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    Giudizio tecnico:

    "La parola amore esiste".
    Mi sembra quello scritto meglio.
    Divorzio all'italiana ha la forza della verità, "Era mio padre" quella dei sentimenti, ma come racconto d'amore preferisco quello.
    E con questo ho dato il mio ultimo giudizio in un concorso letterario...
    Bacioni
    Fulsere
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    L'INVENZIONE DEL BENE E DEL MALE
    L'uomo tra l'amore di sé e l'amore per gli altri
    23 giugno 2011 — pagina 43 sezione: Cultura

    L'umiltà del male e la superbia del bene sono due polarità attorno alle quali si svolge il racconto della vita degli individuie delle società. Così Franco Cassano imposta la sua ricerca nell'ultimo suo libro che ha suscitato un ampio dibattito dovuto anche all'attualità del tema. L'umiltà del male (Laterza) è stato già recensito sul nostro giornale, al quale l'autore ha anche rilasciato un'intervista il 2 giugno per fugare alcune interpretazioni e strumentalizzazioni politiche del suo testo, peraltro chiarissimo e affascinante.
    Il fascino viene dal tema e dalla scrittura di Cassano che, pur affermando con forza il proprio punto di vista, mantiene aperta la soluzione responsabilizzando il lettore sui dilemmi tra l'essere e il dover essere, l'esistente e il futuribile, gli istinti individuali e la briglia che ad essi pongono le istituzioni. Dall'iniziale polarità tra il bene e il male ne scaturiscono dunque molte altre che sono state il tessuto della modernità. A me il libro di Cassano è molto piaciuto ma c'è un punto che mi interessa di porree spiega la ragione di questo mio intervento; un punto che il dibattito e le recensioni non hanno toccato ed è l'inesistenza della polarità sulla quale l'opera di Cassano è costruita. Il bene e il male. Sono due concetti assoluti o relativi? Quando e perché nascono nella mente? Cassano sfiora questi interrogativi senza però approfondirne l'analisi. Accenna all'idea di salvezza e di redenzione.
    Non a caso al centro della sua ricerca c'è la "Leggenda del Grande Inquisitore" e il lungo monologo del vecchio cardinale spagnolo con Cristo, che è ricomparso a Siviglia dove erano stati bruciati sul rogo centinaia di eretici condannati dall'Inquisizione. Quelle mirabili pagine tratte dai Fratelli Karamazov di Dostoevskij sono il fondamento del libro di Cassano; il bene indicato da Cristo nella sua predicazione e il male personificato dalla figura del vecchio cardinale di Siviglia, hanno come punto di riferimento il pane celeste promesso dal Nazarenoe il pane terrestre dispensato dall'Inquisitore. La posta dello scontro è la salvezza. Ma se il concetto della salvezza fosse cancellato dalla mente degli uomini, su che cosa reggerebbero i concetti di bene, di male, di peccato? Una risposta, interamente laica, potrebbe riferire quei concetti alla società: è bene ciò che aiuta la società a durare e crescere ed è male ciò che minaccia di distruggerla. Per evitare il proprio dissolvimento la società crea una rete di istituzioni, di norme e di sanzioni contro chi le viola. Scompare il peccato ma è sostituito dal reato che è tutt'altra cosa. Salvezza e redenzione scompaiono anch'esse da questa polarità puramente terrena.
    In questo quadro laico i concetti di bene e di male subiscono una radicale trasformazione, al posto della salvezza si installa il concetto di felicità. È un bene perseguire una felicità puramente individuale e immediata, mirata alla soddisfazione degli istinti, oppure una felicità di lunga durata, valida per i propri figli e nipoti e connessa alla solidità delle istituzioni? Si pone a questo punto la domanda di quali siano le istituzioni più idonee a costruire e guidare una società giusta e partecipata. Entra in scena il concetto di democrazia e le varie tipologie che lo distinguono. Siamo, come si vede, in pieno Aristotele.
    Cassano trasferisce la sua ricerca dal piano della salvezza a quello della felicità e cerca di mantenere l'analogia con la tesi del Grande Inquisitore. Ma a me sembra che l'analogia poggi su un terreno estremamente friabile. * * * Molti anni fa scrissi un libro dal titolo L'autunno della Repubblica. Era l'anno 1969, il Sessantotto era ancora un movimento studentesco in pieno sviluppo, ma già si poteva intuire il riflusso che ne sarebbe seguito e le devianze che ne avrebbero deformato la natura e gli obiettivi. Avevo guardato con sincero favore alle conquiste di quel movimento, specialmentea quella dell'emancipazionee della liberazione delle donne che del sessantottismo fu uno dei filoni, forse il più valido e pieno di futuro.
    Nelle ultime pagine di quel libro descrissi tre ipotesi che avrebbero potuto avverarsi paragonando la rivoluzione sessantottina ad un fiume in piena esondato dagli argini che lo contenevano.
    La prima ipotesi era che il fiume rientrasse nei propri argini e l'esondazione non avesse altro esito che quello di fecondare il terreno invaso dalle acque. La seconda, che l'esondazione scavasse nuovi argini e il fiume scorresse in un nuovo letto verso una nuova foce. La terza ipotesi: che il fiume si impantanasse diventando una palude piena di miasmi e malarie.
    In realtà il risultato del sessantottismo non è stato univoco, tutte e tre quelle ipotesi si sono parzialmente verificate, una parte del fiume è tornata a scorrere nei vecchi argini, un'altra parte si è scavata argini nuovi (non è stato un vero fiume ma un torrentello con andamenti stagionali), un'altra parte infine - la maggiore si è trasformata in palude.
    Ricordo queste vicende perché dimostrano quanto sia importante per ogni generazione, soprattutto per quelle che sono portatrici di emozioni e motivazioni rivoluzionarie, avere ben chiaro il senso del limite. I limiti sono gli argini di quel fiume che è la vita. Dove non c'è il senso del limite il fiume (la vita) cessa di scorrere, si arresta il divenire che ha bisogno di passato e di futuro, non ci sono i "dodicimila santi" previsti e biasimati dal Grande Inquisitore, ma solo un eterno presente che coincide con un puzzolente pantano. * * * Il bene e il male sono concetti elaborati dalla nostra mente per dare un fondamento etico ai nostri comportamenti e un senso alla nostra vita. Gli altri esseri viventi - vegetali e animali - ignorano che cosa sia l'etica, non possiedono un'identità consapevole, non hanno capacità di pensare se stessi e il mondo.
    Noi l'abbiamo quella capacità e proprio per questo siamo una specie drammaticamente infelice. Lo siamo diventati nel momento stesso in cui l'Arcangelo Gabriele, eseguendo gli ordini del Creatore, ci scacciò dal Paradiso terrestre e ci precipitò nella storia condannandoci a lavorare, a soffrire e a scontare il peccato d'aver mangiato i frutti dell'albero della conoscenza. E a domandarci se c'è un senso in questo racconto.
    Il senso c'è se il nostro pensiero si rassicura sull'esistenza di un destino. Cassano cita in proposito Cesare Pavese: «La religione consiste nel credere che tutto quello che ci accade è straordinariamente importante». Per chi ricorda che la vita ha fatto il suo ingresso nel mondo sotto la forma di un essere monocellulare che si riproduceva per partenogenesi, l'idea che tutto quello che ci accade sia estremamente importante è un semplice esorcismo creato da noi stessi per combattere l'idea della morte.
    La realtà è che non esiste alcun senso ultimo della vita; siamo noi che ce lo inventiamo per rassicurarci. Il senso viaggia su segmenti di vita, opere da fare, progetti da costruire, desideri da soddisfare.

