il concorso per uditore

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  1. GIUSTIZIA(jack)
     
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    CITAZIONE (Road to madness @ 28/11/2006, 15:21)
    Non so voi, ma io, quando ho "scoperto" sul sito ministeriale di non essere tra gli "eletti", non ho sentito dentro di me proprio nulla. Assoluta indifferenza.
    Sarà che ho un....cuore di metallo

    Idem.
    Non ho avuto grosse emozioni, nonostante avessi impiegato molte energie.Sarà, ma io in queste procedure concorsuali rivesto poca fiducia.E allora l'esito lo sentivo quasi scontato (anche perchè un tema su 2 non era fatto oggettivamente benissimo)
     
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  2. georgina
     
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    Temo di aver perso il filo del discorso e magari esco pure io, con questo post, dai binari iniziali.
    I pensieri sono un po' confusi - come queste giornate e la mia mente - ma tant'è: beccateveli lo stesso :P
    Ci sono le persone con una marcia in più, quella marcia in più che percepisci d’istinto e che nessuno e niente (neppure lo studio matto e disperatissimo) potrà dare a chi non l’ha.
    C’è chi di diritto non capisce un acca neppure quando ha conseguito una laurea in giurisprudenza ed il fatto che si prepari ad un concorso difficile ed impegnativo non comporta che improvvisamente acquisisca una mentalità “giuridica”.
    C’è chi non ha doti particolari, ma è sempre stato studioso, tenace, sicuro di sé, una persona “normale, diciamo.
    C’è chi si riempie la testa di nozioni e non sa poi coordinarle tra loro. C’è chi ne ha poche, ma ha la capacità di ragionare e colmare i vuoti con le proprie elucubrazioni ed intuizioni.
    C’è chi si rende conto di com’è e chi non ha la minima coscienza di sé e dei suoi limiti (così come taluni non hanno invece piena coscienza delle proprie capacità).
    E le “categorie” (posto che vi siano e che siano così nettamente distinte) non si esauriscono qui.
    Insomma, i concorsisti sono di tutti i generi. Così come gli tutti gli esseri umani, che riflettono il loro modo d'essere in qualunque contesto della vita.
    Avere una marcia in più non garantisce il successo e neppure lo garantisce una “normale”, onnicomprensiva e dettagliata conoscenza del mare magnum del diritto. Al concorso così come nella vita.
    Due sono i fattori con i quali chiunque deve fare i conti, lo sappiamo. Uno: la fortuna, che innegabilmente è necessario colpisca proprio nel giorno e nel momento della lettura del nostro elaborato (che termine cretino :P ). Fortuna che va debitamente aiutata dal contenuto del compito, dalla forma con cui lo si è scritto, dal filo logico che il compito segue.
    Due: il fattore concorso “a numero chiuso”. Non si tratta di fare una cosa buona e sufficiente, precisa e completa. Bisogna aver fatto meglio, meglio degli altri.
    E poi ci sono i misteri :ph34r: . Magistrati che fanno quel lavoro da anni e che palesano un'inspiegabile ignoranza del diritto. Oppure, ed uscendo un po’ dal campo, avvocati che scrivono (e in un italiano tutto loro) strafalcioni giuridici talmente mastodontici che ti chiedi come abbiano potuto superare l’esame (va bene che lì – almeno formalmente – non c’è numero chiuso, però… c’è anche un limite a tutto! :o: :D ).
    Misteri e categorie a parte… anche perché temo di essere andata OT in quello che già era OT… :unsure:
    Non penso che si possano dare consigli, non penso che le persone delle quali non si conoscono le capacità, i desideri, le condizioni e i dettagli di vita, possano essere consigliate o sconsigliate, spronate o frustrate. Non si possono fare discorsi generalizzati, anche ma non solo per l’estrema aleatorietà – comunque – dell’obiettivo in questione.
    Ciascuno fa i conti con i propri desideri, il proprio tempo, le proprie capacità (vere o presunte che siano)… tutto. A lui l’insindacabile giudizio sul se sì o se no. A lui, dopo, l’insindacabile diritto di gioire e tirarsela :D (il che non equivale a diventare esponenti di quell'ampia categoria di umani che va sotto il nome di "presuntuosi che l'umiltà non san manco dove stia di casa") o quello di imprecare, amareggiarsi, disperarsi, sbattendo la testa contro il muro.
    Quali che siano le calzature, scarpe da tennis, infradito imperlinate, scarponcini da montagna o eleganti decolleté, il punto è uno solo: non avere rimorsi e rimpianti di sorta in futuro (il che, probabilmente, nella vita in generale… è impossibile… Ma bisogna fare tutto il possibile -_- :) )

