Appello ai concorsisti per 380 posti

Non tornate a sedervi...

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  1. Antidogma
     
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    CITAZIONE (Fulsere @ 18/7/2007, 23:44)
    Cara Schopena,
    è un loro insindacabile diritto, nè puoi fare appello al principio del divieto di atti emulativi, perchè esso tale non è.
    C'è il senso di sfida della cosa in sè, il piacere e l'emozione di sottoporsi di nuovo ad una prova così difficile per il mero gusto di mettersi alla prova senza più l'angoscia del fallimento, o anche il puro amore per il diritto e il piacere di essere chiamato ancora a scriverne davanti all'autorevole consesso di giuristi che saranno chiamati a verificare gli elaborati.
    Aggiungo poi che c'è l'illustre esempio di alcuni luminari, per altro noti gestori di corsi, che nel loro pubblico curriculum vantano proprio l'avere superato più volte tale prova, a dimostrazione che se il loro successo fu frutto di fortuna, si trattava di una fortuna stranamente tendente a ripetersi...
    Non puoi impedirglielo, e forse non puoi nemmeno provare a chiederglielo.
    Chi condivide le tue osservazioni, o semplicemente non ne può più di sentenze, ha già deciso di non andare.
    Chi invece è ben determinato e convinto, e già freme all'idea di cimentarsi di nuovo nell'agone, beh, non sarai certo tu a fermarlo.
    Magari qualche buon tema pagherà per questo, e chi sarebbe magari potuto passare ma avrà la sfortuna di essere corretto lo stesso giorno di uno di questi futuri magistrati sarà accantonato.
    Ma questa è la vita in tutta la sua beffarda crudeltà, e tu ed io non possiamo farci niente.
    Accetta tutto ciò con un sorriso, e non pensarci più.
    Ci sono cose assai peggiori nella vita, non trovi ?
    Bacioni filosofici
    Fulsere che non fa appelli a nessuno, perchè
    "Chi arriva ad una certa età e certe cose non le ha già comprese da solo, non cambierà idea per il solo fatto che gliele spieghi tu..."

    Leggo allibito il testo che precede. E resto ancor più allibito quando verifico che a scriverlo è stato uno dei moderatori, che parla di “senso della sfida della cosa in sé”, di “piacere” e di “emozione di sottoporsi di nuovo ad una prova così difficile per il mero gusto di mettersi alla prova senza più l'angoscia del fallimento”, di “puro amore per il diritto”, o del “piacere di essere chiamato ancora a scriverne davanti all'autorevole consesso di giuristi che saranno chiamati a verificare gli elaborati”.
    Il moderatore in questione, tra l’altro, non fa che professarsi ateo, salvo poi proporre seraficamente attività, come quelle sopra descritte, che non sono poi tanto dissimili dalle penitenze che si infliggevano i monaci medievali, con la differenza che questi ultimi lo facevano sperando nell’erogazione di una Salvezza da quella Divinità da cui si sentivano attratti da “puro amore”; lo stesso che il moderatore Fulsere correla al diritto per giustificare un bis agli scritti da parte di chi ha già positivamente sostenuto gli orali, o, magari, ha già avuto la nomina.
    Per disposizione normativa inderogabile si dovrebbero tassativamente proibire attività del genere: e ciò in diretto ossequio dell’area coperta dall’art. 32 Cost.
    L'invito che posso fare ai veri aspiranti è quello di essere sereni e di non lasciarsi condizionare da affermazioni o propositi patologici, anche se spacciati col sorriso e con una patina progressista, che - se appena appena raschiata - lascia intravedere il vuoto totale e totalizzante che muove le azioni e gli intenti di certe persone.
    Mi sento di dire ai veri aspiranti, soprattutto a quelli più giovani: abbiate il coraggio di pensare col vostro cervello, e allenatelo a pensare sempre meglio. Non lasciatevi imboccare da sedicenti esperti. In particolare, volendo rimanere ad aspetti problematici del concorso in magistratura, <b>diffidate di molti di quei veterani, che sono continuamente a ricordare la loro esperienza e a sfornare in continuazione consigli (che nel migliore dei casi sono pillole di buon senso, ma quasi sempre si riducono ad aberranti prese di posizione acritiche e fintamente progressiste) che contribuiscono a de-formare la vostra crescita, il vostro rapporto col concorso e, soprattutto, con tanti aspetti della vostra formazione, che contribuiranno a fare di voi gli uomini e le donne della giustizia. Non date retta a chi bivacca cercando di carpire la vostra fiducia riempiendovi di baci e abbracci virtuali. Siate i primi inquisitori di voi stessi e di ciò che vi circonda. Chiedetevi sempre se è vera l'affermazione per cui "non è tutto oro quel che luccica" <b>. Siate critici, ragazzi. Non lasciatevi attrarre dalle lusinghe del pifferaio magico: potreste rischiare parecchio, e non solo in termini concorsuali.
    Ve ne parlo col cuore, perché ho ancora le ferite aperte e che bruciano. Ma è proprio per questo che mi sono proposto un'opera di attenta informazione: riuscire a strappare anche una sola mente alle lusinghe del perfido pifferaio, sarà per me un grande successo.
    E ricordate che la Magistratura ha bisogno di menti belle, vivaci, e, soprattutto, libere, in particolare da condizionamenti politici.
    Con amicizia e affetto,
    Antidogma
     
