Vaticano: disabili, no a convenzione Onu

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  1. labeone
     
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    CITAZIONE
    CITTA' DEL VATICANO - Dopo il «no» alla depenalizzazione dell'omosessualità da parte dell'Onu (il progetto di dichiarazione che la Francia intende presentare a nome dell’Unione europea alle Nazioni Unite), il Vaticano esprime il proprio dissenso anche nei confronti della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, entrata in vigore l’8 maggio scorso. Alla vigilia della giornata internazionale delle persone con disabilità, promossa dalle Nazioni Unite sul tema «Dignità e giustizia per tutti noi», la Santa Sede ha confermato, come aveva già annunciato, che non formerà il documento.

    ABORTO - La Convenzione Onu sui diritti dei disabili è il primo trattato sui diritti umani del Terzo Millennio ed è stato approvato dall’Assemblea generale dell’Onu nel 2006. Il Vaticano ha partecipato attivamente ai lavori per la stesura del testo, durati cinque anni ma, alla conclusione, si è rifiutata di firmarlo perché il documento non ha inserito un divieto esplicito nei confronti dell’aborto.

    I MOTIVI DEL «NO» - I dubbi del Vaticano erano emersi a febbraio, quando la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, aveva denunciato il rifiuto del Vaticano di non firmare il documento come una scelta che rischiava di avere «pesanti riflessi» sul processo di ratifica in molti Paesi del mondo. Era stato sempre monsignor Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu, a spiegare già due anni fa che, per il Vaticano, i punti dolenti della Convenzione sono gli articoli 23 e 25: nel primo si riconoscono i diritti dei disabili alla pianificazione familiare, alla «educazione riproduttiva» e ai «mezzi necessari per esercitare questi diritti»; nel secondo si garantisce l’accesso dei disabili a tutti i servizi sanitari, «inclusi quelli nell’area della salute sessuale e riproduttiva». «La protezione dei diritti, della dignità e del valore delle persone con disabilità - aveva spiegato Migliore - rimane una delle preoccupazioni e dei capisaldi dell’azione della Santa Sede, e la Convenzione contiene molti articoli utili» al riguardo. Però, aveva aggiunto, la Santa Sede «si oppone all’inclusione nel testo dell’espressione "salute sessuale e riproduttiva" perché in alcuni Paesi i servizi sanitari e riproduttivi comprendono l’aborto, negando dunque il diritto alla vita di ogni essere umano, affermato peraltro dall’art. 10 della Convenzione stessa» e, quindi, «non è in grado di firmarla«. «È tragico - aveva detto - che in una situazione in cui una imperfezione del feto può essere una condizione per praticare un aborto, la stessa Convenzione creata per proteggere le persone con disabilità da tutte le discriminazioni riguardo all’esercizio dei loro diritti possa essere usata per negare il basilare diritto alla vita delle persone disabili non ancora nate».

    «PASSO IMPORTANTE» - Radio Vaticana descrive comunque nel suo sito la Convenzione sui diritti ai disabili «un passo importante sulla via delle pari opportunità per i 650 milioni di disabili del mondo, circa il 10 per cento della popolazione globale, molti dei quali si vedono ancora negare i diritti fondamentali, quali il pari riconoscimento davanti alla legge, la libertà di espressione e di opinione, l’esercizio del voto e altre forme di partecipazione alla vita politica e pubblica
    http://www.corriere.it/cronache/08_dicembr...44f02aabc.shtml

    penso che le gerarchie stiano aprendo un solco molto profondo con i fedeli...

    non frimare questa convenzione appare una scelta molto triste...
     
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  2. *trilogy*
     
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    non conosco le conseguenze di tipo procedurale che discendono dalla mancata sottoscrizione, però io sono contenta che il Vaticano mostri la sua vera faccia e che la gente capisca (ma il messaggio non arriverà mai) cosa vuole dire che uno stato senza abitanti e senza territorio sieda all'ONU e sia in grado di condizionarne l'attività.
     