    Ed esorcismi per scappare dalla morte incombente. Non esistono i "dodicimila santi" che incarnano il bene e magari lo vivono con solitaria superbia e non esiste il male come divina e diabolica controfigura del bene. Esistono invece l'amore verso se stessie l'amore verso gli altri. Due istinti che convivono dialetticamente, insiti nella nostra natura e soltanto nella nostra. Due istinti la cui agitata e straordinariamente fertile convivenza tesse il racconto della vita individuale e la storia delle società nella quale la nostra socievolezza antropologica ci induce a vivere.
    Ciò che ci accade dipende in gran parte dalla modulazione di quei due amori e per il resto dal caso.
    Farò anch'io una citazione a proposito del destino e del caso e la traggo da Momenti fatali di Stefan Zweig: «Sul mondo devono sempre scorrere milioni di ore amorfe prima che appaia un'ora veramente storica, un'ora stellare dell'umanità». Quando uno di quei due amori di cui ho detto soverchia l'altro ed assume la padronanza del nostro "es" superando la soglia della fisiologia, lì nasce quello che Freud chiamò «il disagio nella civiltà».
    Franco Cassano conclude il suo libro con queste righe: «Il dover essere e l'essere rimangono regni eterogenei e nessuno di essi può essere ridotto all'altro».
    Non direi così. Il dover essere (io lo chiamo l'amore per gli altri)e l'essere (l'amore per se stessi) convivono e non sono eterogenei perché sgorgano dal comune istinto di sopravvivenza. Sono entrambi necessari. Il primo mira alla sopravvivenza della specie, il secondo a quella dell'individuo. Questa è la condizione umana che coincide con la vita fino a quando anche la nostra specie scomparirà come tutte le cose che, essendo nate,è legge che scompaiano e più non ritornino.
    - EUGENIO SCALFARI

    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...e-uomo-tra.html
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    The conspirator.
    Un film necessario, sceneggiato, recitato e diretto "all'antica" ed in modo perfetto.
    Dovrebbe essere anche questo una visione obbligatoria per ogni aspirante avvocato...
    Vedetevelo, non vi annoiate e pensate a come gli USA e la ragion di stato rimangano gli stessi nei secoli dei secoli...
    Bacioni, Ilsapere e Fulsere
    P.S. In un momento di follia ci simao visti The X Men, l'inizio.
    Divertente scoprire che il protagonista è lo stesso James Mc Avoy che avevo appena visto protagonista in The conspirator, e se la cava alla grande.
    Puro intrattenimento, ma fatto bene e con una certa intelligenza nella comprensione delle dinamiche dei sentimenti dei personaggi.
    Non male per un block buster !
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    CITAZIONE (maghettamelli @ 10/7/2011, 12:17) 
    CITAZIONE (maremaremare @ 10/7/2011, 10:59)
    Anche voi sbagliate; a volte le persone si possono trovare in situazioni di stress (cosa potete sapere di cosa passava per la testa di una persona o della situazione particolare che si trova a vivere?) o non avere le armi della cultura affilate come le Vostre.

    Nessuno è Dio :)

    nessuno si crede tale...la discussione è fatta per riportare errori grossolani o ritenuti divertenti senza alcuna presunzione da parte di chi li riporta.
    non capisco il senso del tuo intervento.

    Beh, forse si voleva inserire nel thread con una nuova battuta in diretta ! ;)
    Detto ciò, tengo a precisare che condivido in toto la sua affermazione finale: non solo nessuno è Dio, ma LUI notoriamente neppure esiste... ;) :lol: :lol: :lol:
    Bacioni
    Fulsere l'ateo militante :D
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    "Brunetta si sposa. Ci sono donne che trovano la loro metà geometrica".

