Lettera aperta del Prof. Ugo Grassi

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  1. Cap ARAGORN
     
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    CITAZIONE (PescevelocedelBaltico @ 13/7/2011, 17:29) 
    Grazie Professore, mi ricordo ancora di quando, non ancora forumista, scorrazzavo qui liberamente e lei già vi scriveva e da tanto.

    Penso che in tanti qui vorremmo che, in qualche modo, questa esperienza continuasse. Con maggior severità verso chi si propone pubblicamente attraverso polemiche sterili. Se serve comporre un "comitato" di persone di buona volontà per portarlo avanti, io sono disponibile.
    Sempre che sia possibile e non vi sia un legittimo diniego da parte del Fondatore.

    condivido il tuo auspicio

    CITAZIONE
    (però vi è andata bene, in fondo, in un tema concorsuale giudicato erroneamente idoneo una volta scrissi oltre 22 pagine, e dunque... )

    poveri commissari .... -_-
     
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  2. moosbrugger
     
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    l errore tipico che si commette spesso consiste nella difesa di organo o di una carica dagli eventi esterni.
    senza pensare che l istituzione va difesa anche dal suo interno rendendo trasparente il suo operato e sanzionando le mele marce.

    ma soprattutto sarebbe molto utile alla magistratura organizzata far capire che la sua difesa non e' fine a se stessa ma funzionale alle liberta' dei cittadini.
    non avere un giudice terzo e imparziale danneggia la comunita' dei cittadini e della i mpresa.

    allora perche' quando liberati lamenta di essere giudicato da un giudice non terzo egli deve essere posto sotto giudizio o critica serrata!?

    perche' si vuole escludere il controllo sulla prova concorsuale a magistrato ordinario da parte degli interessati?
    basterebbe pubblicare i temi degli idonei sul sito del ministero di modo che tutti possano leggerli e avere contezza del livello della sufficenza ma anche valutare eventuali anomalie.

    invece si continua con i soliti sermoni che non servono a progredire, che non scalfiscono il sitema di caste e di poteri che intrecciandosi governa tutti gli spazi della vita dei cittadini.

    taciamo sul sistema di nomina che per anni ha imperversato nelle nostre universita'.
    sistema che di fronte alle verita' processuali fa gli stessi sermoni letti qui e la'.

    e allora ancora una volta mi chiedo di cosa state parlando.
    a difesa di chi?

    l istituzione non e' una monade, serve invece alla gente.
    se si rescinde tale collegamento si scade nella autoreferenzialita'.

    l intevrento del professore lo trovo equilibrato, coretto, ma inutile.

    ci dovrebbero spiegare cio' che non va. cio' che deve essere migliorato.
    devono dire la verita'.
    non stiamo ad oxford a prendere il te.

    i temi ignobili restano una nuda verita' che non ha avuto ancora risposta.
    parlare del resto va bene tra nobiluomini forti del loro posto gia' acquisito.

    ma ripetiamo:
    insegnare, fare giustizia, e' funzionale agli studenti e agli amministrati.
    invece spesso si cade nella rendita di posizione.
    nel baronato che non da' conto.
    che sistema i suoi.
    che promuove dove non deve.
    che alza i voti agli esami.

    parlo dell ovvio che da sempre abbiamo davanti agli occhi.
    i buoni discorsi in questo stato sono come un narcotico.
     
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  3. angagr
     
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    Che bruttissima notizia.il forum chiude davvero ? Non mi vergogno a dire che sto piangendo...finalmente c'era qualcosa di decente e utile in cui non si suonava la solita solfa: "è inutile studiare se non hai la raccomandazione non arriverai da nessuna parte". Non ci si sentiva soli di fronte ai volumi da studiare e alle solite voci distruttive. :cry:
     
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  4. Martant
     
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    CITAZIONE (aspirantiuditori @ 13/7/2011, 16:13) 
    Ricevo dal Prof. Grassi - antico amico di questo Forum - una lettera "aperta" che contiene riflessioni profonde e toccanti su ciò che è stato questo luogo e cosa è divenuto nel tempo.
    Si tratta di una testimonianza di uno studioso che è stato componente della commissione esaminatrice di un recente concorso e che ben conosce gli aspetti di criticità legati alla organizzazione e gestione dello stesso.
    Si tratta, al tempo stesso, di un'occasione preziosa per comprendere - ammesso che lo si voglia intendere - che è ben possibile esprimere le proprie opinioni, ancorché critiche nei confronti di chicchessia, senza ricorrere all'invettiva delirante e odiosa che, purtroppo, ha da tempo dominato le discussioni su questo forum.
    Ne approfitto per informare tutti che, a tempo debito, darò conto delle ragioni che mi hanno indotto alla decisione che tutti conoscete.
    saluti,
    Giuseppe Sepe




    Caro Giuseppe,

    cari moderatori,

    cari utenti

    ho letto il post che annuncia la decisione di chiudere il forum.

