-
julia82.
User deleted
Riporto qui un messaggio da me scritto qualche giorno fa, che è stato ignominiosamente snobbato dal destinatario... 
CITAZIONEEgr. Dott. Incantauditore,
se non erro, tempo addietro Lei paventò l'intenzione, una volta divenuto uditore, di aprire un tread apposito dedicato a dare risposta alla fatidica domanda "come si superano gli scritti da uditore"?
Ora, non per ricordare gli impegni assunti, ma....
Sa com'è, qui c'è gente che si è concentrata per portarle fortuna, (solo per questo, naturalmente!!! ) e vorrebbe riscuotere.
Baci
Dunque...restiamo in attesa!
. -
L'Incantauditore.
User deleted
Carissima Julia82,
Il messaggio l'avevo visto, ma non volevo pronunciarmi in quella discussione per evitare di andare off topic
Qui dunque mi chiedi di rispondere all'impegnativa domanda "come si superano gli scritti da uditore?"...
Ed è davvero - credimi - una domanda sulla quale mi sono interrogato per anni.
Sono tentato di dirti che la risposta è 42, ma mi rendo conto che forse sarebbe anche il caso di essere un po' meno sintetico e più - diciamo così - divulgativo...
Devo tuttavia notare che lanciarmi adesso in una dotta allocuzione di tipo seminariale sul citato argomento sarebbe - questa volta sì - un tantinello spocchioso e poichè - davvero - non ci sarebbe molto da imparare a condividere la mia ignoranza, preferisco fare affidamento su quello che diceva un vecchio signore grassottello, basso e pelato (qui i maligni subito penseranno che mi stia rivolgendo al buon Fulsere, ma non è così... o tempora, o mores... ) che nell'Atene di alcuni secoli fa' diceva di svolgere il mestiere della madre, una levatrice, e che contribuiva maieuticamente non a far nascere bei bambini, ma - cosa ancora piu importante - a far nascere belle persone.
E dunque, cari amici, secondo voi, come si superano gli scritti?
Esiste insomma una metodologia dietro il caotico affastellarsi di norme, sentenze e dottrine che permetta di scrivere bene di diritto o si tratta soltanto di dover introitare nel cranio una mole di dati giuridici senza nè capo nè coda e poi riversarli su carta?
Eppoi... a prescindere dai contenuti, conta qualcosa la forma? E quanto conta? E la grafia? E la forma della frase? E quella del periodo? E gli argomenti da utilizzare? E la loro concatenazione?
Come potete vedere, lungi dall'aver qualcosa da insegnare, ho, di mio, solo dubbi e domande e resto io in attesa delle vostre risposte.
A presto
L'I.
P.s. Zione, se passi di qui, puoi gentilmente chiudere un occhio sul paragone socratico che ti riguarda - cmq a mio parere estremamente calzante e tuttaltro che dal punto di vista fisico
- e magari, se hai un attimo, riportare il mio nick alla vecchia "incantevole" versione? Grazie in anticipo, tanto per il bellissimo regalo fattomi, quanto per il nuovo utilizzo dei superpoteri di admin che ti chiedo 
. -
Dante15.
User deleted
CITAZIONE (L'Incantauditore @ 10/7/2007, 12:29)Carissima Julia82,
Il messaggio l'avevo visto, ma non volevo pronunciarmi in quella discussione per evitare di andare off topic
Qui dunque mi chiedi di rispondere all'impegnativa domanda "come si superano gli scritti da uditore?"...
Ed è davvero - credimi - una domanda sulla quale mi sono interrogato per anni.
Sono tentato di dirti che la risposta è 42, ma mi rendo conto che forse sarebbe anche il caso di essere un po' meno sintetico e più - diciamo così - divulgativo...
Devo tuttavia notare che lanciarmi adesso in una dotta allocuzione di tipo seminariale sul citato argomento sarebbe - questa volta sì - un tantinello spocchioso e poichè - davvero - non ci sarebbe molto da imparare a condividere la mia ignoranza, preferisco fare affidamento su quello che diceva un vecchio signore grassottello, basso e pelato (qui i maligni subito penseranno che mi stia rivolgendo al buon Fulsere, ma non è così... o tempora, o mores... ) che nell'Atene di alcuni secoli fa' diceva di svolgere il mestiere della madre, una levatrice, e che contribuiva maieuticamente non a far nascere bei bambini, ma - cosa ancora piu importante - a far nascere belle persone.
E dunque, cari amici, secondo voi, come si superano gli scritti?
Esiste insomma una metodologia dietro il caotico affastellarsi di norme, sentenze e dottrine che permetta di scrivere bene di diritto o si tratta soltanto di dover introitare nel cranio una mole di dati giuridici senza nè capo nè coda e poi riversarli su carta?