    (da un mio amico di FB, Malaussene Valerio) :lol:
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    Un regno che affonda in un mare di scandali
    di EUGENIO SCALFARI

    LA FINE d'un regno ha sempre un andamento drammatico e talvolta addirittura tragico. Pensate a Macbeth e a Lear ma anche a Hitler e a Mussolini, dove la realtà sembra imitare i vertici della letteratura.
    Talvolta però alla cupezza del dramma si accompagna la sconcia comicità della farsa; sconcia perché inconsapevole e quindi cupa e drammatica anch'essa. Vengono in mente alcuni comprimari del fine regno berlusconiano: Brunetta, Gasparri, La Russa, Quagliariello, Sacconi, Ghedini, Prestigiacomo, Gelmini, Alfano e il suo partito degli onesti. Con Calderoli siamo al culmine della comicità inconsapevole, a cominciare da come si veste e da come cammina: non è un pavone che esibisce la sua splendida ruota e neppure un tacchino con i suoi bargigli, ma ha piuttosto l'andare del gallinaccio, il più sgraziato dei pennuti.
    Bossi no, non è comico ma profondamente drammatico: un leader lucido e sensibilissimo a cogliere gli umori della sua gente, cui la malattia aveva addirittura conferito un di più, quella parlata inceppata, quei gesti di una volgarità voluta, quella faccia segnata ma non rassegnata: così era stato fino a un anno fa, ma poi il vento è cambiato anche nella Lega e il Senatur ha cominciato ad annaspare. Ora sembra un timoniere senza bussola e senza stelle che procede alla cieca in una fitta foschia mentre infuria lo scontro per la successione.

    Il dramma di Berlusconi è ancora più complesso ed enigmatica la sua comicità. A volte è anche per lui inconsapevole e quindi oscena come nel caso della nipote di Mubarak. Ma poi usa consapevolmente quella stessa comicità, la trasforma in barzelletta con la quale strappare al suo pubblico una risata e un applauso con la duplice intenzione di dimostrare la sua autoironia e la sua calma nella tempesta. A volte però la barzelletta non piace, non provoca la risata liberatoria ma un assordante silenzio e in lui sempre più spesso emerge la sindrome della solitudine, del tradimento, della congiura.

    Leggendo l'altro ieri la sua intervista a "Repubblica" tutti questi passaggi sono chiarissimi: c'è la stanchezza d'un leader che preannuncia il suo futuro di padre nobile, il disprezzo verso i nemici esterni, l'ira verso i traditori interni, la volontà di mantenere il potere attraverso i figliocci da lui delegati. Infine il colpo di teatro d'affidare il lascito testamentario ad un giornale da lui attaccato, vilipeso, ingiuriato.

    E Tremonti? Qual è la parte di Tremonti in questo fine regno sempre più incombente?
    Ha appena varato una manovra finanziaria che avrebbe dovuto mettere al sicuro i conti pubblici e il debito sovrano, ma proprio nei giorni del varo i mercati sono stati scossi da una speculazione che ha il nostro debito, le nostre banche, i nostri titoli, come bersagli primari. Invece di rafforzare la stabilità del governo e della maggioranza la manovra ha aumentato le crepe diventando a sua volta un fattore di instabilità.
    Potrà in queste condizioni il ministro dell'Economia restare al suo posto? Potrà reggere al dibattito parlamentare che si annuncia estremamente difficile?

    * * *

    La storia - lo sappiamo - non si fa con i se, ma i se a volte ci aiutano a capir meglio i fatti che sono realmente avvenuti. Dove saremmo oggi se il 14 dicembre del 2010 Berlusconi non avesse avuto la fiducia?
    Il governo sarebbe caduto, il Presidente della Repubblica avrebbe aperto le consultazioni e molto probabilmente avrebbe nominato un nuovo governo, un nuovo presidente del Consiglio, un nuovo ministro del Tesoro. I nomi non mancavano ed erano tutti di primissimo piano, da Mario Monti a Mario Draghi. I mercati sarebbero stati ampiamente rassicurati da quei nomi e dalla loro politica.
    Purtroppo non andò così. Oggi i mercati stanno attaccando i titoli pubblici emessi dallo Stato e i titoli delle banche; il rendimento dei buoni del Tesoro decennali è salito al 5 e mezzo per cento, lo "spread" rispetto al Bund tedesco a 2,48.

    Nel frattempo ieri mattina la Corte civile d'appello di Milano ha condannato la Fininvest, nel processo di secondo grado sul Lodo Mondadori, a pagare alla Cir di Carlo De Benedetti 560 milioni di euro. Si tratta d'una sentenza che fa giustizia in sede civile d'uno dei più gravi reati che il nostro codice penale contempla: la corruzione di magistrati. Quel reato fu accertato con sentenza definitiva ma Berlusconi ne fu tenuto fuori perché per lui erano decorsi i termini della prescrizione.
    Restava tuttavia il diritto della parte lesa al risarcimento del danno e a questo ha provveduto la sentenza di ieri. Essa certifica che l'impero editoriale del presidente del Consiglio è fondato su un gravissimo reato penale. Noi l'abbiamo sempre saputo e sempre detto e questo è per noi il valore politico e morale della sentenza di ieri.

    * * *

    Ribadito che la reazione negativa dei mercati è motivata principalmente dall'implosione della maggioranza di centrodestra, occorre tuttavia esaminare la manovra nella sua impostazione politica e tecnica, ambedue estremamente manchevoli.
    Il ministro dell'Economia aveva inizialmente spacchettato i tempi dell'operazione: per l'esercizio in corso un intervento di un miliardo e mezzo, di semplice manutenzione. Nel 2012 cinque miliardi e mezzo e tanto bastava secondo il calendario concordato con l'Ue. Il grosso nei due esercizi successivi, 20 miliardi in ciascuno di essi per azzerare il deficit nel 2013 e per realizzare il pareggio del bilancio nel 2014. In totale 47 miliardi, ai quali bisognava aggiungerne circa 32 utilizzati nel 2009-2010 per mettere i conti pubblici in sicurezza.
    Sembrò che queste operazioni fossero sufficienti e che il loro risultato finale segnasse il pieno successo di Tremonti e per riflesso del governo di cui egli è il perno economico. Mancavano in questo quadro di rigore finanziario, interventi destinati alla crescita del prodotto interno lordo, ma il superministro non mostrava di preoccuparsene. La crescita sarebbe venuta al momento opportuno. Protestavano le imprese, protestavano i sindacati, protestavano le organizzazioni dei commercianti e dei consumatori e protestavano anche Berlusconi e Bossi, ma Tremonti restava fermo e sicuro con l'appoggio dell'Europa e - così sembrava - anche dei mercati.
    Ma poi le cose sono radicalmente cambiate e una realtà del tutto diversa è venuta a galla. Fermo restando lo spacchettamento temporale, si è venuti a sapere che Tremonti aveva effettuato un altro tipo di spacchettamento: la manovra vera e propria non era di 47 miliardi ma soltanto di 40; di questi, 25 erano contenuti nel decreto firmato quattro giorni fa da Napolitano (dopo che era stata ritirata la vergognosa norma mirata a bloccare la sentenza sul Lodo Mondadori). Altri 15 miliardi sarebbero stati invece reperiti con la legge delega per la riforma fiscale, che dovrà anch'essa esser votata dal Parlamento nelle prossime settimane o nei prossimi mesi.