    G.

     
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    CITAZIONE (assadhon @ 26/11/2006, 19:58) 
    CITAZIONE (giskard @ 26/11/2006, 19:43)
    c) forumisti poco attrezzati

    si distinguono in

    c1) forumisti poco attrezzati e consapevoli della loro condizione
    c2) forumisti poco attrezzati ed ignari della loro condizione

    i primi sono a me incomprensibili: sotto una certa probabilità di riuscita nessuna impresa vale l'impegno.
    nessun escursionista si avventura sull'Eiger con le scarpe da tennis.
    se la sua attrezzatura sono un paio di scarpe da tennis il suo obiettivo sono/devono essere i giardini pubblici, ed in ciò non vi è davvero nulla di vergognoso o disdicevole.

    i secondi sono, secondo me, la sciagura di loro stessi, ed a loro giustificazione non vi può essere la incolpevole ignoranza del loro livello.
    siamo giudicati, nella nostra vita, decine di volte, e la preparazione al concorso aumenta il numero di questi giudizi su noi stessi.
    è sufficiente prenderne atto, quando sono negativi, ed adeguare il proprio impegno ad obiettivi accessibili

    ***

    Quella che ho quotato è la parte del tuo discorso che non mi è ben chiara... :unsure:

    Che intendi per "forumisti poco attrezzati"?

    Da quel che scrivi pare che tu ti riferisca ad una condizione (quella del "poco attrezzato") definitiva e irreversibile :blink:

    In questo caso, chi stabilisce se un forumista (ma più in generale si parla dell'aspirante uditore, no?) è poco attrezzato?
    Lo si dovrebbe riconoscere da soli?
    Ma questo presuppone una buona (se non ottima) capacità di autovalutazione...

    No, il punto c) non lo capisco proprio.
    Se l'ho capito non lo condivido.
    Infine, sempre se l'ho capito, mi sembra in contraddizione con quest'altra tua affermazione
    CITAZIONE
    tutti noi abbiamo più possibilità di quante vogliamo riconoscercene, se solo accettiamo di fare i conti con la realtà, con i nostri limiti, le nostre reali esigenze (e, perchè no, con quelle di chi ci sta intorno).

    ciao ciao
    :B):

    bello e significativo rileggere questo scambio oltre 11 anni dopo, ora che sappiamo già come andrà a finire... :)
    bravi tutti e due.
     
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  4. Spiritolibero
     
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    CITAZIONE (Fulsere @ 27/11/2006, 19:05) 
    CITAZIONE (giskard @ 26/11/2006, 19:43)
    ho deciso di dare un colpo mortale alla mia già bassa popolarità (anche qui le elezioni son lontane.. :rolleyes: )

    preambolo

    nella sezione concorso per uditore si è riversata una massa considerevole di inviti a non mollare, a non dargliela vinta, al grido di semo li meglio, chi la dura la vince, ecc. ecc.

    poichè nessuno, neanche uno di noi, ha battuto ciglio, mi interessa (almeno un po') verificare se il punto di vista che espongo di seguito è completamente isolato.

