questioni giuridiche sul reato di estorsione

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  1. frontiera
     
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    Il caso è il seguente:
    A seguito di una indagine per estorsione la polizia giudiziaria predispone un servizio atto a cogliere in flagrante il reo. Nella circostanza la vittima , munita di microfoni ,si appresta per incontrarsi con il suo estorsore. La polizia giudiziaria assistendo a tutto l'incontro, nel momento che la vittima consegna la somma di denaro estorta , interviene ed arresta il responsabile.
    I punti per i quali indendo avere delle delucidazioni sono i seguenti:
    1)In questo specifico caso si tratta di estorsione oppura si configura il tentativo ben potendo la polizia giudiziaria interrompere in un qulasiasi momento la condotta del reo?
    2) La poliza che munisce di microfoni la vittima deve agire in forza di decreto?
    3) Che utilizzabilità trova questo tipo di registrazioni e a quale disciplina giuridica appartengono?
    Ciao e grazie

    Edited by frontiera - 24/2/2008, 20:25
     
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  2. queenlizard86
     
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    x quanto riguarda il 1) il reato dovrebbe essere consumato, infatti l'agente, non curante dei microfoni, e' conscio di aver portato la vittima a consegnare il denaro, mediante una preventiva condotta coercitiva.
    L'estorsore sta agendo con dolo, e l'intervento della pg non e' da lui considerato.


    Spero di essere riuscita a spiegarmi :rolleyes: ora sono curiosa anche io di conoscere la risposta...
    Per i punti 2) e 3) prima di espormi preferisco studiare di piu' :P
     
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  3. Bubbusettete!
     
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    Ingiusto profitto e danno patrimoniale si sono verificati nel momento del passaggio del denaro, quindi si è consumato il reato.
    Questi microfoni non sono una intercettazione telefonica, perché uno degli interlocutori è a conoscenza di essere intercettato.
    Niente decreto che dispone le intercettazioni e i relativi supporto sono atti di indagine irripetibili.
     
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  4. frontiera
     
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    Volevo chiederti una cosa bubbusettete.
    Ma se la polizia giudiziaria agisce di propria iniziativa come si concilia il fatto con l'articolo 40 CP.... non impedire un evento che si ha l'obbligo giuridico di impedirlo equivale a cagionarlo?
    Ciao
     
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  5. Bubbusettete!
     
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    Questione interessante, ma che si porrebbe ugualmente se agisse su delega o in esecuzione di un provvedimento del pubblico ministero, perché anche il pubblico ministero ha il compito istituzionale di vigilare sulla osservanza della legge e di promuovere la repressione dei reati.
    Credo che la sintesi sia costituita dal fatto che in questi casi si tratta di accertare la sussistenza del reato. Esistono comunque disposizioni che autorizzano il ritardo nell'esecuzione dell'arresto proprio per finalità di accertamento e anche tutta la tematica dell'agente infiltrato e provocatore che afferisce allo stesso problema.
     
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  6. fradiavolo145
     
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    Sul punto 2 -necessità del decreto- segnalo l'orientamento rigoroso di certa parte della giurisprudenza che ritiene che l'intercettazione, ambientale nel caso in esame, non debba essere autorizzata quando l'iniziativa della registrazione parta dal privato, che appunto rechi spontaneamente con sè il registratore, cosicchè la bobine faranno parte in quanto documenti ed atti irripetibili del materiale probatorio da sottoporre al vaglio del giudicante, giungendo, invece, all'opposta conclusione -della necessità del decreto- nel caso in cui siano stati proprio gli operanti di P.G. a "suggerire" alla vittima di recare indosso il registratore, atteso che a ritenere in senso contrario, si opererebbe una elusione della normativa in materia di autorizzazione alle intercettazioni.
     
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5 replies since 24/2/2008, 17:22   112 views
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