Lettera aperta del Prof. Ugo Grassi

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    Ricevo dal Prof. Grassi - antico amico di questo Forum - una lettera "aperta" che contiene riflessioni profonde e toccanti su ciò che è stato questo luogo e cosa è divenuto nel tempo.
    Si tratta di una testimonianza di uno studioso che è stato componente della commissione esaminatrice di un recente concorso e che ben conosce gli aspetti di criticità legati alla organizzazione e gestione dello stesso.
    Si tratta, al tempo stesso, di un'occasione preziosa per comprendere - ammesso che lo si voglia intendere - che è ben possibile esprimere le proprie opinioni, ancorché critiche nei confronti di chicchessia, senza ricorrere all'invettiva delirante e odiosa che, purtroppo, ha da tempo dominato le discussioni su questo forum.
    Ne approfitto per informare tutti che, a tempo debito, darò conto delle ragioni che mi hanno indotto alla decisione che tutti conoscete.
    saluti,
    Giuseppe Sepe




    Caro Giuseppe,

    cari moderatori,

    cari utenti

    ho letto il post che annuncia la decisione di chiudere il forum.

    Spero che non vi annoierete a leggere l'ennesima mail sulla questione, ma spero di poter fornire un utile spunto di riflessione.

    Io ho iniziato a "navigare" virtualmente nel lontano 1989. All'epoca l'accesso ad internet non era ancora molto diffuso, ed infatti mi limitavo a connettermi ad alcune BBS (Bullettin Board System) sperimentando così le prime gioie della condivisione dei files.

    Nel 1991, dal dipartimento ove ero collaboratore volontario, iniziai a connettermi in modo regolare ad internet. Posso quindi dire di aver vissuto in prima persona la trasformazione "sociologica" di internet. Quando sta accadendo al forum non è altro che il riflesso di una crisi di crescita di tutto il web.

    Internet, quale luogo dotato di una assoluta libertà, porto franco da ogni regola, appartiene ad un passato ove gli utenti facevano parte di una elite culturale di ottima levatura, elite la quale non aveva bisogno di nessuna regola giacché capace di autoregolarsi grazie all'elevato livello etico degli utenti.

    Internet degli anni '90 costituisce, credo, una straordinaria sperimentazione (utopica?) di quella che potrà essere l'umanità il giorno in cui i valori di quella elite culturale saranno patrimonio comune. Ma allo stato così non è: internet è divenuta la fedele riproduzione della vita reale e di questa inizia a replicare tutti i difetti.

    I vecchi utenti (come lo sono io) guardano con nostalgia all'epoca in cui si alzava la bandiera dell'assenza di regole, ed alcuni di loro continuano a sognare che essa sventoli intonsa come allora. Ma purtroppo ciò non è più possibile.

    Su internet, ed in molti fora, il tasso di litigiosità è cresciuto rapidamente, e questo forum non ha fatto eccezione.

    Desidero sottolineare che sul piano umano comprendo perfettamente la decisione del fondatore. Gli attacchi alla magistratura erano divenuti troppo frequenti e fors'anche "pericolosi" per lo svolgimento dei concorsi (ho sentito alcuni magistrati teorizzare che certe proteste durante il concorso erano state organizzate sul forum le sere precedenti le prove). Però va anche detto che tutte queste polemiche non sono altro che l'eco digitale di un malumore diffuso verso i concorsi pubblici, malumore che trova le proprie fondate radici nelle modalità di svolgimento del concorso.

    E' singolare notare che dopo il mio ritorno sul forum, conclusa l'esperienza da commissario, nessuno mi abbia chiesto: "professore, perchè non ci racconta come vanno davvero le cose lì dentro?" Lo avrei fatto volentieri ed avrei detto pubblicamente ciò che posso riassumere in poche battute:

    1) è un concorso onesto guidato da persone oneste e scrupolose, che si impegnano per svolgere al meglio il loro compito.

    2) se i commissari sono i "piloti", le regole concorsuali sono l'auto che viene consegnata loro dal Ministero con la pretesa che vengano realizzate prestazioni eccezionali. Peccato che se i piloti sono tutti campioni di formula uno, l'auto è una vecchia Peugeot 205 diesel...

    L'incrocio di questi due aspetti produce un concorso sì onesto ma inefficiente. Posso anche azzardare una stima di questa inefficienza: per ogni 300 candidati ammessi agli orali ne esistono altri 200 che meriterebbero eguale sorte, senza alcuna concessione alla qualità della selezione.

    Anzi: in molti casi tra gli esclusi vi sono candidati brillanti, che meriterebbero l'ammissione agli orali in misura anche maggiore rispetto ai loro più fortunati colleghi. Nell'aleatorietà della scelta dei 300 privilegiati all'interno della più ampia rosa di circa 500 persone cresce e si alimenta quel malumore che ormai sta diventando rancore.

    I correttivi vi sarebbero, ma la magistratura si chiude a riccio ogni qual volta si parla di riformare in modo serio il concorso, in quanto teme che "mettendo mano" alle regole potrebbe venir limitata l'autonomia dell'autorità giudiziaria. E queste non sono mie parole, ma le parole di un ex vicepresidente del CSM con cui ho avuto l'onore di dialogare a lungo su questi problemi.

    Da docente ho vissuto con grande turbamento il fatto che la commissione non potesse spiegare ai ragazzi per quale motivo li bocciavamo. Certe volte il dispiacere era così grande che mi veniva voglia di aprire la busta col nome per poter telefonare al candidato per spiegargli le ragioni della nostra decisione!

    Sottolineo che i registri dei verbali NON contengono neppure uno spazio ove poter sinteticamente motivare il provvedimento. L'omissione è ancora più grave ed ingiustificata se si pensa che i verbali dell'altro concorso "fratello" (quello notarile) contengono tale spazio, ove la commissione si cura di descrivere le ragioni della bocciatura. Dunque "l'atto di nascita" di chi sarà chiamato ad attuare i valori costituzionali, ad invocare i fondamentali principi della democrazia (trasparenza, ragionevolezza, legalità) è un atto feudale e dispotico se non addirittura kafkiano. Ritengo disdicevole che la magistratura non avverta in modo corale la necessità di affrontare questo nodo.

    Ma la motivazione del provvedimento non è neanche il maggiore dei problemi. L'aspetto più rilevante (comune a qualunque concorso pubblico) riguarda l'individuazione dei criteri di correzione. E non mi riferisco a quelli pubblici, risibili ed ingenui, che le commissioni si tramandano dall'epoca del concorso con cui Noè selezionò chi imbarcare sull'Arca: mi riferisco a quelli scientifici di cui ogni commissione si dota all'inizio dei lavori di correzione, grazie soprattutto al lavoro dei commissari docenti, criteri i quali non vengono depositati tra gli atti della commissione. Ebbene: queste relazioni decidono, di fatto, chi vive e chi muore. Esse sono uno "strumento di misura" e come tali dovrebbero essere informate ai più elevati livelli scientifici: dovrebbero contenere un'esposizione ragionata di tutte le tesi prospettabili e soprattutto di tutte le possibili chiavi di lettura della traccia. Considerata l'elevata complessità dell'attuale nostro sistema giuridico è evidente che un simile risultato non può essere ottenuto all'esito di un lavoro "artigianale" realizzato da due, tre persone al massimo per quanto di alto profilo scientifico. Quello che voglio dire è che ormai è divenuto necessario un dialogo tra commissione e candidati di modo che i criteri scientifici siano il frutto di un lavoro condiviso.

    In un mondo perfetto queste relazioni dovrebbero essere pubblicate sul sito del Ministero PRIMA dell'inizio dei lavori di correzione, consentendo ai candidati - tramite un sistema di messanger anononimo ma utilizzabile solo dai candidati - di far pervenire al Presidente osservazioni e suggerimenti. Posso garantire che le commissioni non avrebbero alcuna remora a tener in conto tali osservazioni: anzi posso dire che sarebbero gradite ed apprezzate.

    Posso dirlo in quanto - di fatto - ciò è accaduto con la commissione di cui sono stato commissario. Tale "canale di comunicazione" è stato aperto dal tuo forum. Tutta o quasi tutta la commissione lo leggeva. Lo stesso hanno fatto le commissioni successive. Lo stesso forse sta facendo la commissione ora insediata. Tale scrupolo ed umiltà fa solo onore a chi si adopera affinché la correzione sia il più possibile equilibrata e coscienziosa.

    L'ampiezza e la qualità di questo "dialogo" è però determinata dall'autorevolezza del forum. E devo purtroppo sottolineare che questa autorevolezza è andata nel tempo scemando. Gli attacchi " a testa bassa" al concorso, ai commissari, alla magistratura hanno prodotto un affievolimento se non un'interruzione di questo dialogo. Partire dal convincimento che la commissione sia una sorta di “Spectre-masso-pluto-esoterica” intenta a gozzovigliare sui compiti, magari coi canini sporgenti leggendone uno-sì-uno-no, vuol dire non farsi ascoltare, ed il diritto di critica non si può pretendere valga a coprire ogni delirio.

    La verità sulla correzione? Molto più banale di quanto si possa credere. La commissione, dopo le relazioni scientifiche di cui ho detto, si divide in tre sottocommissioni. Ogni sottomissione, composta da nove persone e con un proprio presidente, è competente per la valutazione delle tre prove di un singolo candidato. Il gruppo da nove si divide in tre gruppi da tre. Nella stanza ove è presente il presidente si accomoda il funzionario del ministero cui spettano i compiti di verbalizzazione e gestione dell’apertura delle buste. Aperta la busta grande si aprono le tre buste con le prove, riportando su tutto il materiale il numero seriale di correzione (ciò rende IMPOSSIBILI errori di attribuzione delle prove). I tre compiti vengono smistati nelle tre stanze ed i tre gruppetti procedono in parallelo alla correzione degli elaborati. Il gruppo che termina per primo attende gli altri. Quando tutti hanno finito ci si ritrova nella stanza del presidente e si tirano le somme, anche valutando una compensazione tra le prove. Il tutto si svolge in un clima molto disteso, direi quasi domestico. Sovente qualche collega commissario si incarica di preparare il caffè e di fare un giro tra le stanze per distribuirlo a tutti. All’ora di pranzo ci si ritrova tutti in un baretto sotto gli uffici. Nessun costoso ristorante: solo una tavola calda con una cucina semplice, indispensabile per non rovinarsi lo stomaco.

    Trascorrendo due anni così si diviene amici, capisci e valuti le qualità umane degli altri e ti accorgi che in questi concorsi non c’è nulla di misterioso od oscuro. C’è invece tanta buona volontà di fare bene a dispetto di regole assurde.

    Un esempio? Io ho partecipato ad una procedura semplificata con solo due scritti. L’intento era di velocizzare la correzione. Peccato che nessuno si è ricordato di adeguare le regole per la correzione: le commissioni sono rimaste composte da nove persone le quali si sono divise in due gruppi asimmetrici, col risultato che i tempi di correzione sono rimasti immutati.

    Per non parlare della riforma Mastella, che ha imposto la formazione della commissione solo quindici giorni prima delle prove. Guidare un concorso di queste dimensioni ed importanza è come guidare un aereo. In soli quindici giorni i commissari ed il Presidente dovrebbero organizzarsi in modo da presentarsi impeccabili al primo giorno di prove. Improbabile…

    In compenso si è prevista la presenza di un paio di avvocati. Ben vengano, ma allora perché non imporre la presenza anche di due giudici amministrativi, in grado di portare la loro sapienza in una materia così complessa e – diciamolo con chiarezza – meno conosciuta di quanto lo siano il diritto civile ed il diritto penale?

    Un cenno anche alla preparazione delle tracce. La legge impone che la sequenza delle prove sia oggetto di sorteggio. Dunque la commissione non può iniziare l’elaborazione delle tracce fin quando uno dei candidati non provvede al sorteggio medesimo. In questo modo rimangono poche ore per predisporre i tre quesiti. E valutate che la redazione è collegiale; tutti pretendono di dire (giustamente) la propria e nessuno vuole far “passare” tracce preconfezionate da qualche collega. E voi vi sorprendete che con l’inevitabile gran confusione che ne deriva qualche traccia sia formulata in modo opinabile o poco preciso? Il rimedio sarebbe semplicissimo: predeterminare l’ordine delle materie. In questo modo la commissione potrebbe riunirsi già dalle sei di mattina (o dalla notte se si preferisce) in modo da lavorare con calma alla stesura di meditati quesiti.