    È proprio la riduzione della manovra che ha indotto Giorgio Napolitano nel momento in cui firmava il decreto a indicare la necessità di ulteriori interventi da prendere al più presto possibile. Senza ancora entrare nel merito, la criticità che ha allarmato i mercati si deve soprattutto a quei 15 miliardi affidati alla legge delega. Dovrà essere approvata dal Parlamento e dovrà poi confrontarsi, nel momento di emettere i decreti delegati, non solo con l'apposita commissione bicamerale ma soprattutto con la conferenza Stato-Regioni. E poiché la parte più rilevante dei 15 miliardi da reperire è prevista proprio a carico delle Regioni e degli Enti locali, è facile prevedere che il negoziato sarà lungo e molto complesso.
    La reperibilità e la tempistica restano dunque i punti interrogativi che difficilmente saranno risolti nel prossimo esercizio.
    Quanto al merito, la manovra da 25 miliardi e la riforma fiscale per reperirne altri 15 poggiano, come ha più volte osservato Bersani, su prelievi a carico del sociale: il taglio dei contributi agli Enti locali, le maggiori imposte territoriali, il peggioramento dei servizi, il potere d'acquisto delle famiglie, la mancata rivalutazione delle pensioni, i giovani disoccupati, l'età pensionistica delle donne.

    Se si dovesse definire con due parole il significato politico di questa imponente operazione, di cui uno degli interventi principali è l'imposta sui titoli depositati nelle banche, si dovrebbe definirla una manovra di classe. Forse questo piacerà al Pdl e per alcuni aspetti anche alla Lega, ma certo non piacerà alle opposizioni e soprattutto a quelle fasce sociali che si sono manifestate nelle recenti elezioni amministrative e nel voto referendario.

    * * *

    L'ultimo capitolo che marca il fine regno berlusconiano è la marea degli scandali che coinvolge due eminenti deputati del Pdl, Alfonso Papa e Marco Milanese, un ministro di recente nomina, quel Saverio Romano sul quale il Presidente della Repubblica nell'atto di firmare il decreto di nomina voluto da Berlusconi indicò un possibile impedimento giudiziario che in quel momento era soltanto potenziale ma che ora è diventato di stringente attualità perché a suo carico è stato formalizzato dal Tribunale di Palermo un mandato di cattura per associazione mafiosa.
    Papa, Milanese, Romano sono i tre terminali sui quali stanno lavorando le Procure di Napoli, Palermo e Roma e che riguardano appalti, nomine in alcune imprese di natura pubblica, dazioni di danaro, gioielli, automobili di altissimo pregio, immobili, informazioni riservate ed usate per ricatti e vere e proprie estorsioni.
    Il centro di alcuni di questi scandali e di questi reati è la Guardia di finanza e il suo Comando generale. Il ministro dell'Economia, ascoltato di recente come testimone dalla Procura di Napoli, ha addirittura ammesso che esistono due cordate nella Guardia di finanza che operano per favorire due diversi candidati alla nomina di comandante generale.

    Tremonti del resto è coinvolto in pieno dallo scandalo Milanese; un uomo che è al suo fianco dal 2005 e che è stato colto con le mani nel sacco per decine di reati, ricatti, uso di informazioni riservate. Di tutto ciò il ministro garantisce di non essere mai stato al corrente. Delle due l'una: o il ministro non dice il vero oppure la sua dabbenaggine nella scelta dei collaboratori rasenta un livello tale da minare la sua credibilità.
    In questa situazione sarebbe estremamente urgente che il Partito democratico producesse una seria proposta alternativa di politica economica, di politica istituzionale e di legge elettorale. Bersani si era impegnato a farlo subito dopo le elezioni del maggio scorso, ma quella promessa non è stata mantenuta, si è restati nel vago di dichiarazioni che non descrivono una politica nella sua completezza e concretezza.
    Il Pd rischia di perdere un'occasione storica per ridare un ruolo al centrosinistra e al riformismo. Viene da dire - insieme alle donne italiane di nuovo mobilitate - se non adesso, quando?
    (10 luglio 2011) © RIPRODUZIONE RISERVATA

    http://www.repubblica.it/politica/2011/07/...37/?ref=HRER1-1
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    Perché Siviglia e Palermo sono divise da un abisso
    25 giugno 2011 — pagina 1 sezione: PALERMO