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  3. quanti siete?
     
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    CITAZIONE (*trilogy* @ 3/12/2008, 11:18)
    non conosco le conseguenze di tipo procedurale che discendono dalla mancata sottoscrizione, però io sono contenta che il Vaticano mostri la sua vera faccia e che la gente capisca (ma il messaggio non arriverà mai) cosa vuole dire che uno stato senza abitanti e senza territorio sieda all'ONU e sia in grado di condizionarne l'attività.

    Questa è una tua opinione.
     
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  4. Bim Bum Bach
     
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    CITAZIONE (labeone @ 2/12/2008, 21:04)
    CITAZIONE
    CITTA' DEL VATICANO - Dopo il «no» alla depenalizzazione dell'omosessualità da parte dell'Onu (il progetto di dichiarazione che la Francia intende presentare a nome dell’Unione europea alle Nazioni Unite), il Vaticano esprime il proprio dissenso anche nei confronti della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, entrata in vigore l’8 maggio scorso. Alla vigilia della giornata internazionale delle persone con disabilità, promossa dalle Nazioni Unite sul tema «Dignità e giustizia per tutti noi», la Santa Sede ha confermato, come aveva già annunciato, che non formerà il documento.

    ABORTO - La Convenzione Onu sui diritti dei disabili è il primo trattato sui diritti umani del Terzo Millennio ed è stato approvato dall’Assemblea generale dell’Onu nel 2006. Il Vaticano ha partecipato attivamente ai lavori per la stesura del testo, durati cinque anni ma, alla conclusione, si è rifiutata di firmarlo perché il documento non ha inserito un divieto esplicito nei confronti dell’aborto.

    I MOTIVI DEL «NO» - I dubbi del Vaticano erano emersi a febbraio, quando la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, aveva denunciato il rifiuto del Vaticano di non firmare il documento come una scelta che rischiava di avere «pesanti riflessi» sul processo di ratifica in molti Paesi del mondo. Era stato sempre monsignor Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu, a spiegare già due anni fa che, per il Vaticano, i punti dolenti della Convenzione sono gli articoli 23 e 25: nel primo si riconoscono i diritti dei disabili alla pianificazione familiare, alla «educazione riproduttiva» e ai «mezzi necessari per esercitare questi diritti»; nel secondo si garantisce l’accesso dei disabili a tutti i servizi sanitari, «inclusi quelli nell’area della salute sessuale e riproduttiva». «La protezione dei diritti, della dignità e del valore delle persone con disabilità - aveva spiegato Migliore - rimane una delle preoccupazioni e dei capisaldi dell’azione della Santa Sede, e la Convenzione contiene molti articoli utili» al riguardo. Però, aveva aggiunto, la Santa Sede «si oppone all’inclusione nel testo dell’espressione "salute sessuale e riproduttiva" perché in alcuni Paesi i servizi sanitari e riproduttivi comprendono l’aborto, negando dunque il diritto alla vita di ogni essere umano, affermato peraltro dall’art. 10 della Convenzione stessa» e, quindi, «non è in grado di firmarla«. «È tragico - aveva detto - che in una situazione in cui una imperfezione del feto può essere una condizione per praticare un aborto, la stessa Convenzione creata per proteggere le persone con disabilità da tutte le discriminazioni riguardo all’esercizio dei loro diritti possa essere usata per negare il basilare diritto alla vita delle persone disabili non ancora nate».


    «PASSO IMPORTANTE» - Radio Vaticana descrive comunque nel suo sito la Convenzione sui diritti ai disabili «un passo importante sulla via delle pari opportunità per i 650 milioni di disabili del mondo, circa il 10 per cento della popolazione globale, molti dei quali si vedono ancora negare i diritti fondamentali, quali il pari riconoscimento davanti alla legge, la libertà di espressione e di opinione, l’esercizio del voto e altre forme di partecipazione alla vita politica e pubblica
    http://www.corriere.it/cronache/08_dicembr...44f02aabc.shtml

    penso che le gerarchie stiano aprendo un solco molto profondo con i fedeli...

    non frimare questa convenzione appare una scelta molto triste...