    E’ la somma di tutti questi problemi a rendere inefficienti i concorsi pubblici. Ma di tutto ciò ne fanno le spese i commissari, che vengono pubblicamente criticati, in modo aspro. Mi dispiace, ma non ce lo meritiamo.

    Ovviamente qualcuno obietterà che esistono casi documentati di concorsi “discutibili”: mi riferisco a quello del 1992 e a quello della nota vicenda Renna. Per quanto riguarda il primo mi limito a rassicurare tutti: quella vicenda ha ormai i caratteri della irripetibilità. Non mi soffermo ad esporre le mie opinioni; mi limito ad osservare che dopo quel concorso si decise che la correzione dovesse avvenire in presenza di un cancelliere del Ministero.

    Il caso Renna rimane invece un mistero. Ma se si guarda alla vicenda con animo sgombro da pregiudizi si scorge una luce: a dispetto della condotta del commissario, il candidato “protetto” era stato bocciato. Infatti anche ammettendo che qualche commissario abbia interessi occulti, difendere il proprio protetto è molto difficile. Devi, innanzi tutto, avere la fortuna di essere di turno quando il tuo pupillo viene corretto ed anche se ciò dovesse accadere, puoi difendere solo una delle tre prove ( e comunque devi vedertela con gli altri due commissari). Ma per quanto tu lo possa difendere vi sono sempre i criteri scientifici di riferimento che costituiscono uno sbarramento difficile da superare.

    Insomma rassegnatevi: il concorso è onesto.

    A mio giudizio tutti i concorsi pubblici dovrebbero essere improntati alla massima trasparenza. Fosse per me organizzerei visite guidate per i candidati durante i lavori di correzione: la smettereste di scrivere assurdità. Di certo una maggiore trasparenza contribuirebbe a disinnescare il rancore che ormai mi pare collocato tra i candidati e le commissioni, rancore che – temo – non abbia ancora offerto i suoi frutti peggiori.

    Questo forum è stato una straordinaria occasione mancata. Avreste potuto organizzarvi, ad esempio, per preparare una bozza di riforma da sottoporre, a suon di firme, alle autorità competenti. Negli anni scoprirete che i buoni argomenti hanno una loro intrinseca forza e riescono sempre a farsi largo anche nelle condizioni peggiori. Certo, ci vuole pazienza ed equilibrio…

    Nell'attesa di una riforma che forse non arriverà mai (o se arriverà farà solo danni come da tradizione italiana) qual è la miglior sorte per il forum?

    Tre sono le soluzioni:

    1) chiuderlo e... buonanotte ai suonatori!

    2) moderarlo con maggiore severità, facendo capire agli utenti più irruenti che le livorose polemiche danneggiano tutti ed abbassano la credibilità del forum nella misura in cui contengono critiche irrazionali degne delle peggiori leggende metropolitane

    3) prendendo atto che un forum quando va on-line assume vita propria e si sottrae all'assoluta signoria del suo fondatore, fare un passo indietro introducendo delle regole democratiche, dando vita ad un consiglio direttivo frutto di un'elezione da parte degli utenti (con annessi onori ed oneri). Segnalo che proprio in questo modo si è salvato ed è cresciuto l'importantissimo forum di aviazione civile. Forum ove scrivono ed intervengono piloti di linea, ingegneri progettisti, controllori di volo. Ad un certo punto l'importanza del forum era divenuta tale che alla crisi di crescita non si poteva rispondere con la semplice chiusura. I fondatori hanno capito che la chiusura del forum avrebbe comportato un danno sociale che doveva essere scongiurato.

    Un’ultima riflessione voglio dedicarla a quell’utente che chiede insistentemente se i moderatori siano pagati, aggiungendo “la gratuità è sospetta. Passare il proprio tempo a vedere se il post di un utente può passare o no, non si sa in base a quale criterio nei casi non eclatanti, e quindi censurarlo rende legittima la domanda: perchè lo fai? e di solito la risposta affonda le sue radici in una branca diversa dal diritto.”

    La domanda vale anche per me. Chi me lo fa fare? Ho speso tutta la giornata a preparare questa lettera aperta e l’ho fatto a danno del mio lavoro (per il quale sì sono pagato). Chi mi paga? La CIA, Berlusconi? Occulte correnti della magistratura?

    E’ triste pensare che tu, immagino giovane, sia già così cinico e rassegnato. Lo sai perché questo paese ancora non crolla? Perché esistono ancora persone guidate da un codice etico, che credono e sanno di avere un dovere verso gli altri, persone che – incredibilmente – sono altruiste. Era proprio quest’ altruismo lo spirito originario della rete. Sino a dieci anni fa nessuno avrebbe neppure formulato un pensiero come il tuo.



    Avrei molto altro da aggiungere ma mi fermo qui perché mi rendo conto di essere stato vittima di “Fulserite".

    Un caro saluto





    -------------------------------------------------------
    prof. avv. Ugo Grassi
    ordinario di diritto civile
    nell'Università degli Studi di Napoli
    Parthenope



    Ps prima che vi scateniate a commentare la mia lettera rammentate che voi siete protetti dall’anonimato. Io no.
     
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  2. alinelvento
     
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    Grazie professore, grazie per le belle parole e per l'incoraggiamento.

    Io dopo aver letto tanta passione e sentimento, non ho parole.
    Solo grazie!!!
     
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  3. george foreman
     
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    Grazie, è proprio un peccato che si chiuda questo forum. Saluti a tutti.
     
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  4. versiliaterramia
     
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    Le faccio sinceri complimenti, Professore per l'onestà intellettuale delle sue affermazioni, per aver fatto chiarezza su alcuni aspetti della procedura. Forse, parlo così, perchè ho sempre avuto idea che questo concorso, più che "pilotato", fosse inefficiente con regole probabilmente adatte in altre epoche e con altri numeri. Le proposte di modifica sarebbero tante, basterebbe che ci fosse la volontà di attuarle : da incentivi di carattere economico per chi deve sobbarcarsi l'onere di fare il commissario, a meccanismi di responsabilità degli stessi in casi di gravi inefficienze e negligenze (vedi consegna materiale), al pagamento di di una tassa di concorso per i candidati (perchè inutile cullarsi sulla gratuità della procedura, quando vi è bisogno di risorse perchè tutto possa funzionare al meglio possibile), l'assurdità che nel 2011 un concorso di tal fatta si debba ancora svolgere in un'unica sede e con un foglio e una matita (ormai sono almeno 20 anni che l'uso del pc è diventato di massa. Sull'assurdità delle tracce che devono essere elaborate la mattina stessa ha detto tutto lei. Insomma, ci vorrebbe a parte di chi sta dall'altro lato della barricata un pò della sua onestà e ammettere che, con questi strumenti, e questi numeri di partecipanti quello che si è visto finora è quanto di meglio ci si possa aspettare perchè per 300 fortunati ce ne sono altrettanti di meritevoli. Mi fermo, inutile annoiare, e dire su quali altri punti sono d'accordo con lei, cordiali saluti egregio Professore
     
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  5. formaesostanza
     
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    CITAZIONE (aspirantiuditori @ 13/7/2011, 16:13) 
    Ricevo dal Prof. Grassi - antico amico di questo Forum - una lettera "aperta" che contiene riflessioni profonde e toccanti su ciò che è stato questo luogo e cosa è divenuto nel tempo.
    Si tratta di una testimonianza di uno studioso che è stato componente della commissione esaminatrice di un recente concorso e che ben conosce gli aspetti di criticità legati alla organizzazione e gestione dello stesso.
    Si tratta, al tempo stesso, di un'occasione preziosa per comprendere - ammesso che lo si voglia intendere - che è ben possibile esprimere le proprie opinioni, ancorché critiche nei confronti di chicchessia, senza ricorrere all'invettiva delirante e odiosa che, purtroppo, ha da tempo dominato le discussioni su questo forum.
    Ne approfitto per informare tutti che, a tempo debito, darò conto delle ragioni che mi hanno indotto alla decisione che tutti conoscete.
    saluti,
    Giuseppe Sepe




    Caro Giuseppe,

    cari moderatori,

    cari utenti

    ho letto il post che annuncia la decisione di chiudere il forum.

    Spero che non vi annoierete a leggere l'ennesima mail sulla questione, ma spero di poter fornire un utile spunto di riflessione.

    Io ho iniziato a "navigare" virtualmente nel lontano 1989. All'epoca l'accesso ad internet non era ancora molto diffuso, ed infatti mi limitavo a connettermi ad alcune BBS (Bullettin Board System) sperimentando così le prime gioie della condivisione dei files.

    Nel 1991, dal dipartimento ove ero collaboratore volontario, iniziai a connettermi in modo regolare ad internet. Posso quindi dire di aver vissuto in prima persona la trasformazione "sociologica" di internet. Quando sta accadendo al forum non è altro che il riflesso di una crisi di crescita di tutto il web.

    Internet, quale luogo dotato di una assoluta libertà, porto franco da ogni regola, appartiene ad un passato ove gli utenti facevano parte di una elite culturale di ottima levatura, elite la quale non aveva bisogno di nessuna regola giacché capace di autoregolarsi grazie all'elevato livello etico degli utenti.

    Internet degli anni '90 costituisce, credo, una straordinaria sperimentazione (utopica?) di quella che potrà essere l'umanità il giorno in cui i valori di quella elite culturale saranno patrimonio comune. Ma allo stato così non è: internet è divenuta la fedele riproduzione della vita reale e di questa inizia a replicare tutti i difetti.

    I vecchi utenti (come lo sono io) guardano con nostalgia all'epoca in cui si alzava la bandiera dell'assenza di regole, ed alcuni di loro continuano a sognare che essa sventoli intonsa come allora. Ma purtroppo ciò non è più possibile.

    Su internet, ed in molti fora, il tasso di litigiosità è cresciuto rapidamente, e questo forum non ha fatto eccezione.

    Desidero sottolineare che sul piano umano comprendo perfettamente la decisione del fondatore. Gli attacchi alla magistratura erano divenuti troppo frequenti e fors'anche "pericolosi" per lo svolgimento dei concorsi (ho sentito alcuni magistrati teorizzare che certe proteste durante il concorso erano state organizzate sul forum le sere precedenti le prove). Però va anche detto che tutte queste polemiche non sono altro che l'eco digitale di un malumore diffuso verso i concorsi pubblici, malumore che trova le proprie fondate radici nelle modalità di svolgimento del concorso.

    E' singolare notare che dopo il mio ritorno sul forum, conclusa l'esperienza da commissario, nessuno mi abbia chiesto: "professore, perchè non ci racconta come vanno davvero le cose lì dentro?" Lo avrei fatto volentieri ed avrei detto pubblicamente ciò che posso riassumere in poche battute:

    1) è un concorso onesto guidato da persone oneste e scrupolose, che si impegnano per svolgere al meglio il loro compito.

    2) se i commissari sono i "piloti", le regole concorsuali sono l'auto che viene consegnata loro dal Ministero con la pretesa che vengano realizzate prestazioni eccezionali. Peccato che se i piloti sono tutti campioni di formula uno, l'auto è una vecchia Peugeot 205 diesel...

    L'incrocio di questi due aspetti produce un concorso sì onesto ma inefficiente. Posso anche azzardare una stima di questa inefficienza: per ogni 300 candidati ammessi agli orali ne esistono altri 200 che meriterebbero eguale sorte, senza alcuna concessione alla qualità della selezione.

    Anzi: in molti casi tra gli esclusi vi sono candidati brillanti, che meriterebbero l'ammissione agli orali in misura anche maggiore rispetto ai loro più fortunati colleghi. Nell'aleatorietà della scelta dei 300 privilegiati all'interno della più ampia rosa di circa 500 persone cresce e si alimenta quel malumore che ormai sta diventando rancore.

    I correttivi vi sarebbero, ma la magistratura si chiude a riccio ogni qual volta si parla di riformare in modo serio il concorso, in quanto teme che "mettendo mano" alle regole potrebbe venir limitata l'autonomia dell'autorità giudiziaria. E queste non sono mie parole, ma le parole di un ex vicepresidente del CSM con cui ho avuto l'onore di dialogare a lungo su questi problemi.