    Spero che non vi annoierete a leggere l'ennesima mail sulla questione, ma spero di poter fornire un utile spunto di riflessione.

    Io ho iniziato a "navigare" virtualmente nel lontano 1989. All'epoca l'accesso ad internet non era ancora molto diffuso, ed infatti mi limitavo a connettermi ad alcune BBS (Bullettin Board System) sperimentando così le prime gioie della condivisione dei files.

    Nel 1991, dal dipartimento ove ero collaboratore volontario, iniziai a connettermi in modo regolare ad internet. Posso quindi dire di aver vissuto in prima persona la trasformazione "sociologica" di internet. Quando sta accadendo al forum non è altro che il riflesso di una crisi di crescita di tutto il web.

    Internet, quale luogo dotato di una assoluta libertà, porto franco da ogni regola, appartiene ad un passato ove gli utenti facevano parte di una elite culturale di ottima levatura, elite la quale non aveva bisogno di nessuna regola giacché capace di autoregolarsi grazie all'elevato livello etico degli utenti.

    Internet degli anni '90 costituisce, credo, una straordinaria sperimentazione (utopica?) di quella che potrà essere l'umanità il giorno in cui i valori di quella elite culturale saranno patrimonio comune. Ma allo stato così non è: internet è divenuta la fedele riproduzione della vita reale e di questa inizia a replicare tutti i difetti.

    I vecchi utenti (come lo sono io) guardano con nostalgia all'epoca in cui si alzava la bandiera dell'assenza di regole, ed alcuni di loro continuano a sognare che essa sventoli intonsa come allora. Ma purtroppo ciò non è più possibile.

    Su internet, ed in molti fora, il tasso di litigiosità è cresciuto rapidamente, e questo forum non ha fatto eccezione.

    Desidero sottolineare che sul piano umano comprendo perfettamente la decisione del fondatore. Gli attacchi alla magistratura erano divenuti troppo frequenti e fors'anche "pericolosi" per lo svolgimento dei concorsi (ho sentito alcuni magistrati teorizzare che certe proteste durante il concorso erano state organizzate sul forum le sere precedenti le prove). Però va anche detto che tutte queste polemiche non sono altro che l'eco digitale di un malumore diffuso verso i concorsi pubblici, malumore che trova le proprie fondate radici nelle modalità di svolgimento del concorso.

    E' singolare notare che dopo il mio ritorno sul forum, conclusa l'esperienza da commissario, nessuno mi abbia chiesto: "professore, perchè non ci racconta come vanno davvero le cose lì dentro?" Lo avrei fatto volentieri ed avrei detto pubblicamente ciò che posso riassumere in poche battute:

    1) è un concorso onesto guidato da persone oneste e scrupolose, che si impegnano per svolgere al meglio il loro compito.

    2) se i commissari sono i "piloti", le regole concorsuali sono l'auto che viene consegnata loro dal Ministero con la pretesa che vengano realizzate prestazioni eccezionali. Peccato che se i piloti sono tutti campioni di formula uno, l'auto è una vecchia Peugeot 205 diesel...

    L'incrocio di questi due aspetti produce un concorso sì onesto ma inefficiente. Posso anche azzardare una stima di questa inefficienza: per ogni 300 candidati ammessi agli orali ne esistono altri 200 che meriterebbero eguale sorte, senza alcuna concessione alla qualità della selezione.

    Anzi: in molti casi tra gli esclusi vi sono candidati brillanti, che meriterebbero l'ammissione agli orali in misura anche maggiore rispetto ai loro più fortunati colleghi. Nell'aleatorietà della scelta dei 300 privilegiati all'interno della più ampia rosa di circa 500 persone cresce e si alimenta quel malumore che ormai sta diventando rancore.