Eppoi... a prescindere dai contenuti, conta qualcosa la forma? E quanto conta? E la grafia? E la forma della frase? E quella del periodo? E gli argomenti da utilizzare? E la loro concatenazione?
Come potete vedere, lungi dall'aver qualcosa da insegnare, ho, di mio, solo dubbi e domande e resto io in attesa delle vostre risposte.
A presto
L'I.
P.s. Zione, se passi di qui, puoi gentilmente chiudere un occhio sul paragone socratico che ti riguarda - cmq a mio parere estremamente calzante e tuttaltro che dal punto di vista fisico - e magari, se hai un attimo, riportare il mio nick alla vecchia "incantevole" versione? Grazie in anticipo, tanto per il bellissimo regalo fattomi, quanto per il nuovo utilizzo dei superpoteri di admin che ti chiedo
42?
.....42 di cosa?
. -
GIUSTIZIA(jack).
User deleted
Mah...più leggo i messaggi di certi neouditori, più ai miei occhi si chiariscono certe cose . -
.CITAZIONE (GIUSTIZIA(jack) @ 10/7/2007, 17:02)Mah...più leggo i messaggi di certi neouditori, più ai miei occhi si chiariscono certe cose
Caro Jack, hai semplicemente visto una persona simpatica e intelligente che ha studiato molto (e ha fatto pure un corso, non diciamo quale, per favore), che ha avuto fortuna e lo sa.
Se non avesse studiato e/o fosse stato cretino avrebbe avuto bisogno di molto più fortuna (o meno sfiga, se preferisci...).
C'è stato il giusto incontro tra le due cose, e ce l'ha fatta.
Se tu e/od io riusciremo ad unire in quantità sufficiente fortuna e merito, ce la faremo anche noi, diversamente resteremo fuori...
Tutto qua il segreto.
Piìù studiamo, meno fortuna ci serve.
E viceversa.
Ma sempre ci serve la fortuna, o, se preferisci, l'ananche...
Diversamente non si spiegherebbero i tanti meritevoli che non ce l'hanno fatta e i tanti cretini con la toga che ci sono in giro.
Non ci sono segreti o trucchi, solo merito e fortuna, in diversa proporzione a seconda di ogni singolo caso.
In più mi permetto di aggiungere, avendolo conosciuto di persona, che il buon Incantatore è anche dal vivo una perosna simpaticissima e alla mano, e questo, permettimi, non è poco.
Puoi diventare pure giudice di cassazione, ma se umanamente sei uno stronzo, resti tale comunque e a prescindere.
E lui, per quanto mi è dato di capire degli essere umani, non lo è affatto.
Mi permetto di dire che questo vale di più pure della sua vittoria.
Visto che lui spesso bazzica a Milano e dintorni, perchè non lo contatti in privato e vi andate a prendere una birra insieme ?
Potrebbe perfino essere l'inizio di una bella amicizia, citando uno dei miei film preferiti !
Bacioni
Fulsere
. -
GIUSTIZIA(jack).
User deleted
Forse hai frainteso le mie parole...non volevo di sicuro dubitare delle doti dell'incantauditore, ci mancherebbe.
Io al suo cospetto, sonoramente trombato, valgo zero.
Il fatto è che alcuni vincitori che conosco (in verità uno solo, più l'incantauditore) hanno fatto spesso richiamo alla "sorte"...e la cosa un po' fa riflettere.
Lungi da me giudicare chi non conosco!. -
.CITAZIONE (GIUSTIZIA(jack) @ 10/7/2007, 17:36)Forse hai frainteso le mie parole...non volevo di sicuro dubitare delle doti dell'incantauditore, ci mancherebbe.
Io al suo cospetto, sonoramente trombato, valgo zero.
Il fatto è che alcuni vincitori che conosco (in verità uno solo, più l'incantauditore) hanno fatto spesso richiamo alla "sorte"...e la cosa un po' fa riflettere.
Lungi da me giudicare chi non conosco!
Jack, potevate essere a parti invertite, se tu non avevi scritto proprio due cessi di temi, cosa che non penso affatto !
Lui è stato più fortunato di te (poco o molto non lo so, non ho letto i vostri temi, nè, soprattutto, sarei in grado di giudicarli).
Tutto qua.
Ci saranno tra gli uditori persone superbrave che sarebbero passate comunque o quasi (sospetto che Incasinatissima sia tra questi, dato gli schemi splendidi che ha pubblicato).
Tutti gli altri con un esaminatore più arcigno e/o in un giorno con temi migliori, rischiavano di non farcela, e viceversa...
Ergo, studiamo e basta: se avremo fortuna ce la faremo, se no, pazienza !