    Da docente ho vissuto con grande turbamento il fatto che la commissione non potesse spiegare ai ragazzi per quale motivo li bocciavamo. Certe volte il dispiacere era così grande che mi veniva voglia di aprire la busta col nome per poter telefonare al candidato per spiegargli le ragioni della nostra decisione!

    Sottolineo che i registri dei verbali NON contengono neppure uno spazio ove poter sinteticamente motivare il provvedimento. L'omissione è ancora più grave ed ingiustificata se si pensa che i verbali dell'altro concorso "fratello" (quello notarile) contengono tale spazio, ove la commissione si cura di descrivere le ragioni della bocciatura. Dunque "l'atto di nascita" di chi sarà chiamato ad attuare i valori costituzionali, ad invocare i fondamentali principi della democrazia (trasparenza, ragionevolezza, legalità) è un atto feudale e dispotico se non addirittura kafkiano. Ritengo disdicevole che la magistratura non avverta in modo corale la necessità di affrontare questo nodo.

    Ma la motivazione del provvedimento non è neanche il maggiore dei problemi. L'aspetto più rilevante (comune a qualunque concorso pubblico) riguarda l'individuazione dei criteri di correzione. E non mi riferisco a quelli pubblici, risibili ed ingenui, che le commissioni si tramandano dall'epoca del concorso con cui Noè selezionò chi imbarcare sull'Arca: mi riferisco a quelli scientifici di cui ogni commissione si dota all'inizio dei lavori di correzione, grazie soprattutto al lavoro dei commissari docenti, criteri i quali non vengono depositati tra gli atti della commissione. Ebbene: queste relazioni decidono, di fatto, chi vive e chi muore. Esse sono uno "strumento di misura" e come tali dovrebbero essere informate ai più elevati livelli scientifici: dovrebbero contenere un'esposizione ragionata di tutte le tesi prospettabili e soprattutto di tutte le possibili chiavi di lettura della traccia. Considerata l'elevata complessità dell'attuale nostro sistema giuridico è evidente che un simile risultato non può essere ottenuto all'esito di un lavoro "artigianale" realizzato da due, tre persone al massimo per quanto di alto profilo scientifico. Quello che voglio dire è che ormai è divenuto necessario un dialogo tra commissione e candidati di modo che i criteri scientifici siano il frutto di un lavoro condiviso.

    In un mondo perfetto queste relazioni dovrebbero essere pubblicate sul sito del Ministero PRIMA dell'inizio dei lavori di correzione, consentendo ai candidati - tramite un sistema di messanger anononimo ma utilizzabile solo dai candidati - di far pervenire al Presidente osservazioni e suggerimenti. Posso garantire che le commissioni non avrebbero alcuna remora a tener in conto tali osservazioni: anzi posso dire che sarebbero gradite ed apprezzate.

    Posso dirlo in quanto - di fatto - ciò è accaduto con la commissione di cui sono stato commissario. Tale "canale di comunicazione" è stato aperto dal tuo forum. Tutta o quasi tutta la commissione lo leggeva. Lo stesso hanno fatto le commissioni successive. Lo stesso forse sta facendo la commissione ora insediata. Tale scrupolo ed umiltà fa solo onore a chi si adopera affinché la correzione sia il più possibile equilibrata e coscienziosa.

    L'ampiezza e la qualità di questo "dialogo" è però determinata dall'autorevolezza del forum. E devo purtroppo sottolineare che questa autorevolezza è andata nel tempo scemando. Gli attacchi " a testa bassa" al concorso, ai commissari, alla magistratura hanno prodotto un affievolimento se non un'interruzione di questo dialogo. Partire dal convincimento che la commissione sia una sorta di “Spectre-masso-pluto-esoterica” intenta a gozzovigliare sui compiti, magari coi canini sporgenti leggendone uno-sì-uno-no, vuol dire non farsi ascoltare, ed il diritto di critica non si può pretendere valga a coprire ogni delirio.

    La verità sulla correzione? Molto più banale di quanto si possa credere. La commissione, dopo le relazioni scientifiche di cui ho detto, si divide in tre sottocommissioni. Ogni sottomissione, composta da nove persone e con un proprio presidente, è competente per la valutazione delle tre prove di un singolo candidato. Il gruppo da nove si divide in tre gruppi da tre. Nella stanza ove è presente il presidente si accomoda il funzionario del ministero cui spettano i compiti di verbalizzazione e gestione dell’apertura delle buste. Aperta la busta grande si aprono le tre buste con le prove, riportando su tutto il materiale il numero seriale di correzione (ciò rende IMPOSSIBILI errori di attribuzione delle prove). I tre compiti vengono smistati nelle tre stanze ed i tre gruppetti procedono in parallelo alla correzione degli elaborati. Il gruppo che termina per primo attende gli altri. Quando tutti hanno finito ci si ritrova nella stanza del presidente e si tirano le somme, anche valutando una compensazione tra le prove. Il tutto si svolge in un clima molto disteso, direi quasi domestico. Sovente qualche collega commissario si incarica di preparare il caffè e di fare un giro tra le stanze per distribuirlo a tutti. All’ora di pranzo ci si ritrova tutti in un baretto sotto gli uffici. Nessun costoso ristorante: solo una tavola calda con una cucina semplice, indispensabile per non rovinarsi lo stomaco.

    Trascorrendo due anni così si diviene amici, capisci e valuti le qualità umane degli altri e ti accorgi che in questi concorsi non c’è nulla di misterioso od oscuro. C’è invece tanta buona volontà di fare bene a dispetto di regole assurde.

    Un esempio? Io ho partecipato ad una procedura semplificata con solo due scritti. L’intento era di velocizzare la correzione. Peccato che nessuno si è ricordato di adeguare le regole per la correzione: le commissioni sono rimaste composte da nove persone le quali si sono divise in due gruppi asimmetrici, col risultato che i tempi di correzione sono rimasti immutati.

    Per non parlare della riforma Mastella, che ha imposto la formazione della commissione solo quindici giorni prima delle prove. Guidare un concorso di queste dimensioni ed importanza è come guidare un aereo. In soli quindici giorni i commissari ed il Presidente dovrebbero organizzarsi in modo da presentarsi impeccabili al primo giorno di prove. Improbabile…

    In compenso si è prevista la presenza di un paio di avvocati. Ben vengano, ma allora perché non imporre la presenza anche di due giudici amministrativi, in grado di portare la loro sapienza in una materia così complessa e – diciamolo con chiarezza – meno conosciuta di quanto lo siano il diritto civile ed il diritto penale?

    Un cenno anche alla preparazione delle tracce. La legge impone che la sequenza delle prove sia oggetto di sorteggio. Dunque la commissione non può iniziare l’elaborazione delle tracce fin quando uno dei candidati non provvede al sorteggio medesimo. In questo modo rimangono poche ore per predisporre i tre quesiti. E valutate che la redazione è collegiale; tutti pretendono di dire (giustamente) la propria e nessuno vuole far “passare” tracce preconfezionate da qualche collega. E voi vi sorprendete che con l’inevitabile gran confusione che ne deriva qualche traccia sia formulata in modo opinabile o poco preciso? Il rimedio sarebbe semplicissimo: predeterminare l’ordine delle materie. In questo modo la commissione potrebbe riunirsi già dalle sei di mattina (o dalla notte se si preferisce) in modo da lavorare con calma alla stesura di meditati quesiti.

    E’ la somma di tutti questi problemi a rendere inefficienti i concorsi pubblici. Ma di tutto ciò ne fanno le spese i commissari, che vengono pubblicamente criticati, in modo aspro. Mi dispiace, ma non ce lo meritiamo.

    Ovviamente qualcuno obietterà che esistono casi documentati di concorsi “discutibili”: mi riferisco a quello del 1992 e a quello della nota vicenda Renna. Per quanto riguarda il primo mi limito a rassicurare tutti: quella vicenda ha ormai i caratteri della irripetibilità. Non mi soffermo ad esporre le mie opinioni; mi limito ad osservare che dopo quel concorso si decise che la correzione dovesse avvenire in presenza di un cancelliere del Ministero.

    Il caso Renna rimane invece un mistero. Ma se si guarda alla vicenda con animo sgombro da pregiudizi si scorge una luce: a dispetto della condotta del commissario, il candidato “protetto” era stato bocciato. Infatti anche ammettendo che qualche commissario abbia interessi occulti, difendere il proprio protetto è molto difficile. Devi, innanzi tutto, avere la fortuna di essere di turno quando il tuo pupillo viene corretto ed anche se ciò dovesse accadere, puoi difendere solo una delle tre prove ( e comunque devi vedertela con gli altri due commissari). Ma per quanto tu lo possa difendere vi sono sempre i criteri scientifici di riferimento che costituiscono uno sbarramento difficile da superare.

    Insomma rassegnatevi: il concorso è onesto.

    A mio giudizio tutti i concorsi pubblici dovrebbero essere improntati alla massima trasparenza. Fosse per me organizzerei visite guidate per i candidati durante i lavori di correzione: la smettereste di scrivere assurdità. Di certo una maggiore trasparenza contribuirebbe a disinnescare il rancore che ormai mi pare collocato tra i candidati e le commissioni, rancore che – temo – non abbia ancora offerto i suoi frutti peggiori.

    Questo forum è stato una straordinaria occasione mancata. Avreste potuto organizzarvi, ad esempio, per preparare una bozza di riforma da sottoporre, a suon di firme, alle autorità competenti. Negli anni scoprirete che i buoni argomenti hanno una loro intrinseca forza e riescono sempre a farsi largo anche nelle condizioni peggiori. Certo, ci vuole pazienza ed equilibrio…

    Nell'attesa di una riforma che forse non arriverà mai (o se arriverà farà solo danni come da tradizione italiana) qual è la miglior sorte per il forum?

    Tre sono le soluzioni:

    1) chiuderlo e... buonanotte ai suonatori!

    2) moderarlo con maggiore severità, facendo capire agli utenti più irruenti che le livorose polemiche danneggiano tutti ed abbassano la credibilità del forum nella misura in cui contengono critiche irrazionali degne delle peggiori leggende metropolitane

    3) prendendo atto che un forum quando va on-line assume vita propria e si sottrae all'assoluta signoria del suo fondatore, fare un passo indietro introducendo delle regole democratiche, dando vita ad un consiglio direttivo frutto di un'elezione da parte degli utenti (con annessi onori ed oneri). Segnalo che proprio in questo modo si è salvato ed è cresciuto l'importantissimo forum di aviazione civile. Forum ove scrivono ed intervengono piloti di linea, ingegneri progettisti, controllori di volo. Ad un certo punto l'importanza del forum era divenuta tale che alla crisi di crescita non si poteva rispondere con la semplice chiusura. I fondatori hanno capito che la chiusura del forum avrebbe comportato un danno sociale che doveva essere scongiurato.

    Un’ultima riflessione voglio dedicarla a quell’utente che chiede insistentemente se i moderatori siano pagati, aggiungendo “la gratuità è sospetta. Passare il proprio tempo a vedere se il post di un utente può passare o no, non si sa in base a quale criterio nei casi non eclatanti, e quindi censurarlo rende legittima la domanda: perchè lo fai? e di solito la risposta affonda le sue radici in una branca diversa dal diritto.”

    La domanda vale anche per me. Chi me lo fa fare? Ho speso tutta la giornata a preparare questa lettera aperta e l’ho fatto a danno del mio lavoro (per il quale sì sono pagato). Chi mi paga? La CIA, Berlusconi? Occulte correnti della magistratura?

    E’ triste pensare che tu, immagino giovane, sia già così cinico e rassegnato. Lo sai perché questo paese ancora non crolla? Perché esistono ancora persone guidate da un codice etico, che credono e sanno di avere un dovere verso gli altri, persone che – incredibilmente – sono altruiste. Era proprio quest’ altruismo lo spirito originario della rete. Sino a dieci anni fa nessuno avrebbe neppure formulato un pensiero come il tuo.



    Avrei molto altro da aggiungere ma mi fermo qui perché mi rendo conto di essere stato vittima di “Fulserite".

    Un caro saluto





    -------------------------------------------------------
    prof. avv. Ugo Grassi
    ordinario di diritto civile
    nell'Università degli Studi di Napoli
    Parthenope



    Ps prima che vi scateniate a commentare la mia lettera rammentate che voi siete protetti dall’anonimato. Io no.