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  2. Colonnello_Fleming
     
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    posto il link anche qua, nel caso qualcuno non lo avesse visto nella discussione gemella :)

    http://uk.youtube.com/watch?v=YtFMXS1Bqig

    senza offesa per nessuno, è chiaro.
     
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  3. fusarix
     
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    Scusate per l'off topic, ma che è film è quello di Troisi da cui è stata tratta la scena Consiglio su youtube??
    Grazie
     
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  4. emiemi
     
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    CITAZIONE (TuLLiuS @ 18/7/2007, 23:27)
    io vorrei capire qual è il motivo per cui uno che ha superato gli orali debba tornare a fare gli scritti ...

    ...vanità, si chiama vanità...
    compiacimento eccessivo di sè e delle proprie doti; presunzione vana, fatuità
    saluti
     
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    CITAZIONE (Antidogma @ 1/8/2007, 17:51)
    CITAZIONE (Fulsere @ 18/7/2007, 23:44)
    Cara Schopena,
    è un loro insindacabile diritto, nè puoi fare appello al principio del divieto di atti emulativi, perchè esso tale non è.
    C'è il senso di sfida della cosa in sè, il piacere e l'emozione di sottoporsi di nuovo ad una prova così difficile per il mero gusto di mettersi alla prova senza più l'angoscia del fallimento, o anche il puro amore per il diritto e il piacere di essere chiamato ancora a scriverne davanti all'autorevole consesso di giuristi che saranno chiamati a verificare gli elaborati.
    Aggiungo poi che c'è l'illustre esempio di alcuni luminari, per altro noti gestori di corsi, che nel loro pubblico curriculum vantano proprio l'avere superato più volte tale prova, a dimostrazione che se il loro successo fu frutto di fortuna, si trattava di una fortuna stranamente tendente a ripetersi...
    Non puoi impedirglielo, e forse non puoi nemmeno provare a chiederglielo.
    Chi condivide le tue osservazioni, o semplicemente non ne può più di sentenze, ha già deciso di non andare.
    Chi invece è ben determinato e convinto, e già freme all'idea di cimentarsi di nuovo nell'agone, beh, non sarai certo tu a fermarlo.
    Magari qualche buon tema pagherà per questo, e chi sarebbe magari potuto passare ma avrà la sfortuna di essere corretto lo stesso giorno di uno di questi futuri magistrati sarà accantonato.
    Ma questa è la vita in tutta la sua beffarda crudeltà, e tu ed io non possiamo farci niente.
    Accetta tutto ciò con un sorriso, e non pensarci più.
    Ci sono cose assai peggiori nella vita, non trovi ?
    Bacioni filosofici
    Fulsere che non fa appelli a nessuno, perchè
    "Chi arriva ad una certa età e certe cose non le ha già comprese da solo, non cambierà idea per il solo fatto che gliele spieghi tu..."