    L' IDEALE sarebbe organizzare dei soggiorni all' estero obbligatori per tutti i siciliani. O almeno per quelli che aspirano a cariche pubbliche. Una specie di Erasmus della politica. Vuoi candidarti a sindaco, o a consigliere comunale? Vai prima a vedere come funzionano le città nei paesi civili. Qualcosa del genere venne organizzato a Barcellona alla fine degli anni Settanta. Ordine degli Architetti selezionò una persona che sembrava particolarmente attrezzata, Pasqual Maragall; gli diede una borsa di studio e una missione: vai, osserva ciò che di meglio succede nel mondo, poi torna, e noi ti candidiamo a sindaco. Maragall partì per il suo viaggio di studio, tornò con una serie di proposte, venne eletto, e nel giro di pochi anni rivoltò interi quartieri malfamati, trasformando Barcellona nella città che è diventata a partire dal 1982. Quante volte da turisti ci siamo chiesti: ma cos' ha Barcellona più di Palermo? Facile: un sindaco che è un sindaco. Si dirà che Barcellona è una città ricca e moderna, con alle spalle una forte tradizione socialista; un modello forse inarrivabile. Allora accontentiamoci di meno: l' Andalusia rappresenta l' equivalente spagnolo di quel che per l' Italia è la Sicilia. Ecco: forse il viaggio di studio per tutti i siciliani di buona volontà andrebbe fatto lì. Siviglia, Cordoba, Granada. Città meridionali, tradizionalmente povere. Eppure i mezzi di trasporto pubblico sono efficientissimi, le strade sono pulite, anche nei quartieri più popolari non si rischia di essere scippati, il paesaggio delle zone interne risulta intatto. Che ha di diverso Siviglia, rispetto a Palermo? Cos' hanno di diverso gli andalusi, rispetto ai siciliani? Non vale nemmeno l' alibi dell' appartenenza politica: tutte le città andaluse sono state amministrate a lungo e ancora oggi da personalità di centro-destra, l' equivalente dei nostri democratici cristiani. E allora? Uno degli alibi dietro i quali noi siciliani amiamo barricarci riguarda l' apatia, che presumiamo discendere proprio dalla dominazione spagnola. Ma a fare cadere quest' alibi basta vedere come sono organizzate le visite a un monumento di enorme attrazione turistica come l' Alhambra, a Granada. Ogni giorno settemila visitatori che vengono scaglionati nell' arco delle ore, evitando affollamenti e facendo in modo che ogni visita possa svolgersi nel massimo della solitudine possibile. Cadono le braccia quando si pensa che di recente, chiamando il centralino di uno dei massimi musei della Regione, alla domanda se il museo fosse aperto di pomeriggio, la risposta è stata: "dipende". E dipendeva dalla presenza aleatoria del personale di custodia. Dobbiamo rassegnarci: l' organizzazione non è una prerogativa delle popolazioni settentrionali. Nell' estremo sud della Spagna le cose funzionano se non come in Svizzera, di sicuro meglio che in Sicilia. L' altro alibi ricorrente è il caldo. Il tanto celebrato scirocco colpevole di stremare le anime e i corpi. Ebbene, in estate a Siviglia l' anno scorso si è arrivati a 49 gradi. Da giugno a settembre uscire da casa nel pomeriggio è una prova di coraggio. Eppure tutto funziona lo stesso, nessuno si azzarda a rallentare i propri ritmi sulla base delle temperature e delle stagioni. Ci si organizza, semplicemente. Si esce la mattina e poi la sera, usando il pomeriggio per una sacrosanta siesta, usando il sonno pomeridiano come riserva da utilizzare in vece di quello notturno. Certo, i problemi non mancano neanche in Spagna. In questo periodo la piazza principale di ogni città è presidiata dagli indignados: giovani che chiedono civilmente garanzie per il futuro, facendo una serie di proposte concrete. Anche in questo caso il confronto è impietoso: alla protesta ideale degli indignados corrisponde il modello di protesta corporativo e teppistico con cui Palermo si è misurata negli ultimi mesi. Realisticamente non c' è in vista un colpo di reni che consenta alle città siciliane di cambiare. Però forse le persone di buona volontà avrebbero uno strumento a disposizione: anziché sfinirsi a mugugnare, potrebbero individuare un giovane Maragall siciliano, tassarsi e mandarlo a studiare all' estero. Nel peggiore dei casi, se decidesse di non tornare, almeno lui si salverà.
    - ROBERTO ALAJMO

    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...vise-da-un.html
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    CITAZIONE (Satanspond @ 6/7/2011, 19:15) 
    CITAZIONE (Fulsere @ 6/7/2011, 17:08) 
    CITAZIONE (lostsoul @ 5/7/2011, 21:18)
    CITAZIONE (Fulsere @ 5/7/2011, 21:13) 
    No. Confondi.
    Nel Settimo sigillo c`é la scena del latte e delle fragole... "Io mi ricorderò di questo momento, del sapore del latte e del profumo di queste fragole... Grazie, amici, della gioia che mi avete regalato”... (citato a memoria... Chiedo scusa per eventuali errori...) Quello che dico io, che é altrettanto bello (e quindi immagina quanto...) si intitola Rashomon. Akira Kurosawa. Veditelo, ma solo se puoi farlo bene, senza stanchezza o interruzioni.
    Non ne rimpiangerai un attimo.
    Bacioni, Fulsere

    Quoto.
    Ma ce ne sono anche altre, di pellicole di Kurosawa, che meritano di essere viste...

    mettiamola così: quale suo film non merita di essere visto ?
    Trono di sangue mi terrorizzò fin da bambino, con la sua immagine finale dell'uomo ridotto ad un istrice che si agita ancora...
    E Kagemusha si può scordare, con le sue immagini dai colori accecanti ?
    La corsa iniziale della staffetta è da storia del cinema, per dirne una...
    I sette samurai ?
    Dersu Uzala ?
    Akira, Akira... :wub: :wub: :wub:
    CITAZIONE (Satanspond @ 6/7/2011, 00:47) 
    Me lo bombo venerdì sera a casa di un amico che adora gli spaccatutto americani, così giusto per infastidirlo.. Vi saprò dire.

    Posso consigliare a mia volta un "Vincitori e vinti"? ^_^

    Caro Satan,
    "Vincitori e vinti" penso di averlo visto mentre lo giravano, o quasi... ;) :P
    Spencer Tracy è uno dei miei attori preferiti, per altro.
    Piuttosto, come fa un radicale come te ad amare un film così denso di sfaccettature e privo di "buoni" e "cattivi" tirati via con l'accetta ? :hmmm.gif: :rolleyes: :harhar.gif:
    Buona visione per Rashomon, ma attento a non farti infastidire durante la visione del film dal tuo amico, se no ne perdi la magia !
    No vorrei che domani mi parlassi di megaboiata pazzesca in stile Corazzata Potiiomkin, perchè se lo vedi bene no è così !
    Anche se, in effetti, chissà qual è la verita... :hmmm.gif: :59.gif: :harhar.gif:
    Bacioni leggendari
    Fulsere :D

    Non ti preoccupare. Ho soltanto amici piccoli, così se rompono i maroni li giro. -_-

    E' proprio il bello di "Vincitori e vinti".