    i passaggi salienti sono quelli arcinoti

    - si consegna in alcune migliaia
    - le commissioni adottano quel buffo ma pressochè inevitabile sistema di correzione, che rende probabile che un ottimo tema venga cassato, ma non altrettanto probabile che un mediocre tema venga "promosso" (cfr. Fulsere, Opera Omnia, Vol. III, parte II, pagg. 785 e ss.)
    -le commissioni non sembrano sensibili alle esigenze di copertura dell'organico
    -il livello degli idonei, per chi li conosce almeno un po', è elevato (come quello di moltissimi inidonei, del resto)

    argomento

    fatta questa premessa, mi chiedo se risponda al reale interesse degli utenti più giovani e/o inesperti e/o sprovveduti, convincersi che quattro-cinque-sei anni ad inseguire il concorso sia un buon affare.

    qui si deve fare una precisazione, che è anche una semplificazione, necessaria all'economia del discorso.

    frequentando questi lidi mi è perso di poter distinguere

    a) forumisti eccellenti e talentuosi.
    costoro emergerebbero, ovvero sono emersi, in quasi tutto ciò che hanno fatto.
    hanno problemi di scelta, insomma.
    in questa sede non ci interessano, perchè le loro decisioni sulla strada da seguire dipendono da fattori personalissimi: hanno significative possibilità di successo anche nel concorso per uditore e, se ne hanno voglia, fanno bene a tentare "fino alla fine"

    b) forumisti a metà del guado.
    per questi colleghi la scelta è difficile.
    non hanno problemi di abbondanza (molteplici concorsi prestigiosi vinti, eccellenti prospettive in studi legali di prima grandezza), anzi il concorso in magistratura oltre che un sogno è anche la soluzione a problemi più prosaici.

    anche loro sanno meglio di chiunque altro se il gioco vale la candela, e per questi non c'è consiglio migliore di quello che possono darsi da soli.

    c) forumisti poco attrezzati

    si distinguono in

    c1) forumisti poco attrezzati e consapevoli della loro condizione
    c2) forumisti poco attrezzati ed ignari della loro condizione

    i primi sono a me incomprensibili: sotto una certa probabilità di riuscita nessuna impresa vale l'impegno.
    nessun escursionista si avventura sull'Eiger con le scarpe da tennis.
    se la sua attrezzatura sono un paio di scarpe da tennis il suo obiettivo sono/devono essere i giardini pubblici, ed in ciò non vi è davvero nulla di vergognoso o disdicevole.

    i secondi sono, secondo me, la sciagura di loro stessi, ed a loro giustificazione non vi può essere la incolpevole ignoranza del loro livello.
    siamo giudicati, nella nostra vita, decine di volte, e la preparazione al concorso aumenta il numero di questi giudizi su noi stessi.
    è sufficiente prenderne atto, quando sono negativi, ed adeguare il proprio impegno ad obiettivi accessibili

    ***

    categoria trasversale è quella degli ignari (il magistrato guadagna 10000/mese, tratta solo importanti omicidi, lavora sotto casa e rilascia interviste alla tivvù).
    riguarda un numero non indifferente di forumisti che hanno visto un tribunale soltanto da fuori, ma sognano comunque di passarci la vita :blink: .


    ***

    in questo quadro tutti spronano chi non ce l'ha fatta a riprovare, e poi a riprovare, e poi a riprovare, ed io mi chiedo se i suggeritori appagano un loro riflesso condizionato o espongono una posizione meditata.

    concludo

    tutti noi abbiamo più possibilità di quante vogliamo riconoscercene, se solo accettiamo di fare i conti con la realtà, con i nostri limiti, le nostre reali esigenze (e, perchè no, con quelle di chi ci sta intorno).

    comunque vada, in bocca al lupo a tutti :)




    postille di metodo

    1) ho espresso dei giudizi, è vero.
    non intendo discutere se siano veri o falsi, visto che -in realtà- si tratta di impressioni

    2) mi è stato difficile rendere il concetto.
    spero si sia capito che non sponsorizzo il pomeriggio sul divano davanti la TV.

    3) la mia biografia non è di nessuna rilevanza. ho fatto un discorso generale spinto dalla incredibile unanimità di consensi che ho descritto all'inizio di questo post.

    CITAZIONE
    fatta questa premessa, mi chiedo se risponda al reale interesse degli utenti più giovani e/o inesperti e/o sprovveduti, convincersi che quattro-cinque-sei anni ad inseguire il concorso sia un buon affare.

