Manuale di diritto civile

Gazzoni

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  1. gertrude
     
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    Ciao a tutti.
    Ho cominciato a studiare due anni fa, quando il libro di diritto civile consigliato da tutti, o quasi, (anche da Paolo Franceschetti, le cui opinioni ho sempre preso seriamente in considerazione) era il manuale di Gazzoni.
    Si può dire che ho finito di studiarlo solo adesso. (Dicendo questo non sono del tutto sincera, perchè confesso di non avere nemmeno letto l'enfiteusi...).
    Adesso tutti sembrano detestarlo, ma ormai non posso più cambiare autore e cominciare tutto da capo, non credete?
    E' vero che scrive male, che bisogna leggere le sue frasi tre volte, che certe volte si fa delle paranoie assurde. Mettete ad esempio quel discorso sul trasferimento immobilare per obbligazione naturale, che si potrebbe fare anche oralmente... oppure la paranoia sul contratto per persona da nominare... allucinante. Per non parlare del paragrafo sul pagamento traslativo. E' tutto vero: è difficile.

    Però adesso che ci ho sudato sopra mi capita di accorgermi di avere finalmente capito a fondo certi principi generali, alcuni istituti di teoria generale del diritto, l'impostazione di alcuni problemi che si ripetono.
    E' vero che il mio Gazzoni l'ho praticamente riassunto per intero e riscritto (e distrutto), ma, questo è il succo, adesso sono contenta. Sono sazia. Mi sembra di averlo mangiato.
    All'università avevo studiato i Bianca, e non avevo provato la stessa soddisfazione.
    Inoltre il Gazzoni, con l'integrazione di Guida al diritto, può essere sufficiente di per sé alla preparazione del concorso, come libro unico. Almeno, qualcuno ce l'ha fatta così.
    Quindi, ecco, sarà che sono masochista, ma vorrei spezzare una lancia in favore del Gazzoni, per quel che può valere la mia opinione.

    Un bacio a tutti

    - Gertrude -



     
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  2. Benjo
     
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    A me sinceramente piace. Mi è passato tra le mani anche il Noventa, che ho trovato infinitamente più chiaro (ma non tratta le società), ma anche meno problematico.
    Saluti
    Ben
     
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  3. ros 64
     
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    Son contento di quel che dici. Anch'io ho iniziato a studiare sul Gazzoni da quando era in gran voga. Ho l'edizione del 98. Secondo te è ancora valido? Grazie buona fortuna!
     
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    Memento rebus in arduis aequam servare mentem

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    Gazzoni very good.

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    Rispondo a ros 64: l'ultima edizione del Gazzoni in commercio è la X^ , del marzo 2003.
    Non so in cosa abbia innovato rispetto all'edizione in tuo possesso. Ti riporto il numero delle pagine, per un "confronto virtuale"(pagg. da 4 a 1482).
    Ciao.[/QUOTE]
     
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    Mi permetto di dire che anch'io, nonostante le difficoltà, amo il Gazzoni.
    Solo che penso debba essere accoppiato con altro, il Noventa e il Bianca.
    Ma questo perché ritengo che solo sentendo varie versioni e diverse voci di una cosa la si impari veramente.
    Io ho la nona edizione, e va da 4 a 1478. Per quattro pagine non credo valga la pena di comprare la nuova edizione. Grazie di questa informazione !
    Bacioni
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  7. LUIGI VIOLA
     
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    Credo che il Gazzoni sia un testo straordinario , in alcuni passaggi addirittura meglio del Bianca.Solo, bisogna imparare a studiarlo in un certo modo, diversamente rischia di essere un pugno allo stomaco e niente più.
     
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  8. albabia75
     
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    Il Gazzoni secondo me è geniale, riesce a fare dei collegamenti e degli esempi che non si trovano da nessuna parte.
    Ti dice in 100 pagine quello che altri ti dicono in 300.
    E' difficile e denso, è vero, ma ti obbliga a star lì con la testa, a riflettere, a ragionare....e alla fine le cose restano maggiormente imprese.
    Anch'io conosco un paio di persone che ce l'hanno fatta con il solo Gazzoni.
    Io lo riprendo in mano!
     