    I correttivi vi sarebbero, ma la magistratura si chiude a riccio ogni qual volta si parla di riformare in modo serio il concorso, in quanto teme che "mettendo mano" alle regole potrebbe venir limitata l'autonomia dell'autorità giudiziaria. E queste non sono mie parole, ma le parole di un ex vicepresidente del CSM con cui ho avuto l'onore di dialogare a lungo su questi problemi.

    Da docente ho vissuto con grande turbamento il fatto che la commissione non potesse spiegare ai ragazzi per quale motivo li bocciavamo. Certe volte il dispiacere era così grande che mi veniva voglia di aprire la busta col nome per poter telefonare al candidato per spiegargli le ragioni della nostra decisione!

    Sottolineo che i registri dei verbali NON contengono neppure uno spazio ove poter sinteticamente motivare il provvedimento. L'omissione è ancora più grave ed ingiustificata se si pensa che i verbali dell'altro concorso "fratello" (quello notarile) contengono tale spazio, ove la commissione si cura di descrivere le ragioni della bocciatura. Dunque "l'atto di nascita" di chi sarà chiamato ad attuare i valori costituzionali, ad invocare i fondamentali principi della democrazia (trasparenza, ragionevolezza, legalità) è un atto feudale e dispotico se non addirittura kafkiano. Ritengo disdicevole che la magistratura non avverta in modo corale la necessità di affrontare questo nodo.

    Ma la motivazione del provvedimento non è neanche il maggiore dei problemi. L'aspetto più rilevante (comune a qualunque concorso pubblico) riguarda l'individuazione dei criteri di correzione. E non mi riferisco a quelli pubblici, risibili ed ingenui, che le commissioni si tramandano dall'epoca del concorso con cui Noè selezionò chi imbarcare sull'Arca: mi riferisco a quelli scientifici di cui ogni commissione si dota all'inizio dei lavori di correzione, grazie soprattutto al lavoro dei commissari docenti, criteri i quali non vengono depositati tra gli atti della commissione. Ebbene: queste relazioni decidono, di fatto, chi vive e chi muore. Esse sono uno "strumento di misura" e come tali dovrebbero essere informate ai più elevati livelli scientifici: dovrebbero contenere un'esposizione ragionata di tutte le tesi prospettabili e soprattutto di tutte le possibili chiavi di lettura della traccia. Considerata l'elevata complessità dell'attuale nostro sistema giuridico è evidente che un simile risultato non può essere ottenuto all'esito di un lavoro "artigianale" realizzato da due, tre persone al massimo per quanto di alto profilo scientifico. Quello che voglio dire è che ormai è divenuto necessario un dialogo tra commissione e candidati di modo che i criteri scientifici siano il frutto di un lavoro condiviso.

    In un mondo perfetto queste relazioni dovrebbero essere pubblicate sul sito del Ministero PRIMA dell'inizio dei lavori di correzione, consentendo ai candidati - tramite un sistema di messanger anononimo ma utilizzabile solo dai candidati - di far pervenire al Presidente osservazioni e suggerimenti. Posso garantire che le commissioni non avrebbero alcuna remora a tener in conto tali osservazioni: anzi posso dire che sarebbero gradite ed apprezzate.

    Posso dirlo in quanto - di fatto - ciò è accaduto con la commissione di cui sono stato commissario. Tale "canale di comunicazione" è stato aperto dal tuo forum. Tutta o quasi tutta la commissione lo leggeva. Lo stesso hanno fatto le commissioni successive. Lo stesso forse sta facendo la commissione ora insediata. Tale scrupolo ed umiltà fa solo onore a chi si adopera affinché la correzione sia il più possibile equilibrata e coscienziosa.

    L'ampiezza e la qualità di questo "dialogo" è però determinata dall'autorevolezza del forum. E devo purtroppo sottolineare che questa autorevolezza è andata nel tempo scemando. Gli attacchi " a testa bassa" al concorso, ai commissari, alla magistratura hanno prodotto un affievolimento se non un'interruzione di questo dialogo. Partire dal convincimento che la commissione sia una sorta di “Spectre-masso-pluto-esoterica” intenta a gozzovigliare sui compiti, magari coi canini sporgenti leggendone uno-sì-uno-no, vuol dire non farsi ascoltare, ed il diritto di critica non si può pretendere valga a coprire ogni delirio.