    Meraviglioso anche Richard Widmark.

    E' un film che ogni avvocato dovrebbe vedere; ciascuno ha diritto alla migliore difesa tecnica possibile. Sempre. ;)

    Sapevi che Spencer Tracy, ben conscio di avere un cancro, lo girò e poco dopo morì?

    Come per ogni professore dovrebbe essere obbligatorio sapere a memoria l'attimo fuggente (e Precious...), così ogni avvocato dovrebbe interiorizzare Vincitori e vinti e il Buio oltre la siepe... :wub:
    Il mio primo nick qua lo sai che era Atticus ?
    No, non ricordavo questo dettaglio di questo grandissimo attore.
    Ma tu sapevi che conobbe e si innamorò di Katrine Hepburn sul set del loro primo film insieme, La donna del giorno del 1942, e rimasero insieme 25 anni senza mai sposarsi, dato che lui non voleva divorziare dalla prima moglie cattolica ?
    Bacioni,
    Atticus, Atticus Finch...

    atticusfinchtokillamock

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  9. .
    CITAZIONE (Seiano @ 6/7/2011, 19:18) 
    CITAZIONE (Satanspond @ 6/7/2011, 18:56) 
    Molti qui sapevano che ho avuto una situazione in famiglia di grave ischemia quest'anno. Mio padre. Così evito anche di ammorbare svariati utenti con risposte private..

    Oggi, concluso mezz'ora fa, c'è stato il controllo dirimente e decisivo a 3 mesi da un poli-intervento cardiovascolare ed angioplastico con tutti gli annessi e connessi.

    Sta bene e ha recuperato più dell'ottanta per cento della funzionalità cardiaca e della saturazione ossigenativa e, quasi completamente, le carotidi.

    Rivedrà il suo amato mare in agosto. Glielo promisi in rianimazione, sembrava completamente folle, invece pare che potrà.

    E' stata durissima da soli e con tutto il resto di mezzo, compreso il concorso.

    Grazie a tutti quelli che mi sono stati vicini qua dentro e che hanno sopportato sclerate notevoli.

    E infine uscimmo a riveder le stelle. ;)

    Finalmente...bellissima notizia, F :ebravoilnostrofulserone: ...in bocca al lupissimo :smoke.gif: ...e un abbraccio grande al papà ;) !

    Colgo al volo l'occasione irripetibile di sottoscrivere ogni sillaba del seianoide... :o: ;) :P
    Ci volevi tu, Satan, per farci concordare ! :lol:
    Un abbraccio,
    Fulsere :D
  10. .
    CITAZIONE (lostsoul @ 5/7/2011, 21:18)
    CITAZIONE (Fulsere @ 5/7/2011, 21:13) 
    No. Confondi.
    Nel Settimo sigillo c`é la scena del latte e delle fragole... "Io mi ricorderò di questo momento, del sapore del latte e del profumo di queste fragole... Grazie, amici, della gioia che mi avete regalato”... (citato a memoria... Chiedo scusa per eventuali errori...) Quello che dico io, che é altrettanto bello (e quindi immagina quanto...) si intitola Rashomon. Akira Kurosawa. Veditelo, ma solo se puoi farlo bene, senza stanchezza o interruzioni.
    Non ne rimpiangerai un attimo.
    Bacioni, Fulsere

    Quoto.
    Ma ce ne sono anche altre, di pellicole di Kurosawa, che meritano di essere viste...

    mettiamola così: quale suo film non merita di essere visto ?
    Trono di sangue mi terrorizzò fin da bambino, con la sua immagine finale dell'uomo ridotto ad un istrice che si agita ancora...
    E Kagemusha si può scordare, con le sue immagini dai colori accecanti ?
    La corsa iniziale della staffetta è da storia del cinema, per dirne una...
    I sette samurai ?
    Dersu Uzala ?
    Akira, Akira... :wub: :wub: :wub:
    CITAZIONE (Satanspond @ 6/7/2011, 00:47) 
    Me lo bombo venerdì sera a casa di un amico che adora gli spaccatutto americani, così giusto per infastidirlo.. Vi saprò dire.

    Posso consigliare a mia volta un "Vincitori e vinti"? ^_^

    Caro Satan,
    "Vincitori e vinti" penso di averlo visto mentre lo giravano, o quasi... ;) :P
    Spencer Tracy è uno dei miei attori preferiti, per altro.
    Piuttosto, come fa un radicale come te ad amare un film così denso di sfaccettature e privo di "buoni" e "cattivi" tirati via con l'accetta ? :hmmm.gif: :rolleyes: :harhar.gif:
    Buona visione per Rashomon, ma attento a non farti infastidire durante la visione del film dal tuo amico, se no ne perdi la magia !
    No vorrei che domani mi parlassi di megaboiata pazzesca in stile Corazzata Potiiomkin, perchè se lo vedi bene no è così !
    Anche se, in effetti, chissà qual è la verita... :hmmm.gif: :59.gif: :harhar.gif:
    Bacioni leggendari
    Fulsere :D
  11. .
    La banda del buco

    Tav, lanciati migliaia di lacrimogeni. Ma la montagna non è arretrata.

    I No Tav hanno tentato di bloccare le forze dell’ordine segando un grande albero di pino. Ma sono stati subito fermati dai No Segare un grande albero di pino.

    Gli abitanti temono che con il traforo possa venir meno la naturale funzione dell’intera catena montuosa: tenere i francesi fuori dalle palle.

    Blindato dei carabinieri diretto in val di Susa uccide una pensionata. Era il collaudo.

    Berlusconi: “La Tav è un’opera fondamentale”. Come tutte le vie di fuga.

    (Guardiamo il lato positivo: mai visto il governo battersi così tanto per far lavorare alcuni operai)

    Presidio No Tav anche davanti alla sede del Pd di Torino. I manifestanti avevano sbagliato tunnel.

    Il premier: “La Tav costa 14 miliardi ma avvicinerà l’Italia all’Europa”. In particolare alla Grecia.