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  9. quisquedepopulo
     
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    Da quando studio per il Concorso (cioè meno di due anni) il mio rapporto con il manuale di Gazzoni, al quale sono comunque molto legato nel mio studio è stato altalenante...all'iniziale sconforto dettato dalla sua grande densità contenutistica (non sempre, in verità adeguatamente argomentata senz'altro a causa di esigenze didattiche) è seguito un profondo coinvolgimento.....
    Negli ultimi mesi però sono giunto ad una considerazione più evoluta....Gazzoni è un testo che prospetta tutte le problematiche giuridiche più rilevanti (anche le più specifiche e minuziose), che mette il lettore di fronte a tutte le porte del diritto civile ma non da (o non sempre da) le chiavi per aprire tali porte!!
    Ciò implica che esso è idoneo allo svolgimento di un qualsiasi tema, ma solo potenzialmente...se non si possiedono altre armi, quali la capacità argomentativa e la logicità a mio parere è difficile che basti
    Pertanto io cerco di formarmi su testi più scorrevoli e forse meno entusiasmanti, in primis sulla collana di Bianca (di cui ritengo fondamentali le note), ma anche sui volumi della Bigliazzi-Geri, ma dei quali è innegabile il grande taglio manualistico...spero che sia giusto.

    P.S. naturalmente ho grandissima stima e simpatia per l'autore, personaggio senz'altro sopra le righe come ampiamente dimostrato dalle sue straordinarie 4 PREFAZIONI INTIMISTICHE AL MANUALE, che da sole valgono il prezzo del biglietto.
     
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  10. Ferrando
     
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    Secondo me il testo di Gazzoni è poco valido.
    La parte più importante del suo lavoro è rappresentata dal pagamento traslativo.
    Inizialmente credevo che Gazzoni fosse stato il primo autore italiano a porre il problema della configurabilità nel nostro ordinamento del cd pagamento traslativo, in realtà si è limitato a riprendere le tesi di Giorgianni che,oltretutto, sono state completamente smontate dalla dottrina (secondo me Gazzoni ancora non ha compreso bene il concetto di causa del negozio giuridico).
    La cosa più divertente sono le prefazioni anche perchè si può notare la caratura del personaggio Gazzoni.
    Nella prima (mi pare) prefazione, Gazzoni sosteneva che il libro di diritto privato dovesse essere particolarmente difficile in modo tale che gli studenti del primo anno potessero verificare la proprie attitudine allo studio del diritto.
    In un aprefazione di qualche anno dopo, Gazzoni lancia un'invettiva contro i prof di diritto del lavoro sostenendo che i loro manuali sono difficili (o scritti male).
    Chiederei a Gazzoni se , mentre leggeva i manuali di diritto del lavoro, si è mai posto la domanda circa la sua attitudine allo studio del diritto.
     
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    Secondo me il testo di Gazzoni è poco valido.
    La parte più importante del suo lavoro è rappresentata dal pagamento traslativo.
    Inizialmente credevo che Gazzoni fosse stato il primo autore italiano a porre il problema della configurabilità nel nostro ordinamento del cd pagamento traslativo, in realtà si è limitato a riprendere le tesi di Giorgianni che,oltretutto, sono state completamente smontate dalla dottrina (secondo me Gazzoni ancora non ha compreso bene il concetto di causa del negozio giuridico).
    La cosa più divertente sono le prefazioni anche perchè si può notare la caratura del personaggio Gazzoni.
    Nella prima (mi pare) prefazione, Gazzoni sosteneva che il libro di diritto privato dovesse essere particolarmente difficile in modo tale che gli studenti del primo anno potessero verificare la proprie attitudine allo studio del diritto.
    In un aprefazione di qualche anno dopo, Gazzoni lancia un'invettiva contro i prof di diritto del lavoro sostenendo che i loro manuali sono difficili (o scritti male).
    Chiederei a Gazzoni se , mentre leggeva i manuali di diritto del lavoro, si è mai posto la domanda circa la sua attitudine allo studio del diritto.