    Caro Professore,
    è bello saper che c'è ancora gente che, solo scivendo, sa farti venire gli occhi lucidi e sa come suscitare quel senso di orgoglio e di appartenenza al gruppo "Io ci credo ancora!".
    La ringrazio a nome di quanti, come me, spesso si sono sentiti inibiti ed offesi da chi ha continuato a sostenere che la lealtà e l'onestà non esistono più.
    Grazie per le lacrime che oggi (mai lo avrei detto!) rivolgo ad un pc!.
     
    .
  6. Mustang+
     
    .

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    QUOTE
    senza ricorrere all'invettiva delirante e odiosa che, purtroppo, ha da tempo dominato le discussioni su questo forum.

    QUOTE
    Su internet, ed in molti fora, il tasso di litigiosità è cresciuto rapidamente, e questo forum non ha fatto eccezione.

    Desidero sottolineare che sul piano umano comprendo perfettamente la decisione del fondatore. Gli attacchi alla magistratura erano divenuti troppo frequenti e fors'anche "pericolosi" per lo svolgimento dei concorsi

    Mi scusi, ma da queste parole sembra che mezzo forum sia così ...a me pare invece che su centinaia e centinaia di utenti solo 4-5 massimo 7 utenti corrispondano a questa descrizione. (mi riferisco chiaramente agli utenti non-ho-capito, angelotommaso, frgt (o qualcosa di simile) e altri 2-3). Ovviamente la sua scelta va rispettata, però resta difficile da digerire che un'intera comunità debba cedere di fronte a questa ristrettissima cerchia di personaggi, quotidianamete e instancabilmente impegnati a postare messaggi provocatori.

    sinceramente davvero non comprendo perchè non bannare all'istante l'indirizzo IP di questi 4,5 soggetti, rispristinando l'educazione e l'ordine, così come desiderato dai più..
     
    .
  7. Satanspond
     
    .

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    CITAZIONE (aspirantiuditori @ 13/7/2011, 16:13) 
    Ricevo dal Prof. Grassi - antico amico di questo Forum - una lettera "aperta" che contiene riflessioni profonde e toccanti su ciò che è stato questo luogo e cosa è divenuto nel tempo.
    Si tratta di una testimonianza di uno studioso che è stato componente della commissione esaminatrice di un recente concorso e che ben conosce gli aspetti di criticità legati alla organizzazione e gestione dello stesso.
    Si tratta, al tempo stesso, di un'occasione preziosa per comprendere - ammesso che lo si voglia intendere - che è ben possibile esprimere le proprie opinioni, ancorché critiche nei confronti di chicchessia, senza ricorrere all'invettiva delirante e odiosa che, purtroppo, ha da tempo dominato le discussioni su questo forum.
    Ne approfitto per informare tutti che, a tempo debito, darò conto delle ragioni che mi hanno indotto alla decisione che tutti conoscete.
    saluti,
    Giuseppe Sepe




    Caro Giuseppe,

    cari moderatori,

    cari utenti

    ho letto il post che annuncia la decisione di chiudere il forum.

    Spero che non vi annoierete a leggere l'ennesima mail sulla questione, ma spero di poter fornire un utile spunto di riflessione.

    Io ho iniziato a "navigare" virtualmente nel lontano 1989. All'epoca l'accesso ad internet non era ancora molto diffuso, ed infatti mi limitavo a connettermi ad alcune BBS (Bullettin Board System) sperimentando così le prime gioie della condivisione dei files.

    Nel 1991, dal dipartimento ove ero collaboratore volontario, iniziai a connettermi in modo regolare ad internet. Posso quindi dire di aver vissuto in prima persona la trasformazione "sociologica" di internet. Quando sta accadendo al forum non è altro che il riflesso di una crisi di crescita di tutto il web.

    Internet, quale luogo dotato di una assoluta libertà, porto franco da ogni regola, appartiene ad un passato ove gli utenti facevano parte di una elite culturale di ottima levatura, elite la quale non aveva bisogno di nessuna regola giacché capace di autoregolarsi grazie all'elevato livello etico degli utenti.

    Internet degli anni '90 costituisce, credo, una straordinaria sperimentazione (utopica?) di quella che potrà essere l'umanità il giorno in cui i valori di quella elite culturale saranno patrimonio comune. Ma allo stato così non è: internet è divenuta la fedele riproduzione della vita reale e di questa inizia a replicare tutti i difetti.

    I vecchi utenti (come lo sono io) guardano con nostalgia all'epoca in cui si alzava la bandiera dell'assenza di regole, ed alcuni di loro continuano a sognare che essa sventoli intonsa come allora. Ma purtroppo ciò non è più possibile.

    Su internet, ed in molti fora, il tasso di litigiosità è cresciuto rapidamente, e questo forum non ha fatto eccezione.

    Desidero sottolineare che sul piano umano comprendo perfettamente la decisione del fondatore. Gli attacchi alla magistratura erano divenuti troppo frequenti e fors'anche "pericolosi" per lo svolgimento dei concorsi (ho sentito alcuni magistrati teorizzare che certe proteste durante il concorso erano state organizzate sul forum le sere precedenti le prove). Però va anche detto che tutte queste polemiche non sono altro che l'eco digitale di un malumore diffuso verso i concorsi pubblici, malumore che trova le proprie fondate radici nelle modalità di svolgimento del concorso.

    E' singolare notare che dopo il mio ritorno sul forum, conclusa l'esperienza da commissario, nessuno mi abbia chiesto: "professore, perchè non ci racconta come vanno davvero le cose lì dentro?" Lo avrei fatto volentieri ed avrei detto pubblicamente ciò che posso riassumere in poche battute:

    1) è un concorso onesto guidato da persone oneste e scrupolose, che si impegnano per svolgere al meglio il loro compito.

    2) se i commissari sono i "piloti", le regole concorsuali sono l'auto che viene consegnata loro dal Ministero con la pretesa che vengano realizzate prestazioni eccezionali. Peccato che se i piloti sono tutti campioni di formula uno, l'auto è una vecchia Peugeot 205 diesel...

    L'incrocio di questi due aspetti produce un concorso sì onesto ma inefficiente. Posso anche azzardare una stima di questa inefficienza: per ogni 300 candidati ammessi agli orali ne esistono altri 200 che meriterebbero eguale sorte, senza alcuna concessione alla qualità della selezione.

    Anzi: in molti casi tra gli esclusi vi sono candidati brillanti, che meriterebbero l'ammissione agli orali in misura anche maggiore rispetto ai loro più fortunati colleghi. Nell'aleatorietà della scelta dei 300 privilegiati all'interno della più ampia rosa di circa 500 persone cresce e si alimenta quel malumore che ormai sta diventando rancore.

    I correttivi vi sarebbero, ma la magistratura si chiude a riccio ogni qual volta si parla di riformare in modo serio il concorso, in quanto teme che "mettendo mano" alle regole potrebbe venir limitata l'autonomia dell'autorità giudiziaria. E queste non sono mie parole, ma le parole di un ex vicepresidente del CSM con cui ho avuto l'onore di dialogare a lungo su questi problemi.

    Da docente ho vissuto con grande turbamento il fatto che la commissione non potesse spiegare ai ragazzi per quale motivo li bocciavamo. Certe volte il dispiacere era così grande che mi veniva voglia di aprire la busta col nome per poter telefonare al candidato per spiegargli le ragioni della nostra decisione!

    Sottolineo che i registri dei verbali NON contengono neppure uno spazio ove poter sinteticamente motivare il provvedimento. L'omissione è ancora più grave ed ingiustificata se si pensa che i verbali dell'altro concorso "fratello" (quello notarile) contengono tale spazio, ove la commissione si cura di descrivere le ragioni della bocciatura. Dunque "l'atto di nascita" di chi sarà chiamato ad attuare i valori costituzionali, ad invocare i fondamentali principi della democrazia (trasparenza, ragionevolezza, legalità) è un atto feudale e dispotico se non addirittura kafkiano. Ritengo disdicevole che la magistratura non avverta in modo corale la necessità di affrontare questo nodo.

    Ma la motivazione del provvedimento non è neanche il maggiore dei problemi. L'aspetto più rilevante (comune a qualunque concorso pubblico) riguarda l'individuazione dei criteri di correzione. E non mi riferisco a quelli pubblici, risibili ed ingenui, che le commissioni si tramandano dall'epoca del concorso con cui Noè selezionò chi imbarcare sull'Arca: mi riferisco a quelli scientifici di cui ogni commissione si dota all'inizio dei lavori di correzione, grazie soprattutto al lavoro dei commissari docenti, criteri i quali non vengono depositati tra gli atti della commissione. Ebbene: queste relazioni decidono, di fatto, chi vive e chi muore. Esse sono uno "strumento di misura" e come tali dovrebbero essere informate ai più elevati livelli scientifici: dovrebbero contenere un'esposizione ragionata di tutte le tesi prospettabili e soprattutto di tutte le possibili chiavi di lettura della traccia. Considerata l'elevata complessità dell'attuale nostro sistema giuridico è evidente che un simile risultato non può essere ottenuto all'esito di un lavoro "artigianale" realizzato da due, tre persone al massimo per quanto di alto profilo scientifico. Quello che voglio dire è che ormai è divenuto necessario un dialogo tra commissione e candidati di modo che i criteri scientifici siano il frutto di un lavoro condiviso.

    In un mondo perfetto queste relazioni dovrebbero essere pubblicate sul sito del Ministero PRIMA dell'inizio dei lavori di correzione, consentendo ai candidati - tramite un sistema di messanger anononimo ma utilizzabile solo dai candidati - di far pervenire al Presidente osservazioni e suggerimenti. Posso garantire che le commissioni non avrebbero alcuna remora a tener in conto tali osservazioni: anzi posso dire che sarebbero gradite ed apprezzate.

    Posso dirlo in quanto - di fatto - ciò è accaduto con la commissione di cui sono stato commissario. Tale "canale di comunicazione" è stato aperto dal tuo forum. Tutta o quasi tutta la commissione lo leggeva. Lo stesso hanno fatto le commissioni successive. Lo stesso forse sta facendo la commissione ora insediata. Tale scrupolo ed umiltà fa solo onore a chi si adopera affinché la correzione sia il più possibile equilibrata e coscienziosa.

    L'ampiezza e la qualità di questo "dialogo" è però determinata dall'autorevolezza del forum. E devo purtroppo sottolineare che questa autorevolezza è andata nel tempo scemando. Gli attacchi " a testa bassa" al concorso, ai commissari, alla magistratura hanno prodotto un affievolimento se non un'interruzione di questo dialogo. Partire dal convincimento che la commissione sia una sorta di “Spectre-masso-pluto-esoterica” intenta a gozzovigliare sui compiti, magari coi canini sporgenti leggendone uno-sì-uno-no, vuol dire non farsi ascoltare, ed il diritto di critica non si può pretendere valga a coprire ogni delirio.

    La verità sulla correzione? Molto più banale di quanto si possa credere. La commissione, dopo le relazioni scientifiche di cui ho detto, si divide in tre sottocommissioni. Ogni sottomissione, composta da nove persone e con un proprio presidente, è competente per la valutazione delle tre prove di un singolo candidato. Il gruppo da nove si divide in tre gruppi da tre. Nella stanza ove è presente il presidente si accomoda il funzionario del ministero cui spettano i compiti di verbalizzazione e gestione dell’apertura delle buste. Aperta la busta grande si aprono le tre buste con le prove, riportando su tutto il materiale il numero seriale di correzione (ciò rende IMPOSSIBILI errori di attribuzione delle prove). I tre compiti vengono smistati nelle tre stanze ed i tre gruppetti procedono in parallelo alla correzione degli elaborati. Il gruppo che termina per primo attende gli altri. Quando tutti hanno finito ci si ritrova nella stanza del presidente e si tirano le somme, anche valutando una compensazione tra le prove. Il tutto si svolge in un clima molto disteso, direi quasi domestico. Sovente qualche collega commissario si incarica di preparare il caffè e di fare un giro tra le stanze per distribuirlo a tutti. All’ora di pranzo ci si ritrova tutti in un baretto sotto gli uffici. Nessun costoso ristorante: solo una tavola calda con una cucina semplice, indispensabile per non rovinarsi lo stomaco.

    Trascorrendo due anni così si diviene amici, capisci e valuti le qualità umane degli altri e ti accorgi che in questi concorsi non c’è nulla di misterioso od oscuro. C’è invece tanta buona volontà di fare bene a dispetto di regole assurde.