    Leggo allibito il testo che precede. E resto ancor più allibito quando verifico che a scriverlo è stato uno dei moderatori, che parla di “senso della sfida della cosa in sé”, di “piacere” e di “emozione di sottoporsi di nuovo ad una prova così difficile per il mero gusto di mettersi alla prova senza più l'angoscia del fallimento”, di “puro amore per il diritto”, o del “piacere di essere chiamato ancora a scriverne davanti all'autorevole consesso di giuristi che saranno chiamati a verificare gli elaborati”.
    Il moderatore in questione, tra l’altro, non fa che professarsi ateo, salvo poi proporre seraficamente attività, come quelle sopra descritte, che non sono poi tanto dissimili dalle penitenze che si infliggevano i monaci medievali, con la differenza che questi ultimi lo facevano sperando nell’erogazione di una Salvezza da quella Divinità da cui si sentivano attratti da “puro amore”; lo stesso che il moderatore Fulsere correla al diritto per giustificare un bis agli scritti da parte di chi ha già positivamente sostenuto gli orali, o, magari, ha già avuto la nomina.
    Per disposizione normativa inderogabile si dovrebbero tassativamente proibire attività del genere: e ciò in diretto ossequio dell’area coperta dall’art. 32 Cost.
    L'invito che posso fare ai veri aspiranti è quello di essere sereni e di non lasciarsi condizionare da affermazioni o propositi patologici, anche se spacciati col sorriso e con una patina progressista, che - se appena appena raschiata - lascia intravedere il vuoto totale e totalizzante che muove le azioni e gli intenti di certe persone.
    Mi sento di dire ai veri aspiranti, soprattutto a quelli più giovani: abbiate il coraggio di pensare col vostro cervello, e allenatelo a pensare sempre meglio. Non lasciatevi imboccare da sedicenti esperti. In particolare, volendo rimanere ad aspetti problematici del concorso in magistratura, <b>diffidate di molti di quei veterani, che sono continuamente a ricordare la loro esperienza e a sfornare in continuazione consigli (che nel migliore dei casi sono pillole di buon senso, ma quasi sempre si riducono ad aberranti prese di posizione acritiche e fintamente progressiste) che contribuiscono a de-formare la vostra crescita, il vostro rapporto col concorso e, soprattutto, con tanti aspetti della vostra formazione, che contribuiranno a fare di voi gli uomini e le donne della giustizia. Non date retta a chi bivacca cercando di carpire la vostra fiducia riempiendovi di baci e abbracci virtuali. Siate i primi inquisitori di voi stessi e di ciò che vi circonda. Chiedetevi sempre se è vera l'affermazione per cui "non è tutto oro quel che luccica" <b>. Siate critici, ragazzi. Non lasciatevi attrarre dalle lusinghe del pifferaio magico: potreste rischiare parecchio, e non solo in termini concorsuali.
    Ve ne parlo col cuore, perché ho ancora le ferite aperte e che bruciano. Ma è proprio per questo che mi sono proposto un'opera di attenta informazione: riuscire a strappare anche una sola mente alle lusinghe del perfido pifferaio, sarà per me un grande successo.
    E ricordate che la Magistratura ha bisogno di menti belle, vivaci, e, soprattutto, libere, in particolare da condizionamenti politici.
    Con amicizia e affetto,
    Antidogma