    Sì, è un boun affare, perchè rappresenta un cammino di miglioramento individuale, valido a prescindere dall'esisto finale.

    CITAZIONE
    c1) forumisti poco attrezzati e consapevoli della loro condizione
    c2) forumisti poco attrezzati ed ignari della loro condizione

    i primi sono a me incomprensibili: sotto una certa probabilità di riuscita nessuna impresa vale l'impegno.
    nessun escursionista si avventura sull'Eiger con le scarpe da tennis.
    se la sua attrezzatura sono un paio di scarpe da tennis il suo obiettivo sono/devono essere i giardini pubblici, ed in ciò non vi è davvero nulla di vergognoso o disdicevole.

    Se voglio andare ai giardini pubblici, non ho bisogno di consigli.
    Tentare un'impresa difficile per chiunque, mettersi in gioco, studiare per essa, è uno stimolo intellettuale, una scuola di ordine e discliplina interiore, un modo, mal che vada, di mantenere vive od incrementare le proprie capacità neuronali.
    E' un modo di distinguersi, di darsi uno scopo nella vita, di essere vivi anzichè vegetare aspettando una raccomandazione o estenuandosi in lavori dignitosi ma non cercati e voluti, e per ciò stesso avvilenti, non ripeto, per la loro natura, (nessun lavoro onesto è avvilente di per sè) ma per come si è arrivati ad essi.

    CITAZIONE
    i secondi sono, secondo me, la sciagura di loro stessi, ed a loro giustificazione non vi può essere la incolpevole ignoranza del loro livello.
    siamo giudicati, nella nostra vita, decine di volte, e la preparazione al concorso aumenta il numero di questi giudizi su noi stessi.
    è sufficiente prenderne atto, quando sono negativi, ed adeguare il proprio impegno ad obiettivi accessibili

    Queste persone comunque moriranno, come me e te.
    Come avranno speso i loro giorni ?
    Sei così sicuro che accettare un onesto lavoro alla loro portata sia per costoro il modo migliore per vivere ?
    Se desiderano altro, se per loro magistratura, o neurochirurgia, o scrivere romanzi, è la fiamma a cui hanno scelto di bruciare le loro ali di falena, sei così sicuro che starebbero meglio a fare altro ?
    Chi sei tu per ritenere di poter decidere meglio di loro ?
    Tu ed io ci intromettiamo nelle loro vite.
    Io li assecondo e tu li vorresti scoraggiare.
    Forse sbagliamo tutti e due, ma io almeno dal mio punto di vista sbaglio secondo la loro inclinazione emotiva, che per me vale di più delle loro oggettive potenzialità, ed in modo SECONDO ME più idoneo ad aiutarli ad essere felici, che è ciò che tutto sommato vogliono, al di là della forma che ognuno di loro dà alla felicità, toga di magistrato, alloro di poeta o tuta di astronauta che sia...
    Vedi, ad accontentarsi c'è sempre tempo, ad inseguire un sogno ce n'è sempre troppo poco...
    Tutto qua.
    Se sbagliavano, se ne accorgeranno da soli.
    Preferisco che provino rimorsi piuttosto che rimpianti...
    La realtà si impone a prescindere, il sogno ha bisogno di essere coltivato.
    Posso sopportare il peso di 100 che forse ho incoraggiato invano, non tollererei quello di uno solo che ce la poteva forse fare e io con le mie parole ho spinto a mollare tutto...
    Sperando di avere risposto adeguatamente ai tuoi dubbi,
    Bacioni
    Fulsere
    P.S. Ah, il tuo post lo avevo letto subito anche prima che tu mi invitassi alla sua rilettura...
    E ciò anche se era più lungo di tre righe... :)

    Non male nemmeno quello tra Giskard e il fu Fulsere. :giskardapprova.gif:
    il fatto divertente è che dicono la stessa cosa da punti di vista diversi.
    Giusto il richiamo di Gisk alla razionalità delle scelte, ma ciò presuppone che il forumista X sia in grado di autovalutarsi o di accettare la valutazione altrui. Il che non è affatto così scontato. E in ogni caso, se già il forumista avesse acquisito questa autocoscienza dei suoi mezzi non avrebbe bisogno di tali consigli, come più avanti dice il fu Giustizia.
    Allora il senso del post diventa uno sprone a migliorarsi e a "salire" di categoria. E comunque il concorso in magistratura non può essere l'unica ragione di vita. Se lo è, può rivelarsi un grosso problema data la difficoltà del concorso e l'alea dello stesso.