    Un esempio? Io ho partecipato ad una procedura semplificata con solo due scritti. L’intento era di velocizzare la correzione. Peccato che nessuno si è ricordato di adeguare le regole per la correzione: le commissioni sono rimaste composte da nove persone le quali si sono divise in due gruppi asimmetrici, col risultato che i tempi di correzione sono rimasti immutati.

    Per non parlare della riforma Mastella, che ha imposto la formazione della commissione solo quindici giorni prima delle prove. Guidare un concorso di queste dimensioni ed importanza è come guidare un aereo. In soli quindici giorni i commissari ed il Presidente dovrebbero organizzarsi in modo da presentarsi impeccabili al primo giorno di prove. Improbabile…

    In compenso si è prevista la presenza di un paio di avvocati. Ben vengano, ma allora perché non imporre la presenza anche di due giudici amministrativi, in grado di portare la loro sapienza in una materia così complessa e – diciamolo con chiarezza – meno conosciuta di quanto lo siano il diritto civile ed il diritto penale?

    Un cenno anche alla preparazione delle tracce. La legge impone che la sequenza delle prove sia oggetto di sorteggio. Dunque la commissione non può iniziare l’elaborazione delle tracce fin quando uno dei candidati non provvede al sorteggio medesimo. In questo modo rimangono poche ore per predisporre i tre quesiti. E valutate che la redazione è collegiale; tutti pretendono di dire (giustamente) la propria e nessuno vuole far “passare” tracce preconfezionate da qualche collega. E voi vi sorprendete che con l’inevitabile gran confusione che ne deriva qualche traccia sia formulata in modo opinabile o poco preciso? Il rimedio sarebbe semplicissimo: predeterminare l’ordine delle materie. In questo modo la commissione potrebbe riunirsi già dalle sei di mattina (o dalla notte se si preferisce) in modo da lavorare con calma alla stesura di meditati quesiti.

    E’ la somma di tutti questi problemi a rendere inefficienti i concorsi pubblici. Ma di tutto ciò ne fanno le spese i commissari, che vengono pubblicamente criticati, in modo aspro. Mi dispiace, ma non ce lo meritiamo.

    Ovviamente qualcuno obietterà che esistono casi documentati di concorsi “discutibili”: mi riferisco a quello del 1992 e a quello della nota vicenda Renna. Per quanto riguarda il primo mi limito a rassicurare tutti: quella vicenda ha ormai i caratteri della irripetibilità. Non mi soffermo ad esporre le mie opinioni; mi limito ad osservare che dopo quel concorso si decise che la correzione dovesse avvenire in presenza di un cancelliere del Ministero.

    Il caso Renna rimane invece un mistero. Ma se si guarda alla vicenda con animo sgombro da pregiudizi si scorge una luce: a dispetto della condotta del commissario, il candidato “protetto” era stato bocciato. Infatti anche ammettendo che qualche commissario abbia interessi occulti, difendere il proprio protetto è molto difficile. Devi, innanzi tutto, avere la fortuna di essere di turno quando il tuo pupillo viene corretto ed anche se ciò dovesse accadere, puoi difendere solo una delle tre prove ( e comunque devi vedertela con gli altri due commissari). Ma per quanto tu lo possa difendere vi sono sempre i criteri scientifici di riferimento che costituiscono uno sbarramento difficile da superare.

    Insomma rassegnatevi: il concorso è onesto.

    A mio giudizio tutti i concorsi pubblici dovrebbero essere improntati alla massima trasparenza. Fosse per me organizzerei visite guidate per i candidati durante i lavori di correzione: la smettereste di scrivere assurdità. Di certo una maggiore trasparenza contribuirebbe a disinnescare il rancore che ormai mi pare collocato tra i candidati e le commissioni, rancore che – temo – non abbia ancora offerto i suoi frutti peggiori.

    Questo forum è stato una straordinaria occasione mancata. Avreste potuto organizzarvi, ad esempio, per preparare una bozza di riforma da sottoporre, a suon di firme, alle autorità competenti. Negli anni scoprirete che i buoni argomenti hanno una loro intrinseca forza e riescono sempre a farsi largo anche nelle condizioni peggiori. Certo, ci vuole pazienza ed equilibrio…

    Nell'attesa di una riforma che forse non arriverà mai (o se arriverà farà solo danni come da tradizione italiana) qual è la miglior sorte per il forum?

    Tre sono le soluzioni:

    1) chiuderlo e... buonanotte ai suonatori!

    2) moderarlo con maggiore severità, facendo capire agli utenti più irruenti che le livorose polemiche danneggiano tutti ed abbassano la credibilità del forum nella misura in cui contengono critiche irrazionali degne delle peggiori leggende metropolitane

    3) prendendo atto che un forum quando va on-line assume vita propria e si sottrae all'assoluta signoria del suo fondatore, fare un passo indietro introducendo delle regole democratiche, dando vita ad un consiglio direttivo frutto di un'elezione da parte degli utenti (con annessi onori ed oneri). Segnalo che proprio in questo modo si è salvato ed è cresciuto l'importantissimo forum di aviazione civile. Forum ove scrivono ed intervengono piloti di linea, ingegneri progettisti, controllori di volo. Ad un certo punto l'importanza del forum era divenuta tale che alla crisi di crescita non si poteva rispondere con la semplice chiusura. I fondatori hanno capito che la chiusura del forum avrebbe comportato un danno sociale che doveva essere scongiurato.

    Un’ultima riflessione voglio dedicarla a quell’utente che chiede insistentemente se i moderatori siano pagati, aggiungendo “la gratuità è sospetta. Passare il proprio tempo a vedere se il post di un utente può passare o no, non si sa in base a quale criterio nei casi non eclatanti, e quindi censurarlo rende legittima la domanda: perchè lo fai? e di solito la risposta affonda le sue radici in una branca diversa dal diritto.”

    La domanda vale anche per me. Chi me lo fa fare? Ho speso tutta la giornata a preparare questa lettera aperta e l’ho fatto a danno del mio lavoro (per il quale sì sono pagato). Chi mi paga? La CIA, Berlusconi? Occulte correnti della magistratura?

    E’ triste pensare che tu, immagino giovane, sia già così cinico e rassegnato. Lo sai perché questo paese ancora non crolla? Perché esistono ancora persone guidate da un codice etico, che credono e sanno di avere un dovere verso gli altri, persone che – incredibilmente – sono altruiste. Era proprio quest’ altruismo lo spirito originario della rete. Sino a dieci anni fa nessuno avrebbe neppure formulato un pensiero come il tuo.



    Avrei molto altro da aggiungere ma mi fermo qui perché mi rendo conto di essere stato vittima di “Fulserite".

    Un caro saluto





    -------------------------------------------------------
    prof. avv. Ugo Grassi
    ordinario di diritto civile
    nell'Università degli Studi di Napoli
    Parthenope



    Ps prima che vi scateniate a commentare la mia lettera rammentate che voi siete protetti dall’anonimato. Io no.

    Salve Professore,

    ho letto svariate volte con passione il Suo Thread sul danno civile ed i relativi, costanti aggiornamenti. Grazie della Sua cura e competenza, condita, perchè no, pure da un po' d'ironia che non guasta.

    Lei, con ogni rispetto, ci dovrebbe ancora spiegare, dopo un signor giro di waltzer, il senso e le ragioni della Sua frase da me evidenziata in blu.

    Lì sta il vero quod petitum.

    Mi permetto, infine, di osservare che la "facinorosità" di cui parla si è manifestata, per vero, in poche decine di casi, esattamente come capitò in passato.

    La cosa, allora, fu gestita e moderata senza troppi problemi o patemi; come Lei stesso bene rammenterà.

    I più cari saluti.


    Un tri-concorsista emiliano.
     
    .
  8. Iceman-1
     
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    Le informazioni e le valutazioni del prof. sono interessanti, e rilanciano l'esigenza di un approfondimento delle dinamiche concorsuali. Ma il tempo stringe, e la questione che urge è un'altra.
    Il cocciuto fondatore non si avvede - o lo stima inferiore ai benefici che trae dalla sua azione - che la chiusura del forum è una misura irrazionale. Ribadire, poi, tale pensiero, all'esito di un pronunciamento autorevole, che attesta addirittura come la commissione seguisse i lavori del forum, è fantozziano.
    Mi spiace per le parole dure, ma l'ostinazione da virtù può diventare difetto. Chi fonda e poi distrugge, ha compiuto un'opera a metà.
     
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    CITAZIONE (aspirantiuditori @ 13/7/2011, 16:13) 
    Caro Giuseppe,

    cari moderatori,

    cari utenti

    ho letto il post che annuncia la decisione di chiudere il forum.

    Spero che non vi annoierete a leggere l'ennesima mail sulla questione, ma spero di poter fornire un utile spunto di riflessione.

    Io ho iniziato a "navigare" virtualmente nel lontano 1989. All'epoca l'accesso ad internet non era ancora molto diffuso, ed infatti mi limitavo a connettermi ad alcune BBS (Bullettin Board System) sperimentando così le prime gioie della condivisione dei files.

    Nel 1991, dal dipartimento ove ero collaboratore volontario, iniziai a connettermi in modo regolare ad internet. Posso quindi dire di aver vissuto in prima persona la trasformazione "sociologica" di internet. Quando sta accadendo al forum non è altro che il riflesso di una crisi di crescita di tutto il web.

    Internet, quale luogo dotato di una assoluta libertà, porto franco da ogni regola, appartiene ad un passato ove gli utenti facevano parte di una elite culturale di ottima levatura, elite la quale non aveva bisogno di nessuna regola giacché capace di autoregolarsi grazie all'elevato livello etico degli utenti.

    Internet degli anni '90 costituisce, credo, una straordinaria sperimentazione (utopica?) di quella che potrà essere l'umanità il giorno in cui i valori di quella elite culturale saranno patrimonio comune. Ma allo stato così non è: internet è divenuta la fedele riproduzione della vita reale e di questa inizia a replicare tutti i difetti.

    I vecchi utenti (come lo sono io) guardano con nostalgia all'epoca in cui si alzava la bandiera dell'assenza di regole, ed alcuni di loro continuano a sognare che essa sventoli intonsa come allora. Ma purtroppo ciò non è più possibile.

    Su internet, ed in molti fora, il tasso di litigiosità è cresciuto rapidamente, e questo forum non ha fatto eccezione.

    Desidero sottolineare che sul piano umano comprendo perfettamente la decisione del fondatore. Gli attacchi alla magistratura erano divenuti troppo frequenti e fors'anche "pericolosi" per lo svolgimento dei concorsi (ho sentito alcuni magistrati teorizzare che certe proteste durante il concorso erano state organizzate sul forum le sere precedenti le prove). Però va anche detto che tutte queste polemiche non sono altro che l'eco digitale di un malumore diffuso verso i concorsi pubblici, malumore che trova le proprie fondate radici nelle modalità di svolgimento del concorso.

    E' singolare notare che dopo il mio ritorno sul forum, conclusa l'esperienza da commissario, nessuno mi abbia chiesto: "professore, perchè non ci racconta come vanno davvero le cose lì dentro?" Lo avrei fatto volentieri ed avrei detto pubblicamente ciò che posso riassumere in poche battute:

    1) è un concorso onesto guidato da persone oneste e scrupolose, che si impegnano per svolgere al meglio il loro compito.

    2) se i commissari sono i "piloti", le regole concorsuali sono l'auto che viene consegnata loro dal Ministero con la pretesa che vengano realizzate prestazioni eccezionali. Peccato che se i piloti sono tutti campioni di formula uno, l'auto è una vecchia Peugeot 205 diesel...

    L'incrocio di questi due aspetti produce un concorso sì onesto ma inefficiente. Posso anche azzardare una stima di questa inefficienza: per ogni 300 candidati ammessi agli orali ne esistono altri 200 che meriterebbero eguale sorte, senza alcuna concessione alla qualità della selezione.

    Anzi: in molti casi tra gli esclusi vi sono candidati brillanti, che meriterebbero l'ammissione agli orali in misura anche maggiore rispetto ai loro più fortunati colleghi. Nell'aleatorietà della scelta dei 300 privilegiati all'interno della più ampia rosa di circa 500 persone cresce e si alimenta quel malumore che ormai sta diventando rancore.