    “Il cantiere doveva partire per forza o ci sarebbe costato milioni di fondi europei”. Quasi quanto Retequattro.

    Con la Tav si potrà andare da Lisbona a Kiev. A cercare lavoro.

    La nuova linea collegherà Lione e Torino in un attimo. Utilissimo nel caso di un preliminare di Champions.

    Oggi due treni porteranno i manifestanti in val di Susa. Ma senza fretta.

    Alla protesta contro la Tav ci sarà anche Beppe Grillo. E un altro dvd è fatto.

    Alfano è il nuovo segretario del Pdl. Delfino curioso.

    Il Pdl ha deciso: sarà Alfano il nuovo prestanome.

    Alfano eletto segretario del Pdl. Si è votato per alzata di spalle.

    L’elezione è avvenuta per acclamazione. Evitati inutili democratismi.

    L’assemblea del Pdl ha nominato il nuovo segretario. Berlusconi confermato tesoriere.

    Alfano fu spinto a entrare in politica dall’inno di Forza Italia. Per fortuna non ascoltò Wagner.

    Alfano: “A 23 anni vidi in tv un imprenditore che aveva il sole in tasca”. Doveva essere Beghelli.

    “Fu allora che decisi di credere a quell’uomo, di credere alla televisione, di credere a quella musica”. Prese la cornetta e chiamò Mondialcasa.

    “Questo è il periodo delle formiche e non delle cicale”, ha dichiarato Alfano escludendo la candidatura di Heather Parisi.

    Il governo infila il processo breve nella manovra finanziaria. Approfittando della dilatazione.

    La maggioranza è intenzionata a “ridurre le spese della democrazia”. Accantonando il progetto.

    Frattini: “Non ci sarà il taglio delle tasse, ma una rimodulazione della fame”.

    Afghanistan: è accaduta di nuovo quella cosa là.

    Un’esplosione uccide un soldato originario di Pomigliano d’Arco. Era in esubero.

    Rifiuti a Napoli, Bossi sostiene di avere in testa la soluzione. È come aver chiuso la combinazione dentro la cassaforte.

    Bossi: “Ho in mente la soluzione”. Ma anche qualche problema.

    La Croce Rossa sarà privatizzata. Per spararle si pagherà un biglietto.

    Berlusconi: “Gli italiani devono farci un monumento”. Lo avrai, camerata Silvio.

    * * *
    autori: fdecollibus, miguel mosè, virgilio natola, tacone, edelman, negus, mestmuttèe, mau_dech, the genius, giga, batduccio, fps76, trabeoscopio, sisivabbe, mike80, freezer, bullo, venividiwc, azel, shotinthedark, frandiben, roberto manunta e francalanza.

    www.spinoza.it/2011/07/03/la-banda-del-buco/
  12. .
    CITAZIONE (Satanspond @ 5/7/2011, 18:30) 
    Stavo per dire "ll settimo sigillo" di Bergman, ma è già nell'elenco.. :(

    No. Confondi.
    Nel Settimo sigillo c`é la scena del latte e delle fragole... "Io mi ricorderò di questo momento, del sapore del latte e del profumo di queste fragole... Grazie, amici, della gioia che mi avete regalato”... (citato a memoria... Chiedo scusa per eventuali errori...) Quello che dico io, che é altrettanto bello (e quindi immagina quanto...) si intitola Rashomon. Akira Kurosawa. Veditelo, ma solo se puoi farlo bene, senza stanchezza o interruzioni.
    Non ne rimpiangerai un attimo.
    Bacioni, Fulsere
  13. .
    CITAZIONE (Satanspond @ 4/7/2011, 00:45) 
    CITAZIONE (Fulsere @ 1/7/2011, 01:13) 
    Ti ringrazio per avere letto e capito. -_-
    I messaggi come questo mi convincono vieppiù dell'immenso valore educativo della mia presenza qua.
    Grazie ! :worthy.gif:
    Mi hai ridato fiducia nella specie umana !*
    Bacioni
    Fulsere
    *So che non lo sapete, e per di più questa, che è la battuta finale di uno dei miei film preferiti, e che ogni volta ascolto tra le lacrime, (che mi spuntano anche adesso al solo ricordo, si vede che invecchio... :cry: :sick: ) l'ho già proposta, ed invano, più e più volte.
    Ma si sa, la speranza è l'ultima a morire... :huh:
    E allora, da quale film è tratta ? :rolleyes: :59.gif:

    Those good fellows?

    No, è un film Leone d'oro in bianco e nero, opera di un regista morto che è tutt'ora il nome simbolo del suo paese...
    Il titolo del film, che è in lingua straniera, significa "Leggenda", il soggetto è da un racconto di uno scrittore morto suicida che scriveva dopo Pirandello, ma non lo conosceva, anche se il soggetto sembra proprio tipicamente pirandelliano... Ne fecero un remake ad Hollywood con Brando protagonista, la prima scena è un tempio in rovina sotto la pioggia, e, mi vengono le lacrime solo nel ricordarlo,(sì, sono un vecchio rincoglionito piagnucoloso, e lo sono da oltre 50 anni...) nell'ultima scena torna il sole tra le rovine...
    Bacioni cinOfili
    Fulsere, che parla di uno dei suoi cinque film del cuore, come Blade runner, Il settimo sigillo, Qualcuno volò sul nido del cuculo ed Io la conoscevo bene... :wub:
  14. .
    CITAZIONE (Seiano @ 1/7/2011, 14:40) 
    Infatti Satané...allora anche per piantare una fila di lampioni nel comune di Roccasecca....non si costruisce l'opera perché c'è (forse) la mano della mafia...ma vavava!!!

