Manuale di diritto penale

Bellomo

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  1. stellina8
     
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    La Società diritto e scienza ha pubblicato il manuale di diritto penale del Cons. Bellomo. Ulteriori informazioni sul sito della scuola IQ.
    Saluti a tutti! :)

    Edited by stellina8 - 27/4/2010, 12:47
     
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  2. lylly2010
     
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    comprende sia la parte speciale e sia quella generale? quante pagine? e quanto costa?
     
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  3. ciò che mi nutre…
     
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    CITAZIONE (lylly2010 @ 29/4/2010, 12:27)
    comprende sia la parte speciale e sia quella generale? quante pagine? e quanto costa?

    Il primo tomo è di circa 1000 pagine. Si tratta di parte generale. Sul sito trovi tutte le informazioni. Le prime 400 pagine del manuale - che sono di fondamentale importanza per far bene qualsiasi tema - riguardano i principi più importanti e toccano anche singole figure di parte speciale (es stalking) a rischio concorsuale. Il costo è di 119 euro.

    Tutti e tre i tomi che usciranno riguardano la parte generale, con esemplificazioni che toccano la parte speciale. Quando domini bene le categorie generale, non ti serve a nulla studiare la parte speciale.

    Edited by ciò che mi nutre… - 29/4/2010, 17:40
     
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  4. mositalicus
     
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    Il prezzo mi sembra decisamente eccessivo, considerato che ci sono ottime alternative (ed anche classici) sul mercato.
    Speriamo almeno l'autore abbia abbandonato il deleterio riferimento alla logica matematica...
    Quanto alla parte speciale, le categorie generali sono solo la base; senza lo studio -sia pur collegato- di molta p.s. non si va spesso da nessuna parte (vedi il caso dell'usura o dei reati in materia lavoristica all'ultimo concorso). :P
     
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  5. Iceman-1
     
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    Dalla prefazione si direbbe che le alternative possono essere buttate a mare (quanto meno dopo il concorso :D ).
    Non te la prendere Mos. Anch'io andavo male in matematica a Scuola. Per questo sono finito a fare giurisprudenza.
     
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  6. ciò che mi nutre…
     
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    CITAZIONE (mositalicus @ 29/4/2010, 17:13)
    Il prezzo mi sembra decisamente eccessivo, considerato che ci sono ottime alternative (ed anche classici) sul mercato.
    Speriamo almeno l'autore abbia abbandonato il deleterio riferimento alla logica matematica...
    Quanto alla parte speciale, le categorie generali sono solo la base; senza lo studio -sia pur collegato- di molta p.s. non si va spesso da nessuna parte (vedi il caso dell'usura o dei reati in materia lavoristica all'ultimo concorso). :P

    La logica matematica deleteria nel diritto penale? Questa poi è da sbellicarsi.
    La Franzese cosa applicava al rapporto di causalità? Le leggi di Topolinia?
    Vabbè, comunque è inutile ricadere nei soliti discorsi, che disapplicano proprio categorie logiche.

    Come fai a sostenere che vi sono ottime alternative, senza aver letto il testo?
     
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  7. AntonioS.
     
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    CITAZIONE (Iceman-1 @ 29/4/2010, 17:26)
    Dalla prefazione si direbbe che le alternative possono essere buttate a mare (quanto meno dopo il concorso :D ).
    Non te la prendere Mos. Anch'io andavo male in matematica a Scuola. Per questo sono finito a fare giurisprudenza.

    Basta la prefazione per far buttare a mare i classici?
     
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  8. perché io valgo…
     
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    Scusate...(visto che probabilmente siete alcuni dei collaboratori indicati nella prefazione) secondo voi quando il consigliere Bellomo fa riferimento a "periodici quanto maldestri tentativi di imitazione" dei classici si riferisce ai colleghi Caringella e Garofoli? oppure ai più accademici Pulitanò, Fiore e magari Fiandaca-Musco?

    P.S. mositalicus secondo me non ha tutti i torti, anche perché eccettuato il tema della causalità scientifica (e forse il problema della conversione della pena detentiva in pecuniaria...) il modello matematico non ha molto da spartire con il diritto penale...Pensate un po' alla diffamazione e alla tematica del "vaffanculo".
     
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  9. Iceman-1
     
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    Nel 1976 il più grande penalista italiano (insegnava nel cuore del Nord) accusava di povertà intellettuale la dottrina e la giurisprudenza, per l’incapacità di applicare le categorie scientifiche allo studio della causalità. Venticinque anni (e molte ingiustizie) dopo la Cassazione gli ha dato ragione.
    Oggi non c’è uno studioso serio che dubiti dell’influenza delle scienze sul diritto penale, il cui oggetto d’indagine è, né più né meno, un fatto.
    E’ noto, altresì, che la prova scientifica la fa da padrone nei processi penali più importanti.
    E’ chiaro che l’impiego delle scienze da parte del giurista richiede uno sforzo culturale non indifferente. Ma la difficoltà del compito non è un buon motivo per sottrarvisi, tanto meno per censurare le opere che proprio a questo mirano, rispetto a cui, anzi, non può che affermarsi l’opposto: alternative non ce ne sono.