    I correttivi vi sarebbero, ma la magistratura si chiude a riccio ogni qual volta si parla di riformare in modo serio il concorso, in quanto teme che "mettendo mano" alle regole potrebbe venir limitata l'autonomia dell'autorità giudiziaria. E queste non sono mie parole, ma le parole di un ex vicepresidente del CSM con cui ho avuto l'onore di dialogare a lungo su questi problemi.

    Da docente ho vissuto con grande turbamento il fatto che la commissione non potesse spiegare ai ragazzi per quale motivo li bocciavamo. Certe volte il dispiacere era così grande che mi veniva voglia di aprire la busta col nome per poter telefonare al candidato per spiegargli le ragioni della nostra decisione!

    Sottolineo che i registri dei verbali NON contengono neppure uno spazio ove poter sinteticamente motivare il provvedimento. L'omissione è ancora più grave ed ingiustificata se si pensa che i verbali dell'altro concorso "fratello" (quello notarile) contengono tale spazio, ove la commissione si cura di descrivere le ragioni della bocciatura. Dunque "l'atto di nascita" di chi sarà chiamato ad attuare i valori costituzionali, ad invocare i fondamentali principi della democrazia (trasparenza, ragionevolezza, legalità) è un atto feudale e dispotico se non addirittura kafkiano. Ritengo disdicevole che la magistratura non avverta in modo corale la necessità di affrontare questo nodo.

    Ma la motivazione del provvedimento non è neanche il maggiore dei problemi. L'aspetto più rilevante (comune a qualunque concorso pubblico) riguarda l'individuazione dei criteri di correzione. E non mi riferisco a quelli pubblici, risibili ed ingenui, che le commissioni si tramandano dall'epoca del concorso con cui Noè selezionò chi imbarcare sull'Arca: mi riferisco a quelli scientifici di cui ogni commissione si dota all'inizio dei lavori di correzione, grazie soprattutto al lavoro dei commissari docenti, criteri i quali non vengono depositati tra gli atti della commissione. Ebbene: queste relazioni decidono, di fatto, chi vive e chi muore. Esse sono uno "strumento di misura" e come tali dovrebbero essere informate ai più elevati livelli scientifici: dovrebbero contenere un'esposizione ragionata di tutte le tesi prospettabili e soprattutto di tutte le possibili chiavi di lettura della traccia. Considerata l'elevata complessità dell'attuale nostro sistema giuridico è evidente che un simile risultato non può essere ottenuto all'esito di un lavoro "artigianale" realizzato da due, tre persone al massimo per quanto di alto profilo scientifico. Quello che voglio dire è che ormai è divenuto necessario un dialogo tra commissione e candidati di modo che i criteri scientifici siano il frutto di un lavoro condiviso.

    In un mondo perfetto queste relazioni dovrebbero essere pubblicate sul sito del Ministero PRIMA dell'inizio dei lavori di correzione, consentendo ai candidati - tramite un sistema di messanger anononimo ma utilizzabile solo dai candidati - di far pervenire al Presidente osservazioni e suggerimenti. Posso garantire che le commissioni non avrebbero alcuna remora a tener in conto tali osservazioni: anzi posso dire che sarebbero gradite ed apprezzate.

    Posso dirlo in quanto - di fatto - ciò è accaduto con la commissione di cui sono stato commissario. Tale "canale di comunicazione" è stato aperto dal tuo forum. Tutta o quasi tutta la commissione lo leggeva. Lo stesso hanno fatto le commissioni successive. Lo stesso forse sta facendo la commissione ora insediata. Tale scrupolo ed umiltà fa solo onore a chi si adopera affinché la correzione sia il più possibile equilibrata e coscienziosa.

    L'ampiezza e la qualità di questo "dialogo" è però determinata dall'autorevolezza del forum. E devo purtroppo sottolineare che questa autorevolezza è andata nel tempo scemando. Gli attacchi " a testa bassa" al concorso, ai commissari, alla magistratura hanno prodotto un affievolimento se non un'interruzione di questo dialogo. Partire dal convincimento che la commissione sia una sorta di “Spectre-masso-pluto-esoterica” intenta a gozzovigliare sui compiti, magari coi canini sporgenti leggendone uno-sì-uno-no, vuol dire non farsi ascoltare, ed il diritto di critica non si può pretendere valga a coprire ogni delirio.

    La verità sulla correzione? Molto più banale di quanto si possa credere. La commissione, dopo le relazioni scientifiche di cui ho detto, si divide in tre sottocommissioni. Ogni sottomissione, composta da nove persone e con un proprio presidente, è competente per la valutazione delle tre prove di un singolo candidato. Il gruppo da nove si divide in tre gruppi da tre. Nella stanza ove è presente il presidente si accomoda il funzionario del ministero cui spettano i compiti di verbalizzazione e gestione dell’apertura delle buste. Aperta la busta grande si aprono le tre buste con le prove, riportando su tutto il materiale il numero seriale di correzione (ciò rende IMPOSSIBILI errori di attribuzione delle prove). I tre compiti vengono smistati nelle tre stanze ed i tre gruppetti procedono in parallelo alla correzione degli elaborati. Il gruppo che termina per primo attende gli altri. Quando tutti hanno finito ci si ritrova nella stanza del presidente e si tirano le somme, anche valutando una compensazione tra le prove. Il tutto si svolge in un clima molto disteso, direi quasi domestico. Sovente qualche collega commissario si incarica di preparare il caffè e di fare un giro tra le stanze per distribuirlo a tutti. All’ora di pranzo ci si ritrova tutti in un baretto sotto gli uffici. Nessun costoso ristorante: solo una tavola calda con una cucina semplice, indispensabile per non rovinarsi lo stomaco.

    Trascorrendo due anni così si diviene amici, capisci e valuti le qualità umane degli altri e ti accorgi che in questi concorsi non c’è nulla di misterioso od oscuro. C’è invece tanta buona volontà di fare bene a dispetto di regole assurde.

    Un esempio? Io ho partecipato ad una procedura semplificata con solo due scritti. L’intento era di velocizzare la correzione. Peccato che nessuno si è ricordato di adeguare le regole per la correzione: le commissioni sono rimaste composte da nove persone le quali si sono divise in due gruppi asimmetrici, col risultato che i tempi di correzione sono rimasti immutati.

    Per non parlare della riforma Mastella, che ha imposto la formazione della commissione solo quindici giorni prima delle prove. Guidare un concorso di queste dimensioni ed importanza è come guidare un aereo. In soli quindici giorni i commissari ed il Presidente dovrebbero organizzarsi in modo da presentarsi impeccabili al primo giorno di prove. Improbabile…

    In compenso si è prevista la presenza di un paio di avvocati. Ben vengano, ma allora perché non imporre la presenza anche di due giudici amministrativi, in grado di portare la loro sapienza in una materia così complessa e – diciamolo con chiarezza – meno conosciuta di quanto lo siano il diritto civile ed il diritto penale?

    Un cenno anche alla preparazione delle tracce. La legge impone che la sequenza delle prove sia oggetto di sorteggio. Dunque la commissione non può iniziare l’elaborazione delle tracce fin quando uno dei candidati non provvede al sorteggio medesimo. In questo modo rimangono poche ore per predisporre i tre quesiti. E valutate che la redazione è collegiale; tutti pretendono di dire (giustamente) la propria e nessuno vuole far “passare” tracce preconfezionate da qualche collega. E voi vi sorprendete che con l’inevitabile gran confusione che ne deriva qualche traccia sia formulata in modo opinabile o poco preciso? Il rimedio sarebbe semplicissimo: predeterminare l’ordine delle materie. In questo modo la commissione potrebbe riunirsi già dalle sei di mattina (o dalla notte se si preferisce) in modo da lavorare con calma alla stesura di meditati quesiti.

    E’ la somma di tutti questi problemi a rendere inefficienti i concorsi pubblici. Ma di tutto ciò ne fanno le spese i commissari, che vengono pubblicamente criticati, in modo aspro. Mi dispiace, ma non ce lo meritiamo.

    Ovviamente qualcuno obietterà che esistono casi documentati di concorsi “discutibili”: mi riferisco a quello del 1992 e a quello della nota vicenda Renna. Per quanto riguarda il primo mi limito a rassicurare tutti: quella vicenda ha ormai i caratteri della irripetibilità. Non mi soffermo ad esporre le mie opinioni; mi limito ad osservare che dopo quel concorso si decise che la correzione dovesse avvenire in presenza di un cancelliere del Ministero.

    Il caso Renna rimane invece un mistero. Ma se si guarda alla vicenda con animo sgombro da pregiudizi si scorge una luce: a dispetto della condotta del commissario, il candidato “protetto” era stato bocciato. Infatti anche ammettendo che qualche commissario abbia interessi occulti, difendere il proprio protetto è molto difficile. Devi, innanzi tutto, avere la fortuna di essere di turno quando il tuo pupillo viene corretto ed anche se ciò dovesse accadere, puoi difendere solo una delle tre prove ( e comunque devi vedertela con gli altri due commissari). Ma per quanto tu lo possa difendere vi sono sempre i criteri scientifici di riferimento che costituiscono uno sbarramento difficile da superare.

    Insomma rassegnatevi: il concorso è onesto.

    A mio giudizio tutti i concorsi pubblici dovrebbero essere improntati alla massima trasparenza. Fosse per me organizzerei visite guidate per i candidati durante i lavori di correzione: la smettereste di scrivere assurdità. Di certo una maggiore trasparenza contribuirebbe a disinnescare il rancore che ormai mi pare collocato tra i candidati e le commissioni, rancore che – temo – non abbia ancora offerto i suoi frutti peggiori.

    Questo forum è stato una straordinaria occasione mancata. Avreste potuto organizzarvi, ad esempio, per preparare una bozza di riforma da sottoporre, a suon di firme, alle autorità competenti. Negli anni scoprirete che i buoni argomenti hanno una loro intrinseca forza e riescono sempre a farsi largo anche nelle condizioni peggiori. Certo, ci vuole pazienza ed equilibrio…

    Nell'attesa di una riforma che forse non arriverà mai (o se arriverà farà solo danni come da tradizione italiana) qual è la miglior sorte per il forum?

    Tre sono le soluzioni:

    1) chiuderlo e... buonanotte ai suonatori!

    2) moderarlo con maggiore severità, facendo capire agli utenti più irruenti che le livorose polemiche danneggiano tutti ed abbassano la credibilità del forum nella misura in cui contengono critiche irrazionali degne delle peggiori leggende metropolitane

    3) prendendo atto che un forum quando va on-line assume vita propria e si sottrae all'assoluta signoria del suo fondatore, fare un passo indietro introducendo delle regole democratiche, dando vita ad un consiglio direttivo frutto di un'elezione da parte degli utenti (con annessi onori ed oneri). Segnalo che proprio in questo modo si è salvato ed è cresciuto l'importantissimo forum di aviazione civile. Forum ove scrivono ed intervengono piloti di linea, ingegneri progettisti, controllori di volo. Ad un certo punto l'importanza del forum era divenuta tale che alla crisi di crescita non si poteva rispondere con la semplice chiusura. I fondatori hanno capito che la chiusura del forum avrebbe comportato un danno sociale che doveva essere scongiurato.

    Un’ultima riflessione voglio dedicarla a quell’utente che chiede insistentemente se i moderatori siano pagati, aggiungendo “la gratuità è sospetta. Passare il proprio tempo a vedere se il post di un utente può passare o no, non si sa in base a quale criterio nei casi non eclatanti, e quindi censurarlo rende legittima la domanda: perchè lo fai? e di solito la risposta affonda le sue radici in una branca diversa dal diritto.”

    La domanda vale anche per me. Chi me lo fa fare? Ho speso tutta la giornata a preparare questa lettera aperta e l’ho fatto a danno del mio lavoro (per il quale sì sono pagato). Chi mi paga? La CIA, Berlusconi? Occulte correnti della magistratura?

    E’ triste pensare che tu, immagino giovane, sia già così cinico e rassegnato. Lo sai perché questo paese ancora non crolla? Perché esistono ancora persone guidate da un codice etico, che credono e sanno di avere un dovere verso gli altri, persone che – incredibilmente – sono altruiste. Era proprio quest’ altruismo lo spirito originario della rete. Sino a dieci anni fa nessuno avrebbe neppure formulato un pensiero come il tuo.