    Caro Antidogma,
    sono felice che qualcuno si prenda la briga di controbilanciare le mie pericolose affermazioni, e la cosa mi lusinga non poco... :rolleyes:
    Non è da tutti avere un contraltare personale ! :o:
    Mi sorge però il dubbio di essere stato poco chiaro, forse per eccesso di sinteticità... :rolleyes:
    Io ho detto che per un neo-uditore non ancora nominato:
    a) è un diritto insindacabile ripresentarsi, non essendo proibito da leggi o regolamenti. La norma costituzione da te citata mi pare un po' troppo... poco... :P
    b) ci possono essere svariate ragioni, alcune anche apprezzabili, che possono spingerlo a farlo. Per esempio, il desiderio di mettersi alla prova.
    c) ciò a mio avviso reca un potenziale danno oggettivo agli altri concorrenti, perchè se costoro, come è possibile, scriveranno altri ottimi temi, qualcuno che ne ha fatto di QUASI altrettanto buoni corretto lo stesso giorno potrebbe restar fuori e non partecipare ad un orale che per il suddetto neouditore e per lo Stato è inutile (per il neouditore non c'è convenienza ad accettare la seconda vittoria, perchè inizierebbe la carriera circa due anni dopo, e lo Stato si troverebbe ad avere un vincitore in meno di quelli ad esso necessari, che, per altro, sonon quasi sempre meno dei posti messi a concorso).
    Fermo restando che un concorrente non deve certo farsi scoraggiare da una simile prospettiva ma solo studiare di più e sperare, come sempre.
    d) io non lo farei, al posto loro, e non condivido la loro scelta per me immorale. Ma nello stesso tempo non mi sento di condannarli, sempre moralmente, perchè le loro motivazioni possono, come ho detto, essere apprezzabili, e ritengo non esista o sia molto limitata una morale oggettiva.
    Mica sono la Chiesa cattolica col suo assolutismo morale !
    Per questo ci sono le leggi, e dato che la legge lo consente, null'altro posso dire.
    f) infine, se la moralità dei "vincitori ritentanti" è così diversa dalla mia da non avvertire come sbagliato rifare inutilmente il concorso, difficilmente un appello accorato li convincerà del contrario.
    Sperando adesso di essere stato più chiaro,
    con altrettanta simpatia ti saluto e torno a dare i mie cattivi consigli, non potendo più dare il cattivo esempio...
    Bacioni
    Fulsere che avendo fallito tutti i suoi concorsi sa di che parla... :P
     
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  6. Colonnello_Fleming
     
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    CITAZIONE (emiemi @ 2/8/2007, 12:26)
    CITAZIONE (TuLLiuS @ 18/7/2007, 23:27)
    io vorrei capire qual è il motivo per cui uno che ha superato gli orali debba tornare a fare gli scritti ...

    ...vanità, si chiama vanità...
    compiacimento eccessivo di sè e delle proprie doti; presunzione vana, fatuità
    saluti

    a OT rispondo, sperando di non abusare. se non si citano alvaro vitali e il gruppo musicale degli "squallor" i fini esteti come giskard potrebbero risentirsi. :rolleyes:

    il film è "ricomincio da tre".
     
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  7. GIUSTIZIA(jack)
     
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    CITAZIONE (Antidogma @ 1/8/2007, 17:51)
    CITAZIONE (Fulsere @ 18/7/2007, 23:44)
    Cara Schopena,
    è un loro insindacabile diritto, nè puoi fare appello al principio del divieto di atti emulativi, perchè esso tale non è.
    C'è il senso di sfida della cosa in sè, il piacere e l'emozione di sottoporsi di nuovo ad una prova così difficile per il mero gusto di mettersi alla prova senza più l'angoscia del fallimento, o anche il puro amore per il diritto e il piacere di essere chiamato ancora a scriverne davanti all'autorevole consesso di giuristi che saranno chiamati a verificare gli elaborati.
    Aggiungo poi che c'è l'illustre esempio di alcuni luminari, per altro noti gestori di corsi, che nel loro pubblico curriculum vantano proprio l'avere superato più volte tale prova, a dimostrazione che se il loro successo fu frutto di fortuna, si trattava di una fortuna stranamente tendente a ripetersi...
    Non puoi impedirglielo, e forse non puoi nemmeno provare a chiederglielo.
    Chi condivide le tue osservazioni, o semplicemente non ne può più di sentenze, ha già deciso di non andare.
    Chi invece è ben determinato e convinto, e già freme all'idea di cimentarsi di nuovo nell'agone, beh, non sarai certo tu a fermarlo.
    Magari qualche buon tema pagherà per questo, e chi sarebbe magari potuto passare ma avrà la sfortuna di essere corretto lo stesso giorno di uno di questi futuri magistrati sarà accantonato.
    Ma questa è la vita in tutta la sua beffarda crudeltà, e tu ed io non possiamo farci niente.
    Accetta tutto ciò con un sorriso, e non pensarci più.
    Ci sono cose assai peggiori nella vita, non trovi ?
    Bacioni filosofici
    Fulsere che non fa appelli a nessuno, perchè
    "Chi arriva ad una certa età e certe cose non le ha già comprese da solo, non cambierà idea per il solo fatto che gliele spieghi tu..."