    Lo zio Fulsy, inguaribile ottimista, stimolava invece alla sua maniera i forumisti, facendo leva sulla loro parte emotiva. Meglio non lasciare nulla di intentato prima di arrendersi. Per non avere rimpianti nella propria vita.
    E in ogni caso tutto lo studio fatto non sarà stato tempo sprecato. ;)


    Insomma, quando lavoravano in sinergia erano una bella coppia. :lol:
     
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    CITAZIONE (reckless @ 5/2/2018, 21:13) 
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    CITAZIONE (giskard @ 26/11/2006, 19:43)
    c) forumisti poco attrezzati

    si distinguono in

    c1) forumisti poco attrezzati e consapevoli della loro condizione
    c2) forumisti poco attrezzati ed ignari della loro condizione

    i primi sono a me incomprensibili: sotto una certa probabilità di riuscita nessuna impresa vale l'impegno.
    nessun escursionista si avventura sull'Eiger con le scarpe da tennis.
    se la sua attrezzatura sono un paio di scarpe da tennis il suo obiettivo sono/devono essere i giardini pubblici, ed in ciò non vi è davvero nulla di vergognoso o disdicevole.

    i secondi sono, secondo me, la sciagura di loro stessi, ed a loro giustificazione non vi può essere la incolpevole ignoranza del loro livello.
    siamo giudicati, nella nostra vita, decine di volte, e la preparazione al concorso aumenta il numero di questi giudizi su noi stessi.
    è sufficiente prenderne atto, quando sono negativi, ed adeguare il proprio impegno ad obiettivi accessibili

    ***

    Quella che ho quotato è la parte del tuo discorso che non mi è ben chiara... :unsure:

    Che intendi per "forumisti poco attrezzati"?

    Da quel che scrivi pare che tu ti riferisca ad una condizione (quella del "poco attrezzato") definitiva e irreversibile :blink:

    In questo caso, chi stabilisce se un forumista (ma più in generale si parla dell'aspirante uditore, no?) è poco attrezzato?
    Lo si dovrebbe riconoscere da soli?
    Ma questo presuppone una buona (se non ottima) capacità di autovalutazione...

    No, il punto c) non lo capisco proprio.
    Se l'ho capito non lo condivido.
    Infine, sempre se l'ho capito, mi sembra in contraddizione con quest'altra tua affermazione
    CITAZIONE
    tutti noi abbiamo più possibilità di quante vogliamo riconoscercene, se solo accettiamo di fare i conti con la realtà, con i nostri limiti, le nostre reali esigenze (e, perchè no, con quelle di chi ci sta intorno).

    ciao ciao
    :B):

    bello e significativo rileggere questo scambio oltre 11 anni dopo, ora che sappiamo già come andrà a finire... :)
    bravi tutti e due.

    Ce l'hanno fatta entrambi, quindi?
     
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    CITAZIONE (levin in wonderland @ 6/2/2018, 17:47) 
    CITAZIONE (reckless @ 5/2/2018, 21:13) 

    Ce l'hanno fatta entrambi, quindi?

    sì, ma in maniera diversa.
    lui non ha proprio perso tempo col concorso in magistratura, ed ha iniziato molto giovane una interessante carriera dirigenziale in un ente nazionale di rilievo,
    lei invece ha perseverato fino alla fine ed è passata al quarto tentativo.

    entrambi coerenti con quello che rispettivamente dicevano undici anni fa :odeelodealforum.gif:

    son cose rese note da tempo sul forum, non sto dicendo nulla di riservato.
     
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    :) grazie
     
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