    La verità sulla correzione? Molto più banale di quanto si possa credere. La commissione, dopo le relazioni scientifiche di cui ho detto, si divide in tre sottocommissioni. Ogni sottomissione, composta da nove persone e con un proprio presidente, è competente per la valutazione delle tre prove di un singolo candidato. Il gruppo da nove si divide in tre gruppi da tre. Nella stanza ove è presente il presidente si accomoda il funzionario del ministero cui spettano i compiti di verbalizzazione e gestione dell’apertura delle buste. Aperta la busta grande si aprono le tre buste con le prove, riportando su tutto il materiale il numero seriale di correzione (ciò rende IMPOSSIBILI errori di attribuzione delle prove). I tre compiti vengono smistati nelle tre stanze ed i tre gruppetti procedono in parallelo alla correzione degli elaborati. Il gruppo che termina per primo attende gli altri. Quando tutti hanno finito ci si ritrova nella stanza del presidente e si tirano le somme, anche valutando una compensazione tra le prove. Il tutto si svolge in un clima molto disteso, direi quasi domestico. Sovente qualche collega commissario si incarica di preparare il caffè e di fare un giro tra le stanze per distribuirlo a tutti. All’ora di pranzo ci si ritrova tutti in un baretto sotto gli uffici. Nessun costoso ristorante: solo una tavola calda con una cucina semplice, indispensabile per non rovinarsi lo stomaco.

    Trascorrendo due anni così si diviene amici, capisci e valuti le qualità umane degli altri e ti accorgi che in questi concorsi non c’è nulla di misterioso od oscuro. C’è invece tanta buona volontà di fare bene a dispetto di regole assurde.

    Un esempio? Io ho partecipato ad una procedura semplificata con solo due scritti. L’intento era di velocizzare la correzione. Peccato che nessuno si è ricordato di adeguare le regole per la correzione: le commissioni sono rimaste composte da nove persone le quali si sono divise in due gruppi asimmetrici, col risultato che i tempi di correzione sono rimasti immutati.

    Per non parlare della riforma Mastella, che ha imposto la formazione della commissione solo quindici giorni prima delle prove. Guidare un concorso di queste dimensioni ed importanza è come guidare un aereo. In soli quindici giorni i commissari ed il Presidente dovrebbero organizzarsi in modo da presentarsi impeccabili al primo giorno di prove. Improbabile…

    In compenso si è prevista la presenza di un paio di avvocati. Ben vengano, ma allora perché non imporre la presenza anche di due giudici amministrativi, in grado di portare la loro sapienza in una materia così complessa e – diciamolo con chiarezza – meno conosciuta di quanto lo siano il diritto civile ed il diritto penale?

    Un cenno anche alla preparazione delle tracce. La legge impone che la sequenza delle prove sia oggetto di sorteggio. Dunque la commissione non può iniziare l’elaborazione delle tracce fin quando uno dei candidati non provvede al sorteggio medesimo. In questo modo rimangono poche ore per predisporre i tre quesiti. E valutate che la redazione è collegiale; tutti pretendono di dire (giustamente) la propria e nessuno vuole far “passare” tracce preconfezionate da qualche collega. E voi vi sorprendete che con l’inevitabile gran confusione che ne deriva qualche traccia sia formulata in modo opinabile o poco preciso? Il rimedio sarebbe semplicissimo: predeterminare l’ordine delle materie. In questo modo la commissione potrebbe riunirsi già dalle sei di mattina (o dalla notte se si preferisce) in modo da lavorare con calma alla stesura di meditati quesiti.

    E’ la somma di tutti questi problemi a rendere inefficienti i concorsi pubblici. Ma di tutto ciò ne fanno le spese i commissari, che vengono pubblicamente criticati, in modo aspro. Mi dispiace, ma non ce lo meritiamo.

    Ovviamente qualcuno obietterà che esistono casi documentati di concorsi “discutibili”: mi riferisco a quello del 1992 e a quello della nota vicenda Renna. Per quanto riguarda il primo mi limito a rassicurare tutti: quella vicenda ha ormai i caratteri della irripetibilità. Non mi soffermo ad esporre le mie opinioni; mi limito ad osservare che dopo quel concorso si decise che la correzione dovesse avvenire in presenza di un cancelliere del Ministero.

    Il caso Renna rimane invece un mistero. Ma se si guarda alla vicenda con animo sgombro da pregiudizi si scorge una luce: a dispetto della condotta del commissario, il candidato “protetto” era stato bocciato. Infatti anche ammettendo che qualche commissario abbia interessi occulti, difendere il proprio protetto è molto difficile. Devi, innanzi tutto, avere la fortuna di essere di turno quando il tuo pupillo viene corretto ed anche se ciò dovesse accadere, puoi difendere solo una delle tre prove ( e comunque devi vedertela con gli altri due commissari). Ma per quanto tu lo possa difendere vi sono sempre i criteri scientifici di riferimento che costituiscono uno sbarramento difficile da superare.

