costituzionali che definiscono l’accesso al lavoro pubblico, introducendo la chiamata diretta degli insegnanti; il Centro dei Servizi Amministrativi distribuisce gli aspiranti professori nella scuola secondo modalità incontrollabili, poi il giudizio del Dirigente scolastico, del tutor e del comitato di valutazione avallano l’assunzione. Durante il praticantato, poi, gli aspiranti insegnanti avrebbero un contratto diverso da quello di tutti gli altri docenti, un contratto di formazione lavoro, ma avrebbero allo stesso tempo responsabilità d’insegnamento. Fra l’altro per gli attuali precari si riducono le possibilità reali di lavorare. Molti sarebbero di fatto espulsi dal sistema scuola”…e sinceramente non hanno tutti i torti sleep.gif
    Insomma, “mala tempora currunt” dry.gif wacko.gif ….non vorrei scoraggiarti, cara emografia, (anzi insegnare è secondo me un lavoro entusiasmante da molti punti di vista e se davvero ne sei convinto e hai passione per quello che fai, nessuna riforma potrà scoraggiarti wink.gif ), ma fai i conti anche con lo stato di cose attaule, per ora ai posteri l’ardua sentenza… unsure.gif
    Alla prossima
    T.S.B.I.T.W.
     
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  7. emografia
     
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    qualcuno sa niente di come fare la SSiS in campania?
     
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    CITAZIONE (TheSleepingBeautyInTheWood @ 6/2/2006, 18:56)
    CITAZIONE (sy-moon @ 6/2/2006, 13:41)
    CITAZIONE (emografia @ 6/2/2006, 13:06)
    ragazzi,
    lo so che è stato già detto mille volte....ma mi ripetereste come si accede all'insegnamento del meraviglioso diritto?

    grazie a chi vorrà aiutarmi
    Luca

    Cara emografia, ti rispondo con cognizione perchè ho appena completato la SSIS ed ho conseguito l'abilitazione.
    A seguito delle recenti riforme, l'unico modo attualmente possibile per conseguire l'abilitazione è frequentare la Scuola di Specializzazione per l'Insegnamento secondario, che è una vera e propria scuola post- universitaria gestita dall'Università (pe il Lazio Roma Tre) e dove insegnano sia prof. universitari delle materie tipiche dell'insegnamento (diritto ed economia) che prof. di psicologia, sociologia, scienze della formazione che prof. di scuola secondaria in qualità di supervisori.
    Per accedere alla Scuola devi superare un vero e proprio concorso. E' molto impegnativa, dura due anni, la frequenza è obbligatoria e c'è anche un cospicuo numero di ore di tirocinio in aula, sia come osservatore che come insegnante, ovviamente sotto la supervisione di un docente di ruolo.
    Al termine dei due anni si sostiene l'esame di abilitazione al superamento del quale ci si può immettere nelle graduatorie permenenti con un punteggio aggiuntivo rispetto ai semplici abilitati che varia in base alla votazione conseguita (max 30 punti).
    Questo è il sistema per ottenere una supplenza, ma da settembre non sono ancora stata chiamata.
    Ti faccio notare che è in corso una ulteriore riforma che, ad essere sincera, non sto più seguendo da un pò, che prevede una laurea specialistica finalizzata ad hoc all'insegnamento, con conseguente soppressione della SSIS.
    La strada per insegnare è difficile ma se sei motivata davvero a trasmettere q.cosa di ciò che hai imparato a ragazzi spesso in balia di sè stessi, ti assicuro che la gratificazione che ne hai paga dei sacrifici affrontati.
    In bocca al lupo