    Leggo allibito il testo che precede. E resto ancor più allibito quando verifico che a scriverlo è stato uno dei moderatori, che parla di “senso della sfida della cosa in sé”, di “piacere” e di “emozione di sottoporsi di nuovo ad una prova così difficile per il mero gusto di mettersi alla prova senza più l'angoscia del fallimento”, di “puro amore per il diritto”, o del “piacere di essere chiamato ancora a scriverne davanti all'autorevole consesso di giuristi che saranno chiamati a verificare gli elaborati”.
    Il moderatore in questione, tra l’altro, non fa che professarsi ateo, salvo poi proporre seraficamente attività, come quelle sopra descritte, che non sono poi tanto dissimili dalle penitenze che si infliggevano i monaci medievali, con la differenza che questi ultimi lo facevano sperando nell’erogazione di una Salvezza da quella Divinità da cui si sentivano attratti da “puro amore”; lo stesso che il moderatore Fulsere correla al diritto per giustificare un bis agli scritti da parte di chi ha già positivamente sostenuto gli orali, o, magari, ha già avuto la nomina.
    Per disposizione normativa inderogabile si dovrebbero tassativamente proibire attività del genere: e ciò in diretto ossequio dell’area coperta dall’art. 32 Cost.
    L'invito che posso fare ai veri aspiranti è quello di essere sereni e di non lasciarsi condizionare da affermazioni o propositi patologici, anche se spacciati col sorriso e con una patina progressista, che - se appena appena raschiata - lascia intravedere il vuoto totale e totalizzante che muove le azioni e gli intenti di certe persone.
    Mi sento di dire ai veri aspiranti, soprattutto a quelli più giovani: abbiate il coraggio di pensare col vostro cervello, e allenatelo a pensare sempre meglio. Non lasciatevi imboccare da sedicenti esperti. In particolare, volendo rimanere ad aspetti problematici del concorso in magistratura, <b>diffidate di molti di quei veterani, che sono continuamente a ricordare la loro esperienza e a sfornare in continuazione consigli (che nel migliore dei casi sono pillole di buon senso, ma quasi sempre si riducono ad aberranti prese di posizione acritiche e fintamente progressiste) che contribuiscono a de-formare la vostra crescita, il vostro rapporto col concorso e, soprattutto, con tanti aspetti della vostra formazione, che contribuiranno a fare di voi gli uomini e le donne della giustizia. Non date retta a chi bivacca cercando di carpire la vostra fiducia riempiendovi di baci e abbracci virtuali. Siate i primi inquisitori di voi stessi e di ciò che vi circonda. Chiedetevi sempre se è vera l'affermazione per cui "non è tutto oro quel che luccica" <b>. Siate critici, ragazzi. Non lasciatevi attrarre dalle lusinghe del pifferaio magico: potreste rischiare parecchio, e non solo in termini concorsuali.
    Ve ne parlo col cuore, perché ho ancora le ferite aperte e che bruciano. Ma è proprio per questo che mi sono proposto un'opera di attenta informazione: riuscire a strappare anche una sola mente alle lusinghe del perfido pifferaio, sarà per me un grande successo.
    E ricordate che la Magistratura ha bisogno di menti belle, vivaci, e, soprattutto, libere, in particolare da condizionamenti politici.
    Con amicizia e affetto,
    Antidogma

    Senza dubbio meriti una stretta di mano virtuale. Le tue parole riflettono una grande maturità e ho la sensazione che tu abbia colto veramente il nocciolo duro del problema: pensare con la propria testa. Questo requisito manca spesso a troppe persone e i risultati nefasti prima o poi arrivano.
    Probabilmente non diventerò mai giudice, però sono fiero di me stesso in quanto non ho bisogno di provare nulla tramite alquanto improbabili e assurde collezioni di concorsi passati o di libri scritti. Peccherò di immodestia, ma dentro di me so di valere come persona.