    Insomma rassegnatevi: il concorso è onesto.

    A mio giudizio tutti i concorsi pubblici dovrebbero essere improntati alla massima trasparenza. Fosse per me organizzerei visite guidate per i candidati durante i lavori di correzione: la smettereste di scrivere assurdità. Di certo una maggiore trasparenza contribuirebbe a disinnescare il rancore che ormai mi pare collocato tra i candidati e le commissioni, rancore che – temo – non abbia ancora offerto i suoi frutti peggiori.

    Questo forum è stato una straordinaria occasione mancata. Avreste potuto organizzarvi, ad esempio, per preparare una bozza di riforma da sottoporre, a suon di firme, alle autorità competenti. Negli anni scoprirete che i buoni argomenti hanno una loro intrinseca forza e riescono sempre a farsi largo anche nelle condizioni peggiori. Certo, ci vuole pazienza ed equilibrio…

    Nell'attesa di una riforma che forse non arriverà mai (o se arriverà farà solo danni come da tradizione italiana) qual è la miglior sorte per il forum?

    Tre sono le soluzioni:

    1) chiuderlo e... buonanotte ai suonatori!

    2) moderarlo con maggiore severità, facendo capire agli utenti più irruenti che le livorose polemiche danneggiano tutti ed abbassano la credibilità del forum nella misura in cui contengono critiche irrazionali degne delle peggiori leggende metropolitane

    3) prendendo atto che un forum quando va on-line assume vita propria e si sottrae all'assoluta signoria del suo fondatore, fare un passo indietro introducendo delle regole democratiche, dando vita ad un consiglio direttivo frutto di un'elezione da parte degli utenti (con annessi onori ed oneri). Segnalo che proprio in questo modo si è salvato ed è cresciuto l'importantissimo forum di aviazione civile. Forum ove scrivono ed intervengono piloti di linea, ingegneri progettisti, controllori di volo. Ad un certo punto l'importanza del forum era divenuta tale che alla crisi di crescita non si poteva rispondere con la semplice chiusura. I fondatori hanno capito che la chiusura del forum avrebbe comportato un danno sociale che doveva essere scongiurato.

    Un’ultima riflessione voglio dedicarla a quell’utente che chiede insistentemente se i moderatori siano pagati, aggiungendo “la gratuità è sospetta. Passare il proprio tempo a vedere se il post di un utente può passare o no, non si sa in base a quale criterio nei casi non eclatanti, e quindi censurarlo rende legittima la domanda: perchè lo fai? e di solito la risposta affonda le sue radici in una branca diversa dal diritto.”

    La domanda vale anche per me. Chi me lo fa fare? Ho speso tutta la giornata a preparare questa lettera aperta e l’ho fatto a danno del mio lavoro (per il quale sì sono pagato). Chi mi paga? La CIA, Berlusconi? Occulte correnti della magistratura?

    E’ triste pensare che tu, immagino giovane, sia già così cinico e rassegnato. Lo sai perché questo paese ancora non crolla? Perché esistono ancora persone guidate da un codice etico, che credono e sanno di avere un dovere verso gli altri, persone che – incredibilmente – sono altruiste. Era proprio quest’ altruismo lo spirito originario della rete. Sino a dieci anni fa nessuno avrebbe neppure formulato un pensiero come il tuo.



    Avrei molto altro da aggiungere ma mi fermo qui perché mi rendo conto di essere stato vittima di “Fulserite".

    Un caro saluto





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    prof. avv. Ugo Grassi
    ordinario di diritto civile
    nell'Università degli Studi di Napoli
    Parthenope



    Ps prima che vi scateniate a commentare la mia lettera rammentate che voi siete protetti dall’anonimato. Io no.

    Gentile Professore
    Nella sua lettera ha surrogato in modo ineccepibile le questioni dolenti che contornano questo tipo di competizione.
    Mi permetta di sintetizzarle in una sola parola ciò che manca: Trasparenza.
    Non è giustificato, soprattutto per il ruolo in gioco.
    Di essa è priva la quasi totalità degli atti che vengono prodotti in tutto l'iter concorsuale. Anche quelli che rappresentano elementi di garanzia per tutti e soprattutto per i candidati.