    Ahimè, anch'io seguo con interesse (e non poca "apprensione" dry.gif ) i continui cambiamenti a cui è sottoposto il sistema di reclutamento nel sistema scuola.
    Io mi sono abilitata con la SSIS Toscana due anni fa, quando ancora non si parlava della soppressione di queste scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario (che, confermo anch'io, essere piuttosto impegnative wacko.gif ).
    Il quinto decreto della riforma Moratti dovrebbe introdurre nuove modalità per l'accesso alla professione d'insegnanti e modificare il sistema di formazione e selezione degli stessi. La bozza del decreto, per quanto ne so io, deve essere ancora approvata dal Consiglio dei Ministri e percorrere tutto l’iter di consultazione presso le commissioni cultura di Camera e Senato e presso la Conferenza di Stato regioni.
    Cosa cambierebbe:
    La formazione:
    Per i docenti del primo ciclo e del secondo ciclo essa si svolgerà nelle Università (e nelle istituzioni di Alta formazione artistica e musicale) attraverso corsi di laurea specialistica, a numero chiuso, che abilitano all'insegnamento. L'accesso a questi corsi avviene previo superamento di specifiche prove di ammissione a livello nazionale che puntano ad accertare il possesso dei requisiti minimi curriculari e l'adeguatezza della preparazione dei candidati. Sono possibili anche stage all'estero.
    Graduatorie:
    Il decreto sulla formazione sancirebbe la fine delle graduatorie. Quelle che attualmente esistono saranno a esaurimento. Le norme transitorie e finali del provvedimento prevedono che, nel frattempo, il numero complessivo dei posti disponibili in base alla programmazione triennale sia ripartito in questo modo: il 25% riservato ai corsi di laurea specialistica; il 25% agli idonei dei concorsi per posti a cattedre per esami e titoli e il 50% agli iscritti nelle graduatorie permanenti.
    Posti programmati:
    Dopo aver individuato la relativa copertura finanziaria, il ministro dell'Istruzione, con un decreto adottato di concerto con i colleghi dell'Economia e della Funzione pubblica, determinerà per ogni triennio la programmazione dei posti disponibili e vacanti a livello nazionale, tenuto conto dei posti comunicati dalle Regioni in relazione ai percorsi di istruzione e formazione professionale. Con un decreto ministeriale si provvederà poi annualmente alla ripartizione dei posti per l'ammissione ai corsi di laurea specialistica attivati dalle università.
    Contratti di praticantato:
    Per immettersi in ruolo i laureati abilitati all'insegnamento dovranno svolgere una sorta di praticantato attraverso contratti di formazione lavoro con le scuole interessate. Per accedere a questo tipo di contratto i laureati abilitati dovranno iscriversi in un apposito Albo regionale. Compiuto il tirocinio scatterà l'assunzione con un vincolo di permanenza per almeno tre anni scolastici nell'istituto in cui si è svolto il praticantato.
    Centri di servizio:
    Presso le università saranno istituiti anche dei Centri per la Formazione dei tutor, ossia degli insegnanti che avranno il compito di organizzare e monitorare le attività della scuola in modo che la formazione professionale sia coerente con il profilo professionale richiesto.
    Inutile dire quanto queste diverse modalità di assunzione abbiano smantellato le già traballanti certezze di chi intende iniziare questa professione. E’vero la gratificazione può essere tanta (ma l’eventualità può anche non verificarsi…), per non parlare dei sindacati che sono già sul piede di guerra e che sostengono che” il decreto modifica i connotati costituzionali che definiscono l’accesso al lavoro pubblico, introducendo la chiamata diretta degli insegnanti; il Centro dei Servizi Amministrativi distribuisce gli aspiranti professori nella scuola secondo modalità incontrollabili, poi il giudizio del Dirigente scolastico, del tutor e del comitato di valutazione avallano l’assunzione. Durante il praticantato, poi, gli aspiranti insegnanti avrebbero un contratto diverso da quello di tutti gli altri docenti, un contratto di formazione lavoro, ma avrebbero allo stesso tempo responsabilità d’insegnamento. Fra l’altro per gli attuali precari si riducono le possibilità reali di lavorare. Molti sarebbero di fatto espulsi dal sistema scuola”…e sinceramente non hanno tutti i torti sleep.gif
    Insomma, “mala tempora currunt” dry.gif wacko.gif ….non vorrei scoraggiarti, cara emografia, (anzi insegnare è secondo me un lavoro entusiasmante da molti punti di vista e se davvero ne sei convinto e hai passione per quello che fai, nessuna riforma potrà scoraggiarti wink.gif ), ma fai i conti anche con lo stato di cose attaule, per ora ai posteri l’ardua sentenza… unsure.gif
    Alla prossima
    T.S.B.I.T.W.