     
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  8. kritche
     
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    Leggo allibito il testo che precede. E resto ancor più allibito quando verifico che a scriverlo è stato uno dei moderatori, che parla di “senso della sfida della cosa in sé”, di “piacere” e di “emozione di sottoporsi di nuovo ad una prova così difficile per il mero gusto di mettersi alla prova senza più l'angoscia del fallimento”, di “puro amore per il diritto”, o del “piacere di essere chiamato ancora a scriverne davanti all'autorevole consesso di giuristi che saranno chiamati a verificare gli elaborati”.
    Il moderatore in questione, tra l’altro, non fa che professarsi ateo, salvo poi proporre seraficamente attività, come quelle sopra descritte, che non sono poi tanto dissimili dalle penitenze che si infliggevano i monaci medievali, con la differenza che questi ultimi lo facevano sperando nell’erogazione di una Salvezza da quella Divinità da cui si sentivano attratti da “puro amore”; lo stesso che il moderatore Fulsere correla al diritto per giustificare un bis agli scritti da parte di chi ha già positivamente sostenuto gli orali, o, magari, ha già avuto la nomina.

    la perversione è talmente aberrante che sarebbe comodo negarne l'esistenza: eppure, è così. esistono persone che, pur essendo 'quasi' normali (come si diceva? nessuno di noi è normale, e, se tu fossi normale, non saresti qua con noi), si divertono a porsi sempre in competizione con se stessi e con gli altri.
    insicurezza? probabilmente sì. forse, masochiasmo
    attenzione, però: il masochista non è colui che ama farsi tutte le mattine una doccia ghiacciata e, perciò, fa tutte le sere una doccia bollente...no, questo è uno che si autoinfligge una pena vera. al contrario, il masochista, traendo piacere da ciò che per altri è dolore, soddisfa i propri desideri. che male c'è in questo? nessuno. io non farei due volte nemmeno l'esame per la patente, non mi faccio prendere a frustate, etc. ma se una persona volontariamente, spontaneamente, e con entusiasmo si sottopone a queste pratiche...che c'è di male? ma soprattutto: e chi se ne frega????? l'unica cosa che possiamo, razionalmente e legittimamente, controllare è la qualità del nostro compito, non quella dei compiti altrui.
    per quanto riguarda il pensiero libero: per chi pensa con la propria testa non ci sono nè dogmi, nè antidogmi :D
    k.
    n realtà, chi partecipa al concorso più di una volta, avendo conseguito precedentemente l'idoneità, non lo fa per autoinfliggersi una punizione, ma per
     
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  9. maxmetilene
     
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    Schopena non aveva messo in discussione la legittimità della scelta di chi decide di affrontare nuovamente il concorso. Si trattava di un invito cordiale e per nulla polemico. Pertanto controbattere che non esiste alcuna limitazione giuridica al diritto di ripresentarsi mi pare, non vogliatemene, del tutto fuori luogo.
     
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    CITAZIONE (maxmetilene @ 2/8/2007, 23:24)
    Schopena non aveva messo in discussione la legittimità della scelta di chi decide di affrontare nuovamente il concorso. Si trattava di un invito cordiale e per nulla polemico. Pertanto controbattere che non esiste alcuna limitazione giuridica al diritto di ripresentarsi mi pare, non vogliatemene, del tutto fuori luogo.