    Anche qui altro tema scottante e di non poco momento,
    Ho letto velocemente, ma la parte grassettata mi pare effetto di un coerente ragionamento.

    Come si può pretendere di tutelare la vita del diversamente abile e al tempo stesso permettere che sia stroncata prima di nascere?
    Questo è forse il pensiero dello stato "senza territorio e senza abitanti"

    Tutto ciò senza entrare nel merito della querelle "aborto sì aborto no" che richiederebbe un altro thread

     
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  5. *trilogy*
     
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    CITAZIONE (quanti siete? @ 3/12/2008, 11:19)
    CITAZIONE (*trilogy* @ 3/12/2008, 11:18)
    non conosco le conseguenze di tipo procedurale che discendono dalla mancata sottoscrizione, però io sono contenta che il Vaticano mostri la sua vera faccia e che la gente capisca (ma il messaggio non arriverà mai) cosa vuole dire che uno stato senza abitanti e senza territorio sieda all'ONU e sia in grado di condizionarne l'attività.

    Questa è una tua opinione.

    Non ho ben capito l'appunto. E la tua opinione qual è, intelligentone? quella secondo cui 0.44 km quadri di estensione (neanche un quartiere, insomma) e ca. 800 dipendenti-residenti sono una nazione?

    Lo avrai, no, il diplomino di laurea, e avrai studiato due acche di diritto costituzionale, o no? e allora saprai che uno stato si compone di territorio e popolo, o non lo sai?

    vabbeh. Tanto è inutile. Se le teste sono queste, non ci sono speranze, e qualsiasi teocrazia fondata sul niente potrà condizionare il corso della storia. A patto che abbia denari sufficienti e ore di religione a disposizione.

     
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  6. quanti siete?
     
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    CITAZIONE (*trilogy* @ 3/12/2008, 12:41)
    CITAZIONE (quanti siete? @ 3/12/2008, 11:19)
    Questa è una tua opinione.

    Non ho ben capito l'appunto. E la tua opinione qual è, intelligentone? quella secondo cui 0.44 km quadri di estensione (neanche un quartiere, insomma) e ca. 800 dipendenti-residenti sono una nazione?

    Lo avrai, no, il diplomino di laurea, e avrai studiato due acche di diritto costituzionale, o no? e allora saprai che uno stato si compone di territorio e popolo, o non lo sai?

    vabbeh. Tanto è inutile. Se le teste sono queste, non ci sono speranze, e qualsiasi teocrazia fondata sul niente potrà condizionare il corso della storia. A patto che abbia denari sufficienti e ore di religione a disposizione.

    Puoi indicarmi, per favore, la norma di origine costituzionale o internazionale che prevede una estensione minima territoriale ovvero un numero minimo di cittadini al fine del riconoscimento della qualità di Stato?

    Grazie per la tua disponibilità e complimenti per il tuo modo di dialogare molto rispettoso dell'interlocutore
     
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    pilota di tradizione. dal 2009

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    sii gentile
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  8. *trilogy*
     
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    ahi ahi ahi, siamo stati punti sul vivo, eh? vedi, è con una domanda così sciocca che dimostri di non sapere niente.
    Perchè il diritto costituzionale o internazionale non sono regolamenti edilizi che fissano distanze minime e massime, ma qualcosa di più, che cerca di andare direttamente alle radici e all'essenza dello stato e della possibile convivenza civile e internazionale.