    Confermo in pieno le sconfortanti parole della Bella addormentata.
    Io ho pure insegnato fino all'anno scorso in una SISSIS in qualità di supervisore, e ho visto e sentito cose che voi umani non potete immaginare...
    Aggiungo che le graduatorie sono sovrasature, e che per di più la approdanda/applicanda riforma tagli ain modo radicale le ore di diritto, e quel che no fa la riforma lo fanno le famiglie, iscrivendo (giustamente !) i ragazzi al classico o allo scientifico, dove no ci sono cattedre di diritto.
    Riassumendo, e da amico, scordatevi l'insegnamento come sbocco professionale.
    Bacioni dispiaciuti ed avviliti
    Fulsere il prof. (deluso per altro sempre più dal suo lavoro, un tempo tanto amato)
     
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  9. GIULIO CESARE ROMANO
     
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    CITAZIONE (Fulsere @ 7/2/2006, 02:02)
    CITAZIONE (TheSleepingBeautyInTheWood @ 6/2/2006, 18:56)
    CITAZIONE (sy-moon @ 6/2/2006, 13:41)
    CITAZIONE (emografia @ 6/2/2006, 13:06)
    ragazzi,
    lo so che è stato già detto mille volte....ma mi ripetereste come si accede all'insegnamento del meraviglioso diritto?

    grazie a chi vorrà aiutarmi
    Luca

    Cara emografia, ti rispondo con cognizione perchè ho appena completato la SSIS ed ho conseguito l'abilitazione.
    A seguito delle recenti riforme, l'unico modo attualmente possibile per conseguire l'abilitazione è frequentare la Scuola di Specializzazione per l'Insegnamento secondario, che è una vera e propria scuola post- universitaria gestita dall'Università (pe il Lazio Roma Tre) e dove insegnano sia prof. universitari delle materie tipiche dell'insegnamento (diritto ed economia) che prof. di psicologia, sociologia, scienze della formazione che prof. di scuola secondaria in qualità di supervisori.
    Per accedere alla Scuola devi superare un vero e proprio concorso. E' molto impegnativa, dura due anni, la frequenza è obbligatoria e c'è anche un cospicuo numero di ore di tirocinio in aula, sia come osservatore che come insegnante, ovviamente sotto la supervisione di un docente di ruolo.
    Al termine dei due anni si sostiene l'esame di abilitazione al superamento del quale ci si può immettere nelle graduatorie permenenti con un punteggio aggiuntivo rispetto ai semplici abilitati che varia in base alla votazione conseguita (max 30 punti).
    Questo è il sistema per ottenere una supplenza, ma da settembre non sono ancora stata chiamata.
    Ti faccio notare che è in corso una ulteriore riforma che, ad essere sincera, non sto più seguendo da un pò, che prevede una laurea specialistica finalizzata ad hoc all'insegnamento, con conseguente soppressione della SSIS.
    La strada per insegnare è difficile ma se sei motivata davvero a trasmettere q.cosa di ciò che hai imparato a ragazzi spesso in balia di sè stessi, ti assicuro che la gratificazione che ne hai paga dei sacrifici affrontati.
    In bocca al lupo