    Li sintetizzo brevemente:
    a) Mancanza di voto;
    b) Mancanza di giudizio;
    c) Insindacabilità e discrezionalità tecnica che vuol dire tutto e non significa niente, ma per i tribunali amministrativi rappresentano il paravento dietro il quale non è consentito entrare nel merito delle questioni rilevanti;
    d) Scarna descrizione delle attività delle correzioni che consentano la "visibilità" del processo operativo;
    e) Criteri di correzione completamente avulsi dalla specificità degli argomenti assegnati. Essi sono mutuati dalla storia e nessuno si prende la briga di operare una revisione migliorativa;
    Sul punto forse le commissioni potrebbero essere più creative!
    Tutto questo rende specificatamente autoreferenziale il sistema di selezione ed i suoi appartenenti, siano o meno commissari onesti e sia o meno il concorso superserio;
    f) Correzioni svolte con modalità plenaria completamente svincolati dal numero di partecipanti e dal numero di posti a concorso. Anche questa eredità evangelica.
    In tutto ciò primeggia uno spasmodico controllo, che semmai in buona fede ed allo scopo di non superare i vincoli del bando, delle idoneità che con tic settimanale (il punto di aggregazione migliore del dato relativo) risultano praticamente costanti. Sul punto ho avuto un accanito ed interessante scambio di opinioni con l'amico Fulsere (nella sua veste di docimologo) e con atri forumisti.
    Ora, se questo è il risultato mostrato dal trend delle correzioni, mi sento di affermare, senza scomodare la grande statistica, che il selettore della qualità è continuamente "sporcato" dalla necessità primaria di non correre rischi.
    Come si può, infatti, selezionare solo l'"Eccellenza", se non viene eseguita analisi comparativa utilizzando metodologie ad approssimazioni successive allo scopo di scremare iterativamente la migliore compagine possibile. Non importa il tempo, lo scopo è rilevante.
    La lettura degli elaborati del concorso di rho, fornisce una chiara idea di come sia vera questa affermazione.
    Ecco perchè si consolida la percezione che ci sia qualcosa che non va, poi semmai si sposta l'obiettivo della protesta.
    Se le colpe sono del legislatore è pur vero che "l'orticaria" degli addetti avverso i cambiamenti non è meno rilevante.
    Ma chi ci deve mettere le mani? Le più efficaci mutazioni sono quelle che nascono come esigenza endogena e non forzate dall'alto.
    I moderni strumenti dell' informatizzazione: internet, forum, informazione distribuita e quant'altro hanno messo a disposizione luoghi di discussione e confronto cosi chè le forme di protesta hanno cominciato a gorgogliare e ad essere visibili.
    Anche questo deve essere valutato in positivo, se c'è malessere non deve essere abbattutto il malato, ma curare la malattia.
    Ben vengano i malumori se alla fine qualcuno, semmai con voce autorevole, sarà in grado di portare questo sistema al livello di qualità e di democrazia in cui merita di essere.
    Mi permetta solo di aggiungere una cosa. Molto spesso le interpretazioni legislative sono binarie: Si può o non si può fare. Non si capiscono le ragioni per le quali risulta così complicato scrivere nel bando quali sono i codici che si possono portare ai concorso e quali no. Con il risultato di alimentare continuamente polemiche infinite senza riuscire, come al solito, ad individuare le responsabilità.
    Se non La disturba e se Le farà piacere mi può mandare un messaggio PVT, le potro fornire qualche interessante elaborazione.
    Cordialità

    Edited by Martant - 13/7/2011, 20:33
     
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  5. ildea
     
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    Grazie prof. Grassi e grazie a Fulsere.
    Ho avuto l'onore di leggervi, anche e soprattutto grazie a questo forum.
    Spero ancora con tutta me stessa che il dott. Sepe ci ripensi, così da dare ancora la possibilità a me e ad altri che non l'hanno avuta
    di avere gli occhi lucidi e di riuscire ad emozionarsi...
    Francesca
     
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  6. perasperaadastra
     
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    Ugo, Amico mio,
    grazie...
    Se ogni lettore cogliesse anche solo un decimo del senso, del contenuto, del valore, del coraggio del tuo "equilibratomainutile" intervento, il mondo sarebbe migliore.
    Dovrei scriverlo in partenopeo, ma non vorrei sbagliare e te lo dico in italiano: sei quello che sei!