Io ho già il mio lavoro, e tu un buon posto che ti aspetta comunque, anche se non è quello che avresti voluto.
La vita è altrove, e tu lo sai meglio di me !
Bacioni
Fulsere. -
GIUSTIZIA(jack).
User deleted
Dici bene, la vita è altrove.
Io, tuttavia, rimango fortemente convinto che ciò che ci è stato tolto oggi, domani, anche se in forma differente, ci sarà ridato.
Buono studio. -
.CITAZIONE (GIUSTIZIA(jack) @ 10/7/2007, 17:57)Dici bene, la vita è altrove.
Io, tuttavia, rimango fortemente convinto che ciò che ci è stato tolto oggi, domani, anche se in forma differente, ci sarà ridato.
Buono studio
Perchè sei credente, sebbene a modo tuo (come in ongi tua cosa...
), e quindi pensi che l'umana aspirazione alla giustizia, (da cui il tuo splendido nick) abbia una base "oggettiva".
Io da ateo non ne sarei così sicuro...
In ogni caso, buono studio anche a te e
Bacioni
Fulsere
. -
Amicus_Raimundi.
User deleted
CITAZIONE (GIUSTIZIA(jack) @ 10/7/2007, 17:57)Dici bene, la vita è altrove.
Io, tuttavia, rimango fortemente convinto che ciò che ci è stato tolto oggi, domani, anche se in forma differente, ci sarà ridato.
Buono studio
Perché il Maestro GIUSTIZIA, caro Fulsere, tra le tante doti, ha anche quella di essere un buon cristiano...
Lui...
. -
GIUSTIZIA(jack).
User deleted
CITAZIONE (Fulsere @ 10/7/2007, 18:00)CITAZIONE (GIUSTIZIA(jack) @ 10/7/2007, 17:57)Dici bene, la vita è altrove.
Io, tuttavia, rimango fortemente convinto che ciò che ci è stato tolto oggi, domani, anche se in forma differente, ci sarà ridato.
Buono studio
Perchè sei credente, sebbene a modo tuo (come in ongi tua cosa... ), e quindi pensi che l'umana aspirazione alla giustizia, (da cui il tuo splendido nick) abbia una base "oggettiva".
Io da ateo non ne sarei così sicuro...
In ogni caso, buono studio anche a te e
Bacioni
Fulsere
Carissimo, il riferimento al "domani" non implica necessariamente il concetto dell'aldilà!
Parlo per esperienza personale. Ci sono stati molti momenti bui negli ultimi due anni, però ultimamente ho una pace interiore a dir poco spaventosa.
Pace che, guarda caso, coincide con il mio riavvicinamento a Dio.
E' un riavvicinamento timido: continuo a fornicare (anche se ultimamente poco, causa impegni) e devo ancora trovare il tempo/voglia per recarmi in chiesa (chiesa nella quale ahimè ho smesso di credere).
Prego e credo fermamente, ma non vado in chiesa.Bel dilemma. Che dici Amicus?In che girone dantesco finisco?
. -
julia82.
User deleted
CITAZIONE (L'Incantauditore @ 10/7/2007, 12:29)Carissima Julia82,
Il messaggio l'avevo visto, ma non volevo pronunciarmi in quella discussione per evitare di andare off topic
Qui dunque mi chiedi di rispondere all'impegnativa domanda "come si superano gli scritti da uditore?"...
Ed è davvero - credimi - una domanda sulla quale mi sono interrogato per anni.
Sono tentato di dirti che la risposta è 42, ma mi rendo conto che forse sarebbe anche il caso di essere un po' meno sintetico e più - diciamo così - divulgativo...
Devo tuttavia notare che lanciarmi adesso in una dotta allocuzione di tipo seminariale sul citato argomento sarebbe - questa volta sì - un tantinello spocchioso e poichè - davvero - non ci sarebbe molto da imparare a condividere la mia ignoranza, preferisco fare affidamento su quello che diceva un vecchio signore grassottello, basso e pelato (qui i maligni subito penseranno che mi stia rivolgendo al buon Fulsere, ma non è così... o tempora, o mores... ) che nell'Atene di alcuni secoli fa' diceva di svolgere il mestiere della madre, una levatrice, e che contribuiva maieuticamente non a far nascere bei bambini, ma - cosa ancora piu importante - a far nascere belle persone.
E dunque, cari amici, secondo voi, come si superano gli scritti?
Esiste insomma una metodologia dietro il caotico affastellarsi di norme, sentenze e dottrine che permetta di scrivere bene di diritto o si tratta soltanto di dover introitare nel cranio una mole di dati giuridici senza nè capo nè coda e poi riversarli su carta?
