Di pancia e di testa

Un pezzo di vita.
Questo è il forum di aspiranti uditori per me, che lo seguo costantemente da quasi undici anni e che dal 2004 ne sono anche moderatrice.
In uno degli ultimi ennesimi post denigratori, qualcuno chiedeva chi sceglie i moderatori e se sono pagati.
Tante volte è stata fatta questa domanda, tante volte si è risposto, altre volte si è lasciato correre, laddove, anziché una domanda, si formulavano solo insinuazioni malevole, certezze spocchiose, diffidenza innata verso tutto ciò che sa di generosità.
Perché di questo è sempre stato intriso il forum di aspiranti uditori, della generosità di chi ha scelto di mettere parte del proprio tempo e della propria pazienza e del proprio impegno a servizio degli altri.
Se tutto questo vi sembra retorico, non leggete più, niente di quello che segue potrà mai interessarvi o coinvolgervi.
Ma se riconoscete un po’ di credibilità alle mie parole, allora sappiate che è proprio questo che ha animato il forum, lo spirito di servizio.
Perché mai, se a questo mondo nessuno fa niente per niente?
Perché chi vi scrive, dallo spirito di servizio e dalla generosità altrui ha sempre ricevuto tantissimo e l’unico modo che esiste per mostrare riconoscenza è ricambiare, fare altrettanto, anche se il beneficiario del tuo servizio è diverso da chi ha dato tanto a te.
È un circolo virtuoso a cui i più scettici non riconoscono mai la possibilità di esistere, ma c’è ed è reale.
Penso alle tante persone passate per questo forum, a tutti quelli che hanno lasciato un segno, a tutti quelli che si sono messi a disposizione degli altri, per correggere temi, per dare consigli, per fare un vero e proprio corso on line gratuito, per condividere le notizie sul concorso o anche solo momenti di sfogo. Non sono solo persone del passato, ci sono tanti utenti che ancora si prodigano per il forum, per il bene di tutti.
È così difficile da capire e da accettare che ci può essere qualcosa di buono in chi si adopera per la collettività?
Ecco, a chi si sta chiedendo il perché della decisione di chiudere il forum, dico di mettersi nei panni di chi questo forum lo segue giorno dopo giorno da 12 anni (non parlo di me), con la difficoltà di dover conciliare questa responsabilità – perché è una responsabilità – con il gravoso impegno che la professione che in tanti qui dentro amiamo comporta; con l’amarezza che non si può non provare leggendo e rileggendo accuse, illazioni, perfide elucubrazioni; con lo scoramento che prende quando non si incontra la collaborazione e la comprensione di quelle persone per le quali tu comunque stai facendo qualcosa, e non dico gli ultimi arrivati, ma quelli che ti seguono da tempo e che sanno come ragioni e come agisci.
La decisione di chiudere il forum colpisce me come voi, inaspettata e subitanea, mi fa male e vorrei che non fosse così, ma se mi metto nei panni di chi l’ha presa, capisco le sue ragioni, non ho argomenti, né la forza per convincerlo a fare diversamente e non posso che prenderne atto.

Le vie di internet sono infinite, le persone di buona volontà sapranno come ritrovarsi e dare continuità a questo “tesoro”.