     
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    forumista di seconda generazione

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    Prof. Grassi, grazie per la bellissima lettera.
     
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  8. *puck*
     
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    Grazie Prof. Grassi.
    Parole preziose le Sue, che sarà bene che tutti noi teniamo bene a mente, soprattutto se continueremo la nostra esperienza forumistica altrove, per non ripetere gli stessi errori che ci hanno portati a questo punto oggi.
    Grazie infinite a tutti.
     
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  9. vins5
     
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    CITAZIONE (perasperaadastra @ 13/7/2011, 20:43) 
    tuo "equilibratomainutile" intervento

    :no.gif:
     
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  10. python83
     
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    Grazie per la bellissima lettera.... :)
     
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  11. Spiritolibero
     
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    Grazie professore per averci reso partecipi di queste sue riflessioni.
    Il passaggio in cui lei scrive "che per ogni 300 candidati ammessi agli orali ne esistono altri 200 che meriterebbero eguale sorte, senza alcuna concessione alla qualità della selezione" è emblematico dell'aleatorietà che aleggia sul concorso.
    Ma l'utente Martant è più bravo di tutti noi messi insieme quanto a numeri e statistiche.




    CITAZIONE (vins5 @ 13/7/2011, 21:25) 
    CITAZIONE (perasperaadastra @ 13/7/2011, 20:43) 
    tuo "equilibratomainutile" intervento

    :no.gif:

    Se sia stato utile o inutile non possiamo saperlo adesso, a meno di non essere in possesso della sfera di cristallo.
    Prendiamolo come un punto di partenza. Per cosa non lo so ancora, ma ho un debole per i finali "aperti".
    Di certo è la prima volta, a mia memoria, che un commissario (o ex) rilascia, in pubblico, dichiarazioni così dettagliate, senza peraltro lesinare critiche, sul funzionamento della macchina concorsuale.


     
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  12.  
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    CITAZIONE (Spiritolibero @ 13/7/2011, 22:00) 
    Grazie professore per averci reso partecipi di queste sue riflessioni.
    Il passaggio in cui lei scrive "che per ogni 300 candidati ammessi agli orali ne esistono altri 200 che meriterebbero eguale sorte, senza alcuna concessione alla qualità della selezione" è emblematico dell'aleatorietà che aleggia sul concorso.

    già :)

    mi sembrava di aver letto un intervento, forse di satanspond, che chiedeva lumi al riguardo.
    secondo me lumi non ce ne possono essere, peraltro siamo fuori tempo massimo, ma vedo che il passaggio non ha destato particolare sensazione

    sono io che, avanzando l'età, sono diventato impressionabile :D
     
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  13. ciò che mi nutre…
     
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    Il Prof. Grassi, che ho avuto modo di conoscere indirettamente di fama da una carissima amica conosciuta qui nel forum (la più cara, lei capirà) ha fatto una analisi lucidissima.

    Spero di aver colto il senso dell' intervento del prof., perciò insisto sulla proposta. Ovvero, eleggere una assemblea costituente (composta da personalità di spicco di differente livello e cultura; penso allo stesso Martant, che ha sempre fatto critiche costruttive e scientifiche) che traghetti il forum verso una nuova epoca.
    Questa assemblea garantirebbe lo stesso Sepe che la sua casa non diventerà un bordello (per usare le parole di fulsere) e al contempo determinerebbe una logica evoluzione del forum verso nuove prospettive.

    Io all' inizio credevo che la chiusura fosse dovuta ad altee motivazioni.
    Alla base c' e' senz' altro una crisi profonda. Ma la crisi, come diceva Eistein, e' cambiamento. E sarebbe bello se tale cambiamento si potesse tradurre in qualcosa di concreto.
     
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  14. Cap ARAGORN
     
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    Spiritolibero, perasperaddastra faceva riferimento all'ennesimo sermone più sopra, di un utente, carico di astrazione di fronte alle quali non è possibile svolgere un discorso razionale a commento. Quanto a Martant, ciò che mi nutre, io lo ringrazio per avere rielaborato quanto espresso dal prof. Grassi.
    Mi spiace solo di non aver fatto prima ritorno sul forum: la notizia della sua chiusra mi aveva amereggiato notevolmente; avere scoparto attraverso alcuni interventi qui quali siano le probabili ragioni, mi ha reso a dir poco furioso!!!
     