    Caro Seiano, rispondo a te che sei di certo persona intelligente e soprattutto MAI IRRAZIONALE... :P
    Per la TAV, mafia o meno, spnderemo 20 miliardi.
    IL traffico merci tra Italia e Francia è in costante diminuzione.
    Ti sembrano 20 miliardi ben spesi, a prescindere da mafia, amianto e montagne ?
    A parte che per gli imprenditori che hanno vinto lgi appalti, ben s'intende...
    Bacioni
    Fulsere
    P.S. Per tornare al discorso nucleare = ecologia, per fare una centrale ci vogliono una decina d'anni, una barcata di miliardi, l'acquisto dell'uranio che sale di prezzo, e ne dura solo una quarantina (eccetto le scorie).
    In altri termini è una follia economica, se uno non deve farsi le bombe.
    Se il problema è DOMANI, in dieci anni si ricopre l'italia di pannelli e di pale, e spendendo infinitamente meno.
    Grazie della tua attenzione e della meditata risposta, che senza dubbio terrà conto della circostanza che se Dio ci ha dato il sole a disposizione e ha reso difficile da prendere l'uranio, una ragione ci sarà, e Dio non sbaglia mai !
    Per non parlare del capo di Dio, Silvio, che ha deciso che se gli italiani vogliono il solare senza nucleare, lo avranno, e quindi non c'è problema, il referendum non era contro di lui e la sua politica e lui lo accetta... :lol:
    Bacioni
    Fulsere :59.gif: :harhar.gif:
  15. .
    Affari privati e pubbliche complicità
    all'Ars 27 deputati nei guai con la giustizia
    Con l'arresto del funambolico deputato Cateno De Luca la lista degli onorevoli nei guai con la giustizia, per reati che vanno dal concorso in associazione mafiosa al peculato, tocca quota 27 su 90 eletti a Sala d'Ercole
    di ENRICO DEL MERCATO
    Cateno De Luca
    C'é un'eco sinistra quanto - purtroppo - familiare nelle notizie che rimbalzano tra i palazzi di giustizia e quelli della politica siciliana. Anzi, per essere precisi, il Palazzo par excellence: l'Assemblea regionale. Con l'arresto del funambolico deputato Cateno De Luca la lista degli onorevoli nei guai con la giustizia, per reati che vanno dal concorso in associazione mafiosa al peculato, tocca quota 27 su 90 eletti a Sala d'Ercole. Come se non bastasse, De Luca - noto per essersi messo in mutande nelle sontuose stanze del parlamento più antico d'Europa per protestare contro le sopraffazioni che a suo dire la casta metteva in atto nei suoi confronti - è il quarto parlamentare regionale finito in manette nel breve volgere di otto mesi.

    Sono numeri che richiamano alla mente il periodo della Tangentopoli siciliana, quando negli uffici di Palazzo dei Normanni si aggiornava day by day la black list dei deputati arrestati o finiti sotto inchiesta. La politica, dunque, ha fatto un salto all'indietro di una ventina d'anni? Cosa è cambiato da quella stagione infausta ad oggi?

    P er la verità, una differenza balza subito agli occhi. Quando infuriava la Tangentopoli siciliana fuori e dentro il Palazzo si levavano le voci indignate della protesta. Quelle delle opposizioni e della società civile che, proprio in quel periodo, faceva la sua comparsa sulla scena della politica. Oggi, invece, a parte sparute eccezioni (ieri Rita Borsellino ha detto che "la questione morale non è più rinviabile"), colpisce il silenzio che circonda l'ormai litànico susseguirsi di arresti e avvisi di garanzia.

    Eppure, appare difficile liquidare quanto sta avvenendo come l'attività, più o meno estemporanea, di isolati mariuoli. Le inchieste che stanno scuotendo l'Ars toccano punti nevralgici della macchina regionale e non solo. Dai rapporti tra la mafia e la politica (l'inchiesta Iblis nella quale, è bene ricordarlo, è ancora coinvolto il presidente della Regione), alla gestione dei soldi pubblici (il deputato dell'Mpa Riccardo Minardo è stato arrestato per truffa ai danni dello Stato e dell'Unione europea e Cateno De Luca è accusato di aver distolto fondi destinati alla messa in sicurezza del territorio a vantaggio suo e della sua famiglia), fino a quello che è unanimemente considerato il business del futuro (il democratico Gaspare Vitrano è stato beccato mentre intascava una mazzetta per accelerare l'autorizzazione per un impianto fotovoltaico).

    Insomma, se non è un "sistema" paragonabile a quello di Tangentopoli, poco ci manca. Siamo di fronte a un'idea della politica, e dell'Assemblea regionale in particolare, come luogo adatto a coltivare i propri affari, a puntare all'arricchimento oppure alla tutela della propria cerchia familiare. Obiettivi davanti ai quali non c'è nulla che funga da argine. Secondo quanto ha raccontato il boss pentito Maurizio Di Gati un candidato aveva offerto alle cosche cento milioni di lire per uccidere un suo collega di lista che aveva preso più voti di lui, in modo da potergli subentrare a Sala d'Ercole.

    Ma il "sistema" è percepibile anche in attività che, pur non investendo il codice penale, rimandano al rapporto tra l'etica e la politica. Senza bisogno di scomodare l'arcinota "moglie di Cesare", per esempio, che dire del numero di deputati che hanno interessi nelle cliniche private? E di quelli che vantano parenti o partecipazioni negli enti di formazione professionale? Proprio a quest'ultima, e trasversale, lobby è ascrivibile, con ogni probabilità, il fallimento della madre di tutte le riforme issata come vessillo dal governo dei tecnici di Lombardo e del Pd: quella della Formazione professionale, per l'appunto.

    Su questa incapacità di incidere sul tessuto marcito dell'amministrazione regionale si misura, di fatto, il fallimento dell'operazione che ha portato i democratici, sia pure per interposte persone, nella stanza dei bottoni. Un Pd impegnato a galleggiare, oppure a sfiancarsi in trattative e guerre di posizione, non trova il tempo di fare sentire la sua voce in un'Assemblea regionale tornata a fare i conti con la questione morale. Il silenzio più rumoroso, in questa stagione, arriva proprio da quei banchi. Sui quali, nella controversa storia dell'Assemblea regionale, spesso in passato ha sventolato la bandiera della diversità.

    (29 giugno 2011) © RIPRODUZIONE RISERVATA

    http://palermo.repubblica.it/commenti/2011...tizia-18395702/
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