    Avrei molto altro da aggiungere ma mi fermo qui perché mi rendo conto di essere stato vittima di “Fulserite".

    Un caro saluto





    -------------------------------------------------------
    prof. avv. Ugo Grassi
    ordinario di diritto civile
    nell'Università degli Studi di Napoli
    Parthenope



    Ps prima che vi scateniate a commentare la mia lettera rammentate che voi siete protetti dall’anonimato. Io no.

    Grazie.
    Ciò che tu (mi avevi onorato in passato permettendomi di dartelo) hai spiegato così bene era ciò che volevo cercare di far comprendere ai tanti aprioristici contestatori che affollano queste pagine.
    Giuseppe ha preferito, com'era suo diritto, (Ah, Ugo, glielo spieghi che l'art. 21 si applica allo Stato e no ai forum privati, e che non puoi andare in un forum privato di cacciatori per fare, sia pur lecitamente, propaganda animalista ?), cancellare alla radice alcune di queste discussioni, coinvolgendo così in tale cancellazione non solo le mie risposte (e vabbè...), ma anche le risposte di tanti e, oltre alle critiche preconcette, anche quelle ben motivate ed espresse con la dovuta continenza.
    In questo modo ha accomunato gli irragionevoli ai dubbiosi, e regalato a tutti costoro la patente di martire della censura e di eroi della lotta contro il Sistema.
    Ha dato a costoro l'ennesima prova (di cui per altro non sentivano probabilmente il bisogno...), che la Magistratura è una casta che non tollera critiche, e che chi tocca i fili muore.
    Io penso che le idee sbagliate si combattano contestandole nel merito e non cancellandole, e così mi sono trovato per la prima volta in tanti anni così in dissenso da lui da dovere rassegnare le mie dimissioni dal ruolo di amministratore, dimissioni tenute riservate in attesa di sostituzione ed oramai sopravanzate dai fatti.
    Ma tale disaccordo non tocca la mia stima per lui e per gli altri che hanno condiviso la sua scelta, perchè condividiamo gli stessi valori e tutti noi vogliamo solo tutelare al meglio la Magistratura.
    La divergenza è solo sul metodo più efficace per farlo, non sull'obiettivo.
    Io preferisco dimostrare la verità, lui cancellare la falsità.
    Comprendo però l'amarezza per il clima, per vedere il luogo da lui fondato per aiutare i futuri Magistrati diventare la sentina dell'odio indiscriminato ed aprioristico verso di essa.
    Vedere associato il proprio nome ad un covo di ridicoli complottisti deve fare davvero male.
    E penso che sia per questo che non abbia nemmeno preso in considerazione l'idea di lasciare ad altri.
    I "pezz'i'cuore" non si cedono a nessuno.
    Non so se questo posto avrà un futuro, e se mai nascerà un altro forum privato che acquisti una tale autorevolezza in questo settore.
    So solo che debbo cogliere quest'ultima occasione per ringraziare in pubblico tutti quelli che hanno contribuito a creare questo meraviglioso luogo virtuale a cui ho dedicato gratuitamente (sì, sono stupido, ma si sapeva, no ?) gli ultimi sette anni della mia vita, trovando anche il tempo per passare un paio di concorsi...
    Innanzitutto i tanti fondatori, di cui Giuseppe (highlander... ;) ) era l'ultimo rimasto e che ebbe "l'ardire" di non chiudere tutto anni fa, quando cominciò a non potersene più occupare, commettendo "l'errore" di fidarsi di noi moderatori, che giocavamo senza rischi nostri con la sua fedina penale ed il suo conto in banca...
    I miei colleghi moderatori, che tanto a lungo mi hanno sopportato con pazienza non solo qua, ma anche in area interna, compatendomi le centinaia di volte in cui combinavo guai e sopportandomi le due o tre volte (scarse...) in cui invece avevo per errore ragione...
    E, soprattutto, le centinaia di utenti che hanno arricchito ed animato questo forum, dandogli senso e contenuto.
    Sono diventato amico di molti di loro, li ho conosciuti dal vivo, sono andato a matrimoni e battesimi e, soprattutto, mi hanno insegnato tanto. :worthy.gif: :worthy.gif: :worthy.gif:
    Ma non abbastanza, visto che ancora non ho imparato a non scrivere sproloqui... ;)
    (però vi è andata bene, in fondo, in un tema concorsuale giudicato erroneamente idoneo una volta scrissi oltre 22 pagine, e dunque... :fisch.gif: )
    Per l'ultima volta o quasi qua, allora,
    Bacioni,
    Vostro aff.mo Fulsere :)
    Al secolo, Antonino (Toni) Catanzaro, consigliere parlamentare reperibile per eventuali denunce e/o querele presso l'Assemblea regionale siciliana... (e, dopo ventidue anni e mezzo di disonesta professione, ormai professore per sempre nell'anima...) :wub:
     
    .
  10. PescevelocedelBaltico
     
    .

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    Grazie Professore, mi ricordo ancora di quando, non ancora forumista, scorrazzavo qui liberamente e lei già vi scriveva e da tanto.

    Penso che in tanti qui vorremmo che, in qualche modo, questa esperienza continuasse. Con maggior severità verso chi si propone pubblicamente attraverso polemiche sterili. Se serve comporre un "comitato" di persone di buona volontà per portarlo avanti, io sono disponibile.
    Sempre che sia possibile e non vi sia un legittimo diniego da parte del Fondatore.
     
    .
  11. dreamonfire
     
    .

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    Credo che la Sua lettera aperta e qui pubblicata sia l'ennesima, inconfutabile prova dell'utilità e unicità di questo forum.
    Sono rimasta quasi ipnotizzata davanti lo schermo del pc a leggere ed apprendere le preziosissime notizie che Lei gentilmente ci ha fornito sulle procedure di correzione.
    Le ha espresse con una semplicità e chiarezza che viene da chiedersi come mai nessuno ce le abbia mai spiegate prima.
    Devo confessare che anche se non condivido la scelta di chiusura, anche io nel mio piccolo ero irritata da alcuni post e discussioni, che sinceramente smettevo di leggere non appena scorgevo teorie complottiste o peggio.
    Semplicemente le ignoravo e passavo oltre.
    Penso però che sia ingiusto 'punire' tutti per colpa di pochi.
    Grazie
     
    .
  12. formaesostanza
     
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    Devo confessare che anche se non condivido la scelta di chiusura, anche io nel mio piccolo ero irritata da alcuni post e discussioni, che sinceramente smettevo di leggere non appena scorgevo teorie complottiste o peggio.
    Semplicemente le ignoravo e passavo oltre.



    credo molti di noi facessero lo stesso....
     
    .
  13. bloch
     
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    Gentile Prof. Grassi, grazie per le sue parole che dovrebbero essere scolpite accanto al regolamento del forum.
     
    .
  14. Cap ARAGORN
     
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    Rappresento il mio ringraziamento per le sue parole, Prof. Grassi: ne sentivo perosnalmente uno straodinario bisogno, dopo aver letto deliranti interventi polemici fondati sul pare, hanno detto, penso, deduco e sospetto.
     
    .
  15.  
    .
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    CITAZIONE (aspirantiuditori @ 13/7/2011, 16:13) 
    Ricevo dal Prof. Grassi - antico amico di questo Forum - una lettera "aperta" che contiene riflessioni profonde e toccanti su ciò che è stato questo luogo e cosa è divenuto nel tempo.
    Si tratta di una testimonianza di uno studioso che è stato componente della commissione esaminatrice di un recente concorso e che ben conosce gli aspetti di criticità legati alla organizzazione e gestione dello stesso.
    Si tratta, al tempo stesso, di un'occasione preziosa per comprendere - ammesso che lo si voglia intendere - che è ben possibile esprimere le proprie opinioni, ancorché critiche nei confronti di chicchessia, senza ricorrere all'invettiva delirante e odiosa che, purtroppo, ha da tempo dominato le discussioni su questo forum.
    Ne approfitto per informare tutti che, a tempo debito, darò conto delle ragioni che mi hanno indotto alla decisione che tutti conoscete.
    saluti,
    Giuseppe Sepe




    Caro Giuseppe,

    cari moderatori,

    cari utenti

    ho letto il post che annuncia la decisione di chiudere il forum.

    Spero che non vi annoierete a leggere l'ennesima mail sulla questione, ma spero di poter fornire un utile spunto di riflessione.

    Io ho iniziato a "navigare" virtualmente nel lontano 1989. All'epoca l'accesso ad internet non era ancora molto diffuso, ed infatti mi limitavo a connettermi ad alcune BBS (Bullettin Board System) sperimentando così le prime gioie della condivisione dei files.

    Nel 1991, dal dipartimento ove ero collaboratore volontario, iniziai a connettermi in modo regolare ad internet. Posso quindi dire di aver vissuto in prima persona la trasformazione "sociologica" di internet. Quando sta accadendo al forum non è altro che il riflesso di una crisi di crescita di tutto il web.

    Internet, quale luogo dotato di una assoluta libertà, porto franco da ogni regola, appartiene ad un passato ove gli utenti facevano parte di una elite culturale di ottima levatura, elite la quale non aveva bisogno di nessuna regola giacché capace di autoregolarsi grazie all'elevato livello etico degli utenti.

    Internet degli anni '90 costituisce, credo, una straordinaria sperimentazione (utopica?) di quella che potrà essere l'umanità il giorno in cui i valori di quella elite culturale saranno patrimonio comune. Ma allo stato così non è: internet è divenuta la fedele riproduzione della vita reale e di questa inizia a replicare tutti i difetti.

    I vecchi utenti (come lo sono io) guardano con nostalgia all'epoca in cui si alzava la bandiera dell'assenza di regole, ed alcuni di loro continuano a sognare che essa sventoli intonsa come allora. Ma purtroppo ciò non è più possibile.

    Su internet, ed in molti fora, il tasso di litigiosità è cresciuto rapidamente, e questo forum non ha fatto eccezione.

    Desidero sottolineare che sul piano umano comprendo perfettamente la decisione del fondatore. Gli attacchi alla magistratura erano divenuti troppo frequenti e fors'anche "pericolosi" per lo svolgimento dei concorsi (ho sentito alcuni magistrati teorizzare che certe proteste durante il concorso erano state organizzate sul forum le sere precedenti le prove). Però va anche detto che tutte queste polemiche non sono altro che l'eco digitale di un malumore diffuso verso i concorsi pubblici, malumore che trova le proprie fondate radici nelle modalità di svolgimento del concorso.

    E' singolare notare che dopo il mio ritorno sul forum, conclusa l'esperienza da commissario, nessuno mi abbia chiesto: "professore, perchè non ci racconta come vanno davvero le cose lì dentro?" Lo avrei fatto volentieri ed avrei detto pubblicamente ciò che posso riassumere in poche battute:

    1) è un concorso onesto guidato da persone oneste e scrupolose, che si impegnano per svolgere al meglio il loro compito.

    2) se i commissari sono i "piloti", le regole concorsuali sono l'auto che viene consegnata loro dal Ministero con la pretesa che vengano realizzate prestazioni eccezionali. Peccato che se i piloti sono tutti campioni di formula uno, l'auto è una vecchia Peugeot 205 diesel...

    L'incrocio di questi due aspetti produce un concorso sì onesto ma inefficiente. Posso anche azzardare una stima di questa inefficienza: per ogni 300 candidati ammessi agli orali ne esistono altri 200 che meriterebbero eguale sorte, senza alcuna concessione alla qualità della selezione.

    Anzi: in molti casi tra gli esclusi vi sono candidati brillanti, che meriterebbero l'ammissione agli orali in misura anche maggiore rispetto ai loro più fortunati colleghi. Nell'aleatorietà della scelta dei 300 privilegiati all'interno della più ampia rosa di circa 500 persone cresce e si alimenta quel malumore che ormai sta diventando rancore.

    I correttivi vi sarebbero, ma la magistratura si chiude a riccio ogni qual volta si parla di riformare in modo serio il concorso, in quanto teme che "mettendo mano" alle regole potrebbe venir limitata l'autonomia dell'autorità giudiziaria. E queste non sono mie parole, ma le parole di un ex vicepresidente del CSM con cui ho avuto l'onore di dialogare a lungo su questi problemi.