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  15. Martant
     
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    CITAZIONE (Spiritolibero @ 13/7/2011, 22:00) 
    Grazie professore per averci reso partecipi di queste sue riflessioni.
    Il passaggio in cui lei scrive "che per ogni 300 candidati ammessi agli orali ne esistono altri 200 che meriterebbero eguale sorte, senza alcuna concessione alla qualità della selezione" è emblematico dell'aleatorietà che aleggia sul concorso.
    Ma l'utente Martant è più bravo di tutti noi messi insieme quanto a numeri e statistiche.




    CITAZIONE (vins5 @ 13/7/2011, 21:25) 
    :no.gif:

    Se sia stato utile o inutile non possiamo saperlo adesso, a meno di non essere in possesso della sfera di cristallo.
    Prendiamolo come un punto di partenza. Per cosa non lo so ancora, ma ho un debole per i finali "aperti".
    Di certo è la prima volta, a mia memoria, che un commissario (o ex) rilascia, in pubblico, dichiarazioni così dettagliate, senza peraltro lesinare critiche, sul funzionamento della macchina concorsuale.

    Ti ringrazio per la bravura che mi attribuisci, ma, credimi, non c'è niente di trascendente. I numeri sono numeri e sono sotto gli occhi di tutti; non so fino a quando. In mancanza di essi le elaborazioni sono possibili solo attraverso la disamina dettagliata dei verbali di correzione. Poi chi lo vuole capire lo capisce e chi no no.
    Il determinismo a cui essi sono sottesi è inequivocabile ed incontroveribile.
    E' molto chiaro e non può essere un caso (che può accadere) essendo streamline di almeno gli ultimi quattrro concorsi.
    Per uscire un attimo dal gergo giuridico e poichè, forse, ci possiamo sbizzarrire un pochino, aggiungo che le correzioni obbediscono alla regola dei "sistemi campionati". Mi spiego: ogni fine settimana viene confrontato il risultato raggiunto con l'obiettivo fissato. Viene campionato il risultato attuale rilevando l'errore quale scostamento tra risultato atteso e quello ottenuto. Di conseguenza viene operata la necessaria correzione.
    Ti aggiungo solo per completezza, scusandomi con chi non è interessato a questa questione, che negli ultimi quattro concorsi :
    a) La percentuale degli idonei è praticamente costante (circa 10%) e prescinde dal numero di partecipanti
    b) Le regole di accesso sono state maggiormente rafforzate
    c) Il numero di vincitori è inferiore alle necessità. E quì potremmo aprire una parentesi tra dicotomia esistente tra formazione (dichiarazione di commissari) e struttura tecnica della competizione.
    Quanto meno si rileva uno scarsissimo feedback tra risultato ed iter formativo (come al solito: a chi tocca metterci le mani?)
    d) Sembra esistere, in apparenza, una specie di ciclo causato dagli eventi progressivi. E come se l'esperienza precedente attuasse una sorta di reazione positiva/negativa su quella attuale (vedi idonei Rho vs. ultimo concorso con orali in corso, poi di nuovo giro di boa/tracce al fulìmicotone).
    Al di là di tutto e proprio per quanto detto dal Professore, a cui fai riferimento, sarebbe interessante una rilettura di terze parti degli elaborati del concorso di Rho per verificare se veramente non esistevano tra quei 4000 e passa candidati almeno altri 250 meritevoli, tenendo conto anche che la schiera degli idonei è variamente infarcita da elaborati di ogni tipo.

    Per quanto riguarda la chiusura del Forum, non posso che dolermene, anche se capisco la decisione.

    Se dovessi augurarmi qualcosa di meglio, penserei ad una specie di "cassetta delle doglanze e dei suggerimenti" gestita dallo stesso CSM. Viene utilizzata nelle aziende che operano in regime di "ECCELLENZA" per percorrere la strada del miglioramento continuo (esso viene misurato attraverso la performance operativa-non c'è differenza se prodotto o servizio), perchè se è vero che tutto è imperfetto è altrettanto vero che tutto è migliorabile.

    Se poi dovessi immaginare una cosa che mi porta verso il break dell'opacità, penserei ad un sito su cui vengono depositati gli elaborati degli idonei, quelli dei non idonei, sentenze del TAR e CDS pertinenti e, nei limiti del possibile, i singoli ricorsi.
    Ma forse questa è un altra storia.

    Edited by Martant - 13/7/2011, 23:20
     
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217 replies since 13/7/2011, 15:13   14320 views
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