    A volte ricordare ciò che è ovvio può essere utile.
    Il senso dei miei interventi è che ciò da cui siamo ESTERNAMENTE limitati è solo la legge.
    La morale, checchè ne dica Ratzinger, è personale, altrimenti non ci sarebbe nemmeno bisogno di quell'etica minimale eteroimposta che sono le leggi, e quello che per me può essere ingiusto per un altro può perfino essere un gesto bello ed audace, come mi pare che questa discussione dimostri ampliamente...
    E io non sono nessuno per giudicarlo, men che meno per condannarlo, anche se non agirei mai come lui, dato che a mio avviso manca una norma morale "oggettiva" ed esterna ad entrambi a cui fare riferimento.
    Posso discutere con questa persona, provare a convincerlo, come ha fatto Schopena, e come se, anche se non sembra, ho cercato di fare anch'io.
    Ma ho anche fatto notare, in coda al mio primo messaggio, che se una persona arriva ad una certa età e si forma una determinata visione dalla vita, così diversa, almeno in questo punto, dalla mia, dalla tua o da quella di Schopena, probabilmente è un esercizio di futilità anche solo provare a fargli cambiare idea.
    E, come altri meglio di me hanno già detto, l'unica cosa da fare è concentrarsi su se stessi e sulle proprie risorse per affrontare serenamente anche questo imprevisto ostacolo in più, un concorrente che non ci dovrebbe essere, bravo e preparato e che ha in più l'enorme vantaggio di poter scrivere i temi senza l'angoscia di dovercela fare perchè lui c'è già riuscito un anno prima, e fare un buon tema, a differenza di tutti noi, non gli cambierà di una virgola la vita...
    Mentre magari la cambierà a quel poveretto che avrà fatto un tema solo un filino meno buono del suo e che avrà avuto la disgrazia di essere corretto il suo stesso giorno...
    Non so se almeno stavolta sono stato chiaro,dato che ho il sospetto che ancora non sia riuscito a fare intendere compiutamente il mio pensiero nessuna delle volte che sono intervenuto in questo thread a nessuna delle persone che lo hanno letto.
    E, si sa, "la responsabilità della comunicazione è dell'emittente", se mi sono spiegato... :P
    Comincio ad avere il fastidioso sospetto che questa non sia la prima volta che non riesco a comunicare efficacemente, ma solo la prima in cui me ne accorgo... :cry:
    Bacioni
    Fulsere :D
     
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  11. schopena
     
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    CITAZIONE (maxmetilene @ 2/8/2007, 23:24)
    Schopena non aveva messo in discussione la legittimità della scelta di chi decide di affrontare nuovamente il concorso. Si trattava di un invito cordiale e per nulla polemico. Pertanto controbattere che non esiste alcuna limitazione giuridica al diritto di ripresentarsi mi pare, non vogliatemene, del tutto fuori luogo.

    Grazie mille. sì, il senso mi pareva questo pure a me... speravo, in un insano momento di incoscienza ed ingenuità - porca miseria, ogni tanto ci ricasco...- che parlare, invece che tenermi il mio pensiero per me, potesse ingenerare quel miracoloso e mai scontato dono della sensibilizzazione e della riflessione. e sapevo che niente poteva essere cambiato, ma scatenare una minima lucida riflessione, un pensiero, uno spunto in chi la pensa come me e in chi la pensa in modo diverso mi pareva importante.

    ma questa discussione ha aperto più problematiche e questioni - correlate e non correlate all'oggetto - di quante ne abbia risolte o di quante aveva la minima presunzione di attenuare.

    sono certa che i numerosi aspiranti uditori che in questo forum cercano un'informazione, un confronto e - lo sappiamo - pure un momento di svago in un periodo intenso e di particolare solitudine, sapranno leggere tra le righe mie e degli altri interventi la chiave di lettura migliore e più giusta. e più adatta a se stessi e alle proprie convinzioni. e che nessuna aprioristica presa di posizione ha sede nei loro cuori e nelle loro menti, perchè stimolate in continuazione da una ricerca analitica e lucida delle realtà degli eventi.

    e, infine, sono certa che nessun aspirante uditore si lasci plagiare da una realtà profferita da altri in cui effettivamente non creda. e ciò non perchè non esista mai nessun pifferaio - i pifferai magici esistono ed esistono in continuazione e i loro richiami suonano spesso come quelli delle voci delle magnifiche sirene di ulisse, ma attenzione: attenzione a non scambiare per pifferai i pensieri sinceri di chi sinceramente crede in un forum e nelle sue possibilità - bensì perchè tra gli aspiranti uditori - sono certa - non esistono uomini disposti ad ascoltare quelle voci senza esaminarle e scomporle lucidamente, per trarre la verità delle parole altrui. coloro che leggono questo forum non saranno trasformati in porci, nemmeno a fronte delle parole più suggestive. perchè sapranno trarre il buono da questo forum, senza eccessi - secondo l'adagio latino scontato ma spesso dimenticato "est modus in rebus" ed io aggiungerei che pure la verità è sempre nel mezzo...- e sapranno utilizzarlo come quello che è: uno strumento ad utilità dei più.



    Ciò detto, l'interpretazione autentica è finita... ;)
     
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70 replies since 18/7/2007, 21:47   3792 views
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