    Da docente ho vissuto con grande turbamento il fatto che la commissione non potesse spiegare ai ragazzi per quale motivo li bocciavamo. Certe volte il dispiacere era così grande che mi veniva voglia di aprire la busta col nome per poter telefonare al candidato per spiegargli le ragioni della nostra decisione!

    Sottolineo che i registri dei verbali NON contengono neppure uno spazio ove poter sinteticamente motivare il provvedimento. L'omissione è ancora più grave ed ingiustificata se si pensa che i verbali dell'altro concorso "fratello" (quello notarile) contengono tale spazio, ove la commissione si cura di descrivere le ragioni della bocciatura. Dunque "l'atto di nascita" di chi sarà chiamato ad attuare i valori costituzionali, ad invocare i fondamentali principi della democrazia (trasparenza, ragionevolezza, legalità) è un atto feudale e dispotico se non addirittura kafkiano. Ritengo disdicevole che la magistratura non avverta in modo corale la necessità di affrontare questo nodo.

    Ma la motivazione del provvedimento non è neanche il maggiore dei problemi. L'aspetto più rilevante (comune a qualunque concorso pubblico) riguarda l'individuazione dei criteri di correzione. E non mi riferisco a quelli pubblici, risibili ed ingenui, che le commissioni si tramandano dall'epoca del concorso con cui Noè selezionò chi imbarcare sull'Arca: mi riferisco a quelli scientifici di cui ogni commissione si dota all'inizio dei lavori di correzione, grazie soprattutto al lavoro dei commissari docenti, criteri i quali non vengono depositati tra gli atti della commissione. Ebbene: queste relazioni decidono, di fatto, chi vive e chi muore. Esse sono uno "strumento di misura" e come tali dovrebbero essere informate ai più elevati livelli scientifici: dovrebbero contenere un'esposizione ragionata di tutte le tesi prospettabili e soprattutto di tutte le possibili chiavi di lettura della traccia. Considerata l'elevata complessità dell'attuale nostro sistema giuridico è evidente che un simile risultato non può essere ottenuto all'esito di un lavoro "artigianale" realizzato da due, tre persone al massimo per quanto di alto profilo scientifico. Quello che voglio dire è che ormai è divenuto necessario un dialogo tra commissione e candidati di modo che i criteri scientifici siano il frutto di un lavoro condiviso.

    In un mondo perfetto queste relazioni dovrebbero essere pubblicate sul sito del Ministero PRIMA dell'inizio dei lavori di correzione, consentendo ai candidati - tramite un sistema di messanger anononimo ma utilizzabile solo dai candidati - di far pervenire al Presidente osservazioni e suggerimenti. Posso garantire che le commissioni non avrebbero alcuna remora a tener in conto tali osservazioni: anzi posso dire che sarebbero gradite ed apprezzate.

    Posso dirlo in quanto - di fatto - ciò è accaduto con la commissione di cui sono stato commissario. Tale "canale di comunicazione" è stato aperto dal tuo forum. Tutta o quasi tutta la commissione lo leggeva. Lo stesso hanno fatto le commissioni successive. Lo stesso forse sta facendo la commissione ora insediata. Tale scrupolo ed umiltà fa solo onore a chi si adopera affinché la correzione sia il più possibile equilibrata e coscienziosa.

    L'ampiezza e la qualità di questo "dialogo" è però determinata dall'autorevolezza del forum. E devo purtroppo sottolineare che questa autorevolezza è andata nel tempo scemando. Gli attacchi " a testa bassa" al concorso, ai commissari, alla magistratura hanno prodotto un affievolimento se non un'interruzione di questo dialogo. Partire dal convincimento che la commissione sia una sorta di “Spectre-masso-pluto-esoterica” intenta a gozzovigliare sui compiti, magari coi canini sporgenti leggendone uno-sì-uno-no, vuol dire non farsi ascoltare, ed il diritto di critica non si può pretendere valga a coprire ogni delirio.

    La verità sulla correzione? Molto più banale di quanto si possa credere. La commissione, dopo le relazioni scientifiche di cui ho detto, si divide in tre sottocommissioni. Ogni sottomissione, composta da nove persone e con un proprio presidente, è competente per la valutazione delle tre prove di un singolo candidato. Il gruppo da nove si divide in tre gruppi da tre. Nella stanza ove è presente il presidente si accomoda il funzionario del ministero cui spettano i compiti di verbalizzazione e gestione dell’apertura delle buste. Aperta la busta grande si aprono le tre buste con le prove, riportando su tutto il materiale il numero seriale di correzione (ciò rende IMPOSSIBILI errori di attribuzione delle prove). I tre compiti vengono smistati nelle tre stanze ed i tre gruppetti procedono in parallelo alla correzione degli elaborati. Il gruppo che termina per primo attende gli altri. Quando tutti hanno finito ci si ritrova nella stanza del presidente e si tirano le somme, anche valutando una compensazione tra le prove. Il tutto si svolge in un clima molto disteso, direi quasi domestico. Sovente qualche collega commissario si incarica di preparare il caffè e di fare un giro tra le stanze per distribuirlo a tutti. All’ora di pranzo ci si ritrova tutti in un baretto sotto gli uffici. Nessun costoso ristorante: solo una tavola calda con una cucina semplice, indispensabile per non rovinarsi lo stomaco.

    Trascorrendo due anni così si diviene amici, capisci e valuti le qualità umane degli altri e ti accorgi che in questi concorsi non c’è nulla di misterioso od oscuro. C’è invece tanta buona volontà di fare bene a dispetto di regole assurde.

    Un esempio? Io ho partecipato ad una procedura semplificata con solo due scritti. L’intento era di velocizzare la correzione. Peccato che nessuno si è ricordato di adeguare le regole per la correzione: le commissioni sono rimaste composte da nove persone le quali si sono divise in due gruppi asimmetrici, col risultato che i tempi di correzione sono rimasti immutati.

    Per non parlare della riforma Mastella, che ha imposto la formazione della commissione solo quindici giorni prima delle prove. Guidare un concorso di queste dimensioni ed importanza è come guidare un aereo. In soli quindici giorni i commissari ed il Presidente dovrebbero organizzarsi in modo da presentarsi impeccabili al primo giorno di prove. Improbabile…

    In compenso si è prevista la presenza di un paio di avvocati. Ben vengano, ma allora perché non imporre la presenza anche di due giudici amministrativi, in grado di portare la loro sapienza in una materia così complessa e – diciamolo con chiarezza – meno conosciuta di quanto lo siano il diritto civile ed il diritto penale?

    Un cenno anche alla preparazione delle tracce. La legge impone che la sequenza delle prove sia oggetto di sorteggio. Dunque la commissione non può iniziare l’elaborazione delle tracce fin quando uno dei candidati non provvede al sorteggio medesimo. In questo modo rimangono poche ore per predisporre i tre quesiti. E valutate che la redazione è collegiale; tutti pretendono di dire (giustamente) la propria e nessuno vuole far “passare” tracce preconfezionate da qualche collega. E voi vi sorprendete che con l’inevitabile gran confusione che ne deriva qualche traccia sia formulata in modo opinabile o poco preciso? Il rimedio sarebbe semplicissimo: predeterminare l’ordine delle materie. In questo modo la commissione potrebbe riunirsi già dalle sei di mattina (o dalla notte se si preferisce) in modo da lavorare con calma alla stesura di meditati quesiti.

    E’ la somma di tutti questi problemi a rendere inefficienti i concorsi pubblici. Ma di tutto ciò ne fanno le spese i commissari, che vengono pubblicamente criticati, in modo aspro. Mi dispiace, ma non ce lo meritiamo.

    Ovviamente qualcuno obietterà che esistono casi documentati di concorsi “discutibili”: mi riferisco a quello del 1992 e a quello della nota vicenda Renna. Per quanto riguarda il primo mi limito a rassicurare tutti: quella vicenda ha ormai i caratteri della irripetibilità. Non mi soffermo ad esporre le mie opinioni; mi limito ad osservare che dopo quel concorso si decise che la correzione dovesse avvenire in presenza di un cancelliere del Ministero.

    Il caso Renna rimane invece un mistero. Ma se si guarda alla vicenda con animo sgombro da pregiudizi si scorge una luce: a dispetto della condotta del commissario, il candidato “protetto” era stato bocciato. Infatti anche ammettendo che qualche commissario abbia interessi occulti, difendere il proprio protetto è molto difficile. Devi, innanzi tutto, avere la fortuna di essere di turno quando il tuo pupillo viene corretto ed anche se ciò dovesse accadere, puoi difendere solo una delle tre prove ( e comunque devi vedertela con gli altri due commissari). Ma per quanto tu lo possa difendere vi sono sempre i criteri scientifici di riferimento che costituiscono uno sbarramento difficile da superare.

    Insomma rassegnatevi: il concorso è onesto.

    A mio giudizio tutti i concorsi pubblici dovrebbero essere improntati alla massima trasparenza. Fosse per me organizzerei visite guidate per i candidati durante i lavori di correzione: la smettereste di scrivere assurdità. Di certo una maggiore trasparenza contribuirebbe a disinnescare il rancore che ormai mi pare collocato tra i candidati e le commissioni, rancore che – temo – non abbia ancora offerto i suoi frutti peggiori.

    Questo forum è stato una straordinaria occasione mancata. Avreste potuto organizzarvi, ad esempio, per preparare una bozza di riforma da sottoporre, a suon di firme, alle autorità competenti. Negli anni scoprirete che i buoni argomenti hanno una loro intrinseca forza e riescono sempre a farsi largo anche nelle condizioni peggiori. Certo, ci vuole pazienza ed equilibrio…

    Nell'attesa di una riforma che forse non arriverà mai (o se arriverà farà solo danni come da tradizione italiana) qual è la miglior sorte per il forum?

    Tre sono le soluzioni:

    1) chiuderlo e... buonanotte ai suonatori!

    2) moderarlo con maggiore severità, facendo capire agli utenti più irruenti che le livorose polemiche danneggiano tutti ed abbassano la credibilità del forum nella misura in cui contengono critiche irrazionali degne delle peggiori leggende metropolitane

    3) prendendo atto che un forum quando va on-line assume vita propria e si sottrae all'assoluta signoria del suo fondatore, fare un passo indietro introducendo delle regole democratiche, dando vita ad un consiglio direttivo frutto di un'elezione da parte degli utenti (con annessi onori ed oneri). Segnalo che proprio in questo modo si è salvato ed è cresciuto l'importantissimo forum di aviazione civile. Forum ove scrivono ed intervengono piloti di linea, ingegneri progettisti, controllori di volo. Ad un certo punto l'importanza del forum era divenuta tale che alla crisi di crescita non si poteva rispondere con la semplice chiusura. I fondatori hanno capito che la chiusura del forum avrebbe comportato un danno sociale che doveva essere scongiurato.

    Un’ultima riflessione voglio dedicarla a quell’utente che chiede insistentemente se i moderatori siano pagati, aggiungendo “la gratuità è sospetta. Passare il proprio tempo a vedere se il post di un utente può passare o no, non si sa in base a quale criterio nei casi non eclatanti, e quindi censurarlo rende legittima la domanda: perchè lo fai? e di solito la risposta affonda le sue radici in una branca diversa dal diritto.”

    La domanda vale anche per me. Chi me lo fa fare? Ho speso tutta la giornata a preparare questa lettera aperta e l’ho fatto a danno del mio lavoro (per il quale sì sono pagato). Chi mi paga? La CIA, Berlusconi? Occulte correnti della magistratura?

    E’ triste pensare che tu, immagino giovane, sia già così cinico e rassegnato. Lo sai perché questo paese ancora non crolla? Perché esistono ancora persone guidate da un codice etico, che credono e sanno di avere un dovere verso gli altri, persone che – incredibilmente – sono altruiste. Era proprio quest’ altruismo lo spirito originario della rete. Sino a dieci anni fa nessuno avrebbe neppure formulato un pensiero come il tuo.



    Avrei molto altro da aggiungere ma mi fermo qui perché mi rendo conto di essere stato vittima di “Fulserite".

    Un caro saluto





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    prof. avv. Ugo Grassi
    ordinario di diritto civile
    nell'Università degli Studi di Napoli
    Parthenope



    Ps prima che vi scateniate a commentare la mia lettera rammentate che voi siete protetti dall’anonimato. Io no.

    Carissimo Ugo, semplicemente GRAZIE!
     
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217 replies since 13/7/2011, 15:13   14320 views
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