    Ahimè, anch'io seguo con interesse (e non poca "apprensione" dry.gif ) i continui cambiamenti a cui è sottoposto il sistema di reclutamento nel sistema scuola.
    Io mi sono abilitata con la SSIS Toscana due anni fa, quando ancora non si parlava della soppressione di queste scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario (che, confermo anch'io, essere piuttosto impegnative wacko.gif ).
    Il quinto decreto della riforma Moratti dovrebbe introdurre nuove modalità per l'accesso alla professione d'insegnanti e modificare il sistema di formazione e selezione degli stessi. La bozza del decreto, per quanto ne so io, deve essere ancora approvata dal Consiglio dei Ministri e percorrere tutto l’iter di consultazione presso le commissioni cultura di Camera e Senato e presso la Conferenza di Stato regioni.
    Cosa cambierebbe:
    La formazione:
    Per i docenti del primo ciclo e del secondo ciclo essa si svolgerà nelle Università (e nelle istituzioni di Alta formazione artistica e musicale) attraverso corsi di laurea specialistica, a numero chiuso, che abilitano all'insegnamento. L'accesso a questi corsi avviene previo superamento di specifiche prove di ammissione a livello nazionale che puntano ad accertare il possesso dei requisiti minimi curriculari e l'adeguatezza della preparazione dei candidati. Sono possibili anche stage all'estero.
    Graduatorie:
    Il decreto sulla formazione sancirebbe la fine delle graduatorie. Quelle che attualmente esistono saranno a esaurimento. Le norme transitorie e finali del provvedimento prevedono che, nel frattempo, il numero complessivo dei posti disponibili in base alla programmazione triennale sia ripartito in questo modo: il 25% riservato ai corsi di laurea specialistica; il 25% agli idonei dei concorsi per posti a cattedre per esami e titoli e il 50% agli iscritti nelle graduatorie permanenti.
    Posti programmati:
    Dopo aver individuato la relativa copertura finanziaria, il ministro dell'Istruzione, con un decreto adottato di concerto con i colleghi dell'Economia e della Funzione pubblica, determinerà per ogni triennio la programmazione dei posti disponibili e vacanti a livello nazionale, tenuto conto dei posti comunicati dalle Regioni in relazione ai percorsi di istruzione e formazione professionale. Con un decreto ministeriale si provvederà poi annualmente alla ripartizione dei posti per l'ammissione ai corsi di laurea specialistica attivati dalle università.
    Contratti di praticantato:
    Per immettersi in ruolo i laureati abilitati all'insegnamento dovranno svolgere una sorta di praticantato attraverso contratti di formazione lavoro con le scuole interessate. Per accedere a questo tipo di contratto i laureati abilitati dovranno iscriversi in un apposito Albo regionale. Compiuto il tirocinio scatterà l'assunzione con un vincolo di permanenza per almeno tre anni scolastici nell'istituto in cui si è svolto il praticantato.
    Centri di servizio:
    Presso le università saranno istituiti anche dei Centri per la Formazione dei tutor, ossia degli insegnanti che avranno il compito di organizzare e monitorare le attività della scuola in modo che la formazione professionale sia coerente con il profilo professionale richiesto.
    Inutile dire quanto queste diverse modalità di assunzione abbiano smantellato le già traballanti certezze di chi intende iniziare questa professione. E’vero la gratificazione può essere tanta (ma l’eventualità può anche non verificarsi…), per non parlare dei sindacati che sono già sul piede di guerra e che sostengono che” il decreto modifica i connotati costituzionali che definiscono l’accesso al lavoro pubblico, introducendo la chiamata diretta degli insegnanti; il Centro dei Servizi Amministrativi distribuisce gli aspiranti professori nella scuola secondo modalità incontrollabili, poi il giudizio del Dirigente scolastico, del tutor e del comitato di valutazione avallano l’assunzione. Durante il praticantato, poi, gli aspiranti insegnanti avrebbero un contratto diverso da quello di tutti gli altri docenti, un contratto di formazione lavoro, ma avrebbero allo stesso tempo responsabilità d’insegnamento. Fra l’altro per gli attuali precari si riducono le possibilità reali di lavorare. Molti sarebbero di fatto espulsi dal sistema scuola”…e sinceramente non hanno tutti i torti sleep.gif
    Insomma, “mala tempora currunt” dry.gif wacko.gif ….non vorrei scoraggiarti, cara emografia, (anzi insegnare è secondo me un lavoro entusiasmante da molti punti di vista e se davvero ne sei convinto e hai passione per quello che fai, nessuna riforma potrà scoraggiarti wink.gif ), ma fai i conti anche con lo stato di cose attaule, per ora ai posteri l’ardua sentenza… unsure.gif
    Alla prossima
    T.S.B.I.T.W.