    Parte del diritto costituzionale è dedicata, appunto, al concetto di stato e di nazione, che riporta a categorie proprie della storia e della sociologia, non certo a quelle dei metri quadri o del numero di abitanti: che deve pur essere significativo e riconoscersi in un territorio, in una lingua, in un sentire comune o in abitudini simili. Sotto questo profilo, aver riconosciuto personalità giuridica di diritto pubblico internazionale ad un quartiere di Roma, forte solo del proprio denaro e della debolezza delle menti altrui, e che questo quartiere sia in grado di condizionare le scelte di politica internazionale lo trovo esecrabile.


    Gisk, prometto solennemente di fermarmi qui

    Edited by *trilogy* - 3/12/2008, 13:20
     
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  9. Federico Massimo
     
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    CITAZIONE (*trilogy* @ 3/12/2008, 12:41)
    CITAZIONE (quanti siete? @ 3/12/2008, 11:19)
    Questa è una tua opinione.

    Non ho ben capito l'appunto. E la tua opinione qual è, intelligentone? quella secondo cui 0.44 km quadri di estensione (neanche un quartiere, insomma) e ca. 800 dipendenti-residenti sono una nazione?

    Lo avrai, no, il diplomino di laurea, e avrai studiato due acche di diritto costituzionale, o no? e allora saprai che uno stato si compone di territorio e popolo, o non lo sai?

    vabbeh. Tanto è inutile. Se le teste sono queste, non ci sono speranze, e qualsiasi teocrazia fondata sul niente potrà condizionare il corso della storia. A patto che abbia denari sufficienti e ore di religione a disposizione.

    Ti ricordo che il territorio c'era.
    Era il vecchio stato della Chiesa strappato con una violenta guerra dal sanguinoso re sabaudo alla Chiesa cattolica.


    Direi che sarebbe ora di restituire i territori così come abbiamo fatto con l'obelisco di axum.... -_- -_-
     
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  10. *trilogy*
     
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    ma perchè no, federico? e restituiamo l'Emilia ai Galli e il Friuli ai Visigoti.
    Per fortuna che la mia laguna è sempre appartenuta ai pescatori.
     
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  11. quanti siete?
     
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    CITAZIONE (*trilogy* @ 3/12/2008, 13:02)
    ahi ahi ahi, siamo stati punti sul vivo, eh? vedi, è con una domanda così sciocca che dimostri di non sapere niente.
    Perchè il diritto costituzionale o internazionale non sono regolamenti edilizi che fissano distanze minime e massime, ma qualcosa di più, che cerca di andare direttamente alle radici e all'essenza dello stato e della possibile convivenza civile e internazionale.

    Parte del diritto costituzionale è dedicata, appunto, al concetto di stato e di nazione, che riporta a categorie proprie della storia e della sociologia, non certo a quelle dei metri quadri o del numero di abitanti: che deve pur essere significativo e riconoscersi in un territorio, in una lingua, in un sentire comune o in abitudini simili. Sotto questo profilo, aver riconosciuto personalità giuridica di diritto pubblico internazionale ad un quartiere di Roma, forte solo del proprio denaro e della debolezza delle menti altrui, e che questo quartiere sia in grado di condizionare le scelte di politica internazionale lo trovo esecrabile.


    Gisk, prometto solennemente di fermarmi qui

    Questo messaggio è un misto irripetibile di arroganza ed ignoranza. :sick:

    Riportandoci a categorie storiche, il papa è un capo di stato sin dal 728 d.c.

    Secondo la nostra trilogy, inoltre, la Svizzera non sarebbe uno stato (perchè ci sono tre lingue). :woot:

    Stati come Montecarlo, Liechtstein, San Marino, mettiamoci pure Lussemburgo, sarebbero oggetti non identificati.

    "Abitudini simili"????? Allora anche l'Italia è uno stato abusivo! :o: :woot:
    Trovo difficile, infatti,individuare abitudini comuni tra gli abitanti di lampedusa ed i valdostani... -_-
     
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  12. dreamrecorder
     
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    CITAZIONE (quanti siete? @ 3/12/2008, 13:38)
    Questo messaggio è un misto irripetibile di arroganza ed ignoranza. :sick:

    Riportandoci a categorie storiche, il papa è un capo di stato sin dal 728 d.c.