Eppoi... a prescindere dai contenuti, conta qualcosa la forma? E quanto conta? E la grafia? E la forma della frase? E quella del periodo? E gli argomenti da utilizzare? E la loro concatenazione?
Come potete vedere, lungi dall'aver qualcosa da insegnare, ho, di mio, solo dubbi e domande e resto io in attesa delle vostre risposte.
A presto
L'I.
P.s. Zione, se passi di qui, puoi gentilmente chiudere un occhio sul paragone socratico che ti riguarda - cmq a mio parere estremamente calzante e tuttaltro che dal punto di vista fisico - e magari, se hai un attimo, riportare il mio nick alla vecchia "incantevole" versione? Grazie in anticipo, tanto per il bellissimo regalo fattomi, quanto per il nuovo utilizzo dei superpoteri di admin che ti chiedo
...ed io che avevo riposto tanto affidamento nella Suo profetico responso...
Uff...mi sa che mi tocca continuare a studiare...
. -
L'Incantauditore.
User deleted
Premesso che i primi due post di Giustizia in questo thread non mi sono molto chiari, dell'ultimo mi piace, incidenter tantum, porre in evidenza una cosa. CITAZIONEIo, tuttavia, rimango fortemente convinto che ciò che ci è stato tolto oggi, domani, anche se in forma differente, ci sarà ridato.
E' questa, a mio modo di vedere, una constatazione davvero interessante... Detto altrimenti - e mi si corregga se sbaglio - il sacrificio in termini di tempo, lavoro, fatica è giustamente considerato moneta esistenziale per l'acquisto di vantaggi futuri e si può forse istituire un nesso di corrispettività necessaria fra la rinuncia di oggi e l'acquisto di domani: tanto più grandi saranno i primi, quanto più significativi i secondi.
Niente si ottiene per niente... nihil ex nihilo fit... e questo è confermato scientificamente ancora dal solito principio di conservazione dell'energia.
Affinchè però ci possa essere un frutto per la fatica del seminare, l'energia dell'agire non deve essere dispersa. La ricerca di una metodologia (giuridica) a questo dovrebbe servire: individuare uno o più sistemi tramite i quali evitare di disperdere energie, per farle confluire tutte verso l'obiettivo (giuridico) avuto di mira.
Un percorso dunque di ottimizzazione e di massimizzazione che deve tuttavia sposarsi con la conformazione individuale di ciascuno.
Davvero dunque una constatazione interessante e meritevole di attenta meditazione.
L'I.
@Julia82
Perchè non inizi a rispondere alle domande che pongo?
Non credi - ad esempio - che potrebbe essere questo un metodo per trovare un metodo?
Nessuno ha la parola che mondi possa aprirti... perchè allora non impegnarsi a cercare assieme qualche sillaba?
L'I.
. -
julia82.
User deleted
Sono pienamente d'accordo.
Ritengo, infatti, che uno dei mali maggiori cui siamo esposti noi laureati in materie giuridiche, in questo periodo storico, sia la dispersione di energie.
Tutti, chi più chi meno, facciamo enormi sacrifici dopo la laurea, in termini di fatica, tempo e mancanza di tornaconto economico; il punto è che, data l'enorme incertezza e l'alea che accompagna tutti i concorsi (specialmente da quando il numero dei concorrenti è così assurdamente lievitato), non ci si può più permettere il lusso di concentrare i propri sforzi verso un'unica carriera.
Questo provoca fatica doppia, se non tripla, e risultati dimezzati.
. -
GIUSTIZIA(jack).
User deleted
Io non ho passato il concorso ( e forse non lo passerà mai), però se accetti un consiglio da me posso dirti che nessuno può insegnarti un metodo o darti un suggerimento determinanti per passare il concorso.
Il diritto, arte e scienza, uno deve sentirlo dentro di sè. Deve assaporarlo in tutti i suoi svariati gusti. In altre parole è come un'onda, anzi come l'onda perfetta che tutti noi serfisti (per chi non lo sapesse sono un amante del surf) desideriamo.
Ma se tu domandassi ad un serfista il segreto per cavalcare l'onda perfetta, lui non ti saprebbe rispondere.Al contrario, ti guarderebbe male, perchè il vero segreto non è (anche se conta) la tecnica, ma il feeling del momento con la tavola, con il mare (l'onda perfetta la si respira nell'aria, con il profumo della salsedine) e con il vento.
In altre parole, una volta imparata la tecnica (rectius la dottrina e la giurisprudenza), nessuno potrà svelarti il modo per utilizzarle al meglio.
Sta a te e a me capirlo guardando dentro noi stessi. Vivi il diritto come una parte di te stessa e, secondo me, la risposta verrà da sola..