    Confermo in pieno le sconfortanti parole della Bella addormentata.
    Io ho pure insegnato fino all'anno scorso in una SISSIS in qualità di supervisore, e ho visto e sentito cose che voi umani non potete immaginare...
    Aggiungo che le graduatorie sono sovrasature, e che per di più la approdanda/applicanda riforma tagli ain modo radicale le ore di diritto, e quel che no fa la riforma lo fanno le famiglie, iscrivendo (giustamente !) i ragazzi al classico o allo scientifico, dove no ci sono cattedre di diritto.
    Riassumendo, e da amico, scordatevi l'insegnamento come sbocco professionale.
    Bacioni dispiaciuti ed avviliti
    Fulsere il prof. (deluso per altro sempre più dal suo lavoro, un tempo tanto amato)

    allora nemmeno gli insegnanti possiamo fare?....... mad.gif mad.gif mad.gif
     
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  10. emografia
     
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    oggi all'università mi hanno detto che addirittura bisogna sostenere 3 esami per accedere alla SICSI....politica economica, economia aziendale....e non so quale altro...

    insomma....è una cosa assurda.....a voi risulta questa cosa?

    ma dove siamo finiti....ora anche una seconda laurea dobbiamo prenderci per lavorare....

    vergogna....

    L
     
    .
  11.  
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    è vergognoso che per insegnare economia si debba dimostrare di conoscerla.

    libertà! biggrin.gif
     
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  12. Senzafine
     
    .

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    Purtroppo noi laureati in diritto dobbiamo sostenere alcuni esami di economia, mi sembra anche statistica.
    Quest'anno volevo concorrere ma mi mancavano questi esami essendo laureat "solo" in giurisprudenza.
     
    .
  13. BlackBiker
     
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    User deleted


    Confermo quanto appena detto sulla necessità ai fini dell'insegnamento di alcuni esami di economia nel piano di studi di noi laureati in giurisprudenza. Inoltre qualora uno sia in possesso di questi esami può entrare a far parte della graduatoria dei non abilitati indipendentemente dall'aver frequentato o meno la SSIS. Almeno era così fino ad 1 anno fà, e vi assicuro che in alcune regioni si viene chimati tranquillamente, come non abilitati, per le supplenze a causa della carenza di organico.
    L'unica cosa che ancora devo capire è, come fare a poter sostenere questi 3/4 esami che appartengono al piano di studi della facoltà di economia e commercio?
    Bisogna prendere questa seconda laurea o è prevista la possibilità di poter sostenere solo alcuni esami?
    Qualcuno di voi è informato su questo punto?
     
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  14. TheSleepingBeautyInTheWood
     
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    CITAZIONE (emografia @ 6/2/2006, 20:29)
    qualcuno sa niente di come fare la SSiS in campania?

    Credo che informazioni utili puoi trovarle su www.unina.it; dovrebbe esserci un link al sito della SSIS Campania con l'indicazione delle classi di concorso per le quali è possibile prendere l'abilitazione nella 19/A. Non in tutte le regioni infatti sono bandite le stesse (o tutte ) le classi di concorso. Per esempio da me in Puglia, la mia classe non era stata bandita per il 2003-2004, ergo sono dovuta"emigrare" wacko.gif per la seconda volta (dopo l'Università wacko.gif ) in quel di Firenze/Siena.
    In bocca al lupo,
    T.S.B.I.T.W.



    CITAZIONE (TheSleepingBeautyInTheWood @ 7/2/2006, 13:18)
    CITAZIONE (emografia @ 6/2/2006, 20:29)
    qualcuno sa niente di come fare la SSiS in campania?

    Credo che informazioni utili puoi trovarle su www.unina.it; dovrebbe esserci un link al sito della SSIS Campania con l'indicazione delle classi di concorso per le quali è possibile prendere l'abilitazione nella 19/A. Non in tutte le regioni infatti sono bandite le stesse (o tutte ) le classi di concorso. Per esempio da me in Puglia, la mia classe non era stata bandita per il 2003-2004, ergo sono dovuta"emigrare" wacko.gif per la seconda volta (dopo l'Università wacko.gif ) in quel di Firenze/Siena.
    In bocca al lupo,
    T.S.B.I.T.W.

    ..ehm, scusa emografia, wacko.gif volevo dire un link con l'indicazione delle classi di concorso bandite in campania nel 2004-2005, a te poi interesserebbe eventualmente controllare per l'abilitazione nella 19/A. (Forse ancora non troverai i bandi per il prossimo anno accademico 2005-2006, che di solito escono a Giugno/Luglio).
    T.S.B.I.T.W.
     
    .
  15. emografia
     
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    User deleted


    io devo fare sti 3 esami maledetti sennò non potrò mai farla...

    sad.gif
     
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104 replies since 6/2/2006, 13:06   7008 views
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