    P.S. non rientro tra i collaboratori. Ma se lo fossi non sarebbe un argomento. C'è gente che scrive per amore della verità. Ciò che si valuta non è chi parla, ma cosa dice (prefazione di un altro libro...).
    Se si legge bene la prefazione c'è un elogio dei "classici". L'autore punta a superarli.
    Chi è interessato a scoprire se ci riesce si legga il libro. Come farò io, prima di parlare a vanvera.


     
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  10. Nimrod1
     
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    Chissà come mai non l'ha edito la Cedam ma (in)direttamente lui.............
     
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  11. apollineo
     
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    CITAZIONE (perché io valgo… @ 29/4/2010, 18:40)
    Scusate...(visto che probabilmente siete alcuni dei collaboratori indicati nella prefazione) secondo voi quando il consigliere Bellomo fa riferimento a "periodici quanto maldestri tentativi di imitazione" dei classici si riferisce ai colleghi Caringella e Garofoli? oppure ai più accademici Pulitanò, Fiore e magari Fiandaca-Musco?

    P.S. mositalicus secondo me non ha tutti i torti, anche perché eccettuato il tema della causalità scientifica (e forse il problema della conversione della pena detentiva in pecuniaria...) il modello matematico non ha molto da spartire con il diritto penale...Pensate un po' alla diffamazione e alla tematica del "vaffanculo".

    Lo scopo del modello matematico (o modello logico...probabilmente incute meno paura) è quello di rappresentare fedelmente un fenomeno reale. L'oggetto del diritto penale è un fenomeno reale, il fatto suscettibile di incriminazione. Se non si applica la logica nell'interpretazione della norma, come si potrà mai verificare la conformità del fatto al modello legale?. Così anche per un invito poco carino !!!!!! E questo naturalmente è solo un esempio dell' applicazione del modello matematico al diritto penale.
    A parte ciò, ritengo non gratificante per un giudice e, soprattutto, poco tranquillizzante per i cittadini che la risoluzone "logica", giusta (e tale può essere solo se esatta) di una questione di diritto debba attendere l'ultima sentenza della Cassazione.
    Nel manuale non troverai equazioni o piani cartesiani, ma solo una ricostruzione del tutto innovativa del diritto penale, fondamentale per prescindere dalle innumeroveli sentenze o disquisizioni dottrinarie alle quali per comodità (e talvolta per incapacità) viene affidata la preparazione dello studente. Fatte salve, naturalmente, le poche meritevoli. Leggerlo servirà enormente per il concorso anche laddove non si conoscesse la questione di diritto e la relativa sentenza. La Cassazione è arrivata vent'anni dopo le teorie sulla causalità giuridica elaborate da un noto penalista.
    Poi, un giudizio deve essere fondato su una conoscenza effettiva: "leggere" per credere!
     
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  12. ciò che mi nutre…
     
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    CITAZIONE (Nimrod1 @ 29/4/2010, 19:16)
    Chissà come mai non l'ha edito la Cedam ma (in)direttamente lui.............

    Le motivazioni sono scritte nella prefazione, che trovi nel sito.
     
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  13. ARANCIA.meccanica
     
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    CITAZIONE (Iceman-1 @ 29/4/2010, 19:16)
    Se si legge bene la prefazione c'è un elogio dei "classici". L'autore punta a superarli.

    Ambizioso :D
     
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  14. stellina8
     
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    CITAZIONE (ARANCIA.meccanica @ 29/4/2010, 21:23)
    CITAZIONE (Iceman-1 @ 29/4/2010, 19:16)
    Se si legge bene la prefazione c'è un elogio dei "classici". L'autore punta a superarli.

    Ambizioso :D

    Più che ambizioso direi innovativo: dalla lettura dell'indice del volume emerge come l'autore, dopo aver delineato l'impostazione tradizionale in tema di responsabilità penale (cap. I, sez. I, tradizione), passi a tratteggiare quella che è la sua ricostruzione in materia (cap. I, sez. II, innovazione). Le costruzioni elaborate dalle scuole classiche costituiscono una valida base di partenza ma vengono ripensate alla luce di un "nuovo" (nuovo, cioè, per le elaborazioni penalistiche, ma da sempre immanente al diritto penale) punto di riferimento: il rapporto tra norme penali e scienza.
     
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  15. ciò che mi nutre…
     
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    In relazione alla questione della necessità che un manuale si occupi anche della parte speciale, si segnala, ai fini di una maggiore scientificità del dibattito quanto segue.
    Il Manuale tratta, a livello di principi con analisi della parte speciale (fattispecie più significative), dei seguenti reati:
    - reati contratto e in contratto;
    - reati associativi (principio di offensività, materialità, efficacia della legge penale nel tempo);
    - analisi approfondita della responsabilità delle persone giuridiche;
    - successione di leggi penali nel tempo, con analisi LOGICA delle fattispecie di reato più significative;
    - reati contro la P.A. (cap. relativo ai rapporti tra legge penale e diritto amministrativo);
    - stalking, con riferimento al principio di determinatezza in senso empirico.

    Queste le fattispecie più rilevanti, ma ve ne sono altre.
     
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206 replies since 26/4/2010, 21:45   15159 views
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