    Secondo la nostra trilogy, inoltre, la Svizzera non sarebbe uno stato (perchè ci sono tre lingue). :woot:

    Stati come Montecarlo, Liechtstein, San Marino, mettiamoci pure Lussemburgo, sarebbero oggetti non identificati.

    "Abitudini simili"????? Allora anche l'Italia è uno stato abusivo! :o: :woot:
    Trovo difficile, infatti,individuare abitudini comuni tra gli abitanti di lampedusa ed i valdostani... -_-

    Mai sentito comunque che Montecarlo cerchi di imporre l'obbligo di Roulette domenicale e di Chemin de fer almeno una volta a Pasqua, oppure che il Liechtenstein imponga al mondo di depositare i soldi nelle sue banche pena la scomunica o a San Marino di usare solo ed esclusivamente i suoi francobolli per la nostra corrispondenza pena la dannazione eterna. :bleh.gif:
    Dream
     
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  13. *trilogy*
     
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    CITAZIONE
    Questo messaggio è un misto irripetibile di arroganza ed ignoranza.

    Riportandoci a categorie storiche, il papa è un capo di stato sin dal 728 d.c.

    Secondo la nostra trilogy, inoltre, la Svizzera non sarebbe uno stato (perchè ci sono tre lingue).

    Stati come Montecarlo, Liechtstein, San Marino, mettiamoci pure Lussemburgo, sarebbero oggetti non identificati.

    "Abitudini simili"????? Allora anche l'Italia è uno stato abusivo!
    Trovo difficile, infatti,individuare abitudini comuni tra gli abitanti di lampedusa ed i valdostani...

    Allora, la facciamo semplice semplice.

    In Spagna, forse non lo sai, si parlano cinque linque diverse (castigliano, catalano, valenciano e le altre non me le ricordo) e in alcune regioni o comunidad occorre il patentino di bilinguismo per lavorare, ma a parte i baschi, nessun spagnolo discuterà la legittimazione de Josè Luis Rodriguez Zapatero a rappresentare la Spagna in un consesso internazionale.

    Dimmi tu, chi è il popolo o il territorio rappresentato da Joseph Ratzinger?
    gli ottocenti dipendenti della Città del Vaticano con i loro giardini condominiali? andiamo, va.

    Edited by *trilogy* - 3/12/2008, 14:13
     
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  14. Federico Massimo
     
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    CITAZIONE (*trilogy* @ 3/12/2008, 14:03)
    Allora, la facciamo semplice semplice.

    In Spagna, forse non lo sai, si parlano cinque linque diverse (castigliano, catalano, valenciano e le altre non me le ricordo) e in alcune regioni o comunidad occorre il patentino di bilinguismo per lavorare, ma a parte i baschi, nessun spagnolo discuterà la legittimazione de Josè Luis Rodriguez Zapatero a rappresentare la Spagna in un consesso internazionale.

    Dimmi tu, chi è il popolo o il territorio rappresentato da Joseph Ratzinger?
    gli ottocenti dipendenti della Città del Vaticano con i loro giardini condominiali? andiamo, va.

    Per la precisione: le lingue ufficiali sono 4: castillano, catalano, basco e galiziano (gallego); valenziano, andaluso etc sono dialetti.... -_-

    Altra dimenticanza imperdonabile: andorra!
     
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  15. *trilogy*
     
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    no, con la recente istituzione della Comunidad valenciana (particolarmente sostenuta dal governo di Aznar e dal locale governo di destra), il valenciano ha assunto lo status di lingua e attualmente è usato come lingua madre.
     
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37 replies since 2/12/2008, 21:02   432 views
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