    Io non scriverei certe considerazioni su nessun giurista, né, tanto meno, su colui che è considerato (e a ragione, per quel che vale la mia modestissima opinione) uno tra i nostri maggiori giuscivilisti.
    Anche perché in questo modo qualcuno (non io, non mi permetterei mai) potrebbe trovare in certe parole la conferma a quanto scritto da Gazzoni in una delle sue prefazioni circa il rischio che si corre quando si pubblicano i propri scritti e cioè che "qualunque imbecille può darti del cretino"...
     
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  12. Ferrando
     
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    CITAZIONE (Nicola2005 @ 28/2/2004, 12:33)
    Io non scriverei certe considerazioni su nessun giurista, né, tanto meno, su colui che è considerato (e a ragione, per quel che vale la mia modestissima opinione) uno tra i nostri maggiori giuscivilisti.
    Anche perché in questo modo qualcuno (non io, non mi permetterei mai) potrebbe trovare in certe parole la conferma a quanto scritto da Gazzoni in una delle sue prefazioni circa il rischio che si corre quando si pubblicano i propri scritti e cioè che "qualunque imbecille può darti del cretino"...

    La critica sul pagamento traslativo è pertinente: ha ripreso la tesi di Giorgianni ed è stata abbattuta dalla dottrina più recente
    Per quanto riguarda la frase della prefazione che tu riporti converrai con me che anche lui ha commesso l'errore di dare del cretino a Galgano, ergo lui dovrebbe essere un...
     
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  13. quisquedepopulo
     
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    Lui non ha dato del cretino a Galgano...ha detto che è un "giurista, improvvisatosi civilista"...per quanto sia forte, penso sia un'affermazione ben diversa.
    Comunque quello (credo sia in tema di offerta al pubblico) è uno dei miei punti preferiti del manuale...mi riservo di verificare le tesi del Giorgianni e soprattutto il fatto che sia stata "abbattuta" dalla dottrina più recente.
    Saluti

    QUISQUE
     
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    La critica sul pagamento traslativo è pertinente: ha ripreso la tesi di Giorgianni ed è stata abbattuta dalla dottrina più recente


    Non sono d'accordo. Una tesi dottrinale non può essere "abbattuta", al massimo può essere non condivisa da altra dottrina. Vero è che la giurisprudenza è molto cauta nell'ammettere il pagamento traslativo, ma questo è un altro discorso...

    CITAZIONE
    Per quanto riguarda la frase della prefazione che tu riporti converrai con me che anche lui ha commesso l'errore di dare del cretino a Galgano


    Non mi pare che Gazzoni abbia mai dato del "cretino" a Galgano.
    Mi sembra di ricordare che ha contestato coloritamente Galgano, dandogli del "giurista improvvisatosi civilista" (Galgano, per la verità, è più un giuscommercialista, come tale assai stimato dallo stesso Gazzoni che ne consiglia i relativi tomi del Trattato all'apertura del capitolo sull'impresa, in luogo dei più gettonati e da altri consigliati "Campobasso"), laddove quest'ultimo aveva asserito che l'esposizione delle merci e del relativo prezzo nella vetrina di un negozio sarebbe non già offerta al pubblico, ma invito ad offrire.
    Questa critica "pepata" di Gazzoni era, comunque, talmente fondata che nelle edizioni successive alla prima sia del Manuale di diritto privato che del Trattato di diritto civile e commerciale, Galgano ha dovuto fare marcia indietro e rivedere la sua affermazione...

    Edited by Nicola2005 - 28/2/2004, 16:42
     
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  15. quisquedepopulo
     
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    Caspita, Nic 2005, abbiamo utilizzato la stessa tesi difensiva (da te meglio e più ampiamente argomentata) contemporaneamente...se questa non è telepatia!!!
    Comunque, da Paladino di Gazzoni come te, ti segnalo l'articolo sul contratto preliminare che ha pubblicato ieri su Altalex...straordinario

    QUISQUE
     
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793 replies since 14/2/2004, 23:34   78375 views
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